Sarà Italia – Svezia la finale dell’Europeo

La decisione dell’IFAF di aggiudicare 35-0 a tavolino in favore dell’Italia l’incontro di semifinale del Campionato Europeo per Nazioni che avrebbe dovuto disputarsi a Piacenza lo scorso 7 agosto, chiude definitivamente questa triste pagina, dopo i casi di positività al COVID che avevano costretto al forfait la Francia il giorno stesso della partita. La finale del campionato Europeo 2021 (ex 2020) sarà quindi Svezia – Italia, e si giocherà Domenica 31 Ottobre intorno all’ora di pranzo a Stoccolma (i dettagli sono ancora in via di definizione, ed è presumibile la diretta streaming da parte di AFI TV International).

Se da una parte c’è la soddisfazione di aver raggiunto la finale continentale per la prima volta dal 1995, non possiamo far finta di non sapere che tutti, dal primo all’ultimo di noi (coach, giocatori, dirigenti federali ma anche solo semplici appassionati) avremmo ben preferito conquistare il diritto di giocarsi la finale sul campo, battendo la Francia come avevamo già fatto con l’Austria nel 2019. Avremmo anche accettato l’eventuale sconfitta, perché il verdetto del campo è sempre sacrosanto, e conquistare una finale senza giocare, lascia sempre l’amaro in bocca, soprattutto perché questa semifinale era una partita che poteva chiudere un cerchio iniziato molti anni fa, sancendo il ritorno dell’Italia nella élite continentale, una posizione occupata stabilmente per 15 anni, prima che le cose precipitassero all’improvviso facendoci addirittura finire nella fascia C.

Ma facciamo un passo indietro (anche due o tre, in realtà) e vediamo qual è stato il percorso del nostro Blue Team da quel 1995 (finale persa contro la Finlandia in Austria) ad oggi. Nel 1997, nell’edizione dell’Europeo di Bolzano, la nostra nazionale riesce a classificarsi al terzo posto battendo la Gran Bretagna nella finalina per il bronzo, piazzamento che rappresenta un po’ il canto del cigno di una generazione di giocatori. Fino a quel momento l’Italia aveva preso parte a sette delle otto edizioni del campionato europeo fin lì disputate. Ad una mancata qualificazione grazie ad una sconfitta di misura contro la Francia a Tolone nel 1990, avevano fatto da contraltare due vittorie (Castelgiorgio 83 ed Helsinki 87), tre finali (Milano 85, Telgate 93 e Vienna 95, tutte perse contro la Finlandia), un terzo posto (Bolzano 97) ed un quarto posto (Amburgo 89).

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L’edizione 1999 era prevista in Svezia, ma la concomitanza con la World Cup di Palermo fece decidere alla federazione Svedese di annullare la fase finale dell’Europeo, che sarebbe poi stata disputata in condizioni a dir poco “anomale” nel 2000. L’effettiva validità di quell’edizione degli Europei è tutt’ora motivo di discussione, ma tanto bastò per costringere l’Italia a dover incontrare la Gran Bretagna in trasferta nelle qualificazioni per gli Europei 2001, nonostante l’Italia avesse battuto la stessa Gran Bretagna nell’ultima edizione degli Europei “valida”, quella del 1997 a Bolzano. La federazione italiana decise di non giocare l’incontro di qualificazione, rinunciando così alla partecipazione all’edizione 2001 degli Europei, e fu una mossa che costò carissima ai colori azzurri.

Dopo l’edizione 2001, infatti, l’EFAF varò una formula per i Campionati Europei che introduceva quattro gruppi (A, B, C e D) che avrebbero disputato un torneo ogni quattro anni. Il vincitore di ogni gruppo sarebbe passato al gruppo superiore (tranne che nel gruppo A, il cui vincitore sarebbe stato Campione d’Europa) e l’ultima in classifica sarebbe stata retrocessa nel gruppo inferiore. Con questa formula, il campionato Europeo passò dall’essere un appuntamento biennale ad essere assegnato una volta ogni quattro anni. A causa della rinuncia dell’Italia del 2001, il nostro Blue Team venne inserito nel Gruppo C (nel gruppo D ci finirono le nazioni che non disputavano l’Europeo), e nel 2003 si andò a giocare la promozione al gruppo B in Danimarca contro Russia, Repubblica Ceca, Danimarca e Olanda. Dopo aver battuto Repubblica Ceca ed Olanda, l’Italia si dovette arrendere alla Russia in finale.

La promozione nel gruppo B arrivò ugualmente quando i gruppi vennero portati a sei squadre e l’Ucraina rinunciò al gruppo B. Vennero così inserite nel gruppo B, assieme ad Austria, Spagna e Russia, l’Italia, la Danimarca e la Repubblica Ceca. Il gruppo B avrebbe dovuto giocare nel 2008 a Sestola, ma il terremoto che portò alla fine di NFLI ed alla formazione di FIDAF e FIF consigliò all’EFAF di annullare l’edizione 2008 e di riproporla nel 2009 in Austria. A Wolfsberg l’Italia sconfisse la Spagna ma perse dall’Austria, che si aggiudicò il torneo, perdendo poi anche la finale per il terzo posto contro la Repubblica Ceca.

Si arrivò, così, al 2013, quando l’Italia ospitò finalmente il Campionato Europeo di Gruppo B al Vigorelli di Milano. Fatta fuori senza problemi la Spagna 55-7, l’Italia battè sul filo di lana la Gran Bretagna 20-16, per poi cedere 49-29 contro la Danimarca in finale. Quella del 2013 fu l’ultima edizione de campionato Europeo di Gruppo B, e con la disputa del Gruppo A nel 2014, anche la suddivisione in gruppi venne accantonata e vennero organizzati dei tornei di qualificazione. L’Italia vinse il proprio torneo a Lignano Sabbiadoro nel 2016 battendo Israele 40-10 in semifinale e la Serbia 17-14 in finale.

Nel frattempo, però, avvenne un altro terremoto, questa volta a livello intercontinentale, con la scissione dell’IFAF e la creazione di due federazioni internazionali. Nel 2018 avrebbero dovuto disputarsi due campionati europei, uno per ognuna delle due federazioni internazionali esistenti, ma alla fine l’Europeo organizzato dalla cosiddetta IFAF Paris (quella con a capo Tommy Wiking ed a cui aderiva l’Italia) non si disputò, e “l’altra IFAF” laureò campione europeo la Francia. Dopo varie beghe e dispute legali, nel 2018 IFAF Paris venne dichiarata decaduta e tutte le nazioni (tranne la Germania, che ci impiegherà ancora un paio di anni) tornarono unite sotto l’unico ombrello IFAF. Avvenne, dunque, una nuova riorganizzazione dei campionati Europei che prevedeva due gruppi: A e B.

L’Italia venne inserita nel gruppo A poiché era nelle prime 12 del ranking europeo (fortunatamente non si ripetè lo stesso scenario del 2001, quando l’Italia venne retrocessa nel gruppo C), e si trovò a giocarsi le qualificazioni con Austria e Svizzera. Siamo ormai ai giorni nostri: nel 2019 l’Italia compie una vera e propria impresa, sbalordendo tutta l’Europa andando a vincere a Vienna contro l’Austria vicecampione in carica e vera e propria potenza europea. La successiva vittoria contro la Svizzera al Vigorelli nel novembre 2019 spalanca all’Italia le porte delle semifinali contro la Francia, che ha vinto il suo girone contro Repubblica Ceca e Serbia. Rinviata una prima volta nel 2020, la semifinale Italia vs Francia avrebbe dovuto essere disputata sabato 7 agosto a Piacenza, ma un focolaio Covid nel ritiro della nazionale francese obbliga i transalpini a tornare in patria e rinunciare a giocare.

Dopo 26 anni l’Italia si ritrova dunque in finale ad un campionato europeo, dove incontrerà la Svezia, che ha battuto la Finlandia a Vantaa nell’altra semifinale. I precedenti con la Svezia non sono incoraggianti (4 partite, una vittoria e tre sconfitte), ma siamo certi che questo Blue Team abbia le carte in regola per giocarsela ad armi pari contro chiunque.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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