Burrow e Lawrence sono forti (Jacksonville Jaguars vs Cincinnnati Bengals 21-24)

Le due star della partita, Burrow e Lawrence, hanno brillato e dimostrato che le prime scelte degli ultimi due draft spese per loro sono stati degli ottimi investimenti.
Entrambi saranno sicuramente i migliori quarterback della lega tra qualche anno, ma già ora stanno dimostrando tutto il loro talento che addirittura sembra frenato da degli head coach che limitano la loro maturazione anziché aiutarla…
La partita nel primo drive vede dei Jaguars, inizialmente bloccati, cedere il passo a dei Bengals, finalmente creativi con il loro playbook, che macinano un drive da 76 yard finito con un field goal mancato. Da quell’errore si spegne la luce per i Bengals e inizia il dominio Jaguars che, grazie ad un solido gioco di corsa, segnano il primo touchdown con il running back Robinson e annichiliscono la difesa di Cincinnati, che non riesce a trovare le contromisure alla RPO (Run Pass Option) di Trevor Lawrence. In tre casi è lo stesso Lawrence a risolvere con corse personali dei fondamentali terzi down e a siglare il secondo touchdown portando i Jaguars avanti 14-0 contro dei Bengals incapaci di reagire anche a causa di un gioco offensivo ampiamente prevedibile e delle corse inconsistenti. Lawrence avrebbe addirittura la possibilità di segnare un ulteriore touchdown prima del riposo, ma viene fermato sulla 1 yard dei Bengals in un tentativo di conversione di un 4&goal.

Nel secondo tempo assistiamo ad un’altra partita con i Bengals che scendono in campo determinati e trovano big play importanti grazie ai completi di Chase e Uzomah, che regala il primo touchdown a Cincinnati in meno di due minuti.
Dopo un 3&out dei Jaguars, i Bengals si ricordano finalmente di quanto la play action, fino a questa partita quasi inutilizzata, sia il gioco percentualmente con più successo della lega e con una buona alternanza di corse e passaggi ottengono il pareggio con Mixon.
Jacksonville sembra destinata a capitolare e invece riesce a trovare la forza di reagire conducendo un buon drive che la riporta in vantaggio grazie al touchdown del solito Robinson.
Burrow capisce l’importanza del momento e vedendo la sua linea offensiva in grado di gestire la pressione dei Jaguars, convince coach Taylor a giocare empty, cioè con tutti gli uomini a ricevere, in modo da segnare grazie ai passaggi il touchdown del pareggio di nuovo con il tight end Uzomah.
La difesa dei Bengals riesce a forzare Lawrence al punt e Burrow gestisce il cronometro nel drive seguente e non perde la calma davanti ad un massiccio blitz dei Jaguars completando un determinante passaggio a Uzomah per un guadagno di 25 yard che mette il kicker McPherson nelle condizioni di segnare a tempo scaduto dalle 35 yard il field goal della vittoria.

I Jaguars hanno fallito una ghiotta occasione per guadagnare la prima vittoria in stagione ma soprattutto per mettersi in mostra in diretta nazionale. L’infortunio di di D.J. Chark in avvio ha limitato le armi a disposizione di Lawrence, ma il ricevitore Laviska Shenault ha avuto una solida prestazione: 99 yard guadagnate con 6 ricezioni su 7 passaggi.
Il running game è stata la chiave decisiva per il dominio dei Jaguars nel primo tempo grazie alle corse e ai touchdown di Lawrence e Robinson, frutto per lo più delle ottime letture del quarterback nell’applicazione dell’attacco con la RPO.
Urban Meyer non ha mai dimostrato di essere un valore aggiunto e quando i Bengals hanno registrato la difesa e iniziato a fermare le corse avversarie il rookie head coach non è riuscito a fornire alcuna alternativa al suo giovane quarterback per non lasciarsi sfuggire la partita di mano.

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Analogamente in casa Bengals Zach Taylor è sembrato più spettatore che regista della rimonta orchestrata da Burrow e compagni. Nel primo tempo l’attacco si è intestardito con delle corse che hanno prodotto complessivamente 14 yard e solamente l’obbligato spostamento del gioco sui passaggi nel secondo tempo ha consentito la rimonta.
La play action, che nelle prime tre partite non era stata praticamente mai utilizzata, è diventata finalmente un’arma efficace capace di produrre più di 100 yard; analogamente i tight end Uzomah e Sample, che nelle prime tre partite, ad eccezione della ricezione folle nell’overtime contro i Vikings, avevano prodotto complessivamente solo 3 completi su 4 passaggi per 7 yard, hanno avuto con Uzomah una serata da ricordare con 5 ricezioni per 95 yard e 2 TD, frutto però più di chiamate personali di Burrow che del playbook di Taylor, come risulta evidente nella terza segnatura dei Bengals quando Joe Cool sotto pressione indica al tight end in che direzione muoversi su un gioco rotto per servirlo in scramble per un touchdown da 31 yard.

Quando le linee offensive riescono a reggere la pressione avversaria come in questa partita, Burrow e Lawrence appaiono davvero inarrestabili: Burrow, autore di 25 completi su 32 per 348 yard e 2 touchdown, sfruttando i suoi ricevitori, Chase e Boyd, che anche in questa partita hanno messo a segno quasi 200 yard; Lawrence, autore di 17 completi su 24 per 204 yard, giocando una gara molto accorta senza turnover e impreziosita da 8 corse per 36 yard e 1 touchdown.
Il futuro dei Jaguars in questa stagione sembra tutt’altro che roseo, perché sotto la guida di Meyer, non sembrano avere un’identità e rischiano di non aiutare la maturazione di Trevor Lawrence che dimostra invece tutto il suo talento per lo più grazie a colpi estemporanei piuttosto che per un preciso gameplay.

I Bengals avevano il talento per dominare questa partita e invece hanno aspettato un intero tempo prima di iniziare a giocare. Anche qui le chiamate del playbook sono state quanto meno discutibili perché le corse non hanno continuità, a dimostrazione di come le statistiche a fine gara spesso siano bugiarde, e i giochi offensivi sono efficaci solo a sprazzi. E’ incredibile che debba essere un quarterback al secondo anno a chiedere al suo capo allenatore di giocare in un certo modo (empty formation), come da lui dichiarato a fine gara, per far rendere al meglio il suo attacco. In questa gara la difesa ha faticato a dismisura a fermare le corse di Lawrence e compagni e ha patito le assenze di Bates e Awuzie in secondaria.
La offensive line di Cincinnati è riuscita a reggere solo grazie alla mediocrità degli avversari, ma la sua incapacità di aprire con costanza varchi per i running back, rende complicato lo sviluppo dei drive per Burrow e compagni che troppo spesso si trovano a giocare dei terzi down molto lunghi.

Il record positivo non può che far bene al morale, ma non deve ingannare, perché i due principali problemi di inizio stagione, coacing staff e offensive line, sono lungi dall’essere risolti.

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Giorgio Prunotto

Appassionato da 30 anni di football americano e dei Cincinnati Bengals, stregato dal design del loro casco, dalle magie di Boomer Esiason e dalla Ickey Shuffle.

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