I Bengals esigono rispetto (Cincinnati Bengals vs Baltimore Ravens 41-17)

Nello scontro di week 7, Cincinnati Bengals e Baltimore Ravens si giocano la testa della AFC North.

Baltimore fino a questo momento della stagione era apparsa in continua crescita, ottenendo dopo l’inizio stonato a Las Vegas, cinque vittorie consecutive e un livello del gioco di attacco e difesa in continua crescita, che oltre alla testa della AFC li posizionavano tra le contendenti più accreditate, nonostante la piaga degli infortuni da cui sono afflitti fin dal training camp.

Cincinnati ha avuto un inizio di stagione dal bilancio positivo, nelle prime cinque partite della stagione aveva ottenuto un record di 3-2 con “one score game” a parte quello di Pittsburgh, e senza affrontare necessariamente potenze, ma nondimeno ottenendo tre vittorie nella NFL e portando all’over time i Packers con anche l’opportunità di vincere non fosse stato per un calcio sbagliato, oltre a mostrare l’esplosività e talento che caratterizza quest’attacco, guidato da Joe Burrow, raggiunto dal suo scudiero a LSU, Ja’Marr Chase. Nelle ultime due partite invece la squadra dell’Ohio ha alzato i giri del motore liberandosi facilmente dei Detroit Lions per 34-11, con Detroit che ha messo i pochi punti a referto quando la contesa era già segnata, e ieri asfaltando i rivali divisionali Ravens per 41-17.

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Considerazioni

Partendo dai trionfatori Cincinnati Bengals, ieri mi hanno impressionato, e pur in un’incerta NFL, dopo aver battuto in maniera così dominante i Ravens in trasferta meritano maggior rispetto, come richiesto dall’head coach Zac Taylor, non più come un’incognita che deve provarsi ogni settimana come se ci aspettassimo da un momento all’altro il tracollo, ma come una legittima aspirante ai playoff.

Joe Burrow è stato clinico, soprattutto perché, in maniera simile alle poche partite giocate nel 2020, la palla era sempre nelle sue mani e mai in quelle dei runningback Mixon e Perine, trovandosi di fronte la sesta miglior difesa contro le corse, capacità dimostrata nei pochi timidi tentativi di corsa a inizio partita. Burrow ha lanciato 38 volte, completando 23 passaggi per 416 yds, 3 TD e 1 intercetto sinceramente evitabile, visto che invece che tirare la palla in una doppia copertura aspettandosi una giocata del proprio ricevitore avrebbe potuto lanciarla fuori dal campo e accontentarsi di un field goal, quando nell’ultimo quarto i Bengals erano sopra ancora solo di dieci. A parte quest’unico errore, Burrow è stato presente ed elegante nella tasca, facendo quei minimi passi necessari a evitare il contatto con i pass rusher, il tutto tenendo gli occhi sulla profondità del campo e mostrando la consueta durezza di fronte ai colpi dei difensori appena rilasciato il pallone.

I playmaker dei Bengals sono tra i migliori della lega, per capacità di correre tracce, ricevere palloni contestati e ottenere “yard after catch (vedasi il primo touchdown di Uzomah e quello da 82 yds di Chase). Forse a lungo termine la scelta del tackle Penei Sewell alla quinta sarebbe stata la migliore, solo il tempo ci dirà, di sicuro ora Ja’Marr Chase è un gran bel giocatore che come potenziale potrebbe essere regolarmente tra i 10 migliori della NFL nel prossimo decennio, un ricevitore elettrico come sembra solo LSU sappia produrre. Ieri su 8 ricezioni ha guadagnato 201 yds e segnato 1 TD, stabilendo il record di yard ricevute da un rookie dei Bengals in una partita, e già prima del touchdown da 82 yds aveva superato Anquan Boldin per maggior numero di yard guadagnate da un rookie nelle prime 7 partite, quest’ultimo nel 2003 ne aveva ottenute 621, Chase è già 754. Oltre a queste comparazioni tra rookie di varie epoche, Chase sta spiccando sui pari ruolo della lega in questa stagione essendo per yard ricevute dietro al solo Cooper Kupp.

La linea offensiva non sarà tra le migliori della lega ma ieri contro un fronte temibile come quello di Baltimore si è comportata bene, garantendo abbastanza tempo a Burrow e alle tracce dei ricevitori di svilupparsi, anche se spesso è stata aiutata dall’elusività dello stesso Burrow. Se possibile il reparto difensivo dei Bengals ha impressionato ancora di più dell’attacco, sebbene si sapesse che finora, anche grazie alle aggiunte in offseason dei cornerback Apple, Awuzie, Hilton e dei defensive linemen Ogunjobi e Hendrickson, fosse migliorato, hanno superato la prova di un quarterback irreplicabile come Lamar Jackson, a pieni voti.

I quattro della linea difensiva hanno costantemente battuto i blocattori portando pressione istantanea su Jackson, in particolare i tackle Villanueva e Phillips (riserva della riserva Mekari) hanno sofferto tremendamente contro Hubbard e Hendrickson, e l’aggiunta di frequente di un linebacker in blitz su terzo down metteva ancora più fretta a Lamar spingendolo all’errore. In un paio di istanze, sack sono arrivati per l’eccellente lavoro di copertura della secondaria, la quale costringeva il quarterback a tenere la palla in mano per un tempo per cui è innaturale pensare che gli offensive linemen blocchino gli avversari diretti. Forse più di tutto mi ha colpito la disciplina, presenza e velocità del branco difensivo dei Bengals, bravissimo a seguire longitudinalmente gli scramble di Lamar o le portate dei runningback fino a braccare chiunque avesse la palla in mano.

L’attacco di Baltimore è stato inconsistente: Lamar Jackson ha completato circa la metà dei suoi passaggi (15 su 31) per 257 yds e 1 TD, limitato da 5 sack subiti e l’eccellente copertura e placcaggi dei difensori di Cincinnati. Ciò che è mancato è stato il gioco di corse, dove si, Jackson ha ottenuto 88 yds su 12 portate, alcune delle quali erano giochi rotti e l’incredibile capacità dell’ex MVP nel non farsi toccare gli ha permesso di guadagnare più yard del dovuto in scramble; a parte lui, il trio di runningback della serata, Freeman, Bell e Williams ha guadagnato solo 29 yds su 11 portate.

La difesa dei Ravens dopo un inizio ottimo, soprattutto da parte di Averett, con Burrow che, penso coscientemente, evitava Humphrey quasi sempre su Chase, man mano che l’attacco dei Bengals guadagnava accelerazione ha mostrato crepe e lo stesso Humphrey, uno dei migliori cornerback a uomo nella lega, è stato battuto sul primo touchdown da Uzomah e diverse volte da Chase, che paradossalmente, nonostante la partita storica, si è accesso solo dagli ultimi 2 minuti del primo tempo, prima era stato limitato a una ricezione dal guadagno misero. Se a ciò si aggiunge l’incapacità di portare pressione con quattro defensive linemen si capisce come l’equazione della partita dica 41 con riferimento ai punti subiti dai Ravens.

Va precisato che i Ravens fino al terzo quarto sono stati in partita, ottenendo il primo vantaggio della contesa proprio in questo quarto; di sicuro la bye week per la squadra di coach Harbaugh arriva al momento migliore ma ritengo che la partita appena commentata dica molto di più sui Cincinnati Bengals di quanto faccia sui Baltimore Ravens.

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