Profondo Roster 2021: New Orleans Saints

Quindici stagioni, 228 partite, 6017 passaggi completati su 8742 tentati, più di 68.000 yard lanciate e 491 touchdown. Tutto si può dire tranne che la lunga parentesi di Drew Brees con i Saints non abbia segnato un’era, ma come tutte le cose, anche la carriera dell’ex Purdue è arrivata alla fine ed il 2021 è l’anno in cui Sean Payton e i Saints sono stati costretti a cercare una nuova soluzione in cabina di regia mentre la difesa, con ogni probabilità, sarà chiamata ad uno sforzo ancora maggiore visto che prevedibilmente l’efficacia dell’attacco non sarà la stessa senza Brees.

OFFENSE

La dirigenza di New Orleans ha preferito non acquisire risorse dall’esterno per il ruolo di quarterback, e così il posto di regista titolare se lo sono giocati in offseason Jameis Winston e Taysom Hill, entrambi già a roster nel 2020. Il 31 di agosto Payton ha ufficializzato che Winston sarebbe stato il quarterback titolare per New Orleans e così è stato per le prime due gare in cui l’ex Bucs ha fornito una interpretazione quasi perfetta del racconto “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”. Il buon Jameis ha infatti esordito contro Green Bay in una gara in cui ha lanciato 5 td pass, nessun intercetto, ed un rating di 130,8. Poi New Orleans è andata a far visita ai Carolina Panthers, la cui difesa però non ha però fatto da spettatrice come quella dei Packers ed ha messo sotto costante pressione un Winston che ha chiuso con un terribile 11 su 22 per 111 yard, due intercetti, 4 sack subiti ed un rating di 26,9, spegnendo presto le illusioni che l’uscita dall’era Brees sarebbe stata quasi indolore.
Il problema del Winston versione Bucs non era certo il numero di yard guadagnate (nell’ultimo anno a Tampa, il 2019, l’ex Florida State fu il leading passer della NFL con oltre 5000 yard lanciate) ma la letale abitudine di regalare il pallone alle difese avversarie, soprattutto sotto forma di intercetti. Sempre nel 2019 Winston fu “pizzicato” dalle difese avversarie ben 30 volte; per trovare una stagione parimenti disastrosa bisogna risalire al 2005 e ai 29 pick lanciati da Favre e per trovarne una peggiore è necessario tornare al 1988 con Testaverde che, pure lui in casacca Bucs, raggiunse quota 35.

Ben conscio di questa tendenza del suo qb titolare, Payton ha cercato di limitare la possibilità di errore di Winston limando la lunghezza dei suoi lanci; in due giornate solo il 33% dei passaggi tentati dall’ex Seminole ha viaggiato pe oltre 10 yard, rispetto al 45% della stagione 2019 e al 46% della stagione 2018). La ricetta ha funzionato bene nella sfida con i Packers ma i Panthers sono riusciti a mettere sotto pressione un Winston che non ha mai trovato ritmo nella partita ed è subito andato in affanno.
Le prestazioni del quarterback risentono per altro anche di un gruppo ricevitori non all’altezza. Dopo un 2020 molto tribolato, l’utilizzatissimo receiver Michael Thomas ha iniziato la nuova stagione in IR per un problema alla caviglia che l’atleta si portava dietro dal passato campionato, e ne avrà ancora almeno per un mese. La sua assenza ha messo a nudo una situazione ricevitori troppo sottovalutata dalla dirigenza nel corso degli ultimi anni, con i Saints che hanno iniziato la stagione con un gruppo di receiver composto dal trio Marquez Callaway, Deonte Harris e Lil’Jordan Humphrey, più l’ex Packer Ty Montgomery e Chris Hogan, atleta con un passato in maglia Bills, Patriots, Panthers e Jets, aggiunto alla vigilia della stagione con una mossa della disperazione all’ultimo minuto.

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Il reparto cioè è formato da tre receiver giovani la cui somma totale di ricezioni in NFL tocca a malapena le 50 unità, e due veterani ormai da almeno due anni fuori dai radar. Il risultato in due partite? 11 ricezioni totali del quintetto per 164 yard, un terzo delle quali arrivate grazie ad una palla lunga agguantata da Harris contro i Packers. Anche le scelte di coach Payton sono figlie di questa situazione visto che, a parte Callaway che è rimasto in campo per più di 40 snap a partita, gli altri viaggiano fra i 15 ed i 24 snap a gara.
Vero, i Saints hanno la fortuna di avere nel backfield un fenomeno come Kamara, giunto a quota 7 palle catturate, e finora la coppia di tight end Trautman e Juwan Johnson (fino allo scorso anno un receiver) hanno offerto un contributo discreto, ma è chiaro che non tutte le colpe sono del povero Jameis.
Se il passing game è nettamente il peggiore della NFL, il running game va un po’ meglio ma anche il gioco sulla terra finora è stato deludente. Un dato su tutti: la media di Alvin Kamara nella sua carriera in NFL ha viaggiato fra le 4,6 e le 6,1 yard a portata; dopo due turni di questa stagione 2021 la media è 3,1. Inoltre, subito prima dell’inizio della regular season, i Saints hanno rilasciato l’affidabile Latavius Murray, così la riserva di Kamara è Tony Jones, reduce da una stagione da rookie in cui aveva portato palla appena 3 volte. Il prodotto da Notre Dame ha giocato un buon match contro i Packers poi è stato travolto dalla pochezza offensiva di tutto il team nel secondo turno, in un match che ha visto i Saints portare a casa, per la prima volta dal 1997, appena 6 primi down.

Naturalmente, non dovendo temere il passing game, le difese avversarie possono concentrarsi maggiormente sul running game, ma anche la linea offensiva non è esente da colpe. I Saints hanno probabilmente la più forte coppia di tackle della NFL con Terron Armstead e Ryan Ramczyk ma, finora, soprattutto il secondo ha reso al di sotto dei soliti standard nel passing game. Problemi ancora maggiori sono però arrivati in mezzo, con l’infortunio che ha costretto ai box il centro McCoy dopo appena 5 snap contro Green Bay. I Saints sono stati costretti a spostare Ruiz da guardia a centro al posto di McCoy, inserendo Throckmorton a destra, ma il problema è stato che Ruiz ha faticato tremendamente contro i Panthers e la guardia sinistra Peat è riuscito a fare pure peggio (in una conferenza stampa post partita di domenica, coach Payton si è lamentato della mancata di protezione per Winston). 

winston saints packers

DEFENSE

Il gruppo di coach Dennis Allen che aveva disputato una gara praticamente perfetta contro Aaron Rodgers ha avuto qualche problema soprattutto nel primo tempo della sfida contro Carolina, ma ancora più che non l’attacco, il reparto difensivo è stato bersagliato dagli infortuni. Persi in offseason Malcom Brown e Sheldon Rankins e senza il più forte tackle del gruppo, David Onyemata, squalificato per sei turni dalla NFL per uso di sostanze proibite, all’interno della linea hanno ruotato finora in quattro, Malcom Roach, Shy Tuttle, Albert Huggins e Christian Ringo. Tuttle è stato l’mvp del quartetto, soprattutto contro la corsa, nel match inaugurale mentre, a parte Ringo, tutti hanno stentato a livello di pass rush.
All’esterno della linea giocano una delle stelle del gruppo, Cameron Jordan e Marcus Davenport, a cui si è aggiunto un elemento molto interessante come Tanoh Kpassagnon, arrivato dai Chiefs. Questi ultimi due hanno però disputato solo la prima gara, in cui hanno messo a segno un sack a testa, poi hanno dovuto dare forfait contro Carolina. Gli altri end sono Payton Turner, la prima scelta dei Saints nel draft 2021, che invece ha giocato, e bene, solo contro Carolina, Carl Granderson e l’ex Viking Jalyn Holmes il cui esordio con i Panthers ha invece lasciato parecchio a desiderare.

Il linebacker Demario Davis è il cuore di una difesa che è la terza della NFL sulla corsa e la settima come yard totali concesse. Davis è il linebacker che è rimasto più a lungo in campo con 118 snap, è già a quota 12 placcaggi ed è stato finora il più efficace soprattutto contro la corsa. Al suo fianco nella sfida di apertura c’è stato Kwon Alexander, che ha disputato una buona gara, ma anche lui è stato costretto a saltare la trasferta in Carolina ed è stato messo, al pari di Davenport, in IR, il che toglierà a coach Allen due importanti pedine almeno fino a metà ottobre. Al Bank of America Stadium al posto di Alexander ha giocato il rookie scelto al terzo giro Zack Baun che finora si è rivelato valido contro la corsa ma deficitario contro il passaggio. Ancora del pacchetto di linebacker fa parte Kaden Elliss atleta molto utilizzato negli special teams che finora però non ha demeritato pure in difesa.     

Anche il reparto cornerback non è stato risparmiato dalla marea di infortuni. Marshon Lattimore, sicuramente il più talentuoso degli uomini a disposizione di coach Kris Richard ha disputato un ottimo match contro Green Bay nonostante sia stato afflitto nella settimana precedente da problemi al ginocchio, poi ha saltato la gara contro Carolina per un problema al pollice rimediato contro i Packers. Bradley Roby, appena acquisito da Houston, è riuscito a giocare solo contro Carolina, mentre anche lo slot corner Gardner-Johnson ha disputato solamente la prima gara, con risultati onestamente rivedibili, prima di andare k.o. per un problema al ginocchio.
Così gli unici due del quintetto di cornerback che sono riusciti ad essere presenti in entrambe le gare sono stati il veterano Trufant ed il rookie Adebo. Il primo, reduce da una stagione da dimenticare a Detroit, è stato utilizzato col contagocce nella prima gara, poi ha giocato decisamente di più nella seconda dove non ha sfigurato. Adebo invece dopo aver concesso un solo completo sui quattro passaggi lanciati nella sua direzione contro Green Bay, in una gara in cui si è anche preso il lusso di intercettare Aaron Rodgers, contro Carolina è stato preso di mira da Darnold che contro di lui ha completato ben 9 passaggi, anche se nessuno per un lungo guadagno. Delle due safety titolari, Marcus Williams è stato quello con un rendimento migliore finora, mentre Malcolm Jenkins non ha convinto né nel passing game né nel constrastare il gioco sulla terra. La terza safety utilizzata con una certa continuità è stata P.J. Willliams che in realtà contro i Panthers ha giocato slot corner al posto di Gardner-Johnson, non facendo rimpiangere troppo il titolare.

LA DELUSIONE

Dopo una stagione da rookie in cui hai portato a casa 21 ricezioni ti ritrovi, per almeno 5 gare, ad essere il receiver n°1 di un attacco costruito da un guru dell’offense come Sean Payton. Forse a Marquez Callaway sono un po’ tremate le gambe visto l’enorme compito che lo aspettava, ma onestamente tre ricezioni per 22 yard in due partite sono un bottino magro ed assolutamente insufficiente (e infatti pur trovandosi decisamente indietro nel punteggio, contro i Panthers coach Payton ha fatto ruotare molto di più i suoi receiver rispetto al trionfo contro Green Bay). 

LA SORPRESA

Lo so, lo so… lo spezzone di un’unica partita è un lasso di tempo decisamente corto che può facilmente ingannare, ma certamente i primi passi in NFL dell’end rookie Payton Turner sono stati notevoli: un sack, tre hurries e cinque placcaggi in appena 32 snap… Se il buongiorno si vede dal mattino…    

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