Il riassunto di week 1 NFL

Il grande football NFL torna a emozionare i cuori degli appassionati con una Week 1 tutta da vivere. I Buccaneers campioni al Super Bowl hanno aperto la stagione vincendo un meraviglioso Thursday Night, poi tra domenica e lunedì è successo di tutto, in 16 partite da non perdere. Partiamo!

I Buccaneers rispettano i favori dei pronostici e continuano la striscia vincente dopo il Super Bowl casalingo, anche se hanno dovuto sudare più del previsto: i Cowboys passano in vantaggio verso la fine dell’ultimo quarto ma la comfort zone di Brady si conferma sempre più micidiale perché con 1:24 rimasti sul cronometro riesce a regalare a Succop un field goal facile da 36 yard che non sbaglia. È stata una partita bella e combattuta per meriti ma soprattuto demeriti dei Bucs che sono arrivati al 6 ma con il foglio pieno di segni rossi (Jones che si fa strappare la palla da Lawrence, Fournette che “regala” un intercetto e Godwin che prima droppa un cioccolatino di Brady diretto in touchdown e che poi fa fumble a 1 yard dalla end zone). Il quarterback di Tampa riesce comunque a superare gli errori e fornire un’ottima prestazione (32/50 per 379yard, 4 TD e 2 intercetti, nessuno per colpa sua). Il vero dubbio della serata è: abbiamo sottovalutato la linea offensiva dei Cowboys orfana di Martin? O abbiamo sopravvalutato la linea difensiva dei Bucs? Prescott non è mai stato sotto pressione e i numeri parlano per lui (42/58 per 403 yard, 3 TD e 1 INT), l’infortunio di Murphy-Bunting ha sicuramente agevolato il suo lavoro soprattutto nei lanci profondi ma Cooper e Lamb sono sembrati davvero inarrestabili: il primo con 13×139 yard e 2 TD mentre il secondo con 7×104 e 1 TD. Elliott si è preso una settimana extra di vacanza ma non si può biasimare, d’altronde la run defense dei Bucs non fa prigionieri.
La vera partita di Brady è cominciata una volta arrivato a casa perché ha dovuto giustificare alla top model brasiliana l’ennesima serata di fuoco avuta con l’energumeno di discendenze polacche: 8×90 yard e 2 Td pesano molto di più che qualche segno di rossetto sulla camicia.

Mi chiedevo come la secondaria di Arizona si sarebbe difesa contro due mostri come Brown e Jones ma ho scoperto che non ha molto senso guardare i cornerback se la pass rush travolge senza sosta la linea offensiva: in poche parole Jones e Watt hanno completamente distrutto ogni tentativo di blocco trasformando la serata di Tannehill in un incubo degno di Freddy Krueger. Jones ha messo subito in chiaro le cose con uno strip-sack che ha permesso poi a Murray di trovare Hopkins in endzone; è stato senza il minimo dubbio l’eroe della serata con 5 sack e con il suo nuovo compagno di scorribande ha limitato l’attacco dei Titans a soli 6 punti nella prima metà di gioco.
Murray in versione Tony Manero ha dato spettacolo ballando a destra e sinistra nel backfield, mancavano solo i Bee Gees, riuscendo a convertire anche i third-and-long più complicati, chiedere a Moore per maggiori informazioni: contro una difesa che poco ha potuto, ha chiuso la serata con 21/32 per 289 yard, 5 TD (1 di corsa), 1 INT e 5 rush per 20 yard. Comportandosi da buon padre di famiglia ha fatto segnare Hopkins e Kirk 2 volte ciascuno, cosi da evitare qualsiasi forma di litigio o pianto.
Conner ha corso più volte di Edmonds, anche se quest’ultimo ha lavorato molto di più quando ancora la partita sembrava essere combattuta; la notizia è comunque la presenza, praticamente solo scritta, di Henry che torna a casa con 17 corse per sole 58 yard. Tannehill è responsabile di due turnover, un intercetto e un fumble, ma rimane l’unico giocatore dei Titans ad aver mosso il tabellone con una corsa e con un lancio per Brown. I tifosi sperano che sia stato solo un guasto temporaneo causato dal recente maltempo, ma i problemi di comunicazione tra il quarterback e Jones sembrano essere più gravi del previsto.

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Se fossimo in un campionato con la classifica “all’italiana” si sarebbe parlato di sfida-salvezza, con i Falcons che godevano pure dei favori dei pronostici: ma c’è sempre la partita che fa strappare la schedina e in questa giornata sono stati gli Eagles ad infuocare tutte le sale scommesse dominando gli ultimi 3 quarti che gli hanno permesso di volare verso una facile vittoria. È sembrato anche che i Falcons fossero in partita, i primi drive hanno pure permesso alla squadra di arrivare nei pressi della endzone, ma dopo il brutto lancio per Davis tutto è andato via via peggiorando. L’attacco è stato incapace di andare oltre le 74 yard di guadagno nel secondo tempo e di fronte c’era pur sempre la mediocre difesa di Philadelphia.
Sarebbe fin troppo facile dire che si è sentita la mancanza di Jones, ma le cose sono molto più complicate di così: Ryan non è il quarterback di un tempo e la linea offensiva ha sofferto il trasferifmento di Mack a San Francisco. Con questa poca protezione è riuscito a completare 21 lanci su 35 per sole 164 yard con l’extra di un fumble, e doveva essere una delle partite meno complicate del calendario…
Allo stesso tempo la difesa si è confermata una delle peggiori della NFL, completamente inerme davanti ad Hurts (27/35 per 264 yard, 3 TD e 8 corse per 57 yard) che ha scherzato come se fosse uno scrimmage durante un allenamento, vedremo come si comporterà settimana prossima contro la difesa dei 49ers.
Degna di nota è stata la prestazione di Miles Sanders che ha corso 15 volte per un totale di 74 yard e ricevuto 4 palloni per 39.
Molto curioso il fatto che il rushing leader dei Falcons sia stato Patterson (7×54); i Bears avevano capito da tempo che correre con lui non si è rivelata un’ottima idea, ci si chiede quindi perché la sua nuova squadra voglia insistere nel commettere lo stesso errore.

Ci si aspettava una vittoria abbastanza semplice dei Bills, infatti per la maggior parte del tempo sono stati in vantaggio, ma l’attacco non è riuscito ad essere costante e si è macchiato di errori banalissimi: Beasley che droppa 2 lanci in situazione di terzo down, Allen che si fa strappare il pallone da Watt e soprattutto un lancio all’indietro in un quarto tentativo con una yard da guadagnare, una delle peggiori chiamate mai viste. Sembra strano da dire ma il quarterback visto in campo non è neanche lontano parente di quello che ha dominato nel 2020. Gli Steelers sono riusciti ad approfittare di tutte queste lacune grazie a ricezioni fantascientifiche che hanno dato la scossa all’intero reparto, molto sofferente sul lato delle corse, e guadagnare un vantaggio di 10 punti che ha di fatto chiuso l’incontro.
Allen è riuscito a tirare fuori solo un touchdown dai suoi 30/51 per 270 yard, in verità ha pure corso 44 yard ma nel complesso è stata una prestazione molto deludente: tralasciando il brutto errore sul lancio per Sanders che avrebbe sicuramente segnato, sono state le letture errate alle quali non ci aveva mai abituato a farci storcere il naso. Se Atene piange, Sparta non ride; infatti è stato rivedibile anche il debutto dei ricevitori e degli uomini di linea: i continui drop e gli holding hanno strozzato parecchie esultanze. Con Moss fuori dai giochi è toccato a Singletary tenere in piedi il gioco sulle corse: 11 portate per 72 yard sarebbe anche una buona statistica ma è “dopata” da una corsa di 25 yard, 2 fumble completano la prestazione.
Le basse statistiche di Big Ben, 18 su 32 per 188 yard e 1 TD, hanno fatto felici solamente i tifosi gialloneri perché certamente chi al fantasy ha investito sull’attacco di Pittsburgh difficilmente avrà da festeggiare. La linea offensiva rimane un grosso punto interrogativo per la stagione che verrà, ed è stata solo fortuna se il quarterback non è stato intercettato.
Johnson è stato il solo ed unico dell’attacco di Pittsburgh ad arrivare in endzone con il pallone in mano, ha perso un drive per un leggero infortunio ma alla fine ha chiuso con 5 ricezioni per 36 yard.
Si sapeva che Harris avrebbe corso molto poco e cosi è stato, 16 per 45 yard, ma ciò che stranisce è che abbia ricevuto un solo pallone dopo che ci era stato detto che sarebbe stato un giocatore chiave per il passing game.

Per gran parte della serata, questa partita è andata secondo i piani, cioè con i 49ers avanti di parecchi punti: nel terzo quarto il punteggio recitava 38-10 ma i Lions sono saliti sul carro guidato da Goff e solo il tempo ha impedito la completa rimonta della squadra di Detroit. Una prestazione davvero impressionante se si pensa che sono una squadra in totale ricostruzione sotto la guida del nuovo HC Campbell.
Il primo quarto ha visto parecchi cambi di possesso ma solo un touchdown che porta la firma di Sherfield, i Lions trovano il pari con la ricezione di Hockenson ma da questo momento è per la maggior parte dominio 49ers che culmina a pochi minuti dall’intervallo quando Goff viene colpito durante il lancio che diventa un facile pick-six di Greenlaw.
A metà del terzo quarto è Samuel, 9×189 yard e 1 TD, ad aumentare il vantaggio approfittando del mal posizionato Okudah, i Lions rispondono prontamente con una screen che manda in endzone Swift dopo una corsa di 43 yard.
L’oscillazione del pendolo sembra cambiata e se ne ha la certezza quando, dopo il touchdown di Williams, la squadra di Detroit riesce a recupare palla con un onside kick rimbalzato sul casco di Kittle. Goff riesce a portare i suoi ad un solo possesso di svantaggio e quando a un minuto dal termine Samuel si fa strappare il pallone da Flowers l’impresa sembra davvero fattibile.
Il poco tempo rimasto e nessun timeout a disposizione costingono i Lions a forzare molte giocate che non trovano fortuna e che spengono definitivamente le speranze dei tifosi.
La prestazione di Goff, 38/57 per 338 yard 3 TD e un INT, è un ottimo biglietto da visita per i suoi nuovi ammiratori che sicuramente devono vedere il bicchiere mezzo pieno dopo questa sconfitta.
Dall’altra parte Garoppolo mantiene una percentuale più alta e guadagna poche yard in meno del suo diretto avversario, 17/25 per 314 e un TD, ma dovrà lavorare ancora tanto per eliminare questi cali di tensione che non sempre vengono graziati.

La TOP 10 NFL: week 1

Per i tifosi dei Bengals sembrava, purtroppo, una giornata come tante dello scorso anno, con Burrow che fatica a lanciare per la bassa protezione offerta dalla linea mentre la difesa regala un touchdown grazie allo scivolone di Apple che rincara la dose annullando un sack a causa di un holding difensivo. Ci hanno pensato i Vikings a lanciarsi la zappa sui piedi e la combinazione di scarsi blocchi e infinite penalità ha fatto si che l’attacco di Cincinnati si riprendesse, andando addirittura in vantaggio con Burrow in versione lanciamissili: Chase ringrazia, 5×101 yard e 1 TD.
I Bengals riescono ad andare avanti anche di due possessi, ma la difesa non riesce proprio ad ingranare la marcia e nell’ultimo quarto si fa schiacciare da Cousins che a pochi minuti dal termine costruisce uno splendido drive in grado di arrivare abbastanza vicino per trovare i 3 punti del pareggio. Nell’overtime sembra che l’inerzia della partita sia solo giallo-viola se non fosse per il grave ed inaspettato fumble di Cook che regala ai Bengals l’opportunità di vincere l’incontro: Burrow trova Uzomah che completa un 4° e 1, lasciando cosi la palla della vittoria sul piede di McPherson che non sbaglia.
Le statistiche del quarterback dei Bengals sono quelle che i tifosi attendevano con ansia dopo l’infortunio, 20/27 per 261 yard e 2 TD; dopo la brutta partenza in pochi si aspettavano che avrebbe chiuso cosi. Mi è sembrato di vedere, a sprazzi, il lethal passer dell’anno scorso nonostante manchi ancora feeling con la linea, ma ha davvero impressionato il suo 8 su 8 nel secondo quarto.
Da sottolineare anche la prestazione di Mixon che corre per 29 volte portando a casa 127 yard e un TD, vincendo nettamente il confronto con il suo diretto avversario che si, segna un TD, ma il fumble finale è l’unica cosa che ricorderanno i suoi tifosi. Bisogna dire però che la linea offensiva dei Vikings non ha aiutato affatto e le buone statistiche di Cousins (36/49 per 351 yard e 2 TD) sono figlie del momento di disperazione nel terzo quarto.
Entrambi i touchdown dei Vikings portano la firma di Adam Thielen che con 9 ricezioni per 92 yard diventa il migliore in campo dei suoi.

I Colts hanno pensato di aver fatto la scelta azzeccata quando hanno preso Wentz, consegnando così alla squadra un quarterback degno di questo nome dopo il ritiro di Luck. L’era di Carson non è iniziata nel migliore dei modi ma certamente non ha colpe in questa sconfitta, il risultato è la combinazione di due elementi: un Wilson inarrestabile e una pessima linea offensiva dei Colts.
Il quarterback di Seattle si è divertito contro una secondaria orfana di Rhodes e chiude la partita con 18/23 per 254 yard e 4 TD, pensate che nei primi 33 minuti aveva più touchdown che incompleti, non sto scherzando. La difesa dei Colts non poteva niente contro un Lockett scatenato, 4 ricezioni per 100 yard e 2 TD, e quel Metcalf di cui si fa ancora fatica a trovare punti deboli.
Veniamo ora all’anasili della pass rush dei Colts che non è neanche partita cosi male ma al rientro dagli spogliatoi aveva più buchi dell’Emmental: Wentz è stato costretto a 13 fughe dalla tasca e solo in 6 occasioni ha potuto lanciare “serenamente”, inoltre dovrà usare una bella quantità di ghiaccio per i placcaggi subiti, decisivo quello sul quarto tentativo a 10 minuti dal termine che ha di fatto chiuso l’incontro. Se vogliono vincere la division devono assolutamente migliorare sotto questo aspetto.
Wentz porta a casa un 25/38 per 251 yard e 2 TD, uno dei quali però nel garbage time, e purtroppo anche un fumble che è venuto tuttavia da un pasticcio su uno snap durante un quarto tentativo nel terzo periodo.

I Chargers ci avevano abituato a crollare nelle partite punto-a-punto, ma forse il vento è cambiato; il nuovo staff tecnico sembra avere una migliore gestione del tempo e delle situazioni a fine partita. Certo, non è molto, ma è sicuramente un ottimo punto di partenza.
In genere sono soliti commettere un errore che costa la partita, ma in questo caso è stata la compagine di Washington a rovinarsi con le proprie mani: sul 16-13 intercettano Herbert ma nel drive successivo è Gibson a restituire il pallone con un fumble, il quarterback di Los Angeles sfrutta l’occasione lanciando Williams in endzone per il 20 a 16 finale.
Herbert, 31/47 per 337 yard 1TD e 1 INT, è stato decisivo negli ultimi 6 minuti: converte un terzo e lungo con un missile per Allen, trova Hill che guadagna 19 yard, un bel lancio back-shoulder da 22 yard per Williams e la conquista del primo down decisivo ancora con Allen che ha permesso di chiudere l’incontro in tranquillità. Una prestazione coi fiocchi contro una delle difese più complicate da scardinare fa davvero ben sperare per la prossima partita contro i Cowboys.
Nella sideline opposta gli umori non sono certamente gli stessi, Fitzpatrick ha sofferto tutta sera e si è dovuto arrendere nel secondo quarto dopo una botta all’anca; Heinicke tuttavia ha fatto un buon lavoro da sostituto con 11/15 per 122 yard e 1 TD, ha mosso bene la catena con lanci ma anche con le corse, 3×17 yard: è stato d’altronde il quarterback titolare durante i playoff contro i Bucs, per cui le speranze di andare avanti non sono affatto perdute.
Decisivi Allen, 9×100, e Williams, 8×82 e 1 TD, che hanno mostrato quanto possa essere pericoloso l’attacco aereo dei Chargers quest’anno; nei Washington l’unico ad andare oltre le 30 yard è stato McLaurin, 4×62, che merita una menzione speciale per la ricezione over-shoulder incredibile, assicuratevi di trovare un replay.

Splendida la partita che vede i Chiefs rimontare sui Browns. Baker Mayfield guida con saggezza l’attacco ospite (21/28 per 321 yard e 1 INT) e a varcare la end zone pensano gli ottimi runningback: Nick Chubb da 4 e 18 yard, Kareem Hunt da 2. Cleveland conduce la partita fino al quarto periodo inoltrato, poi si scatena un Patrick Mahomes da urlo (27/36 per 337 yard e 3 TD pass). Il quarterback, che aveva già festeggiato una corsa vincente a 5 yard, accorcia il divario con un primo touchdown pass per il solito Travis Kelce, poi completa la rimonta con una meraviglia da 75 yard per lo scatenato Tyreek Hill (11 ricezioni per 197 yard e 1 TD) e con il bis verso il tight-end. I Browns (0-1), guidati da un grande Myles Garrett (4 tackle, 1 tackle for loss, 1 sack), provano a riprendere in mano la partita nel finale, ma Mayfield è intercettato da Mike Hughes e a trionfare sono i Chiefs (1-0) per 33-29.

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Prima volta da sogno per Matthew Stafford al timone dei Rams, che mettono al tappeto i Bears. L’avventura di Andy Dalton (27/38 per 206 yard con 1 INT e 1 fumble) a Chicago, al contrario, non parte nel migliore dei modi e gli ospiti devono affidarsi soprattutto alle corse di un grande David Montgomery (16 portate per 108 yard e 1 TD). Dall’altra parte, però, Stafford è scatenato (20/26 per 321 yard e 3 TD pass) e inaugura la propria era a Los Angeles con un tris di fantastici touchdown pass tra le mani di Van Jefferson, Cooper Kupp e Robert Woods. Un solido Darrell Henderson aggiunge la corsa vincente da 1 yard e il gioco è fatto. Tra i Bears (0-1) c’è spazio in alcune occasioni anche per il rookie Justin Fields, abile a sfruttare una di queste per varcare la end zone su corsa da 3 yard. Troppi Rams (1-0), però, per gli avversari e la vittoria arriva per 34-14.

L’esordio di Trevor Lawrence in NFL coincide con la sua prima sconfitta in carriera in regular season e con una batosta per i Jaguars contro gli scatenati Texans. Tyrod Taylor (21/33 per 291 yard con 2 TD pass e 1 fumble) gioca un primo tempo di altissimo livello e indirizza la partita con i touchdown pass per David Johnson e Danny Amendola, che si aggiungono alla corsa vincente di Mark Ingram da 1 yard. Un altalenante Lawrence (28/51 per 332 yard con 3 TD pass e 3 INT) replica con la prima gemma da professionista per 22 yard per Chris Manhertz, ma la difesa di Houston regge e lo mette alle corde fino al garbage time. Il rushing touchdown di Phillip Lindsay da 5 yard chiude i conti per i padroni di casa, poi D.J. Chark e Marvin Jones migliorano le statistiche del loro quarterback, ma senza possibilità di rimonta. Vincono e convincono i Texans (1-0) per 37-21 sui Jaguars (0-1).

Altro attesissimo esordio per la seconda scelta assoluta, Zach Wilson, che non riesce nella rimonta contro i Panthers all’esordio con i suoi Jets. Carolina, guidata dal convincente Sam Darnold (24/35 per 279 yard e 1 TD pass), può godere di un secondo quarto eccezionale, in cui il grande ex di giornata trova un rushing touchdown da 5 yard e una perla per 57 yard per Robby Anderson, che vola indisturbato in end zone. Wilson (20/37 per 258 yard con 2 TD pass e 1 INT) parte con il freno a mano tirato, ma dopo l’intervallo può festeggiare le prime due gioie in NFL, entrambe tra le mani del cinico Corey Davis, a segno per 22 e 8 yard. I Panthers (1-0), però, chiudono la cassaforte difensiva mentre Christian McCaffrey fa il fenomeno tra corse (21 per 98 yard) e ricezioni (9 per 89 yard) e la rimonta si interrompe. I Jets (0-1) sorridono per il loro nuovo timoniere d’attacco, ma escono sconfitti per 14-19.

Le pagelle di week 1 NFL

I Dolphins vincono di misura un’importante sfida contro i Patriots. A fare la differenza sono i due touchdown propiziati da un buon Tua Tagovailoa (16/27 per 202 yard con 1 TD pass e 1 INT), che varca la end zone con la corsa da 3 yard e poi (re)inaugura la connection con il rookie Jaylen Waddle con il touchdown pass per 3 yard. La prima volta in NFL di Mac Jones è di buon livello (29/39 per 281 yard e 1 TD pass), ma il quarterback non va oltre un primo lancio vincente per 7 yard per Nelson Agholor. Damien Harris aggiunge 100 importanti rushing yard, ma dopo i field goal di Nick Folk da 42 e 33 yard ai Patriots (1-0) manca lo spunto vincente. A portare a casa la sfida sono quindi i Dolphins (1-0) per 17-16.

Roboante e clamorosa la sconfitta dei Packers in casa dei Saints. Un fantastico Jameis Winston (14/20 per 148 yard e 5 TD pass) colleziona una cinquina di touchdown pass, nell’ordine per Alvin Kamara, Juwan Johnson, Chris Hogan, nuovamente Johnson e Deonte Harris. La produzione offensiva dell’erede di Drew Brees basta e avanza al cospetto di un Aaron Rodgers disastroso (15/28 per 133 yard e 2 INT). Green Bay produce la miseria di 244 yard in attacco e il solo a stampare punti a tabellone è Mason Crosby, con un field goal da 39 yard. Winston guida i Saints (1-0) a una strepitosa vittoria per 38-3 sui Packers (0-1).

I Broncos non hanno problemi a sbarazzarsi dei deludenti Giants. Dopo il field goal di Brandon McManus da 23 yard, Daniel Jones festeggia il primo touchdown pass in stagione per 37 yard per il fenomenale Sterling Shepard (7 ricezioni per 113 yard e 1 TD), ma è un fuoco di paglia. Saquon Barkley, al rientro dopo il grave infortunio, raccoglie appena 26 rushing yard in 10 portate, mentre Melvin Gordon fa il fenomeno (11 portate per 101 yard e 1 TD), soprattutto in occasione del touchdown su corsa da ben 70 yard. A quel punto la partita è già in cassaforte per Denver, che in precedenza aveva esultato per i touchdown pass del chirurgico Teddy Bridgewater (28/36 per 264 yard e 2 TD pass) per Tim Patrick e Albert Okwuegbunam. Jones (22/37 per 267 yard e 1 TD pass) e i Giants (0-1) sprecano troppe occasioni in attacco, trovano altri punti soltanto a tempo scaduto con la corsa del quarterback da 4 yard e la sconfitta arriva di conseguenza. A banchettare è un Von Miller spaziale (3 tackle, 2 sack, 3 tackle for loss), che guida i Broncos (1-0) alla vittoria per 27-13.

La Week 1 si conclude con un bellissimo Monday Night vinto dai Raiders in overtime contro i Ravens. Ty’Son Williams fa a dovere le veci dei tanti assenti nel backfield di Baltimore e colpisce con il rushing touchdown da 35 yard, poi è Lamar Jackson (19/30 per 235 yard e 1 TD pass) a trovare Marquise Brown in end zone per 10 yard. Il quarterback aggiunge 86 fondamentali yard su corsa, ma anche 3 fumble. Josh Jacobs tiene in partita Las Vegas con le corse vincenti da 2 e 15 yard, poi è un produttivo Derek Carr (34/56 per 435 yard con 2 TD pass e 1 INT) ad alzare il ritmo, pareggiando la partita sull’asse con il sempre fantastico Darren Waller (10 ricezioni per 105 yard e 1 TD). Gli ospiti provano a mettere le mani sulla partita con il field goal di Justin Tucker da 47 yard, ma Daniel Carlson è fenomenale nel centrare i pali da 55 yard a tempo scaduto. Si va in overtime e Jackson si fa sfuggire l’ultimo tra i fumble dalle mani, mentre Carr è cinico e lancia subito dopo Zay Jones in touchdown per 31 yard. La giocata vale la partita e i Raiders (1-0) hanno ragione dei Ravens (0-1) per 33-27.

La Week 2 si apre con il Thursday Night tra Washington e Giants, mentre l’atmosfera si scalda nella serata di domenica, in particolare con il bellissimo Sunday Night tra Ravens e Chiefs. A chiudere la settimana è, invece, una sfida tra grandi deluse nella notte di lunedì, che vede i Lions affrontare i Packers a domicilio.

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A cura di Massimiliano Poli e Alessio Salerio

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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