Hot Take: qualche (in)certezza sulla NFL – Episodio 20

Il football americano è lo sport più razionale e, in un certo senso, freddo che esista: ogni giocata, come ben saprete, altro non è che la traduzione di centinaia di segnacci disegnati su una lavagnetta da paranoiche controfigure di Professor X e provati migliaia di volte in allenamento.
Freddezza, troppa freddezza.
Fortunatamente, però, a rendere più mite il clima nel mondo NFL ci siamo noi tifosi – aiutati da analisti più o meno qualificati – con le nostre sparate a zero, o come direbbero nei paesi anglofoni “hot take” che stando a Wikipedia – inglese – significa « a hot take piece of deliberately provocative commentary that is based almost entirely on shallow moralizing»: deliberatamente provocatorio.

Una hot take non deve per forza essere ragionata, anzi, spesso altro non è che frutto dell’emotività del momento e del modernissimo bisogno di esternare su uno schermo ogni nostro pensiero: questa rubrica nasce proprio per questo, per dare spazio ai vostri pensieri “più irrazionali” e successivamente sviscerarli, razionalizzarli ed eventualmente bocciarli o approvarli.
Questa rubrica, in definitiva, altro non è che l’inevitabile sequel transmediale delle nostre discussioni su Telegram: parteciparvi è facilissimo, tutto ciò che dovete fare è apporre l’hashtag hot take dinanzi alla vostra hot take.

Jameis Winston Comeback Player of the Year (per l’MVP aspetto ancora un paio di settimane)
Mi piacerebbe, mi piacerebbe tantissimo che Winston continuasse sui livelli di domenica scorsa anche se ciò non sarà per forza di cose possibile: parliamoci chiaro, la partita contro i Green Bay Packers è stata una favolosa aberrazione, un qualcosa di troppo bello per essere vero e che infatti non capiterà mai più, poiché Winston non è praticamente stato mai costretto a lanciare.
In un certo senso la partita di domenica è stata l’esatta antitesi della sua carriera, poiché a Tampa Bay Jameis lanciava tanto, forse troppo, incappando spesso e volentieri in errori che ne abbassavano l’efficienza ed efficacia, mentre domenica ha spedito il pallone in orbita solamente in 20 occasioni raccogliendo 148 modeste yard e 5 touchdown: il Winston di Tampa Bay avrebbe lanciato 50 volte per 400 yard accompagnate da un paio di touchdown e due o tre intercetti.
Payton riesce a far girare una squadra indipendentemente dal quarterback – lo abbiamo visto vincere con Hill e Bridgewater, non esattamente due fulmini di guerra – e se il running game continuerà a produrre avremo ottime ragioni per aspettarci una certa brillantezza dal quarterback più schizofrenico della NFL, ma siccome stiamo pur sempre parlando di Winston non mi stupirei se entro un paio di settimane, dopo una partita particolarmente frustrante, l’Internet implorasse il coaching staff di spedirlo in panchina: lasciami ancora qualche partita, ma sicuramente dopo domenica è un valido candidato per questo premio.

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Entro due week Fields diventa titolare e porterà i Chicago Bears ai playoff
Hot take piccante questa che, in realtà, aggrega in una frase due hot take distinte: per questo motivo, caro lettore, avrai due risposte distinte.
Molto probabilmente, in luce di quanto visto domenica scorsa contro i Rams – matchup difficile, per carità – la permanenza di Dalton under center sembra avere le ore contate, perciò anche se non posso confermarti che saranno due le settimane che ci separano dall’esordio da titolare di Fields, ti dico con una certa sicurezza che il rookie sarà in campo più prima che poi.
Per quanto riguarda la seconda metà della hot take… uhm.
Ripeto, i Rams del mio amato Matthew Stafford non erano sicuramente l’avversario ideale contro cui esordire, però vedere la difesa dei Bears, la stessa difesa che un paio d’anni fa aveva permesso a Trubisky di vincere tante partite e di farci passare un’estate ad urlare al mondo che poteva essere un candidato all’MVP la stagione successiva, concedere un paio di touchdown lunghi dopo grossolani errori in copertura mi ha inquietato e non poco: cos’è successo a quello che fino non troppo tempo fa era uno dei reparti difensivi più fisici e dominanti della NFL?
Certo, un calo fisiologico è naturale dato che il tempo si muove solamente in una direzione, ma indipendentemente da Fields o Dalton, se la difesa non cambia marcia al più presto Chicago non potrà coltivare legittime ambizioni di playoff.

Russell Wilson MVP
Che settembre sarebbe senza una hot take del genere?
No, seriamente, esistono cose più settembrine dell’Internet che si straccia le vesti per Russell Wilson?
Dai, facciamo un elenco delle cose più “da settembre” di Russell Wilson accostato all’MVP:

  • Il simpaticone che notando la presenza della parola “September” in “Wake Me Up When September Ends” dice di risvegliarlo quando finisce settembre wow che ridere eheh;
  • L’inizio della scuola;
  • Il meno simpaticone che al posto di “Wake Me Up When September Ends” prova ad essere simpatico usando “Impressioni di Settembre” della PFM;
  • Il buonumore nel vedere le giornate che inesorabilmente si accorciano;
  • La NFL;
  • La vendemmia ed i maledetti trattori che intasano le mie strade;
  • Le mie amiche ché siccome oggi va di moda saperne a pacchi di vino mi intasano l’Instagram con contenuto vinocentrico – io odio il vino anche se sono veronese – in quanto è settembre e si vendemmia a settembre: fidatevi, è dura essere eterosessuali ed avere 25 anni nel 2021.

Come ogni anno non lo vincerà, ma come ogni anno passeremo settembre convinti che sia la volta buona e che, finalmente, Russell Wilson non solo vincerà l’MVP ma addirittura riceverà il primo voto per l’MVP della carriera: vi amo.

DeVonta Smith sarà il ricevitore rookie con più yard ricevute e vincerà l’Offensive Rookie of the Year a fine stagione
Mi piacerebbe tantissimo perché DeVonta Smith è un giocatore con cui sono riuscito ad entrare in empatia e, per questo motivo, il suo successo è in grado di rendermi inspiegabilmente felice, ma calma, Week 1 è pur sempre Week 1 e gli Atlanta Falcons son pur sempre la miglior squadra in NFL per farti sentire meglio sullo stato di forma della tua squadra del cuore: Smith domenica è stato letale, preciso nelle tracce ed in grado di guadagnare separazione senza alcuna difficoltà, ma il matchup lo ha indubbiamente favorito.
L’inizio è stato ottimo e Hurts, apparso dominante, gli ha dato anche un buon numero di target, ma attenzione che pure Waddle e Chase hanno sbancato all’esordio, motivo per cui la competizione potrebbe essere agguerrita.

Aaron Rodgers non conclude la stagione da titolare, non tanto per questioni di rendimento ma per drammi extra-sportivi

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Quattro tight end concludono la stagione con più di 1000 yard di ricezione
Bene bene bene, togliamo innanzitutto dall’equazione i soliti sospetti Travis Kelce e Darren Waller che, salvo tragedie, le mille yard le supereranno pure quest’anno senza difficoltà alcuna: vediamo insieme chi potrebbero essere gli altri due.
Il terzo, prevedibilmente, è George Kittle che, se riuscirà ad eludere gli infortuni che negli ultimi anni troppo spesso ci hanno privato dell’opportunità di vedere all’opera un individuo che ha tutto ciò che serve per passare alla storia come uno dei migliori nel proprio ruolo, dispone della combinazione di talento e target necessaria per farcela.
Per il quarto ed ultimo posto potremmo servirci della fantasia, ma uso il condizionale in quanto credo sia piuttosto facile scommettere su T.J. Hockenson che essendo il miglior giocatore dell’attacco di una squadra costretta spesso e volentieri a rimontare – guardasi domenica contro i ‘Niners – vedrà tanti palloni: caro lettore, senza ulteriori indugi mi sento di dirti che sì, quattro tight end concluderanno la stagione oltre le mille yard di ricezione.

Taylor Heinicke quest’anno farà il botto affermandosi come solido starter in NFL
Forse credo troppo in Washington, chissà, forse entro un paio di settimane tutte le speranze che ho riposto nella squadra della capitale saranno smentite da un rendimento sotto la media, ma esattamente come detto per Ryan Fitzpatrick – quarterback che stimo dal punto di vista umano ma che come giocatore probabilmente mi piace meno di quanto possa piacere ad altri – sono convinto che Washington abbia assemblato un roster sufficientemente buono per compensare alle carenze tecniche di chicchessia quarterback e, quindi, permettergli di vivere un’ottima stagione.

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Mattia Righetti

Mattia, 27 anni. Voglio scrivere per vivere ma non so vivere. Quando mi cresce la barba credo di essere Julian Edelman. Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango malissimo.

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