Blowout (Green Bay Packers vs New Orleans Saints 3-38)

Nella neutrale cornice del TIAA Bank Field, sede della partita a causa dell’inagibilità del Mercedes-Benz Super Dome dopo il passaggio dell’uragano Ida, con i Saints costretti a migrare per gli allenamenti nel Nord del Texas per sfuggire all’uragano, i Saints infliggono una sonora sconfitta ai Green Bay Packers, che dopo la telenovela Rodgers in offseason, subiscono la loro peggior sconfitta all’esordio dal 1970, e tornano in Wisconsin con diversi dubbi, e molte domande sul reale livello della squadra.
 
La partita inizia nel migliore dei modi per i Saints, guidati dal neo QB #1 Jameis Winston, che dopo aver vinto in preseason la battaglia per il posto da titolare contro Taysom Hill, nel giro di due drive mette 10 punti in saccoccia, prima con un ottimo drive d’apertura che porta al field goal di Rosas dalle 44 yard, e poi con un drive in cui il protagonista è Alvin Kamara, autore poi anche del TD su ricezione che vale il 10-0 ad inizio secondo quarto.
I Packers non riescono a reagire, e le squadre vanno negli spogliatoi sul punteggio di 17-3 per NO, che trova nuovamente l’endzone con il TD pass di Winston per Juwan Johnson, mentre per i Packs è il solo Mason Crosby a segnare punti, trovando il field goal da 39 yard a 4 secondi dall’halftime.
Tornati dall’intervallo il trend della gara non cambia, anzi peggiora per i Packers, con Aaron Rodgers che si fa intercettare in due drive consecutivi, spianando così la strada all’attacco dei Saints che prima con Hogan poi nuovamente con Johnson, entrambi su pass di un indiavolato Jameis Winston, portano il punteggio sul 31-3.
Il quarto quarto è puro garbage time, con Green Bay che prima subisce il 5° TD pass di Winston per il 38-3 e poi manda in campo Jordan Love per i due drive finali, che chiudono una partita che non ha mai visto realmente in campo la franchigia del Wisconsin.
 
Difficilmente qualcuno avrebbe potuto pronosticare una prima partita stagionale come quella di ieri per i Saints, soprattutto contro un avversario ostico, almeno sulla carta, come i Green Bay Packers, ed invece New Orleans stupisce tutti e nella prima partita dopo l’era Drew Brees, segna ben 38 punti, guidata da un Jameis Winston che sembra rinato in Louisiana (merito forte dell’intervento alla vista avuto in offseason?) ed un attacco che dopo la prima partita stagionale può far paura a molti.
Winston è senza dubbio il mattatore ed il vero protagonista della partita di ieri, chiusa con 14 completi su 20 tentativi, 148 yard e ben 5 TD, cosa che non gli succedeva dalla prima stagione ai Bucs, quando era ancora un rookie in NFL, e mettendo a segno un record molto particolare, quello delle minor yard lanciate per un QB con 5 TD in una partita, che potrebbe far preoccupare in vista dei prossimi impegni, ma che può passare sottotraccia in un partita dominata dall’attacco di New Orleans dal primo minuto in cui è sceso in campo.
L’altra nota positiva dell’attacco di New Orleans, è la varietà di opzioni a disposizione per Pete Carmichael, OC dei Saints, con ben 8 giocatori con una ricezione nella partita giocata in Florida ed un gioco di corse che oltre al solito Kamara (20 att – 80 yard – 1 TD su ricezione) potrebbe aver trovato in Tony Jones (10 att – 50 yard) un buon RB #2, che possa dar fiato a Kamara.
La partita della difesa di NOLA è stata invece senza un errore, con i ricevitori quasi sempre ben marcati, ed una linea difensiva che ha messo costantemente sotto pressione Aaron Rodgers, non dandogli la possibilità di entrare mai in partita, e soprattutto ha concesso poco e nulla al running game di Green Bay (43 yard su corsa sono un dato impietoso per una squadra che vuole essere una contender); qualche dispiacere per il field goal concesso a fine secondo quarto, perchè senza il calcio di Crosby in mezzo ai pali i Saints avrebbero tenuto a zero uno dei migliori attacchi della scorsa stagione, apparso invece troppo brutto per essere reale in questa week 1 di NFL.
 
Partita completamente da dimenticare invece per i Green Bay Packers, che dopo una offseason piena di mugugni, dovevano invece dimostrare di essere arrivati pronti all’inizio della RS. Aaron Rodgers è sicuramente il primo ad apparire sul banco degli imputati, con una prestazione da mani nei capelli (15/28 – 133 yard – 2 INT) che nessuno si sarebbe aspettato dal vincitore dell’MVP della scorsa stagione.

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Oltre al già citato Rodgers a deludere è tutta l’offense dei Packers, con un Davante Adams irriconoscibile e sempre ben contenuto dai DB di NOLA, ed un running game pressochè inesistente, con le 19 yard conquistate da AJ Dillon a fare da stats leader. Da rivedere c’è sicuramente anche la linea offensiva di Green Bay, che dopo aver perso Corey Linsey, C titolare, e con David Bakhtiari ancora fuori per infortunio, subisce costantemente la pressione della DLine dei Saints e non riesce ad aprire buchi per i propri RB, spesso fondamentali nelle ultime stagioni per il gameplan messo in piedi da Matt LeFleur, al suo terzo anno in Wisconsin.
Se l’attacco non brilla, la difesa non è tanto migliore: tanti, troppi errori nella secondaria, con i ricevitori spesso liberi per ricevere i passaggi di Winston ed un front seven che non solo non riesce a mettere a segno un solo sak in tutta la partita, ma soprattutto lascia troppo tempo, e spazio, a Jaimes Winston, in pieno controllo della gara.
 
La stagione è ancora molto lunga, ma se per i Saints, attesi settimana prossima dalla trasferta in Carolina contro i Panthers, il morale è già alto, i Packers devono ritornare subito in carreggiata, già a partire dal Monday Night di settimana prossima, quando al lambeau Field arriveranno i rivali divisionali dei Detroit Lions, guidati dal nuovo QB Jared Goff.
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Luca Belli

Nonostante la giovane età, tifoso "Die Hard" dei Green Bay Packers. Cresciuto nel momento d'oro di Favre e Rodgers. Abituato a vincere poco con la fede calcistica, essendo tifoso della Fiorentina, ha trovato nei Packs la sua svolta. Aspetta con ansia il secondo anello personale. Go Packs Go!

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