NFL Preview 2021: Baltimore Ravens

La stagione 2021 dei Baltimore Ravens si prospetta come una delle più imprevedibili. Rispetto all’anno scorso non c’è assolutamente l’attenzione mediatica intorno a Lamar Jackson, che ai blocchi di partenza del 2020 era MVP in carica, e manca anche quella patina da “Super Bowl o niente” che sembrava ammantare i Ravens prima della scorsa regular season. La nuova stagione NFL vede Baltimore partire con la consapevolezza di essere uno dei top team della AFC, non troppo distante dall’élite della conference, ma nemmeno certi di avere il vuoto alle spalle. I Cleveland Browns scalpitano in division, mentre la lotta è aperta contro i Tennessee Titans e i Buffalo Bills per le posizioni di vertice ai playoff.

Ovviamente, come ogni anno da quando Jackson è il quarterback titolare, le fortune dei Ravens passeranno dal loro numero 8, ancora sotto la campana di vetro del contratto da rookie. Questa potrebbe essere l’ultima possibilità di giocare con Jackson a libro paga per pochi spiccioli (in scala NFL ovviamente), prima che rompa il salvadanaio e prenda oltre 40 milioni a stagione. In off-season i Ravens si sono mossi con la consueta oculatezza, ma siamo certi che il lavoro maggiore sia da fare soprattutto in campo, limando quei difetti che non hanno ancora permesso alla franchigia di arrivare al Super Bowl.

OFFENSE

Che i Ravens siano una squadra che corra piuttosto che passare è arcinoto a tutti. Le ultime due stagioni sono state storiche da questo punto di vista, avendo infranto il muro delle 3.000 yard guadagnate via terra per due anni consecutivi. Ma se si guarda al gioco aereo la situazione è completamente diversa, con le statistiche che relegano i Ravens sul fondo della lega. L’attacco finora non è stato bilanciato, troppo spinto da una parte (che a onor del vero ha permesso di dominare in regular season), troppo corto dall’altra (ai playoff i Ravens sono sempre apparsi senza idee una volte che la fonte primaria del gioco veniva estinta dagli avversari).

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Jackson è un passatore molto migliore di quello che molti pensano, ma fatica ad essere costante sul medio-lungo e, soprattutto, l’intero schema offensivo ha bisogno di più creatività e giochi che aprano il campo. Per cambiare radicalmente e mettere Jackson nella condizione di eccellere sono stati fatti degli investimenti nel reparto ricevitori. Sammy Watkins non è più il giocatore esplosivo di qualche anno fa, ma è un target affidabile e che sotto Greg Roman ha vissuto le sue migliori stagioni. Dal draft è finalmente arrivato quel ricevitore completo, poderoso fisicamente, con mani di velluto e capacità di vincere i duelli aerei che è sempre mancato a Baltimore: Rashod Bateman è la grande speranza per svoltare l’attacco dei Ravens. Completano il reparto ricevitori due certezze, il tight end Mark Andrews, da cui passeranno un’infinta di palloni, e il wide receiver Hollywood Brown, da cui ci aspettiamo meno chiacchiere e più touchdown.

Il reparto running back, che di certo non diminuirà di importanza, ma sarà sempre il traino dell’attacco, vede ai blocchi di partenza J.K. Dobbins, che dopo un convincente anno da rookie si appresta a vivere una stagione da protagonista, e Gus Edwards, solidissimo back che nelle situazioni di goal line verrà usato per sfondare le difese avversarie.

Più che fondamentale per i successi del team sarà la linea offensiva, che ai playoff nelle passate stagioni si è sempre sbriciolata nel momento più importante. A sinistra torna dall’infortunio l’All-Pro tackle Ronnie Stanley, a destra per sostituire il partente Orlando Brown (destinazione Kansas City) è stato firmato l’affidabile veterano Alejandro Villanueva. Al centro probabilmente giocherà Bradley Bozeman, che lo scorso anno giocava guardia sinistra, ma ad Alabama era il centro titolare. Competizione aperta nella posizione di guardia sinistra, con il roccioso rookie Ben Cleveland leggermente favorito, mentre la certezza in guardia desta è il neo-acquisto Kevin Zeitler. Reparto decisamente tirato a lucido, imponente fisicamente e con un buon mix di giovani e veterani.

DEFENSE

In difesa i Ravens ripartono da una delle unità più performanti della passata stagione. Ad ancorare la linea difensiva ci saranno sempre Calais Campbell, Derek Wolfe e Brandon Williams, tutti però ormai oltre i 30 anni. Ci sarà bisogno di ruotare molto gli uomini per mantenere freschi i titolari fino a stagione inoltrata, motivo per cui tante speranze vengono riposte su Justin Madubuike, giocatore al secondo anno che vedrà un grosso aumento del suo numero di snap.

La pass rushing è stato l’aspetto più deficitario nella scorsa annata, con 39 sack totali, ma di cui solamente 7 arrivati dagli edge rusher puri. Questo dato ha portato la dirigenza a lasciar andare sia Matt Judon sia Yannick Ngakoue, svuotando il reparto di due specialisti affermati, ma mai totalmente decisivi. Ora il reparto è affidato ai giovani Tyus Bowser e Jaylon Ferguson, al veterano Pernell McPhee e al rookie Odafe Oweh, su cui i Ravens hanno speso la loro seconda scelta al primo round dell’ultimo draft e del cui atletismo è innamorato il defensive coordinator Don Martindale. Proprio nelle ultime settimane, a fare da chioccia a questi giovani, è stato firmato Justin Houston, veterano di mille battaglie, 4 volte Pro Bowler e autore di almeno 8 sack nelle ultime quattro stagioni.

A centrocampo continuerà la crescita di Patrick Queen, autore di un solido primo anno da rookie per quanto riguarda i tackle e la difesa sulle corse, ma un po’ deficitario sul passing game, dove spesso è stato surclassato mentalmente dai quarterback. Un anno di allenamenti e partite in più dovrebbero aiutarlo a ridurre gli errori e diventare più efficace su ogni aspetto del gioco. Accanto a lui sta emergendo moltissimo Malik Harrison, uscito dalla stessa draft class di Queen, ma più indietro nell’apprendimento del gioco. Il veterano L.J. Fort si prenderà ancora parecchi snap accanto ai due giovani linebacker.

Fiore all’occhiello della difesa di Baltimore è la secondaria. Marlon Humphrey e Marcus Peters sono due campioni assoluti, devastante nel forzare fumble il primo (8 la scorsa stagione), letale nell’intercettare il pallone il secondo (4 la scorsa stagione). Sommando insieme i loro numeri arriviamo a 5 intercetti e 12 fumble forzati, meglio di tutti gli altri giocatori del reparto messi insieme. Come slot corner tornerà Tavon Young, su cui sono sempre state riposte enormi speranze che, però, sono state sempre disattese per via di frequenti infortuni. Per tamponare l’eventuale falla dal draft è stato pescato Shaun Wade, che può rivelarsi un grande steal, mentre una certezza è rappresentata da Jimmy Smith, all’undicesima stagione in maglia Ravens e cambio extra-lusso per ogni posizione della secondaria.

A proteggere l’ultima porzione di campo ci saranno Chuck Clark, emerso come leader vocale della difesa e coordinatore sul campo dei giochi, e DeShon Elliot, feroce placcatore che ama giocare imponendo la sua forza fisica dagli avversari. Per quanto solidi questi due giocatori siano, sarebbe bene vedere dei miglioramenti nei turnover, avendo i due totalizzato un solo intercetto nella passata regular season.

SPECIAL TEAM

Sembra una perdita da poco, ma i Ravens si presentano al debutto stagionale senza il terzo, storico membro del Wolfpack. Ad inizio primavera Morgan Cox, long snapper titolare da 10 anni, è stato rilasciato per far posto al più giovane Nick Moore. Justin Tucker, il kicker più preciso della lega (90.7% di field goal realizzati), e Sam Koch, l’uomo con più presenze in maglia Ravens arrivato alla sua sedicesima stagione in Maryland, comporranno ancora il fulcro di una delle unità più vincenti della franchigia, da cui sicuramente passeranno momenti importanti della stagione.

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COACHING STAFF

Se ad una prima analisi i coach sembrano essere sempre gli stessi, soprattutto perché John Harbaugh è sempre saldamente al timone della franchigia, fiancheggiato dai suoi due eccellenti coordinatori, Greg Roman per l’attacco e Don Martindale per la difesa, non si può affermare che la situazione sia rimasta immutata nei gradi inferiori, tra i vari coach di reparto. Ben 9 allenatori hanno lasciato il Maryland (numero più alto sotto la gestione Harbaugh): tre hanno ottenuto ruoli nel college football, David Culley è diventato il nuovo head coach di Houston, Joe Cullen il nuovo defensive coordinato di Jacksonville e, a vario titolo, altri coach hanno seguito questi due uomini nei loro nuovi percorsi lavorativi.

Se da un lato questo grosso cambiamento testimonia la grande capacità di coltivare allenatori di talento da parte di Harbaugh, dall’altro non può lasciare indifferenti per via del numero di volti nuovi approdati in Maryland. Sei nuovi coach sono arrivati a gestire i reparti, 4 in difesa e 2 in attacco. In difesa è stata seguita la classica linea Harbuagh sui veterani, portando a Baltimore coach con grande esperienza e carisma; in attacco invece Keith Williams e Tee Martin sono molto giovani e porteranno una ventata di freschezza con le loro idee derivanti dal college football.

Record previsto: 11-6

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I nostri voti

Offense
Defense
Coaching Staff

I Ravens non sono in modalità Super Bowl o niente. Hanno potenziato la squadra e possono sicuramente ambire ad arrivare fino in fondo, ma bisognerà lavorare su ogni piccolo dettaglio che, finora, non ha funzionato nel sistema costruito intorno a Lamar Jackson. L'obiettivo minimo è avanzare ancora ai playoff, cercando il più possibile di arrivare ad insidiare i Kansas City Chiefs.

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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