NFL Preview 2021: Las Vegas Raiders

Siamo arrivati all’anno quarto dell’avventura Gruden 2.0, e, per quanto il record dei nero-argento sia andato migliorando ad ogni stagione, i risultati finora sono stati deludenti. Nel 2018 Gruden aveva potuto “giustificare” il pessimo 4-12 con la rivoluzione che aveva attuato nel roster; la cessione di un campione come Khalil Mack prima dell’inizio della stagione era stata infatti solo la punta dell’iceberg, ma i tifosi avevano visto arrivare ad Oakland tanti tappabuchi e giocatori di seconda fascia ed andare via giocatori di talento come l’elettrizzante ma discontinuo Amari Cooper. Nonostante la fantasia di voler regalare alla tifoseria di Oakland un Super Bowl prima dell’addio, il 2019 si era concluso con un 7-9 caratterizzato da tanti alti e bassi ma soprattutto da un crollo nella seconda parte della stagione. La stagione 2020 è stata la prima a Las Vegas per i Raiders, e la squadra ha chiuso con un modesto 8-8 dato da 6 vittorie in trasferta e solo 2 vittorie ottenute in un modernissimo Allegiant Stadium avvolto nel silenzio per l’assenza dei tifosi a causa delle limitazioni legate alla pandemia da COVID-19. I Silver & Black hanno avuto tante scelte alte al Draft in questi ultimi anni, ma molti dei giovani selezionati devono ancora dimostrare il loro valore. Se il burattinaio Gruden ha le spalle ancora abbastanza ben coperte dal suo contratto decennale, per l’ex esperto di Draft da salotto televisivo e attuale GM nero-argento Mike Mayock questo è probabilmente l’anno della verità..

OFFENSE

Lo scorso anno Jon Gruden ha dimostrato di non essere il bollito e ormai inefficace play caller che in alcuni momenti aveva dato l’impressione di essere. Certo, il suo football si basa su concetti radicati nel passato, ma l’head coach ha dimostrato di saper mischiare le carte e a tratti il suo attacco ha regalato spettacolo. I nero-argento, anche sfruttando un anno di grazia dell’ex Eagles Nelson Agholor, hanno ripreso a lanciare sul profondo. Noni assoluti con 4383 yard lanciate (settimi con 4217 yard nette se escludiamo quelle perse con i 28 sack subiti), quarti con 8 yard a tentativo, undicesimi con 28 TD pass arrivati per via aerea, i Raiders hanno dimostrato di sapere come mettere punti sul tabellone (decimi in NFL con 27.1 punti fatti a partita). L’arma in più dei Raiders è a tutti gli effetti il TE Darren Waller, che con 107 ricezioni per 1196 yard e 9 TD si è ritagliato un posto tra i top 3 del ruolo.
Il gioco di corse ha invece a tratti deluso, anche per via dei tanti problemi (infortuni e positività al COVID-19) che hanno costretto l’OL coach Tom Cable a cambiare spesso interpreti. Nonostante Josh Jacobs abbia ancora una volta superato le 1000 yard, il RB ha dovuto lottare strenuamente per ogni centimetro visto che era spesso colpito dai difensori dietro la linea di scrimmage. Per dare il cambio a Jacobs, ma anche per aggiungere un interessante jolly per il gioco aereo, Gruden ha investito su Kenyan Drake una grossa fetta dei soldi risparmiati sforbiciando il roster.

Nel 2021 i Silver & Black hanno deciso di rivoluzionare la linea, cedendo tre dei cinque titolari. Il C Rodney Hudson, uno dei migliori nel ruolo, è stato spedito ai Cardinals e il suo posto dovrebbe essere ereditato dal promettente ma inesperto Andre James, il RG Gabe Jackson è finito ai Seahawks e il RT Trent Brown è tornato ai Patriots e verrà sostituito dalla prima scelta di quest’anno, l’ex Alabama Alex Leatherwood. L’unica certezza è il LT Kolton Miller, mentre sono tanti i punti interrogativi legati alla durata dell’ormai anzianotto LG Richie Incognito.
Con l’addio a Nelson Agholor, che ha sfruttato il grande affiatamento con Derek Carr e l’ottima prestazione 2020 per strappare un buon contratto a Bill Belichick, i Raiders hanno portato in Nevada l’ex Cardinals e Bills John “Smoke” Brown, ma la squadra spera che il 2021 sia l’anno dell’esplosione del velocissimo Henry Ruggs III e del possente Bryan Edwards. Per aggiungere competizione nello slot e spingere Hunter Renfrow è arrivato l’ex Saints e Ravens Willie Snead IV.

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Posto che ovviamente Darren Waller sarà ancora una volta la punta di diamante dell’attacco, con l’addio al veterano Jason Witten il coaching staff si aspetta grandi cose da Foster Moreau, completamente recuperato dall’infortunio al ginocchio sinistro subito alla fine del 2019. La presenza di un possibile futuro Hall of Famer come Witten ha limitato il numero di snap dell’ex LSU lo scorso anno, ma Moreau è contento di aver potuto imparare tanto dall’esperto compagno di reparto.
Se la linea offensiva si dimostrerà affidabile, se il running game tornerà a trascinare la squadra con costanza, se Derek Carr continuerà a mostrare i progressi che finora hanno caratterizzato la sua avventura con Gruden, se Ruggs saprà essere più che un semplice decoro che allunga le difese e inizierà anche a mettere sul tabellino ricezioni importanti, se l’head coach saprà essere meno conservativo in alcune situazioni chiave, allora i Raiders potranno dire la loro contro chiunque. Si, ci sono tanti se, ma siamo in estate e bisogna essere fiduciosi.

DEFENSE

E’ evidente ormai da anni che la difesa dei Raiders contribuisce pesantemente a tenere la squadra nella parte bassa della classifica. Nel 2020 i 478 punti concessi hanno relegato il reparto al terzultimo posto nella lega davanti solo ai Jaguars e ai Lions. A farne le spese, a stagione in corso, è stato il tanto criticato Defensive Coordinator Paul Guenther, accusato di avere un playbook troppo corposo e complesso ma soprattutto di essere incapace di trascinare i suoi uomini e farli sentire parte di un progetto. Al suo posto, nel 2021, ci sarà l’ex Chargers Gus Bradley.
Cinque dei sette giocatori scelti al Draft 2021 dai nero-argento sono difensori, e Gruden e Mayock hanno utilizzato pesantemente anche la Free Agency per rinforzare la difesa. La ristrutturazione è partita dalla linea, con l’addio al deludente DT Maliek Collins e al “pass rusher” Arden Key ma anche al buon Maurice Hurst e l’arrivo di Quinton Jefferson, Solomon Thomas e Yannick Ngakoue per nominare solo i più quotati. Bradley non è un amante dei blitz, quindi la linea dovrà dare un grosso contributo se si vorrà migliorare la statistica sul numero di sack messi a segno (solo 21 lo scorso anno). Ngakoue ha saputo garantire una media di 9.1 sack a stagione nei suoi cinque anni in NFL, ma solo una volta è andato in doppia cifra. Bradley avrà a disposizione un recuperato Maxx Crosby, che lo scorso anno è riuscito a mettere a segno 7 sack nonostante abbia giocato infortunato per gran parte della stagione, ed un pass rusher proveniente dalla università di Buffalo… no, non si tratta del ritorno di Khalil Mack ma del rookie Malcolm Koonce, scelto al terzo round. Con l’arrivo di Ngakoue il DL Clelin Ferrell, che ha lasciato il 96 per tornare al 99 che aveva a Clemson, potrebbe traslare più spesso all’interno della linea.

In attesa di capire se lo SS Johnathan Abram ma soprattutto il CB Damon Arnette sapranno essere parte del progetto di ricostruzione, Mayock e Gruden hanno ristrutturato la secondaria chiamando a Las Vegas l’esperto CB Casey Hayward, richiamando dopo un anno a Cleveland l’ex first rounder Karl Joseph  e scegliendo al Draft il promettente FS Trevon Moehrig. Chi partirà titolare all’esterno? Chi vincerà la battaglia per il ruolo di slot CB? Il Training Camp sarà l’occasione per trovare risposta a queste importanti domande.
Lo scorso anno la squadra aveva fatto un grosso investimento per rinforzare il reparto LB mettendo sotto contratto Cory Littleton e Nick Kwiatkoski, che erano considerati da tutti fra i migliori linebacker sul mercato. Littleton ha deluso, così tanto che non è umanamente possibile credere che possa ripetere una stagione a quei livelli, ma con il fatto che Bradley spesso utilizza solo due LB per l’ex Rams potrebbe veder ridursi sensibilmente il numero di snap se non dimostrerà una netta inversione di tendenza. Il coaching staff ha trattenuto Nicholas Morrow, che con 73 tackle, 3 sack e 1 intercetto è stato la lieta sorpresa del 2020.

SPECIAL TEAMS

Lo svedese Daniel Carlson ha confermato nel 2020 di essere affidabile, realizzando 33 field goal su 35 e 45 su 47 extra point calciati. E’ vero che i Raiders hanno spesso fallito in red zone consentendogli di calciare ben 18 volte nella fascia 20-29 yard, ma Carlson ha realizzato tutti e 4 i field goal da 50+ yard, con calcio più lungo da 54 yard, e 3 su 5 nella fascia 40-49 yard. Il LS Trent Sieg e il P A.J. Cole saranno quasi certamente confermati anche per il 2021, a meno di infortuni.
Lo scorso anno Hunter Renfrow si è piacevolmente distinto come punt returner, ma il Training Camp permetterà ad alcuni outsider di provare a ritagliarsi un posto nel roster come ritornatori. Contribuire negli Special Teams, che sia come returner o in copertura, potrebbe per tanti fare la differenza tra avere un lavoro o meno quando inizierà la regular season.

COACHING STAFF

Con la defenestrazione dell’amico Paul Guenther, Gruden ha fatto un sacrificio non più rimandabile. Ora spetta a Gus Bradley risolvere i problemi ormai radicati del reparto difensivo dei Raiders. In attacco il coaching staff ha perso all’improvviso, alla vigilia del Training Camp, il RBs coach Kirby Wilson, che ha comunicato la sua intenzione di ritirarsi. Wilson era molto rispettato come allenatore, e lascia un vuoto importante. L’offensive quality control coach Tim Berbenich è stato messo a capo del reparto.

Record Previsto: 10-7

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I nostri voti

Offense - 7
Defense - 6.5
Coaching Staff - 6.5

6.7

Ad agosto si parte tutti 0-0, quello che verrà dopo sarà l’esito delle scelte fatte in offseason, del lavoro svolto sul campo e anche della fortuna (a partire dal numero di infortuni che colpiranno il roster). I Raiders hanno l’obbligo di partire fiduciosi di poter tornare a competere per i playoff e di dare qualche grattacapo ai Chiefs, indiscussi padroni della AFC West. I tifosi sono ormai stanchi di illudersi, ed è naturale che abbiano paura di lasciarsi andare a speranze che troppo spesso sono state tradite da improvvisi crolli mentali, e fisici, dei giocatori nero-argento.

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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Un Commento

  1. Personalmente ero un po’ scettico sul ritorno di Gruden, ci ero rimasto un po’ male anche per Del Rio.
    L’anno scorso i Raiders sono partiti bene per poi fermarsi nella seconda metá della stagione. Talvolta guardandoli avevano un che d’inespresso.
    Quest’anno sono una delle mie candidate ad essere una sorpresa, il 10-7 mi sembra realistico. La difesa è migliore ma ci vorrá un po’ di tempo per assimilare i nuovi concetti.

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