[NFL] Le illusioni della Scouting Combine

Nel lungo processo di avvicinamento al draft, l’evento che la NFL ha sempre tenuto in maggior considerazione è la Scouting Combine, istituita nel 1985 e cresciuta di popolarità fino a diventare uno degli eventi principali della off-season nel 2004, quando NFL Network decise di proporre la diretta degli esercizi sul sito ufficiale della NFL, generando un traffico notevole di visite ed utenti.

La Scouting Combine è anche l’evento in cui la maggioranza dei fan che non seguono abitualmente il college football inizia a fare la conoscenza dei migliori prospetti che si presenteranno al draft. Dal punto di vista mediatico la Combine è un’occasione che garantisce una visibilità e un interesse senza pari nel processo di conoscenza dei giocatori di college e, paradossalmente, anche non parteciparvi diventa un modo per guadagnare popolarità sui media americani.

La Combine, però, è anche un grandissimo specchio per le allodole e produce una serie di illusioni che nemmeno il miglior prestigiatore sarebbe in grado di creare. La più grande illusione della Combine avvenne nel 1995. Mike Mamula era un semisconosciuto defensive end da Boston College, autore di una carriera universitaria nella media, senza particolari acuti.

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Il ragazzo decise, come mai nessuno prima di allora aveva fatto, di sfruttare la Combine per migliorare il suo draft stock. Si rivolse a Mike Boyle, preparatore atletico dei Boston Bruins, molto noto nel settore del fitness e del potenziamento atletico.  Il compito di Boyle era semplicissimo: preparare Mamula al meglio in modo da farlo risaltare in tutte le prove atletiche della Combine.

Oggi è una pratica abbastanza comune quella di affidarsi a specialisti atletici per prepararsi alla Combine, ma nel 1995 nessuno basava la sua preparazione esclusivamente per i test della Combine. Mamula fece registrare dei numeri straordinari: 28 sollevamenti da 225 libbre (102 chili) alla panca piana (più di Tony Boselli, primo tackle scelto al draft), fermò il cronometro a 4.58 secondi sullo scatto da 40 yard, tempo ottimo per un defensive end di 110 chili, fece 49 su 50 al test di Wonderlic e saltò 97 centimetri al salto verticale, molto di più del top cornerback del draft Jimmy Hitchcock.

Numeri che fecero schizzare le sue quotazioni alle stelle. Ma ci furono altri due fattori che contribuirono a creare il Workout Warrior Mamula. Una reputazione da ragazzo scansafatiche completamente ribaltata alla luce de risultati nel Combine e il fatto di non avere record scritti precedenti ai test di Indianapolis.

Il quadro era pronto per regalare un Draft Day coi fiocchi per Mamula, l’atleta perfetto. Pazienza se i video dimostravano un giocatore poco tecnico e incostante, pazienza se erano più le feste a cui aveva partecipato che le film room con la squadra, Mamula era un’occasione da non lasciarsi sfuggire.

I Philadelphia Eagles, col chiaro intento di colmare il vuoto lasciato due anni prima da Reggie White, fecero di Mike Mamula, che fino a poche settimane prima era considerato un buon secondo alto-terzo round, la settima scelta assoluta! Non solo, gli Eagles per salire alla sette cedettero ai Tampa Bay Buccaneers, proprietari della 7, la loro scelta originale (12) e un paio di secondi round. Tampa Bay, con quelle scelte guadagnate, scelse Warren Sapp e Derrick Brooks, due giocatori che hanno giusto vinto un Super Bowl, partecipato ad un ventina di Pro Bowl insieme, sono stati eletti All-Pro svariate volte e introdotti nella Hall of Fame. Non proprio quello che si può definire uno scambio azzeccato per Philadelphia.

Mamula concluse la sua carriera in NFL dopo sei stagioni con 209 tackle e 31.5 sack all’attivo, numeri onesti se fosse stato scelto come inizialmente previsto, ma assolutamente insufficienti per una settima scelta assoluta.

Mamula fu il primo, ma dopo di lui vennero moltissimi altri giocatori che sfruttarono il Combine per pompare a dismisura il loro status prima del draft, far gola ai general manager e finire poi miserabilmente sul fondo delle depth chart o, peggio, rilasciati. Sembra assurdo pensare che elementi preparatissimi dei front office riescano a farsi illudere da una serie di numeri in test che non rappresentano altro, come giustamente affermato da Bill Belichick, head coach dei Patriots, che un meeting di atletica.

Il guru dei Patriots è stata la prima voce ufficiale ad uscire fuori dal coro, criticando la Combine e bollandola come dannoso per i rookie. Se da una lato aiuta a guadagnare visibilità, contratti futuri con marchi di atletica e interesse mediatico, dall’altra è innegabile che l’evento andrebbe strutturato in maniera diversa, costruendo una serie di esercizi più attinenti al gioco del football.

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La maggior parte dei ragazzi che si presenta alla Combine sono già degli ottimi atleti, ma molti di loro avrebbero bisogno di un maggior studio degli schemi, di capire più velocemente gli aspetti di una vita NFL, di esercitarsi più a fondo coi coach su aspetti chiave del gioco che possano servire in partita.

La storia di Mamula ci lascia una grande lezione, valida ancora oggi e, soprattutto, per il futuro. Non basta essere un buon atleta per fare carriera in NFL, se dai video delle partite non emerge l’impressione di avere di fronte un giocatore di football, e giocatore è la parola chiave, quel ragazzo non diventerà mai un grande giocatore di football.

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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