La prima giornata della ELF (European League of Football)

Dopo tante parole, molte anche a sproposito, la European League of Football (ELF) ce l’ha fatta ed ha messo in campo le otto squadre come programmato. Due partite il sabato e due la domenica nella giornata inaugurale di questa nuova lega che si presenta, almeno nelle intenzioni, come il futuro del football professionistico n Europa, un salto in avanti rispetto alla scena semipro di alcune nazioni ed assolutamente dilettantistica della grande maggioranza delle altre.

Essere scesi in campo è già di per sé una piccola vittoria, soprattutto nei confronti degli scettici che avevano vaticinato scenari catastrofici e che, in verità, continuano a vaticinare per il futuro. Ma come è andata, alla fine, questa prima giornata? Vediamolo.

Scendere in campo, come dicevamo, è già stata una vittoria, e l’ottima risposta da parte del pubblico costituisce un motivo di ottimismo. A parte Berlino, infatti, che aveva un limite di soli 400 spettatori, le altre tre partite hanno avuto un discreto pubblico, e se per alcuni “mercati” era prevedibile (vedi Amburgo), per altri non era così scontato. Ad esempio a Barcellona si sono viste più di mille persone sugli spalti, e si presume che senza le restrizioni attualmente in vigore, potranno essere ancora di più, in futuro. Il richiamo del nome Dragons è stato molto forte in città, ed ha risvegliato l’antica passione dei tifosi di una franchigia storica della NFL Europe. A Breslavia si parla addirittura di 4200 persone sugli spalti (cifra ufficiosa), a testimonianza del grande seguito che i Panthers hanno saputo creare in Polonia grazie anche al grande salto in un campionato dalle dimensioni più estese rispetto a quello polacco, dove ormai i Panthers erano un po’ “sprecati”, per ambizione, organizzazione e talento.

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Venendo al football giocato, abbiamo assistito a due giornate opposte tra di loro. Le partite del sabato hanno evidenziato difese allegre, per non dire altro, mentre a Berlino ed Amburgo sono stati gli attacchi a girare un po’ a vuoto (per quanto i Leipzig Kings abbiano davvero impressionato, ma ci arriveremo più avanti).

L’organizzazione è sembrata di buon livello, in generale, anche se alcune cose vanno riviste o ritoccate, come ad esempio la questione degli streaming. In un paio di casi mancava il commento in inglese, e quando c’era il livello non era adeguato: in un caso una sola voce mancava del dinamismo necessario a rendere più entusiasmante uno spettacolo che sul campo stentava a palesarsi, nell’altro caso si è pensato di supplire alla mancanza di una seconda voce con un livello di decibel decisamente inadeguato. Abbastanza buone le riprese, assolutamente di buon livello le grafiche (la linea gialla del primo down un grosso punto positivo!).

Dal punto organizzativo interno, invece, qualche grosso punto interrogativo, che si è giocoforza ripercosso su quanto poi visto in campo. Alcune franchigie hanno iniziato ad allenarsi assieme con tutta l’attrezzatura letteralmente dieci giorni fa, ed i risultati si sono visti. A parte la sorpresa Leipzig, in alcune squadre è stato evidente quanto sia ancora lontano l’amalgama tra i giocatori ed i reparti, ed i tanti errori sui long snap, sia per special team che per semplici shotgun, ne sono la palese dimostrazione.

Tutte cose che si possono aggiustare strada facendo, ovviamente, ma che testimoniano come, forse, le cose siano state fatte un po’ troppo all’ultimo secondo.

Ultima nota dolente: le statistiche delle partite. Pubblicate nella tarda serata del lunedì successivo alle partite, sono piene di errori, omissioni e settaggi chiaramente errati. Anche in questo caso basta poco a rimettere in sesto tutto ma, di nuovo, è chiaramente indice di poco coordinamento tra le varie stats crew, derivato, quasi certamente, dal poco tempo speso per mettere in piedi il servizio, cosa assolutamente molto meno banale di quanto non sembri.

Vediamo come sono andate le partite.

Barcelona Dragons – Stuttgart Surge = 17-21

A Barcellona va sicuramente la palma di migliore stadio e migliore ambiente durante l’evento. La partita è stata così così, ed i Surge l’hanno spuntata sul filo di lana grazie ad un touchdown pass di Wright per Floeser. Barcellona ha dominato il gioco aereo, con Zach Edwards capace di conquistare 313 yard su passaggio con due TD pass, ma il gioco di corsa è stato un po’ il punto debole dei catalani, che non sono mai riusciti davvero a stabilire il controllo su terra. Stoccarda ha giocato una partita di opportunismo, senza grossi acuti, sapendo piazzare la zampata decisiva al momento giusto, senza tuttavia impressionare più di tanto. Come biglietto da visita per la nuova lega, questa partita ha lasciato più di qualche dubbio sulla reale consistenza tecnica delle squadre. Barcellona, che sembrava la più organizzata delle altre, ha mostrato qualche limite di troppo nel capitalizzare la mole di gioco espressa in attacco, mentre Stoccarda è chiaramente in affanno, dovendo rincorrere una preparazione per forza di cose incompleta.

Wroclaw Panthers – Cologne Centurions = 55-39

Che i Panthers fossero la squadra più pronta, avendo alle spalle diversi anni di gioco con lo stesso personale, era abbastanza scontato. Tutto stava nel quantificare la reale consistenza dei polacchi nei confronti del football tedesco e, soprattutto, nel verificare come i Panthers avrebbero reagito al cambio di due uomini chiave come il QB Cody Williams ed il RB Lamar Carswell, che hanno rinunciato all’ultimo momento di giocare in ELF. A giudicare e prestazioni dei loro sostituti Pasqualini (13 x 120 sulle corse) e O’Connor (24/43 x 364 yd e 5 TDs), i Panthers non hanno patito granchè il cambio, ma bisognerà verificare questi numeri e questa prestazione di fronte ad una difesa più performante rispetto a quanto ha fatto vedere Colonia in questa partita.
Dall’altra parte un grandissimo Madre London ha praticamente dominato il gioco di corsa con 269 yard guadagnate e 3 touchdown da 72, 61 e 38 yard. Impressionante la velocità con cui London si è infilato nella difesa dei Panthers ed abbia lasciato tutti fermi sul posto, ma altrettanto impressionante la sequenza di errori della difesa di casa che ha lasciato a London delle autostrade talmente deserte che ci si chiedeva se non fosse in atto un nuovo lockdown.
In generale una partita in cui si sono viste cose pregevoli ma anche cantonate stratosferiche. Entrambe le squadre saranno da rivedere in situazioni più impegnative e difese meno colabrodo.

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Hamburg Sea Devils – Frankfurt Galaxy = 17-15

Era certamente la partita più attesa della giornata, preceduta dall’ingombrante presentazione che la paragonava all’ultimissima partita della NFL Europe del 2007. Anche in questo caso le aspettative non sono state pienamente soddisfatte. SI sono viste due belle difese, finalmente, ma anche degli attacchi piuttosto fuori sincrono e con molte cose da migliorare sia in linea che nel backfield. I Frankfurt Galaxy sono stati una mezza delusione, anche perché, assieme ai Panthers, erano una squadra già praticamente formata e rodata, essendo stati presi quasi in blocco dall’omonima franchigia della GFL. Questa prestazione un po’ sotto tono può significare due cose: che i Galaxy sono ancora in preseason, dal punto di vista della preparazione della squadra e del lavoro sul campo, oppure che il livello di questa ELF è superiore a quello della GFL dove i Galaxy erano sicuri protagonisti.
Nonostante lo spettacolo carente, comunque, la partita è stata almeno entusiasmante per quanto riguarda il punteggio finale. I Sea Devils hanno infatti portato a casa l’intera posta nei secondi finali grazie ad un field goal di Andersen da 26 yard (che le statistiche registrano come 16 yard, misura impossibile per un field goal) dopo che i Galaxy avevano portato il naso avanti con una ricezione in touchdown di Schwarz ben imbeccato da Jakeb Sullivan, il quale sbagliava poi la trasformazione da due, errore che si sarebbe rivelato decisivo per il risultato finale. Nonostante tutto, sia Amburgo che Francoforte sembrano squadre solide, e con un po’ di allenamento in più ed un po’ più di pulizia nell’esecuzione degli schemi, potranno essere clienti scomodi per chiunque.

Berlin Thunder – Leipzig Kings = 27-37

Berlino e Lipsia erano le due grandi incognite di questa ELF. Entrambe messe insieme in fretta e furia in questo ultimo mese di lavoro, non c’erano grosse aspettative da parte di nessuna delle due squadre. Invece i Leipzig Kings hanno sfoderato forse la prestazione più convincente di questa prima giornata, giocando una partita che, pur tra un errore e l’altro, in continuo crescendo. Inizio stentato da parte di entrambe le squadre, con il punteggio che si muove a favore ora di una ora dell’altra, finchè nel secondo quarto i Kings non decidono di prendere in mano le redini della partita e, tra il secondo ed il terzo periodo, mettono sul tabellone 28 punti che, uniti ai nove del primo quarto, li porta in vantaggio 37-15. Guidati dal tandem Birdsong/Dablè, i Kings dominano il gioco aereo, mettendo a segno due touchdown con l’altro ricevitore Knuettel ed uno a testa per Omi e Templar. Un po’ da rivedere, invece, il gioco di corsa.
Sul fronte opposto Calvin Stitt cercava di stare al passo del suo collega, lanciando anch’egli quattro touchdown pass, di cui due nel quarto quarto per Sentavious Jones, ma il secondo touchdown arrivava troppo tardi per poter sperare in una rimonta.
Con una registrata al reparto corse, i Kings sembrano avere tutte le carte in regola per avere uno dei migliori attacchi della lega.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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