Huddle Mailbag, risposte alle vostre domande #14

Vi diamo il benvenuto a questo nuovo appuntamento con Huddle Mailbag, la rubrica bisettimanale in cui rispondiamo alle vostre domande di qualsiasi natura legate al mondo dello sferoide prolato. Ringraziando i nostri lettori per le domande pervenute, come nell’appuntamento precedente in coda all’articolo troverete i metodi per contattarci e porgerci le vostre domande!

Fabrizio ci chiede:

Buonasera. A proposito della nuova lega europea ELF, quanti imports di scuola Usa/Canada/Mex possono avere a roster e schierare in campo? Grazie.

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Dalla redazione risponde Massimo

Non ci sono conferme ufficiali perché ci sono davvero poche informazioni su regole e regolamenti. Ufficiosamente dovrebbero essere 4 US e 10 europei al massimo, senza limitazioni di schieramento in campo.

Eugenio ci chiede:

Questa è una domanda da fan dei Cowboys. Jerry Jones è mega direttore generale e general manager della franchigia. Cosa ne pensate? Secondo me è meglio un general manager di ruolo anziché un owner che fa tutto.

Dalla redazione risponde Giorgio

Guardiamo un attimo come ci si è arrivati. Lui perché vuole fare sia l’owner ed il general manager? Perché lui non è nato miliardario ma lo è diventato. Ha comprato i Cowboys per un valore di 150 milioni e gli davano del pazzo, in sei anni ha vinto tre Super Bowl. Facile che ti venga il delirio di onnipotenza. In questo modo decido in fretta e non litigo con nessuno, questo sicuramente il suo pensiero. Calcolando il carattere di Jerry Jones licenzierebbe il general manager ogni anno. Una volta in una intervista disse che se fosse solo owner si sarebbe licenziato da solo.

Gianrico ci chiede:

Perché Eli Manning non volle andare ai San Diego Chargers?

Dalla redazione risponde Eugenio

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Perché era una franchigia disastrata e non dava prospettive di vittoria nel medio-lungo termine. Inoltre il padre Archie si informò con il padre di Ryan Leaf, ex seconda scelta assoluta di pochi anni prima dopo il fratello Peyton, che gli raccontò di come i Chargers non fecero nulla per aiutare suoi figlio che cadeva in problemi ben più grossi di lui. Alla fine i Manning utilizzarono questa scusa ma in realtà semplicemente non ritenevano San Diego il posto giusto per andare a vincere. Lo aveva annunciato per tempo, i Chargers lo selezionarono lo stesso e poi avvenne lo scambio con i Giants che avevano selezionato Philip Rivers.

Pasquale ci chiede:

Prendendo spunto da una puntata di “The Bootleg” sul concetto di attitude, è concesso pensare di valutare una compensazione ridotta dei rookie?. Pensare ad uno stipendio al college non sarebbe meglio per i team nfl cosi da valutare la possibilità di pescare o meno un draft?

Dalla redazione risponde Mauro

Corre l’obbligo di evidenziare che il meccanismo di non dare molti soldi ai rookie è stato implemento dal fatto che Sam Bradford ha portato a casa un bel numero di milioni per prestazioni indecenti. Da quel momento sono state cambiate le regole ed è stato introdotta una scaletta di compensi per i rookie in base al momento di selezione. Quindi è tutto già proporzionato. I rookie una volta prendevano signori stipendi, ora è tutto giustamente proporzionato per un giocatore che entra nella NFL. Prevedere compensi se pur minimi al college vorrebbe voler dire distruggere un meccanismo ipocrita di un sistema americano che sta tanto a cuore agli americani. La NFL effettua lezioni sul come gestire la propria carriera con tanto di lezioni fatte da giocatori che hanno commesso errori nella carriera…

Mirko ci chiede:

Ciao Eugenio, come valuti il draft dei tuoi Denver Broncos?

Dalla redazione risponde Eugenio

Ciao Mirko. Mi fa ridere come anziché chiedermi cosa ne pensi tramite whatsapp tu me lo chieda per e-mail. Avrei potuto essere più colorito, vedrò di rimediare. Comunque eccoti la mia risposta: non totalmente soddisfatto. Mentre scrivo è ancora in atto il Day 3 ma francamente il potenziale di quest’anno degli ultimi round non sembra proprio di livello pari a quelli degli altri anni. In realtà le scelte di Surtain II e Williams non sono di per se male, sono due ottimi giocatori in ruoli in cui siamo corti con giocatori anche in scadenza. Detto questo io ho paura che questo team abbia una mancanza forte: il QB. Drew Lock è stato riconfermato dopo che di fatto lo si è esautorato più volte puntano qualsiasi quarterback di livello passasse a tiro. Se si crede in Lock è giusto che Denver sia passato sopra a Justin Fields, ma a parer mio, che purtroppo non vedo grandi spazi di miglioramento nell’ex Missouri, un giocatore come l’ex Ohio State non me lo sarei fatto passare. Spero di sbagliarmi e di essere contento di avere ancora Lock a roster con Surtain e Williams, oltre tutta la compagnia danzante, in grande spolvero.

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Quiz bisettimanale in aggiunta all’articolo di Huddle Mailbag. La risposta migliore sarà pubblicata nella prossima uscita.

Abbiamo ricevuto la risposta da Vito!

“Chi è stato il primo giocatore NFL a dichiararsi apertamente omosessuale?”

In realtà mi pare che nessun giocatore NFL abbia fatto outing, se si intende “giocatore” in senso stretto. David Kopay fece outing nel 1975, ma già ritirato da una (dimenticabilissima) carriera NFL. Nel 2013 Michael Sam dichiarò di essere omosessuale mentre era ancora al college; draftato nel 2014 dai (SL) Rams, non calcò però mai il campo NFL (se non in preseason) limitandosi nella sua carriera pro ad una partita nella CFL.

Ecco dunque la nuova domanda:

“Quale era il nickname del Cleveland Browns del 1980?”

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Per contattarci e porci le vostre domande potete contattarci all’e-mail apposita mailbag@huddle.org e per i membri del gruppo Telegram tramite l’hashtag #mailbag

Le migliori domande riceveranno risposta approfondita e ricercata nella nostra prossima uscita!

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Eugenio Casadei

Appassionato di calcio (Bologna) e trekking, segue il football assiduamente dal momento in cui vide giocare Peyton Manning con la maglia orange di Denver, divenire tifoso Broncos una naturale conseguenza. Scrive la rubrica settimanale "Indiscrezioni di mercato NFL" in offseason e la "Top Ten" in regular season con grande divertimento e passione.

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