Uno sguardo al 2020: Los Angeles Rams

La stagione 2020 dei Los Angeles Rams è stata una sorta di rollercoaster che ha alternato giornate memorabili a cadute rovinose, finendo con l’infortunio dei due quarterback e del Defensive Player of the Year che gli ha impedito di giocare fino in fondo le chance nei playoff, cedendo il passo ai Green Bay Packers nel Divisional Round.

COME DOVEVA ANDARE…

Le previsioni pre-stagionali davano, ad essere ottimisti, i Rams ad una wild card stiracchiata (magari con il terso posto in Division, reputata la più forte della lega ed in grado di mandare sicuramente tre squadre ai playoff), ma secondo la maggior parte degli analisti i Rams erano attesi ad una stagione di retrovia, a battersi con i Cardinals per non finire ultimi in Division. Una linea d’attacco che nel 2018 aveva dato molti grattacapi e non era stata rinnovata nè rinforzata, una difesa in mano ad un nuovo coach senza esperienza di coordinatore di reparto, l’eterno punto interrogativo sulla reale consistenza di Jared Goff, lasciavano poco spazio a voli pindarici e, secondo gli esperti, la stagione 2020 sarebbe stata quella del ritorno sulla terra dei Rams e della certificazione della fine del periodo magico di Sean McVay.

…E COME È ANDATA

Le cose, invece, sono andate molto diversamente, anche se trovare consistenza è stato un grosso problema per tutta la stagione, ed i Rams non sono mai riusciti ad infilare più di due vittorie consecutive. Il primo terzo della stagione scivolava via liscio come l’olio grazie allo sweep della NFC East ed una sconfitta a Buffalo figlia di un primo tempo dissennato e di una penalità tanto stupida quanto decisiva a pochi secondi dalla fine. Nella parte centrale della stagione, però, iniziavano a verificarsi i primi problemi. Arrivava la sconfitta con i San Francisco 49ers e poi, soprattutto, quella contro i Miami Dolphins, che esponevano alla luce del sole tutti i punti deboli di Jared Goff, di Sean McVay e, ingenerale, dell’attacco dei Rams.
Si proseguiva con le vittorie esaltanti contro Seahawks e Buccaneers, seguite dalla seconda sconfitta stagionale contro San Francisco, che nel frattempo aveva una lista infortunati più numerosa del roster di effettivi, fino ad arrivare al punto più basso della stagione: la sconfitta contro i New York Jets che, fino a quel momento, avevano collezionato 13 sconfitte consecutive e sembravano avviati a conquistare la prima scelta al draft 2021.
La stagione finiva in calando, ed alla penultima giornata si doveva registrare l’infortunio a Jared Goff, che doveva lasciare il posto a John Wolford nell’ultima, decisiva partita della stagione contro i Cardinals.
Conquistati in qualche modo i playoff all’ultima giornata, dopo aver sprecato almeno tre “match ball” nelle tre giornate precedenti, i Rams si ritrovavano ad affrontare i Seahawks per la terza volta nel turno di Wild Card, con Wolford in campo e Goff mugugnante in panchina. Fatto fuori Wolford nel primo quarto di gioco, un Goff a mezzo servizio, coadiuvato da una difesa stratosferica, bastava per mettere fuori gioco Seattle, ma la settimana dopo, oltre a Goff con ancora il pollice rotto, al Lambeau Field i Rams si presentavano con Aaron Donald in campo a mezzo servizio a causa di un infortunio rimediato a Seattle la settimana prima. I Rams sembravano tenere botta, ma i Packers non perdonavano e fermavano la corsa dei Rams andandosi a conquistare un posto al Championship.

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COSA HA FUNZIONATO…

Una difesa immensa. È indubbio che la stagione 2020 dei Rams sia stata positiva a causa della difesa che ha dominato la lega in lungo ed in largo. Con una linea ancorata da Aaron Donald, i cui raddoppi aprivano le porte alle scorribande di un Leonard Floyd letteralmente rinato e ad un Michael Brockers mai così decisivo, il reparto difensivo di Los Angeles poteva contare su un backfield di primissima qualità, con Jalen Ramsey occupato ad annullare i WR1 avversari, John Johnson III e Darious Williams (con il contributo fondamentale di Troy Hill) a presidiare tutto quello che passava oltre le dieci yard. Con una difesa così, si poteva perdere solo “per colpa” dell’attacco.
La linea offensiva. La grande scommessa di Snead e McVay era rappresentata dalla riconferma in blocco del reparto che aveva dato più di un problema nella stagione 2019. Avendo visto, comunque, dei grossi miglioramenti nella seconda parte della stagione, il Dynamic Duo di Los Angeles aveva optato per dare una chance a questi giovanotti che, alla fine della fiera, li hanno ampiamente ripagati. Si, alcune partite le hanno toppate (poche, Miami su tutte), ma in linea generale la linea dei Rams è stata molto al di sopra delle più rosee aspettative.
Gurley who? Un’altra scommessa vinta è stata quella di rinunciare ad una stella come Todd Gurley, inizialmente affidandosi ad un comitato di running back formato da Malcolm Brown, Darrell Henderson ed il rookie Cam Akers. Con l’avanzare della stagione sarà proprio il rookie a conquistare appieno la fiducia di McVay che, nei playoff, farà totale affidamento su di lui, facendolo diventare uno dei punti fermi dell’attacco anche per la stagione 2021.

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Sarebbe troppo facile dire Jared Goff,  soprattutto adesso che non è più in squadra, ma la verità è che quello che non ha funzionato è stato il rapporto tra Jared Goff e Sean McVay. Non sappiamo a che punto il rapporto abbia iniziato ad incrinarsi. Sappiamo quando si è definitivamente rotto: dopo la seconda partita con i 49ers, come ampiamente riportato nelle scorse settimane da più fonti. Ma era tutta la stagione che i due sembravano essere su pagine diverse del libro degli schemi. Uno non eseguiva o eseguiva male quello che l’altro gli chiedeva, e l’altro si incaponiva con chiamate che l’uno non riusciva ad eseguire o che, semplicemente, non erano adatte nella situazione specifica, e la partita contro i Miami Dolphins è stata l’esempio più lampante di questa disfunzionalità tra il quarterback e l’head coach/offensive coordinator.
Special team orrendi. reduci da anni di stagioni ottime con John Fassell, gli special team dei Rams hanno performato ai livelli di dieci/quindici anni fa, quando erano i peggiori della lega in ogni fase di gioco. I problemi sono iniziati sin dal training camp, quando la scelta del kicker che avrebbe dovuto sostituire una montagna come Zuerlein è caduta su Sam Sloman, scelto al draft ma con talmente tanti problemi, dalla stazza all’abitudine di calciare parabole a 30 gradi anzichè a 60, che i suoi continui errori hanno finito per minare le fondamenta di un reparto che già poggiava sulle sabbie mobili.

E ADESSO?

L’offseason dei Rams è stata immediatamente scoppiettante, con la clamorosa trade che ha portato alla corte di McVay Matthew Stafford in cambio di Jared Goff ed un pacchetto di prime scelte per i prossimi millemila anni.
C’è stato una sorta di fuggi-fuggi generale da parte di coach, assistenti ed anche un paio di dirigenti, che hanno letteralmente dimezzato il coaching staff di McVay, il quale ha dovuto pazientemente ricostruire nuovamente una struttura andando nuovamente a scommettere su nomi giovani o con poca esperienza nel ruolo. Lo scorso anno con Brandon Staley ha pagato alla grande, ma sarà così anche nel 2021?
Tanto per iniziare, la difesa ha perso un buon numero di giocatori. I sostituti ci sono, ed anche di buona qualità, ma la profondità del roster in difesa è praticamente inesistente, per cui bisognerà sperare in un’annata parca di infortuni.
In attacco McVay ha deciso di scommettere su Stafford, e finalmente gli ha dato anche un’arma profonda, che poi è quello che è mancato a Goff negli ultimi due anni. Se riuscirà a restare sano per abbastanza partite, DeSean Jackson sarà sicuramente una spina nel fianco delle difese avversarie, ma il suo stato di salute è proprio l’incognita principale per la stagione che va ad iniziare con il draft di fine aprile.

Insomma: lo scorso anno gli addetti ai lavori non credevano nei Rams, mentre quest’anno, nonostante tutto, li indicano come sicuri favoriti per la vittoria della NFC West. Per il momento sospendiamo il giudizio, un po’ perchè è decisamente presto, un po’ perchè a nostro parere molto dipenderà da come si inserirà Matt Stafford in questo tipo di attacco e cosa McVay gli chiederà di fare. Il motto della stagione 2021 sarà, dunque, “Stiamo seduti in poltrona a vedere come evolvono le cose. Ad esaltarsi c’è sempre tempo”.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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