La strada verso il Draft: Penei Sewell

Età: 20 – Ruolo: Offensive Tackle – College: Oregon
Classe: Junior – Altezza: 6’6″ (2.00 m) – Peso: 325 lbs (147 kg)

Con ogni probabilità la stagione annullata, e poi ripristinata, della PAC 12 ci ha impedito di vedere all’opera quello che sarebbe stato uno dei migliori giocatori in tutto il college football, a prescindere dal ruolo: Penei Sewell, offensive tackle in uscita da Oregon.

Nato nell’arcipelago delle Samoa Americane, Sewell si trasferisce in Utah all’età di 12 anni e comincia a coinvolgersi con la variegata proposta sportiva delle scuole statunitensi ma è il football che, anche solo per la stazza già evidente in giovane età, lo porta ad avere i maggiori successi. Gioca come offensive guard per la Desert Hill High School situata nella piccola realtà di St. George nello stato dei mormoni ed è da subito palese di quanto sia “differente” rispetto ai coetanei. Durante l’ultimo anno di scuola attira l’attenzione dei maggiori scout nazionali e si guadagna il grado di 4-star recruit come uno dei maggiori prospetti in tutto lo stato dello Utah. Come sempre in questi casi, fioccano le offerte di borsa di studio: Alabama, LSU, Oklahoma e Notre Dame le migliori ma Oregon è quella che la spunta sulle altre.

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A Eugene viene immediatamente spostato nel ruolo di offensive tackle ed è titolare dall’inizio come true freshman. Nonostante 6 partite saltate a cause di un infortunio, Sewell finisce la stagione come freshman All-American e con una menzione d’onore per l’All-Conference Team della PAC 12. All’alba della seconda stagione collegiale le aspettative sono altissime: Sewell perde 10 chili rimodellando il suo fisico che resta imponente a quasi 2 metri di altezza. Parte titolare in 13 delle 14 partite di Oregon, durante le quali non concede nemmeno un sack e in 9 delle 13 partite giocate finisce con zero pressure o hurry, in poche parole: dal suo lato nessuno si avvicina minimamente al quarterback (Justin Herbert, che ringrazia). Chiude la campagna 2019 con il prestigiosissimo Outland Trophy (premio al miglior uomo di linea della nazione) ed è il primo a raggiungere questo traguardo da true sophomore, ovvero al suo “reale” secondo anno nei ranghi collegiali.
Nell’incertezza sulla fattibilità della stagione 2020 di college football e con la PAC 12 che repentinamente decide di annullare la stagione, Sewell, forte del suo status ormai raggiunto come prospetto di lusso, fa opt-out ovvero sceglie di non partecipare e di cominciare la preparazione al Draft.

La prima cosa che chiunque, scout e non, può notare è che Penei Sewell looks the part, come dicono loro. Oltre all’altezza e alla stazza fisica, può vantare su braccia moderatamente lunge (non lunghissime a dire il vero) il che lo rende praticamente il prototipo di offensive tackle in NFL.

L’atletismo e la mobilità sono il plus
, ovvero gli aspetti che lo rendono un prospetto veramente speciale. Non perde un colpo contro i difensori avversari che, molto spesso, dovrebbero essere più rapidi e scattanti di lui (anche solo per un fatto di “mole”). Credetemi, già al college ci sono dei pass rusher che non hanno senso di esistere su questo pianeta da un punto di vista atletico e Sewell non è mai andato sotto con nessuno di loro. A tal proposito sarebbe stato molto interessante vedere gli allenamenti di Oregon con lui e Kayvon Thibodeaux (segnatevi il nome, ne riparleremo tra un anno) a darsi battaglia.
Per l’altro evidente pregio di Sewell prendiamo in prestito lo slogan pubblicitario di una famosa azienda produttrice di pneumatici “la potenza è nulla senza controllo”: è fortissimo e a tratti violento (sportivamente parlando) ma mai sopra le righe, mai fuori controllo. Come bloccatore nel running game mantiene equilibrio e forza anche al secondo livello disponendo inoltre di una insospettabile accelerazione e di una buona visione che gli permette di “navigare” nella folla dei giocatori avversari. Quando mette mano sull’obiettivo è praticamente finita con il malcapitato che si ritrova letteralmente fuori dal campo.

Molti dei tratti che lo rendono un run blocker superiore sono applicabili anche nel fondamentale del pass blocking. Così come riesce a mantenere l’equilibrio nelle situazioni di corsa, il suo centro di gravità rimane stabile e ben piantato con il quarterback alle spalle, le mani, rapide e potenti, fanno il resto del lavoro al fine di tenere lontano i potenziali pericoli. In praticamente tutte le situazioni i piedi si muovono con velocità ed efficienza e questo lo rende perfettamente abile nel bloccare anche gli speed rusher che dovrebbero possedere le armi per superarlo in rapidità.

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Oltre tutto, Sewell ha dimostrato di possedere un eccellente QI sul campo da football facilmente rilevabile dal tempismo con il quale “prende” i blitzatori che giungono anche da posizioni di campo non usuali e dalla pazienza nel rispettare i compiti in pass pro.

Trovare dei difetti o delle red flag evidenti nel gioco di Sewell è difficile ma, partendo dall’assunto, sempre vero, che nessun prospetto è perfetto proviamo un attimo a fargli le pulci.
E’ vero che l’utilizzo delle mani non è un problema per lui ma le rare volte in cui è stato battuto con evidenza dal difensore la tecnica di questo fondamentale è stata la causa. Perfettamente a suo agio contro gli speed rusher, ha durato invece più fatica contro uomini di linea difensiva più grossi o grossi almeno quanto lui. Ancora, questo non è un problema enorme o ricorrente ma è una cosa che, seppur, sporadicamente, è comunque successa.

Mai dire mai in sede di Draft, ma è veramente difficile che questo ragazzo esca dalle prime 10 scelte (e forse sono stato largo). Nonostante la crescita reputazionale di altri prospetti nel ruolo, Sewell rimane la safest pick in termini di uomini di linea offensiva oltre a, probabilmente, quello con il potenziale più alto. Probabilmente Joe Burrow (e il suo ginocchio) staranno pregando perché il front office dei Bengals gli regali Sewell a proteggere il suo lato cieco e io mi unisco a lui: Cinci, do not overthink this!
Detto questo mi aspetto che più di una squadra sia interessata alle prestazioni di questo ragazzo, a prescindere dai vari need. Ho sempre pensato che nel Draft, specialmente al primo giro, si debba scegliere un giocatore per il valore assoluto e non per esigenza di tappare un buco a roster, Penei Sewell è uno di quei rari talenti per i quali vale la pena spendere una scelta altissima senza timore di pentirsene.

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Guido Semplici

College Football - Co-Host di Scusate il CFB, mi trovate anche su Podcast Verso il Draft e su Twitter.

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