Huddle Top Five: i cinque migliori defensive lineman del 2020

Prima di tutto, una questione terminologica.
Per “defensive linemen” intendo gli interior lineman o, per intenderci, quelli che Pro Football Focus definirebbe “interior defenders”: per questo motivo non leggerete di defensive end come Cameron Jordan, Joey Bosa o Myles Garrett poiché saranno presenti – o meno – nella prossima top five, quella dedicata agli edge rusher, ora lasciatemi parlare un po’ di coloro il quale compito è principalmente tenere occupati quanti più O-linemen possibili, coloro che essenzialmente devono permettere ad altri di mettere a segno tackle e che, di volta in volta, portano pressione al quarterba… come?
Scusatemi, ho fatto confusione: nel 2020, a causa principalmente di gente come Aaron Donald, dal proprio defensive tackle ci si aspettano anche pressioni al quarterback, hit e sack, cose che fatico tuttora a pretendere da uno specialista nel ruolo poiché… dai, non esiste che pure loro riescano a mettere a segno una decina di sack a stagione, o sbaglio?

Mi sa che sto sbagliando, ancora.

5) Grady Jarrett, Atlanta Falcons

Stats: 52 tackle totali (27 solo), 8 tackle for a loss, 4.0 sack, 0 forced fumble e 1 fumble recuperato in 16 partite.

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Stats ai playoff: /

Grady Jarrett è uno dei giocatori più divertenti da vedere giocare dell’intera NFL, poiché quando capita di vedere un interior lineman muoversi come un running back rimbalzando da una parte all’altra della linea scrimmage?
Il 2020 non è stato il suo migliore anno, ma ciò nonostante Jarrett è stato fra i principali artefici di quello che considero a tutti gli effetti un miracolo, ovvero trascinare il proprio front seven ad un ottimo sesto posto per rushing yard concesse: non vi dovete preoccupare se siete sbalorditi dal fatto che la difesa dei Falcons, una delle peggiori difese della NFL per antonomasia, sia riuscita a contenere così stoicamente i tentativi di corsa avversaria, per trovare un senso al tutto vi basterà ricordarvi di Jarrett.
Come ormai ben saprete – lo spero – il numero totale di sack non compendia minimamente la brillantezza di un pass rusher, perciò non lasciamoci trarre in inganno dai “soli” 4.0 sack – numero comunque eccellente per un interior lineman “normale” – con i quali ha concluso la regular season perché le 57 pressioni, seppur meno lucenti dei sack, hanno comunque reso la vita dei quarterback avversari un inferno: contro i Denver Broncos, per esempio, Jarrett concluse la partite con 0 sack ma 8 pressioni totali, numero che dovrebbe esprimere perfettamente ciò che sto tentando di dirvi.

4) Cameron Heyward, Pittsburgh Steelers

Stats: 54 tackle totali (30 solo), 7 tackle for a loss, 4.0 sack, 0 forced fumble e 0 fumble recuperati in 15 partite.

Stats ai playoff: 1 tackle totale (1 solo), 0.0 sack, 0 forced fumble e 0 fumble recuperati in una partita.

Cameron Heyward è uno dei motivi principali per cui “odio” gli Steelers: giocare due volte dell’anno contro un individuo del genere alla lunga può logorare, soprattutto se si è un O-lineman dei Ravens.
Molto probabilmente, in un mondo senza Aaron Donald,  parleremmo di lui come uno dei giocatori più importanti di sempre, un interior lineman in grado di arrivare al quarterback pressoché a proprio piacimento e che, malgrado una stagione “modesta” sotto la voce sack, fra 2017 e 2019 ha messo a segno 29.0 sack totali, un numero semplicemente da capogiro per un interprete della posizione: nel 2020, giusto per rendere l’idea, ha comunque trovato il modo di accumulare 62 pressioni totali.
La sua è una posizione ideale, parliamoci chiaro, essere affiancato da gente del calibro di T.J. Watt e Bud Dupree – non più – toglie molta pressione dalle spalle e non lo costringe a fronteggiare raddoppi sistematici come Aaron Donald, ma forse è altrettanto vero il contrario, vale a dire che sia la sua presenza a semplificare la vita degli edge rusher: vedetela come volete, è una vostra libertà questa, ciò che è fuori discussione è il fatto che da circa un lustro a questa parte Heyward sia uno dei giocatori più dominanti e consistenti della NFL.

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3) Chris Jones, Kansas City Chiefs

Stats: 36 tackle totali (23 solo), 3 tackle for a loss, 7.5 sack, 2 forced fumble e 0 fumble recuperati in 15 partite.

Stats ai playoff: 9 tackle totali (4 solo), 0 tackle for a loss, 0.0 sack, 0 forced fumble e 0 fumble recuperati in 3 partite.

L’esplosività del reparto offensivo dei Chiefs è quasi fastidiosa perché a volte mette in ombra gente come Tyrann Mathieu, Frank Clark e soprattutto Chris Jones, uno dei giocatori più sottovalutati e peggio celebrati della NFL.
Senza Chris Jones i Kansas City Chiefs non avrebbero mai rimontato i San Francisco 49ers al Super Bowl, senza Chris Jones i Chiefs non sarebbero stati in grado di annichilire l’attacco dei Buffalo Bills allo scorso AFC Championship Game e quest’affermazione non può che far sorridere guardando le statistiche ai playoff sciorinate poc’anzi: capire il contributo di giocatori come Jones non è sempre immediato, o meglio, non lo si può fare limitandosi ad una superficiale occhiata alle statistiche.
La sua esplosività è un qualcosa che ogni offensive coordinator deve tenere ben presente nel momento in cui confeziona il proprio gameplan perché non provare ad inventarsi qualcosa per limitarlo equivale ad una condanna a morte per il proprio quarterback: lunga vita agli unsung heroes come lui!

2) DeForest Buckner, Indianapolis Colts

Stats: 58 tackle totali (37 solo), 10 tackle for a loss, 9.5 sack, 2 forced fumble ed 1 fumble recuperato in 15 partite.

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Stats ai playoff: 2 tackle totali (2 solo), 0 tackle for a loss, 0.0 sack, 0 forced fumble e 0 fumble recuperati in 1 partita.

DeForest Buckner nel 2020 mi ha ricordato quanto poco io sappia di football: come ne avessi bisogno!
Lo ammetto, non ero particolarmente entusiasta dalla trade che lo ha portato dai ‘Niners ai Colts – seguita da un rinnovo contrattuale faraonico -, ma dire che il suo impatto si sia fatto sentire sarebbe un eufemismo: dopo i Buccaneers, la scorsa stagione nessuna squadra ha concesso meno rushing yard dei Colts che sono passati da concedere 4.1 yard a portata – buon numero comunque – alla miseria di 3.7.
Buckner ha elevato il proprio gioco trovando modo di portare pressione costante al quarterback – 57 pressioni totali – e sfiorando addirittura quota 10 sack, numero spropositato per un giocatore nella sua posizione che, vista la penuria di pass rusher dei Colts, è spesso stato costretto a convivere con raddoppi ed altre cortesie riservate solamente a giocatori come Aaron Donald.
Volete la statistica che vi lasci a bocca aperta e che ne metta in risalto la grandezza?
Buckner lo scorso autunno ha saltato solamente una partita a causa del Covid-19: quella partita i Colts l’hanno persa 45 a 26 contro i Tennessee Titans concedendo ben 229 rushing yard.
Mica male per una squadra che in media ne ha concesse solamente 90.5: i soldi che prende se li merita, altroché, D-lineman are people too!

1) Aaron Donald, Los Angeles Rams

Stats: 45 tackle totali (27 solo), 14 tackle for a loss, 13.5 sack, 4 forced fumble ed 1 fumble recuperato in 16 partite.

Stats ai playoff: 4 tackle totali (3 solo), 2 tackle for a loss, 2.0 sack, 0 forced fumble ed 0 fumble recuperati in 2 partite.

Se volete leggere – o vedere – qualcosa su Aaron Donald vi lascio un paio di link di Alberto perché per me sta diventando sempre più difficile parlare di lui senza cadere in banali superlativi.
Donald è l’uomo che ha eliminato le iperboli poiché qualsiasi cosa diciate su di lui non è e mai sarà un’esagerazione ed il primo posto in questo articoletto altro non è che una formalità, poiché a mio parere a lui andrebbe assegnato d’ufficio il primo posto in qualsiasi genere di top five, indipendentemente da ruoli o reparti.
Qua per leggere, qua per vedere.

Fuori dalla top five, ma di poco:

  • Vita Vea (Tampa Bay Buccaneers): non si fosse infortunato avrebbe senz’altro trovato un posto nella top five, anche se credo che riuscirà lo stesso a dormire la notte stringendo forte il suo Lombardi;
  • Shelby Harris (Denver Broncos): pochi snap pure lui ma lo amo, run defender come pochi,
  • Jeffery Simmons (Tennessee Titans): breakout player of the year? Peccato che il suo lavoro sia stato messo in ombra da un reparto difensivo spesso deludente;
  • Leonard Williams (New York Giants): i Giants non sempre sono intelligenti nell’assegnare contratti, ma credo che i suoi 20eppassa milioni di dollari all’anno siano stati meritati;
  • Kenny Clark (Green Bay Packers): non ho idea di come io abbia potuto ometterlo da questa classifica, è uno dei D-lineman meno apprezzati della lega.
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Mattia Righetti

Mattia, 27 anni. Voglio scrivere per vivere ma non so vivere. Quando mi cresce la barba credo di essere Julian Edelman. Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango malissimo.

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