Vincitori e vinti di questa prima fase di free agency

Dopo qualche giorno di free agency la maggior parte dei giocatori più importanti si è accasato. Alcune scelte tendono a premiare qualcuno, altre a destabilizzare delle posizioni che invece prima sembrano ben ferme. Vediamo un po’ chi è uscito vincitore da questa prima parte di mercato e chi invece sconfitto.

Vincitori

Justin Herbert, QB dei Los Angeles Chargers

L’ex Oregon Ducks si è trovato catapultato all’interno dei titolari totalmente a sorpresa quando a inizio stagione il medico del team ha deciso di far fuori Tyrod Taylor sbagliando una puntura. Da quel momento Herbert non ha mai più abbandonato la titolarità ma il team aveva bisogno di qualche ritocco, soprattutto nella protezione di questo gioiello che a Los Angeles è esploso molto prima di quanto ci si potesse aspettare. Prima dell’apertura della free agency avevamo assistito al rilascio a sorpresa della G Trai Turner che era uno dei migliori del team, ma poi appena aperto il mercato ecco il grande colpo del C Corey Linsley da Green Bay e dell’OL Matt Feiler da Pittsburgh. Herbert potrà dormire sogni più tranquilli.

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Bill Belichick, HC degli New England Patriots

Non si sa come, non si sa perché, ma lui ne esce sempre vincitore. L’anno scorso la stagione non è andata molto bene ed allora quest’anno giù in investimenti a pioggia. Ha speso tanto, anzi tantissimo, ma i nuovi arrivati sono assolutamente degli ottimi giocatori e non comprimari pagati profumatamente (vero Bengals?). A questi si aggiungono i ritorni dall’opt-out di Dont’a Hightower e compagnia bella, questione assolutamente da non sottovalutare. Se Cam Newton farà il quarterback e non il runningback a New England ci sarà da divertirsi.

Lamar Jackson, QB dei Baltimore Ravens

Ed anche quest’anno a Baltimora sono riusciti a non prendere il wide receiver di spessore che tutti si aspettavano ed invocavano, per conferma chiedere al buon Mattia Righetti. Ad uscirne bene a questo punto è solo l’MVP della stagione 2019 che ancora una volta, dovesse ripetere una stagione “negativa” come l’ultima, potrà essere esentato dalle critiche “è un quarterback o un runningback” perché il ricevitore numero uno non glie lo hanno preso.

Allen Robinson, WR dei Chicago Bears

Trattenuto contro voglia (?) in una prigione dorata quale è il franchise tag sotto cui è stato messo da Chicago, si è beatamente guardato sornione la campagna di mercato dei wide receiver, che diversamente lui avrebbe guidato come top target, rimanere relegati nelle retrovie in attesa di trovare un contratto quando in tutti gli altri reparti i giocatori venivano pagati bene e subito. Alla fine vince lui a non aver dovuto sondare la free agency a discapito dei colleghi Curtis Samuel, Kenny Golladay e compagnia che invece hanno faticato e si sono dovuti “accontentare”.

Ryan Fitzpatrick, QB del Washington Football Team

Alla fine ha avuto ragione lui. Voleva trovare un team in cui prendere almeno 10 milioni, alla fine ne prenderà 12, dove giocarsi la titolarità alla soglia dei 39 anni e l’ha trovato negli ex Redskins. Questi bravi a non farsi ingolosire dalla possibilità della ex prima scelta da riabilitare, vedi Mitchell Trubinski, e di puntare su un quarterback di ottimo livello che potrà tenere su la squadra mentre i giovani potranno continuare il processo di crescita. Fermo restando che con la difesa messa in mostra lo scorso anno e gli acquisti offensivi fatti in questa free agency, se Fitzpatrick sarà ancora una volta in versione Fitzmagic potrà togliersi delle soddisfazioni.

Jason Licht, GM dei Tampa Bay Buccaneers

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In realtà lui non ha fatto nulla dall’inizio della free agency perché dalla casella acquisti leggiamo zero, ma se prima di questa rinnovi Chris Godwin, Shaq Barrett, Lavonte David, Ndamokung Suh, Leonard Fournette e Rob Gronkowski, ristrutturi Tom Brady, tanto di capello. Chapeau.

Sconfitti

Joe Burrow, QB dei Cincinnati Bengals

Per l’ex LSU vale il discorso contrario di quello fatto prima per Justin Herbert: doveva essere protetto e non lo è stato. Ci si aspettava investimenti importanti in questa free agency nella OL e non ne sono arrivati. L’OG Joe Thuney e sorella si erano spesi in parole importanti sul voler tornare vicini a casa e Cleveland era la scelta praticamente forzata. Poi se i giocatori non li paghi nemmeno un minimo normale che non vengano.

Lamar Jackson, QB dei Baltimore Ravens.

Ma come? Non era un vincitore? Ni… Ha vinto la scusante di non aver avuto questo benedetto wide receiver numero uno che gli serviva come il pane per dimostrare di essere davvero un quarterback d’elite. E’ vero, potrebbe arrivare dal draft, ma gioco forza a meno di grande fortuna ci vorrà del tempo perché questo si abitui alla NFL. Rimane che anche quest’anno Jackson non avrà un fenomeno su cui poter fare affidamento.

Derek Carr, QB dei Las Vegas Raiders

Okay che il rapporto con l’head coach Jon Gruden non sia mai stato il massimo della vita, ma questa è pura cattiveria verso il quarterback da Fresno State. In neanche un mese si è visto dar via gli uomini di linea Trent Brown, Gabe Jackson e Rodney Hudson. Un evidente downgrade in protezione del giocatore, senza contare che il progetto decennale dell’ex analista televisivo sembra ancora stentare nonostante ormai qualche anno di preparazione ci sia.

Ryan Pace, GM dei Chicago Bears

Non che ci volesse la free agency 2021 ad evidenziare i disastri che da qualche tempo sta inanellando il general manager di Chicago, ma se qualcuno voleva dargli ancora una possibilità penso che dopo la scelta di Andy Dalton, ricordiamo venuta dopo quella di draftare Mitchell Trubinski prima di un certo Patrick Mahomes, sia direttamente da mettere alla porta. Qualcuno ha pensato potesse essere una scelta da backup, l’alternativa sarebbe stata Nick Foles il che è tutto un dire, ma ci ha pensato il rosso a dire che è arrivato a Chicago perché gli hanno proposto un anno da starter. Buona fortuna amici tifosi di Chicago.

Cincinnati Bengals

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Addirittura doppia piazza d’onore tra i peggiori e non potrebbe essere altrimenti. Detto già del problema sulla protezione del quarterback, non possiamo non porre una lente d’ingrandimento sulla situazione grottesca capitata con il DE Carl Lawson finito ai New York Jets. Il giocatore voleva assolutamente rimanere a Cincinnati, avrebbe accettato anche meno di stipendio ma con un po’ di garantito cosa che invece non gli è stato proposto sicuri di trattenerlo alle loro condizioni. Il risultato è stato il giocatore che finisce nella Grande Mela e Bengals che firmano il DE Trey Hendrickson pagandolo esattamente quello che Lawson chiedeva. Forse di più.

Mitchell Trubinski, QB dei Buffalo Bills

Altro grande sconfitto è senza dubbio l’ex seconda scelta del Draft 2017. Dopo 4 anni incolore a Chicago si è ritrovato libero ma non ha attirato molto interesse. Mi aspettavo sarebbe finito in un team di medio-basso livello in cui fare il backup giocandosi tuttavia la possibilità di essere uno starter ed invece è finito a Buffalo dove sarà la ruota di scorta di Josh Allen. Di campo ne vedrà davvero poco e questo potrebbe essere l’inizio di un declino che appare già inesorabile.

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Eugenio Casadei

Appassionato di calcio (Bologna) e trekking, segue il football assiduamente dal momento in cui vide giocare Peyton Manning con la maglia orange di Denver, divenire tifoso Broncos una naturale conseguenza. Scrive la rubrica settimanale "Indiscrezioni di mercato NFL" in offseason e la "Top Ten" in regular season con grande divertimento e passione.

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2 Commenti

  1. Eugenio, alla fine i ravens si sono accaparrati sammy watkins ad un anno di contratto..cosa che hanno fatto anche in passato… non capisco questa loro filosofia ma vorrei sapere come giudichi tale mossa

    1. Ciao Gianluca! Innanzitutto scusami per l’immenso ritardo nella risposta; mi ero completamente perso la domanda. Ti dico, non sono assolutamente sorpreso di questa mossa ed era quasi scontato arrivasse Watkins come wide receiver. Ti cito il buon Righetti che vorrebbe cambiare squadra… Non ho idea del perché i Ravens non abbiano puntato migliorare un reparto nettamente insufficiente, ma posso dire che l’aggiunta di Watkins non sposta di tanto gli equilibri. Sammy è un ottimo ricevitore, sa fare big play, ma non è un giocatore che si può sobbarcare sulle spalle la squadra. A questo punto ancora una volta tutto il peso dell’attacco sarà su Lamar Jackson che ancora più del passato dovrà dimostrare di essere un elité quarterback. Rimarrà pur sempre la scusante che i ricevitori non li aveva dovesse fallire.

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