Uno sguardo al 2020: Pittsburgh Steelers

Vi proponiamo la review della stagione 2020 delle trentadue squadre NFL, aspettative, risultati, futuro. Oggi tocca ai Pittsburgh Steelers.

COME DOVEVA ANDARE…

Dopo l’esclusione dai playoff nella stagione 2019 avvenuta con un record di 8-8, gli Steelers si presentavano alle porte del 2020 con alcune certezze e ambizioni medio-alte. Il coaching staff mantenuto pressoché invariato per la nuova stagione poteva contare su un reparto offensivo ben rodato, ma verso la fine di un ciclo, un veterano Roethlisberger al ritorno da un serio infortunio e una difesa colonna portante dell’intera franchigia della Pennsylvania. Un’estate quindi nero-oro alla ricerca di un’alchimia tra importanti recuperi, giovani certezze e freschi inneschi offensivi provenienti dal draft, per riportare la Steel-City nuovamente ai playoff.

…E COME E’ ANDATA

Sicuramente l’obiettivo playoff i ragazzi di Tomlin l’hanno centrato passo dopo passo, ma abbastanza rapidamente. Il motivo è una sorprendente striscia positiva di 11 vittorie, che hanno permesso di chiudere in testa alla AFC North con un record finale di 12-4. Le ultime partite hanno preso una piega molto diversa, non dal punto di vista tattico, ma quanto gestionale dello spogliatoio e dei numerosi infortuni, per un record nelle cinque partite di 1 vittoria e 4 sconfitte. Ai playoff contro i rivali di division Browns, battuti due volte in regular-season, Pittsburgh cade mestamente, a seguito di un approccio partita sbagliato fin dal primo snap, che condanna già al primo quarto Roethlisberger e compagni all’eliminazione.

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COSA HA FUNZIONATO…

Sicuramente l’exploit iniziale, durato per ben 11 partite è stato inaspettato. Oltre a un calendario non difficilissimo per Pittsburgh ha funzionato la certezza di una difesa tra le prime della lega per efficienza. Heyward, Hilton, Sutton, Watt, Fitzpatrick, Bush, Dupree, Alualu, Tuitt, tutte pedine fondamentali per portare gli Steelers alle numerose vittorie e a battere il record di almeno un sack a partita, per maggior numero di partite consecutive ogni epoca. Record detenuto precedentemente dai Tampa Bay Buccaneers. Oltre un altissimo livello difensivo, il ritorno di Ben Roethlisberger, a pieno regime con un nuovo tipo di attacco più “rapido” ha permesso al veterano QB di innescare nuove giovani armi a disposizione come i WR Chase Claypool, Diontae Johnson per mettere punti a tabellone.

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Non ha funzionato per Pittsburgh l’usurare un reparto difensivo partita dopo partita, portando a stancare i singoli e in tal caso, aggiungendo un pizzico di sfortuna, seri infortuni a tasselli importantissimi come Bush e Dupree su tutti. Inoltre la mancanza di imprevedibilità offensiva ha costretto gli Steelers a diverse sconfitte. Il coachingstaff non è stato capace di inventare e integrare qualcosa di nuovo per il braccio di Roethlisberger, protetto egregiamente dalla propria linea, liberandosi velocemente del pallone, tutelando la propria integrità, ma venendo meno in termini di produzione offensiva sufficiente a battere squadre di livello. Altro tasto dolente per quanto riguarda la fase offensiva che non ha funzionato per la squadra di Tomlin è stato il gioco di corse. Un’opzione mai sviluppata all’interno di un’intera stagione, Pittsburgh non è mai riuscita a produrre efficientemente un guadagno di yard tramite corsa. Problema da imputare al trio, staff tecnico, running back e offensive line. Inoltre tensioni tra singoli, spogliatoio e media, per comportamenti immaturi e irrispettosi, hanno contribuito a sfaldare un gruppo nei momenti demoralizzanti come infortuni e sconfitte.

E ADESSO?

Adesso la situazione per la franchigia nero-oro riparte da delicate valutazioni da fare riguardo il salary-cap. L’idolo della Steel-City, BigBen, è ritornato sotto contratto, rimandando così il proprio ritiro, le spinose scelte della società su un nuovo QB e rinegoziando il contratto per agevolare le manovre economiche che il front-office dovrà operare. Altri movimenti delicati implicano riconferme di tasselli di una difesa ben rodata, come la secondaria formata da Hilton e Sutton in scadenza. Riconfermato, senza dubbi, la presenza in panchina di Tomlin, allenatore senza neanche una stagione negativa sulla panchina Steelers, mentre per ovviare ai problemi offensivi, critici nella stagione passata, la franchigia ha optato per la promozione di Matt Canada, coach con idee offensive estrose, da QB coach a OC. Inoltre il ritiro del veterano centro Pouncey e una OL con un’età avanzata porteranno il GM a iniziare una delicata transizione verso un ricambio generazionale in diversi reparti, senza però snaturare le poche certezze come una pass rush di primissimo livello e un talento grezzo nel reparto ricevitori su cui lavorare.

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Matteo Colangelo

Se vi piacciono l'NFL, Tarantino e la birra belga, siamo sicuramente amici.

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