Uno sguardo al 2020: Buffalo Bills

Vi proponiamo la review della stagione 2020 delle trentadue squadre NFL, aspettative, risultati, futuro. Oggi è il turno dei Buffalo Bills.

COME DOVEVA ANDARE…

Qualificatisi ai playoff per la seconda volta in tre stagioni, i Bills avevano subito una clamorosa rimonta nel Wild Card Game contro i Texans di un anno fa, con il field goal di Ka’imi Fairbairn a scrivere anzitempo la parola fine sulla prima avventura di Josh Allen in postseason. L’obiettivo di Buffalo, cambiata in meglio in offseason in particolare grazie all’innesto di un fenomeno assoluto come Stefon Diggs, era quindi ripetere e anzi migliorare il record in regular season (10-6) e dare ad Allen la tranquillità giusta per superare almeno un ostacolo ai playoff. Soltanto così si sarebbe potuta legittimare una squadra intrigante e talentuosa tra le primissime forze della AFC.

…E COM’È ANDATA

Così è stato, anzi la crescita dei Bills è stata ancora una volta esponenziale e ben superiore alle pur rosee aspettative. Buffalo ha dominato e conquistato, per la prima volta addirittura dal 1995, la AFC East, sfruttando anche la contemporanea caduta libera dei Patriots. Per ritrovare 13 vittorie stagionali, con appena tre sconfitte in tutto arrivate contro Titans, Chiefs e Cardinals, si deve fare un ulteriore passo indietro fino al 1991, anno del secondo dei quattro Super Bowl consecutivi persi dalla franchigia a inizio anni Novanta. Il secondo posto assoluto nella Conference, alle spalle soltanto di Kansas City, non ha però concesso l’approdo diretto al Divisional Round dopo il cambio di regolamento per i playoff. I Bills, però, hanno superato con personalità l’ostacolo Colts, prima di regalarsi una vittoria da urlo contro i Ravens. Buffalo ha poi sbattuto contro il muro dei Chiefs, dimostratisi semplicemente troppo forti per chiunque altro in AFC. Questo è il nuovo obiettivo del team di Sean McDermott guardando al futuro: costruire un roster che per qualità e consapevolezza possa giocarsi il trono di Conference contro Kansas City già a partire dalla prossima stagione.

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COSA HA FUNZIONATO…

In un’annata da 15 vittorie in 19 partite giocate tanti sono, per forza di cose, gli aspetti positivi. A partire da un Josh Allen cresciuto in maniera esponenziale dal pur convincente 2019. I numeri del quarterback sono letteralmente esplosi: 4.544 passing yard con il 69.2% al lancio, ben 37 touchdown pass e 10 intercetti, cui ha aggiunto 421 yard su corsa e 8 rushing touchdown. Il rendimento non si è arrestato nei playoff, con 817 passing yard e 5 touchdown pass in tre partite, anzi Allen si è esaltato anche in versione “runningback”, con 145 yard in 25 portate, ben 5.8 di media. Se i Bills hanno chiuso nella seconda metà del totale NFL per yard su corsa, complice il fatto che nessun esponente del backfield si è spinto oltre le 687 yard di Devin Singletary, il rendimento del quarterback da Wyoming è stato talmente elevato da spingere Buffalo nei primissimi posti in quasi tutte le statistiche offensive, in particolare con i 60 touchdown totali tra corse e ricezioni. A portare Allen per mano in questo percorso di crescita è stato un Diggs a dir poco decisivo: 1.535 receiving yard – come nessun altro nel 2020 in NFL – in 127 ricezioni su 166 target totali (75.4%) e 8 touchdown. Numeri eccezionali, che hanno dato la svolta a un parco ricevitori di altissimo livello, complici anche le salde mani di un Cole Beasley da 82 ricezioni e 967 yard e i touchdown in particolare di Gabriel Davis (7) e Isaiah McKenzie (5). Ottimo anche il lavoro dell’offensive line, in particolare dei tackle Dion Dawkins a sinistra e Daryl Williams a destra, che ha concesso in tutto 27 sack, il nono miglior risultato in NFL.

La difesa, considerata ai blocchi di partenza il reparto di punta dei Bills, ha vissuto alti e bassi nel corso della stagione. In linea generale il reparto ha tenuto meglio contro i quarterback avversari, fermatisi a 3.726 yard e 23 touchdown pass in totale, con il solido numero di 15 intercetti a fare da contrappeso. Contro le corse, invece, Buffalo ha sofferto maggiormente, pur mantenendosi a meno di 2.000 rushing yard concesse (1.914). Una secondaria di eccellente valore, con le sue punte di diamante in Jordan Poyer, 124 tackle e 6.5 tackle for loss, Micah Hyde, verso cui i quarterback avversari hanno lanciato appena 19 volte, e Tre’Davious White, 11 pass deflected e 3 intercetti, ha riscoperto anche un Josh Norman di buon livello, dopo la disastrosa ultima stagione vissuta a Washington. Nel front seven, invece, la miglior prestazione è stata quella di Jerry Hughes, autore di 4.5 sack, 7.5 tackle for loss, 2 fumble forzati e 2 fumble recuperati in totale.

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Senza dubbio i Bills, soprattutto nei playoff, hanno preferito affidarsi ad Allen piuttosto che cercare di sfondare su corsa. Il fatto che il quarterback abbia collezionato la metà dei rushing touchdown in regular season (8 su 16) e ben più della metà delle rushing yard in postseason (145 su 257) fa intuire che Buffalo dovrà lavorare per migliorare questo aspetto del suo attacco. Tanto Devin Singletary quanto il rookie Zach Moss garantiscono freschezza e talento, ma per togliere un po’ di pressione dalle spalle di Allen servirà considerarli maggiormente. Ai 27 sack subiti in tutta la regular season hanno fatto seguito i ben 8 in appena tre partite di playoff, sintomo che l’offensive line ha necessità di essere puntellata e ringiovanita, possibilmente con la scelta di una guardia nel prossimo Draft. In sede di free agency, invece, occhi puntati su un tight-end d’esperienza, che possa affiancare il modesto Dawson Knox e offrire ad Allen un nuovo importante target nel ruolo.

Come detto, non tutto ha funzionato a dovere in fase difensiva. Il numero di sack collezionati dal reparto non è stato altissimo, con 38 in totale, e nessun singolo giocatore si è spinto oltre i 5 di Mario Addison e A.J. Klein. In particolare, poi, nessuno al di fuori del già citato Hughes ha superato quota 10 in termini di quarterback hits. A ulteriore conferma della necessità di rinforzi nel pur variegato front seven di casa Bills è il numero di touchdown subiti su corsa, ben 21, il più alto tra le squadre che si sono qualificate ai playoff. Dopo gli appena 3 punti subiti nello splendido Divisional Round vinto contro i Ravens, la difesa è crollata al cospetto dei Chiefs di Patrick Mahomes, che hanno banchettato con 38 punti e 439 yard in totale.

E ADESSO?

Per colmare il distacco con Kansas City, se Allen riuscirà ad avvicinarsi ancora di qualche passo al rendimento stellare di Mahomes, serviranno pochi rinforzi mirati e molte conferme, per mantenere il roster ad altissimi livelli. David Njoku, in partenza dai Browns, potrebbe rappresentare un’alternativa stuzzicante tra i tight-end a disposizione in free agency, mentre Danielle Hunter dei Vikings potrebbe garantire un salto di qualità in termini di pass-rush. Per coprire la restante parte dei bisogni di Buffalo, dalla linea offensiva a un cornerback per completare la secondaria, servirà invece agire con saggezza al Draft. “Sky is the limit” per i Bills, che sognano e sperano di tornare al più presto a vivere le emozioni di un Super Bowl.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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