Super Bowl LV: Le pagelle della partita

Dulcis in fundo… Le pagelle ai migliori studenti dell’anno. Non dimentichiamoci che a questo punto arrivano solo quelli che sono stati fantastici nel resto della stagione.

SUPER BOWL LV / C-

Il Super Bowl che non mi aspettavo. Temevo una partita a senso unico. Ma nella direzione opposta. Ho parlato spesso quest’anno della superiorità della AFC rispetto alla NFC, pensavo si concretizzasse anche in finale. Sono stato smentito. I Tampa Bay Buccaneers hanno elevato clamorosamente il loro nei play-off e hanno dominato i Kansas City Chiefs. Negli ultimi anni abbiamo vissuti molte finali emozionantissime (non tutte), stavolta abbiamo ammirato una superba gara di una parte soltanto. Nemmeno l’arbitraggio mi ha entusiasmato. Le chiamate iper fiscali del primo tempo non sono state da play-off NFL.

KANSAS CITY CHIEFS / F

Non si sono presentati. Hanno clamorosamente ciccato la partita più importante dell’anno. Un match pessimo come non gli era mai capitato nelle ultime tre stagioni.

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ATTACCO / D-

Le assenze nella linea offensiva evitano la F. Dover rinunciare a così tanti titolari rende il compito di chi li sostituisce impossibile. Manca qualsiasi tipo di certezza. E contro ci sono dei giocatori capaci di far tribolare chiunque. Certo le porte girevoli dispiegate dai Chiefs impediscono a Mahomes di sviluppare anche i giochi più rodati. È costretto a correre 497 yard per liberarsi dalla pressione! Lo sguardo di Kelce è perso, come di chi non riesce a trovare una via d’uscita. Ci mette più di un quarto a venirne a capo e anche se statisticamente alla fine ammassa cifre ragguardevoli, l’impatto non lo è. Tampa gli nega ogni guadagno post ricezione. Quasi pesa di più quell’unico drop. Discorso equivalente per Tyreek Hill che si becca anche lo sfottò da copertina di Antoine Winfield junior. Il gioco di corsa è marginale e dimenticato, del resto anche in questo caso la linea raffazzonata non avrebbe aiutato. Cruciale, poi l’assenza di contributo del resto del parco ricevitori. Watkins vestito più per onor di firma che altro. E non averlo ha inciso eccome. Hardman e Robinson non all’altezza.

DIFESA / D

Moltissimo di quello che di buono riescono a fare, dai rari stop all’intercetto di Mathieu, viene vanificato da penalità obiettivamente molto, molto fiscali, soprattutto considerando che siamo al Super Bowl. Il nervosismo prende il sopravvento e per Brady e soci non c’è notizia più deliziosa. È vero che un professionista (soprattutto un leader come Mathieu che ho osannato spesso) non dovrebbe farsi distrarre dalle decisioni avverse e al contrario dovrebbe regolarsi sul metro deciso dagli arbitri, ma sono esseri umani e non robot. È sicuramente più facile scriverlo che farlo in campo. Così annoto anche che i grandi miglioramenti visti nel corso dell’annata svaniscono e riemergono le lacune. La linea difensiva è sovrastata. Non trova mai il modo di arrivare vicina al numero 12. Di mettergli un minimo di pressione, che peraltro è l’unico modo di creargli qualche grattacapo. Se lo si lascia giocare così di speranze ne restano davvero poche. Limitano Evans e Godwin, ma sono puniti fatalmente da Gronkowski e Fournette.

COACHING STAFF / F

La delusione maggiore. Mai una nota. Un guizzo. Andy Reid e compagnia mi avevano abituato benissimo. Tant’è che anche quando erano sotto 21-6 all’intervallo mi aspettavo che alla ripresa delle operazioni avrebbero iniziato la loro rimonta, o almeno il tentativo di rimonta. Invece nulla. L’attacco non ha cambiato una virgola. Non è stato fatto alcun tentativo di offrire più protezione a Mahomes, quando era evidente che così anche il suo infinito talento da “magician”, come commentavano sulla sideline i ricevitori avversari, non avrebbe potuto inventarsi niente. E ci ha provato eh, ci ha provato alla grande. Quel lancio in tuffo è stato qualcosa di incredibile. Che delitto non vederlo ricevere. Ma torno ai coach. È giusto non snaturarsi, ma se si vede che la partita scappa via occorre azzardare qualcosa per tentare di rimetterla in carreggiata. Ha inciso il gravissimo incidente d’auto in cui è stato coinvolto il figlio di Andy Reid, Britt coach, dei linebacker, pochi giorni prima? Il discorso: sono uomini non robot vale anche in questo caso, sebbene al fischio d’inizio sono sicuro che i pensieri fossero tutti sul capo. Di certo avvicinarsi al Super Bowl con una tragedia simile sulle spalle non deve essere stato facile.

TAMPA BAY BUCCANEERS / A+

È non pensiate che sia legato solamente alla vittoria. Avete visto nel corso di questi play-off che vincere non equivale a voti perfetti. Un’interrogazione può andare bene anche per un colpo di fortuna. Tampa Bay, invece, ha messo in scena una partita perfetta. Sfruttando ogni punto debole dei suoi avversari a proprio vantaggio. Mi sono piaciuti sotto ogni aspetto.

ATTACCO / A+

Avevo messo A, per differenziare dalla difesa. Poi ci ho ripensato. Perché cosa potevano fare di più? Hanno segnato 31 punti. La linea offensiva è stata spaventosa. Ha messo Brady nelle condizioni ideali. E TB12 ha giocato divinamente, infierendo sulle debolezze altrui. La connection con Gronkowski ha prodotto altri due touchdown. Negli ultimi 4 Super Bowl Gronko ha segnato di più (4 touchdown) di tutti i ricevitori messi insieme (3 Jeffery, Hogan e Antonio Brown) pur avendo saltato una stagione. E nel confronto tra connection la vittoria di Brady-Gronkowski su Mahomes-Kelce è stata netta quanto il risultato finale. Lasciate perdere le statistiche. Poi c’è stato quel Play-off Lenny che ha messo in scena un’altra performance di tutto rispetto. Fournette ha segnato in tutte le 4 gare di play-off. Prima di lui c’erano riusciti solo Terrell Davis e Larry Fitzgerald. Che altro dire? Quando gli avversari riescono a rallentare i tuoi due bersagli principali e tu metti comunque a segno 31 punti bisogna fare i complimenti al QB, all’offensive coordinator Leftwitch e a tutti i violini dell’orchestra, compreso Antonio Brown. Nessuno snap per il secondo anno consecutivo in un Super Bowl e secondo anello per LeSean McCoy, c’entra niente con la partita ma volevo dirvelo.

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DIFESA / A+

Me-ra-vi-glia. L’incredibile attacco di Kansas City fermato a 9 punti, mai successo con Mahomes in cabina di pilotaggio. Solo tre field goal. Lo stesso Mahomes che non perdeva per più di 8 punti dai tempi del college (correva l’anno 2016). La scelta di lasciare ai quattro pass rusher di ruolo il compito di mettere pressione ha Mahomes è risultata vincente anche al Super Bowl, permettendo alle secondarie di farsi beffe dei ricevitori dei Chiefs. Letteralmente nel caso della vendetta di Winfield su Hill, umiliato da quest’ultimo allo stesso modo in stagione regolare. Proprio quelle secondarie che erano il punto debole dei Bucs. Barrett ha totalizzato 11 pressure (fonte Pro Football Focus), certo aiutato dalle ambasce della raffazzonata linea dei Chiefs. Resta che le 29 pressioni su 56 dropback (il 52%) di Mahomes sono un record per il Super Bowl, superato quello di Jim Kelly nel Super Bowl XXVI. Strepitoso anche Lavonte David nel difendere su Kelce. Gli ha negato un avvio di gara in cui prendere morale e poi gli ha concesso solo il minimo indispensabile, mai yard dopo la ricezione. Nelle ultime tre gare hanno messo in scacco Brees, Rodgers e Mahomes. Solo a scriverlo si capisce quanto hanno giocato bene. La difesa dei Bucs è stata uno dei pochi piaceri davvero intensi del Super Bowl.

COACHING STAFF / A+

Arians ha orchestrato uno spettacolo. Sia Leftwich che Bowles sono stati perfetti. Se qualche dubbio sulle scelte dello staff durante il Championship era emerso, due settimane dopo la partita del Lambeau Field hanno fatto tesoro degli errori e dopo un altro primo tempo eccezionale non hanno lasciato scampo alla squadra più sensazionale degli ultimi anni. Mahomes che non lancia touchdown è un ossimoro. Hanno vinto in trasferta a Washington, New Orleans e Green Bay. Hanno battuto i super Chiefs con una prestazione stellare. What else?

STAGIONE 2020 / B

Non è stata un’annata particolarmente ricca di partite straordinarie. Anche il gioco, non è stato brillante. D’altronde sono saltate tutte le attività prestagionali, era difficile sperare di meglio. Il voto infatti è comunque buono, perché… Abbiamo avuto una stagione! Una stagione completa di football. Con parecchie storie che l’hanno resa comunque memorabile: Tom Brady, vabbeh l’abbiamo detto e ridetto. Ma ancora: Aaron Rodgers MVP, il ritorno incredibile di Alex Smith, le 2.000 yard corse da Derrick Henry. Due rookie year strepitosi dei giovani Justin, Herbert e Jefferson. Avevo messo C+. Poi ho ripensato alla scorsa estate e a come vedevo lontana la possibilità di giocare. E se ci penso ancora un po’ me ne frego della qualità delle partite e metto A, perciò passo oltre.

PLAY-OFF 2020 / C

Qui non riesco invece ad andare oltre. È mancato pathos nella maggior parte delle partite. Tampa Bay-Green Bay ne ha regalato un po’ per la quantità industriale di errori che si sono visti. Cleveland-Kansas City per l’infortunio a Mahomes. In generali le emozioni maggiori sono rimaste legate al ritorno ad altissimi livelli dei Buffalo Bills, alla gioia di rivedere i Browns ai play-off e alla cavalcata de Buccaneers.

Siamo davvero arrivati alla fine, auguro a tutti gli studenti una buona off-season, fatta di sogni, speranze e tanto studio. Ci si risente a settembre, quando si torna in campo. Fate i bravi!

 

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