Storie di Super Bowl – This one’s for…

Questa è una frase che il tifoso Broncos conosce bene perché ripetuta per due volte, in un contesto identico ma a distanza di tanti anni l’uno dall’altro.
Questo è il ricordo più bello che lego alla vittoria di un Super Bowl, più della vittoria stessa. È il simbolo della storia e dell‘amicizia tra due simboli di Denver.

Dal momento dell’ingresso dei Broncos nella NFL, la franchigia è stata una delle poche ad ottenere praticamente sempre il tutto esaurito. Questo successo di pubblico tuttavia non ha sempre seguito il successo sul campo da gioco, anzi nei primi anni si è andati sempre piuttosto lontani.
A sette anni dall’entrata nella lega, guidati da Craig Morton, arriva la prima stagione con più di dieci vittorie ed incredibilmente la squadra arriva al suo primo Super Bowl. Nella partita che vede il quarterback di Denver contro il team che lo aveva lanciato, i Dallas Cowboys di Roger Staubach si rivelano essere troppo forti. A farla da padrone sarà la Doomsday Defense guidata da un Randy White MVP della partita.

L’ultimo anno di Morton coincide con l’arrivo di John Elway. L’anno dopo, nel 1984, è la volta di Pat Bowlen nuovo owner dei Denver Broncos.
Tra i due si instaura da subito un rapporto idilliaco di stima e rispetto. Entrambi hanno un solo obiettivo: vincere. Per rafforzare quando descritto, basti pensare al ben servito dato a Dan Reeves, storico head coach di Denver per undici anni, per via degli screzi con Elway. L’assunzione di Wade Phillips prima e di Shanahan poi saranno il preludio al successo.
Dall’arrivo dell’accoppiata Bowlen-Elway alla vittoria del primo Super Bowl passano ben 13 anni. Anni in cui si registra un netto dominio della NFC che vince tutte le finali disputate. I Broncos nello stesso lasso di tempo si presentano per ben tre volte alla finale, nel 1986 – 1987 e 1989, ma finirà sempre male. Contro i Redskins proprio in debacle. Pure i Simpson finiranno per prendere per i fondelli la franchigia per via della serie di sconfitte intrapresa.

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Nel 1997 John Elway è oramai sul viale del tramonto dopo una carriera di altissimo livello in cui però manca sempre la ciliegina sulla torta: la vittoria di un Super Bowl. Aveva reso i Denver Broncos una grandissima della lega ma non era mai riuscito a vincere quel dannato trofeo.
A distanza da nove anni dall’ultima volta, Elway dopo una bella vittoria contro gli Steelers riporta la franchigia al Super Bowl. Contro di loro i campioni in carica dei Green Bay Packers guidati da Brett Favre. Questi partono subito fortissimo nell’incontro andando immediatamente avanti, ma i Broncos rispondono subito e ci mettono poco a prendere la leadership della partita per poi non mollarla più.
Nel quarto quarto una bella giocata difensiva della franchigia del Colorado chiude l’incontro. I Denver Broncos hanno finalmente vinto il loro primo Super Bowl. Al termine dell’incontro la consueta cerimonia di premiazione, sul palco il Commissioner della NFL Paul Tagliabue, l’owner Pat Bowlen, la moglie, l’Head Coach Mike Shanahan e John Elway. Dopo i ringraziamenti iniziali, il microfono viene passato a Mr. B. Dopo anni di sforzi economici e di tempo, finalmente teneva quel Lombardi Trophy nelle mani. Qualsiasi persona si sarebbe esaltato o autoelogiato, premiato la squadra o qualsivoglia, invece lui ha solo quattro parole:

“This one’s for John” cedendo il trofeo ad Elway, la sua colonna portante. Colui su cui aveva posto assoluta fiducia e rispetto per costruire una dinastia vincente a Denver.

Diciotto anni dopo i Broncos si ritrovano a giocare il Super Bowl 50, evento da festeggiare nella NFL che passerà alla storia già solo per essere il cinquantesimo anniversario del Lombardi Trophy. Già un paio di anni prima, dopo una decade di quasi anonimato, avevano presenziato al gran ballo finale ma ne erano usciti con le ossa rotte.
Pat Bowlen purtroppo da qualche anno è colpito da Alzheimer e si è defilato dall’universo Broncos nonostante di fatto ne sia ancora l’owner ufficiale. Una delle sue ultime mosse è stata quella di nominare John Elway come General Manager del team. Elway deve rifondare la franchigia e le prime sue mosse sono John Fox come head coach e Peyton Manning come quarterback. Il secondo è un successo, il primo bene ma ai playoff ogni anno qualcosa si rompe.

Nel 2015 la scelta di svoltare e puntare sulla storicità di Denver. Un gioco del destino che sta per scrivere una nuova pagina: Gary Kubiak capo allenatore, storico backup di Elway ai tempi dei Super Bowl vinti, e Wade Phillips defensive coordinator, ex capo allenatore di John proprio durante la sua era da quarterback.
La stagione è un successo. Il Super Bowl pure. I Broncos contro Carolina non soffrono praticamente mai nonostante un attacco asfittico con Manning oramai già avviato sul viale del tramonto da qualche mese. Come Elway nel 1997, probabilmente peggio. I Denver Broncos tornano ad alzare il Lombardi Trophy.

Consueta cerimonia di premiazione sul palco al termine della partita. Roger Goodell a complimentarsi con entrambe le squadre ad al suo fianco John Elway, la moglie di Pat Bowlen, Peyton Manning e Gary Kubiak. In assenza del proprietario, assente per i problemi di salute riportati sopra, Goodell passa il trofeo direttamente nelle mani di Elway che ne fa le veci. Anche lui ha quattro semplici parole da dire, proprio come Mr. B diciotto anni prima:

“This one’s for Pat”. Per l’amico-capo in un periodo difficilissimo della propria vita, per quell’uomo che anni prima gli aveva permesso di coronare quel sogno che in quel momento si stava ripetendo.

Dopo la scomparsa di Pat Bowlen, John Elway si è riferito a lui come un amico e mentore, colui che gli ha permesso di poter competere per i Super Bowl grazie ai consigli e gli interventi fatti per rendere la squadra il più forte possibile. Bowlen era un leader indiscusso che si metteva sempre in secondo piano riconoscendo a tutti i suoi collaboratori i propri metodi prima che i suoi.

E con questa conclusione da film, fatta di lealtà rispetto amicizia e redenzione, a me una lacrimuccia è scesa. Anzi, più di una.

Grazie Pat. Grazie John.

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Eugenio Casadei

Appassionato di calcio (Bologna) e trekking, segue il football assiduamente dal momento in cui vide giocare Peyton Manning con la maglia orange di Denver, divenire tifoso Broncos una naturale conseguenza. Scrive la rubrica settimanale "Indiscrezioni di mercato NFL" in offseason e la "Top Ten" in regular season con grande divertimento e passione.

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Un Commento

  1. Altro gran pezzo sui Broncos.
    Che ricordi il primo Superbowl contro Green Bay.
    Scommessa alla Snai di 20 mila lire 2 mesi prima la vittoria Broncos, dopo troppe delusioni. Telecronaca di Flavio Tranquillo e Bebo Nori su tele+2…Green Bay favorita…

    Solo un appunto. Il Manning del Spb 50 era senza dubbio peggio dell’ultimo Elway, nel 97 e anche nel 98 John ancora era in buone condizioni.

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