It’s QB time, edizione Super Bowl LV

E’ stato un epilogo di stagione amaro per Patrick Mahomes, finito tra le fauci della difesa dei Buccaneers nonostante una prova di forza e carattere molto importante. Impeccabile invece la prova di Tom Brady, in grado di condurre la gara senza sbavature, rafforzando così l’eccellente prova disputata dalla difesa ed assicurandosi il suo settimo Super Bowl.

Patrick Mahomes, Kansas City Chiefs
(26-49, 270 yds, 0 TD, 2 INT, 49.9 QBR)

Le assenze di Mitchell Schwartz ed Eric Fisher hanno trasformato il possibile avvio della dinastia dei Chiefs in un incubo. Il piano difensivo architettato da Todd Bowles ha portato la difesa dei Buccaneers ad annullare il running game dei Chiefs e limitare le possibilità di big play dell’attacco condotto da Patrick Mahomes. La stella dei Chiefs, tormentata per tutto il corso del match dalla pressione della difesa avversaria, ha corso in totale 497 yard prima di lanciare o subire un sack, il più alto numero di scramble yard corse da un quarterback in un match dal 2016. Patrick Mahomes è apparso anche visibilmente limitato dall’infortunio al piede rimediato al Divisional Round contro i Cleveland Browns, infortunio che lo poterà a sottoporsi ad un intervento a breve. Nonostante l’ottimo lavoro svolto dalla difesa dei Buccaneers, capace di sabotare anche Tyreek Hill e Travis Kelce, Mahomes è riuscito comunque a non sfigurare, mantenendo la lucidità e proseguendo con i drive offensivi. Sa da una parte la difesa stringeva la morsa e rendeva il compito più difficile alla corazzata di Andy Reid, dall’altra parte Hill, Kelce e Williams si sono lasciati sfuggire dei potenziali touchdown: Williams in particolare non è riuscito a ricevere quello che da molti è stato definito “Il miglior incompleto nella storia della NFL”. Il tutto è partito da un’innaturale giocata di Patrick Mahomes, il quale nonostante l’imminente caduta e la distanza di 30 yard era riuscito a collocare il lancio perfettamente tra le mani del suo ricevitore.

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Il reparto difensivo di Tampa Bay è stato il primo da quando Patrick Mahomes è il quarterback titolare di Kansas City a tenere i Chiefs sotto quota dieci punti segnati in una partita. I Chiefs entreranno in offseason con la consapevolezza di dover apportare miglioramenti alla linea offensiva ed alla pass rush dopo aver subito la sconfitta più importante della loro storia recente. Nonostante la debacle di squadra, Patrick Mahomes ha dimostrato ancora una volta di essere un talento trascendentale, capace di mantenere lucidità e calma anche nel peggiore degli scenari.

Tom Brady, Tampa Bay Buccaneers
(21-29, 201 yds. 3 TD, 0 INT, 81.8 QBR)

L’eccellente prova difensiva dei suoi ha lasciato terreno fertile a Tom Brady, il quale ha amministrato la partita senza commettere errori e sfoggiando estrema freddezza ed efficacia nella red zone e nelle play action. Supportato anche da un ottimo running game, in grado di produrre 145 yard con 4.4 yard per portata, Tom Brady non ha affrontato difficoltà nel gestire i drive e condurre i suoi nella end zone, con la fetta maggiore di merito che va data proprio al reparto difensivo di Tampa Bay. Con i due touchdown indirizzati da Tom Brady a Rob Gronkowski, l’ex coppia dei New England Patriots è diventata il duo con più touchdown realizzati nella storia del Super Bowl. Il terzo touchdown di giornata è andato invece in direzione Antonio Brown, con il sigillo finale lasciato a Leonard Fournette, autore ancora una volta di un’ottima prestazione ai playoff. Ciò che Tom Brady ed i Tampa Bay Buccaneers sono riusciti a fare in una stagione con la preseason accorciata dalla pandemia è stato rimarchevole. Il front office di Tampa Bay ha svolto un ottimo lavoro nella costruzione della squadra, assicurandosi il più alto numero di talenti possibili a basso costo (Leonard Fournette, Robert Gronkowski, Antonio Brown) nel tentativo di rendere più semplice possibile il lavoro di Tom Brady, il quale nonostante l’ottima forma, possiede comunque limiti fisici dovuti all’età. La settima vittoria nel Super Bowl, ha spinto Brady verso un’immortalità che si sta estendendo all’assurdo. Oltre al settimo anello, Brady si è assicurato anche il suo quinto titolo di MVP del Super Bowl, record di tutti i tempi.

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