Wild Card 2020: Baltimore Ravens vs Tennessee Titans 20-13

Quella del Nissan Stadium è la più recente ma non ultima sfida di una rivalità piuttosto recente tra Ravens e Titans, a partire dal Divisional Round dell’anno scorso, quando Tennessee e in particolare Derrick Henry ha corso sopra alla difesa di Baltimore, proseguita nella regular season appena conclusasi, quando i giocatori dei Titans prima del kickoff si sono raccolti sul logo di Baltimore e alcuni di essi si sono scambiati parole poco convenevoli con l’head coach John Harbaugh, per poi vincere la partita in over time grazie a una corsa da 29 yds del solito Henry.

Cronaca

Sono i padroni di casa a registrarsi per primi sul tabellone, ma non grazie a Henry, limitato fin dall’inizio dal front seven dei Ravens, bensì ad AJ Brown, protagonista solo in questo drive di 52 yds ricevute e un touchdown su una fade route dalla posizione di slot contro non il primo dei capitati, Marlon Humphrey, che cade a terra, ma gli arbitri giudicano la lotta di mani reciproca e non tale da giustificare una flag. 0-7

Lamar Jackson al terzo passaggio di serata lancia un brutto intercetto, uso questo aggettivo perché il ricevitore bersaglio, Boykin, aveva spazio per ricevere il passaggio con un adeguato posizionamento verso l’esterno del campo, ed era coperto da un cornerback, senza aiuto da parte di alcuna safety, invece la traiettoria del lancio di Lamar è uscita dalle sue mani troppo arcuata, lenta e interna venendo intercettata da Malcom Butler.

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Tannehill & Co vengono fermati dalla difesa dei Ravens alle porte della red zone, allungando con un calcio del veterano Stephen Gostkowski. 0-10

Lamar conduce anch’esso i suoi nella red zone avversaria, sostenendo un drive grazie a un passaggio eccezionale da 17 yds sulla sideline per Mark Andrews su 3rd & 7, dopo aver allontanato il poco convinto Adoree’ Jackson in pressione e appena prima di essere colpito da un defensive linemen. Detto ciò, la difesa dei Titans arriva a Lamar su terzo down in red zone, costringendo i Ravens ad accontentarsi di un calcio. 3-10

Jackson, che ci tiene a togliersi di dosso la nomea di vincente nella regular season ma perdente ai playoff, si prende la squadra sulle spalle e trova il pareggio con una corsa delle sue. Verrebbe da pensare a una delle numerose “Qb run” nel playbook di Greg Roman disegnate per il suo quarterback atletico, ma si tratta invece di uno scramble dettato dalla necessità, incredibilmente i Titans non hanno designato alcuna “spy” sul numero 8, il quale esce centralmente dalla tasca, evita l’unico difensore con un angolo da cui è pensabile provare un placcaggio, Kevin Byard, e vola sulla sideline superando in velocità i defensive back avversari. 10-10

Al ritorno dagli spogliatoi i Ravens, che dopo un inizio complicato appaiono convinti dei propri mezzi e determinati ad ottenere la vittoria, allungano con un touchdown del rookie JK Dobbins, che non ha fatto minimamente sentire la mancanza di Mark Ingram nelle sue numerose assenze per infortunio in stagione, l’ex Ohio State dalle 4 avversarie corre dietro al massiccio fullback Ricard nella end zone. 17-10

Dopo due punt Tennessee avvia in maniera positiva il drive, con una ricezione di AJ Brown da 33 yds, Tannehill posiziona la palla sull’interno e alta, così da sfruttare il fatto che il cornerback in copertura, Marcus Peters, fosse alle spalle del ricevitore e come elevazione e fisico non sia comparabile a Brown. Nonostante ciò, anche questo possesso ristagna nelle acque ferme di un attacco di Tennessee orfano del gioco di corsa, portando comunque a meno quattro lo svantaggio con un calcio. 17-13

Dopo due incompleti, la squadra di Baltimore spera di allungare di sette punti grazie a un field goal del migliore in circolazione, Justin Tucker, che però incredibilmente sbaglia un calcio per lui tutto sommato facile da 52 yds mandando leggermente largo a destra, è il primo calcio mancato da Tucker in postseason.

Tennessee per l’ennesima volta in serata non riesce a costruire un possesso elaborato né a trovare giocate esplosive, andando al punt. I Ravens vengono costretti a tentare la conversione di un 4th & 2 alle 23 avversarie, cosa che avviene poiché su play action Lamar Jackson lancia sulla flat per JK Dobbins che avanza fino allo stick del primo down. Però in campo vola una flag, offensive pass interference contro Willy Snead, reo di aver cercato un pick, ovvero ostacolare un difensore nel suo normale movimento di copertura, di solito mascherato dalla corsa di una traccia pensata per interferire con gli spostamenti dei difensori; al contrario Willy Snead si è piantato e ha cercato contatto tramite la spalla con Rashaan Evans, rendendo facilmente individuabile la sua infrazione, che ha comportato una penalità da 10 yds e dunque un 4th & 12. Tucker torna in campo e con un calcio da distanza praticamente uguale a quello mancato precedentemente (51 rispetto alle 52 yds precedenti), manda tra i pali. 20-13

L’attacco asfittico dei Titans nonostante la pessima serata, con un touchdown potrebbe mandare la partita ai supplementari, ma le difficoltà non scompaiono miracolosamente senza apportare i dovuti cambiamenti, e dopo qualche giocata arrancante e una conversione di 4th & 1 grazie a una sneak di Tannehill, è lo stesso quarterback che su 2nd & 5 esegue un turnover decisivo: lancia per Raymond, il quale però scivola regalando a Marcus Peters, che si trovava dietro di lui, uno degli intercetti più facili in carriera. Da aggiungere che dopo il breve ritorno seguito al turnover, diversi difensori dei Ravens hanno esultato sul logo dei Titans, con saluti alla panchina avversaria e calpestate al terreno, “payback” per l’episodio citato all’inizio di questa cronaca.

Con un primo down di Gus Edwards i Ravens possono mettere la parola fine alla contesa, e appena sul cronometro rimangono meno secondi di quanti ce ne siano sul “game clock” Lamar corre diretto negli spogliatoi senza stringere la mano agli avversari e invitando i suoi compagni a fare altrettanto, per poi gratificare ciascuno di essi all’ingresso del tunnel che porta agli spogliatoi.

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Considerazioni

L’attacco dei Titans dopo un primo quarto in cui ha messo a referto 126 delle 209 yds totali che avrà a fine partita, e 10 punti, è scomparso, cedendo il passo a dei Ravens decisamente più dinamici, variegati e aggressivi da quel lato del pallone.

Peggio ancora, Derrick Henry e il gioco di corsa della squadra di Nashville, sinonimi l’uno dell’altro, non sono esistiti nemmeno nel primo quarto della partita, e il runningback appena laureatosi per la seconda volta consecutiva leader in rushing yds e il primo a raggiungere quota 2000 yds in regular season dal 2012(quando autore di questo traguardo fu Adrian Peterson), ha concluso la stagione con una partita da 18 portate per 40 yds e una media di 2.2 a corsa. I Ravens per limitare Henry (memori del turno divisionale dello scorso anno quando corse per 195 yds su 30 portate) hanno congestionato il box, i defensive linemen e outside linebacker, da Campbell, Wolfe, Judon, Williams a McPhee hanno fatto un lavoro eccezionale nell’impegnare gli uomini di linea per liberare l’intervento dei compagni inside linebacker e safety o andare loro stessi a eseguire tackle efficaci su Henry che non ha rotto un solo tackle, situazione che sfrutta per alimentare i suoi guadagni come ogni runningback.

L’attacco dei Ravens, al contrario, dopo un primo quarto in sordina, si è destato, e a parte un 3 & out e il calcio mancato da Tucker, ha portato sempre punti sul tabellone nei drive seguenti. Lamar Jackson faceva traspirare la sua fame e voglia di rivalsa, di dimostrare che non è un quarterback da regular season che non può vincere partite di playoff, soprattutto se in svantaggio, visto che “sa solo correre”, come sostenevano alcuni. La partita di domenica ne è testimone, sotto di 10 punti ha condotto i suoi a 17 punti non corrisposti dai Titans, ribaltando la situazione.

I Ravens hanno un attacco estremamente particolare ma anche semplice, come tutti i migliori reparti offensivi della lega, declinano pochi concetti in una miriade di espressioni diverse così da averne buona padronanza ma al tempo stesso confondere gli avversari. Nel caso dei Ravens, spesso si vede in linea offensiva uno o più uomini che vanno in “pull”, ovvero si sganciano al momento dello snap per andare a bloccare dal lato opposto; può avvenire che a sganciarsi sia solo una guardia e che il runningback corra dal lato verso cui si sposta la stessa, in cui verosimilmente avranno un vantaggio numerico al punto d’attacco; oppure, e Greg Roman lo fa molto creativamente, a sganciarsi possono essere due uomini di linea, una guardia e un tackle (ma non sempre), in uno schema chiamato “counter bash”, dove chi correrà con lo sferoide non si muoverà nella direzione degli offensive linemen in spostamento, ma in quella opposta, se il pallone lo tiene il quarterback si parla di “QB counter bash”, se lo consegna al runningback “counter bash sweep”, ma l’aspetto interessante dell’attacco dei Ravens è che qualche volta si potrebbero vedere due uomini di linea sganciarsi e andare dal lato opposto al momento dello snap, per poi eseguire uno schema di passaggio in cui Lamar Jackson rimane nella tasca, scelta intelligente visto che in questi casi il right tackle Orlando Brown che sta sostituendo Ronnie Stanley a sinistra tornerebbe nel suo habitat naturale, nella parte destra della linea di scrimmage.

Questi Ravens fanno sul serio, sono stati primi nella lega per yard corse (3’071, quarto risultato migliore di sempre), ma soprattutto nelle ultime cinque partite di regular season hanno corso per 1’337, arrivando dunque ai playoff in un crescendo; senza contare Lamar Jackson, primo quarterback a fare due stagioni consecutive con 1’000 yard corse e levatosi l’appellativo di perdente in postseason; il matchup con i Bills è tutt’altro che scontato, più che dall’attacco dipenderà da e se, la difesa riuscirà a frenare l’attacco di Buffalo e ad impedirne le giocate esplosive che permettono loro di essere sempre in partita.

Lato Titans, sicuramente la squadra del Tennessee ha sofferto le assenze sulla linea offensiva, trovandosi a giocare con il terzo left tackle e dopo aver perso Jack Conklin in free agency non ha praticamente mai calcato i campi NFL il first round pick Isaiah Wilson; ciò nonostante Henry ha corso per 2’000 yds e hanno vinto la division, vedremo se porteranno indietro Corey Davis dopo una stagione ottima, il quale però giustamente richiederà adeguato compenso. Ciò che manca ai Titans è maggiore originalità e varietà di soluzioni negli schemi di corsa, se Henry viene imbottigliato difficilmente vincono, si è visto al Lambeau Field come domenica sera, in questo senso un runningback 2 con tratti diversi da quelli di King Henry potrebbe aiutare l’attacco a fare lo step decisivo. A Nashville però c’è da lavorare soprattutto sulla difesa, una secondaria modesta non è stata aiutata da una pessima pass-rush, che con sole 19 sack è stata la peggiore per una squadra vincitrice della division dal 1970 (nonostante contro i Ravens ne abbiano ottenute ben 5), a stagione in corso avevano reclutato Jadeveon Clowney con un contratto annuale da 15 milioni, ma la sua esperienza è finita anzitempo, vedremo se la dirigenza cercherà di riportarlo nel Tennessee e se farà, come credo, acquisizioni al draft o free agency in linea difensiva e outside linebacker.

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