Scusate l’accento: Elementare Watson! Le origini

Siamo a poche ore dal Super Bowl e i nostri feed mostrano possibili e impossibili trade su Deshaun Watson, QB degli Houston Texans.

Prima di tutto: non sono io qui a dirvi quanto talentuoso sia questo ragazzo. Finalista per due volte per l’Heisman Trophy, vincitore di un National Championship con Clemson fu scelto come 12° assoluta dai Texans nel Draft 2017. I texans tradarono per lui la 25° assoluta 2017 e il loro primo giro 2018 per ottenerlo (nota che mi fa sempre sorridere, la pick originale era degli Eagles, che scambiarono fra le tante anche quella scelta nel 2016 per prendere Wentz come 2° assoluto).
Non dimenticherò mai quando entrò in campo da titolare: il giorno del suo compleanno, contro i Bengals. Un Thursday night brutto, di quelli che lasci la tv accesa perché stai facendo altro. Ad un certo punto, prese palla e corse mezzo campo per fare poi il TD della vittoria. Partita che finì 13 a 9 per i Texans. Da lì presa la confidenza fu difficile fermarlo. Ci riuscirono un poco i Patriots, ma poi mise partite incredibili una dietro l’altra. 5 TDs ai Chiefs, 4 ai Titans altri 4 ai Seahawks… lanciò 16 TD nel mese di ottobre, da rookie!!! Robe che se continuava così nel mese di novembre e dicembre avrebbe potuto sfiorare il record di TD fatti da Manning nel 2013!
Una stagione che lo stava decisamente lanciando come Offensive Rookie of the year. Se non fosse stato per un incidente in allenamento dove si lacerò il suo crociato anteriore. Ma operazione chirurgica, riabilitazione e 3 stagioni dopo abbiamo un QB che non solo è sempre stato selezionato al Pro Bowl, ma senza dubbio è uno fra i migliori 5 QB della lega ed il Franchise QB dei Texans.
E allora perchè ci sono tutti queste discussioni di trade? Perché farlo andare via?

Perchè i Texans non hanno primo e secondo giro per via della trade di Tunsil? Anche.
Perché non hanno nemmeno spazio salariale e non possono sistemare quel groveria che si trovano in difesa? Sì.
Perché hanno tradato DeAndre Hopkins il suo go-to buddy? Anche.
E’ perché Bill O’Brien (BoB per gli amici) è un idiota con manie di egocentrismo? Oh sì.
Perché dopo quella trade la dirigenza gli avevano promesso che avrebbero chiesto anche a lui un parere su futuri GM e Coach? Yes.
Solo questo? No.

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La storia ha inizio in realtà proprio l’anno di debutto di Deshaun, quando nel 2017 il LT Duane Brown, una delle poche scelte buone fatte dai Texans nei primi anni della loro franchigia,  si ritrova ad inizio stagione senza soldi garanti nel contratto e decide di fare opt-out. Ossia di non presentarsi per gli allenamenti o le partite. “Sono il miglior giocatore della vostra OL, datemi i soldi garantiti e io torno”. Precisiamo, Rick Smith non voleva dargli il contratto per via del precedente infortunio al quadricipite di Brown e per via di un drug test risultato positivo dopo aver mangiato cibo contaminato in vacanza in Mexico che mesi dopo fu chiarito. Non dobbiamo nemmeno dimenticarci i diverbi personali che Brown aveva con Rick Smith e McNair, owner dei Texans morto nel 2019. Duane è sempre stato una voce forte nelle lotte per i diritti civili per gli afroamericani, mentre McNair… McNair era repubblicano fino al midollo.

Smith riesce a tradare Brown ai Seahawks, proprio poche ore dopo l’unica partita fatta da Brown in quella stagione con i Texans contro Seattle. Ottiene una buona compensazione: Jeremy Lane, un quinto giro 2018 e un secondo giro 2019. Non male per dire la verità, ma che si è poi tradotta in giocatori che non hanno dato impatto nella squadra.
Rankin preso al terzo giro l’anno successivo per coprire la falla lasciata da Brown è stato considerato più propenso a fare la guardia. Quindi per un anno e mezzo Watson ha avuto a che fare con una OL senza un LT di spessore e con una linea che alla fine della sua seconda stagione era la 31° nella lega. Qualcosa doveva essere fatto, perché la situazione era insostenibile. Ed ecco che arriva la trade per Laramie Tunsil, LT dei Dolphins.
Fine agosto 2019, Tunsil, Kenny Stills e un quarto giro vanno a Houston per due primi giri, un secondo, Johnson Bademosi, e Julien Davenport.
Tunsil quell’anno farà meritatamente il Pro Bowl.

L’aver dato 2 prime solo per lui nella pratica comporta che Laramie Tunsil abbiamo tutte le carte in mano per fare il contratto che vuole. Perché se Tunsil va via i Texans hanno perso tutti gli assets che avano investito. Così nella scorsa off-season Tunsil firma un’estensione di 3 anni per 66 milioni di dollari, di cui $57.85 milioni garantiti. Diventando l’OL più pagato della lega.
Questo però comporta delle conseguenze:

1) la NFL ha un certo cap, e quasi 58 milioni garantiti si fanno sentire.
2a) se l’ultimo arrivato prende una vagonata di soldi, chi è lì e si è fatto il mazzo per la squadra, come  Hopkins, vogliono “rivedere il contratto” visto che hanno l’ultimo anno di contratto con soldi garantiti.
2b) sai che devi pagare prima o poi Deshaun, visto anche che Patrick Mahomes, draftato nello stesso anno, prenderà quasi mezzo miliardo di dollari nei prossimi 10 anni, quindi devi fare una scelta.

Questo significa che i problemi personali con BoB si fanno sentire, che Hopkins viene tradato per David Johnson, pensando dall’alto dell’ego formato dirigibile, che il grande talento di DeAndre possa essere rimpiazzato dal combinato disposto di Cobb, Cooks e Fuller.
Non voglio discutere troppo sulla trade di Hopkins, perché per carità ogni team può pensare quello che vuole, e magari in un universo parallelo la trade di Hopkins ci poteva stare, ma con cognizione di causa! Per farvi un esempio Diggs, i Viking per la trade fatta pochi giorni prima, presero un prima con cui hanno rimpiazzato degnamente il loro WR: Justin Jefferson. Non un RB con un contratto pesante come quello di Johnson e una seconda scelta.

A questo punto, visto che i Texans non hanno rinnovato per Brown, e sono stati costretti a pick su pick per Tunsil, significa che quest’ultimo ha tutto il potere contrattuale di questo mondo. Il signorino in questione come detto ha firmato per non andare via (dopo le pick investite) 66 milioni di dollari, di cui 57.85 garantiti. Mr. Brown invece ha avuto un estensione con i Seahawks di 36.5 milioni. Che al paragone fanno sembrare quello dei Seahawks un affare.
Visto e considerato poi che Tunsil e Brown alla fine dei conti hanno avuto performance paragonabili secondo PFF:

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Tunsil

2020 – 83.6
2019 – 75.8
2018 -74.5

Brown

2020 – 80.4
2019 – 74.1
2018 – 83

Valori davvero simili. E anche andando per altre statistiche, si vede che il pressure rate è pressoché identico. Nella pratica i Texans hanno dato via il doppio dei soldi per avere la stessa produttività dal LT e in più hanno perso 2 prime scelte e una seconda. Gente che sarebbe servita adesso per tenere Watson.
30 milioni di differenza che fanno la differenza in una lega ad hard-cap come la NFL. La differenza fra tenere Kareem Jackson (safety titolare) o vederla andare via in FA. Tenere Clowney o meno. Decidere di dover tradare Hopkins per non rinnovargli il contratto.

La situazione visto che O’Brien non è solo il coach ma anche il general manager, a forza di sbagli del genere, dopo aver perso il Divisional contro i Chiefs in quel modo e di avere perso con una trade oscena una delle stelle in attacco, ha fatto esplodere lo spogliatoio Texans. Finita a quanto pare a “cazzotti” con JJ Watt e con O’Brien che oltre ad averle prese è stato licenziato dopo il giorno dopo dopo 4 giornate con zero vittorie, senza primi giri e con un salary cap al limite dell’ingestibile. Ma forse la vera rottura si è ottenuta con le false promesse della dirigenza di tenere conto dell’opinione di Watson per cercare un nuovo GM e un nuovo Coach.
Poche settimane fa, quando Watson si è trovato il nuovo GM senza essere interpellato è iniziato l’addio. La dirigenza non solo non lo ha ascoltato, non ha nemmeno chiesto!
Magari poteva ascoltare gli input di Deshaun, ringraziarlo ma poi decidere un altro candidato. Far buon viso a cattivo gioco. E’ stata quindi una questione di rispetto, o mancanza di esso. Arriviamo poi alla questione allenatore.

Watson aveva probabilmente chiesto come condicio sine qua non avere Bieniemy come Coach. Coach che i Texans non hanno nemmeno voluto intervistare se non quando la situazione con il loro QB era oramai alle strette. Non è cosa segreta che Bieniemy è stato intervistato come coach per cercare di ricucire la situazione con Watson. Bieniemy vista la situazione a Houston ha detto: “manco per sogno”, ”a me chi me lo fa fare?”. Considerato soprattutto che che non lo volevano nemmeno nei loro piani iniziali. Non ha torto nemmeno lui.
E’ arrivato invece David Culley, ex Wr coach dei Chiefs nell’anno con 0 (Z E R O!) ricezioni in TD da parte dei ricevitori e passing coordinator dei Ravens. Non proprio il curriculum che Deshaun si aspetta e merita.

E ora Deshaun Watson vuole andare via. E per via del suo contratto può tendenzialmente scegliere dove andare, indipendentemente dall’offerta migliore per i Texans ma la scelta migliore per lui. Ma questa è una storia magari per una seconda parte.
La cosa che forse dovrebbe fare riflettere di più è che non c’è davvero nessuno che punta il dito contro Deshaun. Nessuno. Non un giocatore. Tutta la Lega sa che lui è un campione e che la situazione a Houston è da Apollo 13.

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Emanuele Sortino

Doctor in Material Science and Engineering at University of Colorado Boulder. Titolo preso solo col scusa di avere una copertura per la sua smania di football. SKO Buffs e GO Broncos!

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Un Commento

  1. Emanuele, ti prego, né tradare (cedere, scambiare) né draftare (selezionare, scegliere)

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