Robert Saleh è il nuovo Head Coach dei New York Jets

La scorsa notte, a stretto giro di posta con l’arrivo di Meyer ai Jaguars, è arrivata l’ufficialità della firma di Robert Saleh come nuovo head coach dei New York Jets.
L’oramai dunque ex defensive coordinator dei 49ers lascia la baia dove in quattro stagioni ha fatto della difesa uno dei fiori all’occhiello del team. L’accordo con i Jets prevede un contratto di cinque anni che faranno di lui il 18° head coach nella storia della franchigia biancoverde di New York.

Dopo un inizio di carriera al college girando in quattro anni Michigan State, Central Michigan e Georgia come assistente difensivo, nel 2005 Robert Saleh ha fatto il salto in NFL venendo assunto come coach della defensive unit negli Houston Texans. Nella franchigia del Texas si fermerà per sei stagioni cambiando tre ruoli all’interno di essa: quando diventa assistant coach dei linebackers aiuta il team ad entrare nella metà alta di quasi tutte le categorie difensive. Abbandonati i Texans approda ai Seahawks dove ricopre il ruolo di defensive quality control coach ma soprattutto partecipa alla costruzione della “Legion of Boom” con cui si piazza al primo posto nelle migliori difese. Dal 2014 al 2016 è ai Jaguars come LB coach ed anche qui aiuta il team a migliorare il reparto difensivo fino ad ergersi al sesto posto delle migliori difese della lega e quinti contro i passaggi nell’ultima stagione a Jacksonville. Poi il salto ai 49ers dove come defensive coordinator è riuscito a mostrare il meglio di se: solo nel 2020 San Francisco si è classificata quinta difesa della lega, settima contro le corse e quarta contro i passaggi. Un leggero peggioramento rispetto al 2019 quando San Francisco risultò la seconda.

Ed ora i Jets. Una scelta a sorpresa dato che Saleh era sicuramente il pezzo pregiato di questa annata per il ruolo di head coach e che l’ex DC dei 49ers aveva effettuato colloqui con tutti i team con la sideline libera tra cui anche gli Eagles, subito dopo il secondo incontro avvenuto di persona in quel di New York, ed i Chargers, con cui aveva pure sostenuto due colloqui. Certamente Saleh era anche quello che aveva più capacità di scelta, che si poteva permettere di potersi “scegliere” la squadra più di essere scelto. Sicuramente le argomentazioni fornite dai Jets saranno state esaurienti, il grandissimo spazio in salary cap cosi come la seconda pick al prossimo draft oltre che un’altro primo giro facevano della sideline di New York uno dei posti più interessanti di questa off season per un coach intenzionato a costruirsi la squadra da “zero”. Senza considerare appunto New York il cui bacino di utenza è mostruoso per qualsiasi sportivo. Bacino d’utenza che può essere anche un’arma a doppio taglio perché dove c’è molta attenzione poi c’è anche molta pressione.

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Non che Robert Saleh sia uno che soffre la pressione. La scelta dei Jets è ricaduta su di lui per le sua innate capacità da leader, lo ricordiamo festeggiare in maniera entusiasta ad ogni grande giocata difensiva dei 49ers, e il suo farsi amare da tutti i giocatori i quali  andrebbero in guerra per lui. E’ un grande uomo spogliatoio, non una cosa di poco conto per un head coach. Questo suo essere è sicuramente un cambio di cultura all’interno di un organizzazione che nel tempo è sempre stata molto lineare e piatta. Se già lo scorso anno si era certi delle sue qualità ma non era stato scelto come head coach, quest’anno a convincere i Jets è stata sicuramente la stagione di San Francisco a livello difensivo dove il nativo di Dearborn è riuscito, come scritto prima, a guidare il team al quinto posto nel ranking nonostante per tutta la stagione il reparto sia stato colpito indistintamente da una marea di infortuni.

Se da una parte non vi sono mai stati dubbi che il nuovo head coach dei Jets sarebbe stato un allenatore dalla vocazione difensiva, dall’altra di dubbi ce ne sono eccome. Il primo “imbarazzo” che Saleh dovrà risolvere è sicuramente la grana quarterback dove dovrà essere presto chiamato a scegliere tra Darnold o un QB da prendere al draft con la pick numero 2.

Parte ora, come da prassi, il toto nomi per il suo staff che sarà da qui a breve chiamato a comporre. Sul lato difensivo il coordinatore sarà sicuramente un suo collaboratore che tuttavia sarà semplicemente l’assegnatario del posto dato che sicuramente le giochiate difensive saranno effettuate dal nuovo head coach. Nel lato offensivo invece il nome pare essere già ben chiaro e dovrebbe essere Mike LaFleur, attuale coordinatore del passing game dei 49ers nonché fratello minore dell’head coach dei Packers Matt LaFleur.
La passione di Saleh, cosi come la sua esuberanza, galvanizzerà sicuramente fin da subito la fanbase dei Jets. Se riuscirà subito ad incidere, non avrà particolari problemi a fare meglio dei suoi poco “fortunati” predecessori.

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Eugenio Casadei

Appassionato di calcio (Bologna) e trekking, segue il football assiduamente dal momento in cui vide giocare Peyton Manning con la maglia orange di Denver, divenire tifoso Broncos una naturale conseguenza. Scrive la rubrica settimanale "Indiscrezioni di mercato NFL" in offseason e la "Top Ten" in regular season con grande divertimento e passione.

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