Nick Sirianni è il nuovo Head Coach dei Philadelphia Eagles
Siamo arrivati quasi alla fine di questa corsa all’ultima sideline. Con l’annuncio di ieri sera siamo a sei su sette occupate. Paradossalmente i Texans sono stati i primi a mettersi alla ricerca di un nuovo Head Coach e saranno gli ultimi ad annunciarlo.
Scelta sorprendente quella di Nick Sirianni da parte dei Philadelphia Eagles che non solo spezzano l’abitudine delle franchigie NFL di scegliere solitamente un head coach sul lato di campo opposto al predecessore ma scelgono pure uno dei nomi meno quotati tra quelli cercati.
L’ex OC degli Indianapolis Colts non è proprio un nome che viene fuori dal nulla perché già era stato accostato, in maniera flebile, ad altre sideline come quella dei Cleveland Browns per sostituire Kitchens lo scorso febbraio.
Quello di Nick Sirianni è un nome giovane, chiare le origini italiane, e rientra perfettamente nella nuova corrente della lega di puntare su giovani coach in rapida ascesa e con in testa un gioco nuovo e spumeggiante.
In realtà, per quanto lui non sia mai stato all’interno dell’organizzazione dei Philadelphia Eagles, la sua scelta sembra un ritorno alle “origini”. Questo perché discende dal ramo di Frank Reich, attuale head coach dei Colts ed ex OC degli Eagles vincitori del SB di qualche anno fa, colui che la sua dipartita portò al calar del rendimento della fase offensiva del team.
La carriera di Nick Sirianni ovviamente, per quanto breve, non è stata solo ai Colts ma è partita all’alba dei suoi 23 anni nel 2004 da Mount Union. Il passaggio poi per tre anni a IUP prima di approdare in NFL ai Kansas City Chiefs dove ricopre il ruolo di offensive quality control nel periodo Todd Haley. Con l’arrivo di Crennel rimane, venendo promosso a WR coach. Il salto quindi ai Chargers dove dapprima ricopre nuovamente il ruolo di offensive quality control per poi essere promosso nel 2014 a QB coach quando proprio Frank Reich viene promosso OC della squadra. Nonostante il licenziamento dell’head coach Mike McCoy e la contemporanea partenza di Reich verso Philadelphia, mantiene il suo ruolo e la forte stima di Philip Rivers. Nel 2018 quando Reich ottiene la sideline degli Indianapolis Colts, il nuovo coach non ci pensa un momento a sceglierlo come proprio Offensive Coordinator.
Prendendo in esame il lavoro svolto con i Colts, balza subito all’occhio l’ottimo lavoro fatto con ben tre quarterback diversi in tre anni. Il primo con la partenza in sordina ed il grandissimo recupero fino ad agguantare i playoff con Andrew Luck. In seguito al ritiro di questo l’annata nata male e finita con un record negativo con Brissett come QB e poi l’ultima terminata recentemente con la riunione con Rivers . Nonostante questa rotazione, i Colts sono stati per due anni su tre nella top 10 degli attacchi.
È sicuramente interessante che gli Eagles, come da indiscrezione fatta trapelare dal management sul voler un nuovo head coach che puntasse su Wentz, siano tornati alle “origini” andando a prendere Sirianni, una sorta di figlioccio di Reich. L’attuale head coach dei Colts è stato infatti l’unico ad aver fatto rendere da top player il prodotto di North Dakota State ed il contratto con cui Wentz è legato al team della città dell’amore fraterno è talmente impattante che l’unica opzione è recuperarlo come “giocatore”.
Alla voce coordinatori ancora non ci vi sono accostamenti. Sappiamo che alla base del licenziamento di Doug Pederson hanno pesato tantissimo i nomi fatti dall’ormai ex coach per dare vita ad un rimpasto. Questi nomi infatti, per lo più interni, non avevano trovato i favori dell’owner Lurie che voleva nomi di spessore provenienti dall’esterno. Aspettiamoci dunque questa via, soprattutto alla voce defensive coordinator. A livello offensivo invece i Colts si sono affrettati a promuove ad OC il proprio QB coach Marcus Brady che poteva essere un buon nome.
Questo dunque il grande compito a cui sarà chiamato fin da subito il nuovo head coach degli Eagles ed in seconda battuta dovrà svecchiare un roster un po’ troppo vecchio ma già con le carte in regola per poter dire la propria.
