It’s QB time, i migliori e peggiori quarterback del Wild Card Round

Baker Mayfield è stato monumentale nella prima vittoria ai playoff dei Browns dal 1994. Decisivi anche Josh Allen e Lamar Jackson, che si daranno battaglia nel Divisional Round. Disfatta totale per Mitchell Trubisky, leader di un reparto offensivo dei Bears totalmente sterile. Irriconoscibile anche Russell Wilson, sabotato dalla difesa dei Rams.

I MIGLIORI DELLE WILD CARD

Il migliore della settimana
Baker Mayfield, Cleveland Browns
(21-34, 262 yds, 3 TD, 0 INT, 92.8 QBR)

L’impresa realizzata da Baker Mayfield in una settimana nella quale i Browns avevano perso molti titolari a causa dei protocolli per il Covid-19, si erano allenati soltanto due giorni e non potevano contare sulla figura del loro head coach Kevin Stefanski sulla sideline, è stata rimarchevole. Baker Mayfield ha disputato una delle sue migliori prestazioni in carriera concludendo il match con tre touchdown realizzati e zero turnover nel confronto con una delle difese più solide della NFL. In una prova nella quale è stato eccellente anche il running game, i Browns hanno inflitto i danni maggiori alla difesa degli Steelers tramite il passing game, dove Jarvis Landry, Austin Hooper e Nick Chubb si sono ritagliati un ruolo fondamentale raccogliendo un touchdown a testa. Baker Mayfield si è messo alle spalle le numerose critiche subite nel corso dell’anno, mettendo a referto una prova di forza e carattere superlativa nel momento clou della stagione. Nelle ultime dieci partite disputate, il quarterback dei Browns ha subito soltanto un intercetto. Per il Divisional Round torneranno a disposizione di Cleveland molte pedine fondamentali, a partire dalla presenza dell’head coach, ma per sperare di arrivare all’AFC Championship Game, la stagione dei Browns dovrà passare dall’Arrowhead Stadium, teatro delle gesta di Patrick Mahomes e compagni.

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Josh Allen, Buffalo Bills
(26-35, 324 yds, 2 TD, 0 INT, 85. 0 QBR, 11 car, 54 rush yds, 1 TD)

Josh Allen ha guidato i suoi Buffalo Bills alla prima vittoria ai playoff dal 1995, confermando le solide prestazioni mostrate nel finale di stagione. Per i Bills la sfida contro gli Indianapolis Colts è risultata più ostica del previsto, con la franchigia dell’Indiana che ha tenuto testa ai vincitori della AFC East fino agli ultimi secondi del match. Allen è stato ancora una volta impeccabile sia nel running game, sfruttando le numerose corse disegnate dal coordinatore offensivo Brian Daboll, che nel passing game, nel quale ha rispolverato ancora una volta la letale connessione con Stefon Diggs, autore di sei ricezioni, 128 yard ed il touchdown che ha permesso a Buffalo di staccare i Colts in avvio di terzo quarto. A pochi minuti dal termine del match, il quarterback dei Bills ha rischiato di compromettere la solida prova perdendo un fumble successivamente recuperato da un suo uomo di linea e che avrebbe messo Indianapolis in posizione per ribaltare il punteggio. Nonostante qualche rischio di troppo, caratteristica sempre più tipica del gioco di Josh Allen, il quarterback ha dimostrato di saper eccellere anche in un match di playoff contro una difesa preparata come quella dei Colts, mostrando un vasto repertorio di lanci messi a segno in tight windows, anche dalle angolature più complicate. Per approdare all’AFC Championship Game, i Buffalo Bills dovranno superare l’ostacolo Ravens, reduci dalla loro prima vittoria ai playoff sotto il segno di Lamar Jackson.

Lamar Jackson, Baltimore Ravens
(17-24, 179 yds, 0 TD, 1 INT, 84.6 QBR, 16 car, 136 rush yds, 1 TD)

Lamar Jackson si è rialzato alla perfezione dal brutto intercetto lanciato nel primo quarto tra le mani di Malcolm Butler, mettendo a ferro e fuoco il vulnerabile reparto difensivo dei Titans con un gioco di corse dominante. L’avvio di partita sembrava non promettere bene per Baltimore, ancora discontinua nel passing game, ma una volta individuati i punti deboli della difesa avversaria, il gameplan si è concentrato su un martellante flusso di corse esterne che hanno messo in ginocchio i Titans. Jackson è stato esplosivo ed a tratti inarrestabile, concludendo con la sua terza prestazione ai playoff da almeno 100 yard su corsa. Il suo touchdown da 48 yard prodotto a due minuti dalla fine del secondo quarto ha rimesso in carreggiata i Ravens ed inevitabilmente cambiato l’inerzia della partita. Nel passing game è stato f0ndamentale l’apporto di Marquise Brown, in grado di combinare esplosività e route running in una prestazione da oltre 100 yard su ricezione. Quella contro i Titans ha rappresentato la prima vittoria ai playoff nella giovane carriera di Lamar Jackson e la sua prima vittoria dopo una rimonta da dieci o più punti. I Ravens ora affronteranno i Buffalo Bills nel Divisional Round, franchigia molto temibile dal punto di vista offensivo, ma decisamente più fragile in difesa.

Tom Brady, Tampa Bay Buccaneers
(22-40, 381 yds, 2 TD, 0 INT, 84.4 QBR)

Supportato da un eccellente lavoro della linea offensiva, Tom Brady ha messo a referto una prova senza sbavature, permettendo ai Buccaneers di accedere al Divisional Round. La dominante difesa di Washington si è schiantata contro la rocciosa offensive line di Tampa Bay, lasciando nella maggior parte dei casi il tempo a Brady di procedere tra le sue progressions senza dover costantemente fare i conti con Chase Young e Montez Sweat. La sorprendente prestazione dell’inesperto Taylor Heinicke ha permesso a Washington di rendere il compito più difficile a Tampa Bay, salvo poi arrendersi a causa di un divario troppo significativo tra le due compagini. Antonio Brown e Mike Evans sono stati protagonisti di prove d’impatto, mentre il solitamente solido Chris Godwin, nonostante il touchdown ricevuto, ha messo a referto cinque drop, più del doppio di quelli realizzati in tutta la stagione regolare. I Buccaneers dovranno certamente puntellare qualche aspetto del gioco, soprattutto sul lato difensivo del campo, in vista del match di settimana prossima, ma la squadra traghettata da Bruce Arians ha confermato di essere una delle più temibili della NFC. Nel Divisional Round, Tom Brady e Drew Brees si daranno battaglia, con il primo che è apparso decisamente più lucido del veterano dei Saints nel corso della stagione.

Honorable mention: Philip Rivers, Indianapolis Colts (27-46, 309 yds, 2 TD, 0 INT, 91.9 QBR)

I PEGGIORI DELLE WILD CARD

Il peggiore della settimana
Mitchell Trubisky, Chicago Bears
(19-29, 199 yds, 1 TD, 0 INT, 13.1 QBR)

In quella che poteva rappresentare una chance di rilancio per Mitchell Trubisky, sempre più vicino a perdere il posto da titolare per la prossima stagione, il quarterback dei Bears ha guidato uno sterile attacco di Chicago alla disfatta contro i New Orleans Saints. Trubisky per l’ennesima volta ha dimostrato di non poter essere uno starter in NFL, con numerose imprecisioni nel passing game, scelte non all’altezza ed una grande discontinuità. Nel match più importante della stagione anche il reparto difensivo di Chicago ha lasciato a desiderare, con molti tackle mancati, in una prova complessiva che si è conclusa con il punteggio di 21-9 in favore dei Saints. In offseason i Chicago Bears dovranno cercare di ripartire da una solida difesa e da David Montgomery per costruire una squadra rispettabile, in un percorso che li vedrà affrontare un bivio sulla scelta del quarterback sul rinnovo contrattuale di Allen Robinson, che potrebbe optare per altri lidi.

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Russell Wilson, Seattle Seahawks
(11-27, 174 yds, 2 TD, 1 INT, 17.7 QBR, 4 car, 50 rush yds)

L’attacco dei Seahawks è stato irriconoscibile contro i Rams. La franchigia di Los Angeles viste le difficoltà derivate dall’infortunio di John Wolford e dall’affrettato rientro di Jared Goff, è riuscita nell’intento di addormentare la partita grazie ad una prova difensiva maestosa. Aaron Donald, prima dell’infortunio, è stato incontenibile contro Russell Wilson e la mediocre linea offensiva di Seattle, mettendo costantemente pressione alla stella dei Seahawks. Jalen Ramsey ha svolto un ottimo nel mettere fuori ritmo DK Metcalf, il quale ha concluso con 96 yard e due touchdown ma sole cinque ricezioni su 11 target. La squadra guidata da Pete Carroll non è riuscita nemmeno ad instaurare un running game efficiente contro i Rams, crollando dunque totalmente ai piedi dei rivali divisionali. La fragilità della linea offensiva rappresenta una zavorra che ha costretto i Seahawks ad arrendersi nei momenti clou della stagione nel corso degli ultimi anni, come testimoniano anche i cinque sack e le dieci QB hit messe a referto dalla difesa dei Rams nel match in questione. Da tenere in considerazione è anche l’involuzione di Russell Wilson nelle ultime partite della stagione, sempre più in difficoltà nel trovare il giusto ritmo nel passing game. Ora che è calato il sipario sulla stagione dei Seahawks, la franchigia di Seattle dovrà ora provare a pescare le giuste pedine per migliorare il roster in vista della prossima stagione.

Ben Roethlisberger, Pittsburgh Steelers
(47-68, 501 yds, 4 TD, 4 INT, 66.8 QBR)

Gli Steelers sono totalmente implosi nella sfida contro i Browns, mostrando difetti che nel corso della stagione regolare sono stati smascherati dalle ottime prestazioni difensive. I quattro intercetti di Roethliberger, dei quali due causati da drop dei suoi ricevitori, hanno permesso ai Browns di mettere rapidamente in cassaforte un grande vantaggio, costringendo Pittsburgh ad inseguire. La mancanza di gioco nel range medio-lungo dovuta a Roethliberger, il quale ha visibilmente sempre meno potenza nel proprio braccio, ha reso impossibile agli Steelers la possibilità di tenere testa a Cleveland in uno shootout. Inoltre, l’assenza totale di running game, ha portato ancora più pressione su Roethlisberger, causando il crollo definitivo.

*Abbiamo deciso di utilizzare il QBR di ESPN al posto del rating NFL perchè più aderente al gioco attuale.

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