Vinca lei, no vinca lei (Los Angeles Chargers vs Las Vegas Raiders 30-27)

La sfida del giovedì notte fra i Raiders, ancora matematicamente in corsa per i playoff ma in caduta libera, ed i Chargers ha regalato sorprese, emozioni e dolori. La squadra di Los Angeles la ha spuntata all’overtime dopo aver rischiato di perderla, di vincerla e di perderla nuovamente.

Ma facciamo ordine… iniziamo dalla fine.

Ancora una volta le perplessità sulle scelte di Gruden si focalizzano sulla decisione di calciare un field goal dopo aver fallito nel tentativo di segnare a poche yard dalla end zone avversaria. In questo caso, in particolare, Gruden è stato criticato per aver calciato in overtime su un quarto e goal dalle 5, lasciando il destino della partita nelle mani della sua disastrata difesa. Ovviamente la scelta, diciamoci la verità più che comprensibile, non ha pagato.

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“Era un quarto-e-5”, ha detto l’ex Chucky Gruden. “Se fossimo stati più vicini avremmo ragionato sul provare a convertirlo, ma era un quarto-e-5. Se fossimo stati più vicini lo avrei considerato. Avevamo giocato il quarto down in un paio di occasioni in precedenza, ma andare in vantaggio a tre minuti dalla fine ho ritenuto fosse la scelta da fare in quel momento”.

I Raiders erano stati più coraggiosi, o più disperati, del solito durante i tempi regolamentari. ed avevano tentato – e convertito – un quarto down in quattro differenti occasioni. Avere in campo il mobile Marcus Mariota, un QB che i Chargers non si erano preparati ad affrontare, avrebbe potuto portare ad un ultimo azzardo nella città che sul gioco d’azzardo ha basato le proprie fortune.

Mariota?

Ebbene si, in campo per 65 dei 76 snap offensivi giocati dai nero-argento c’era il backup QB ex Titans, chiamato in causa a sostituire il titolare Derek Carr dopo l’infortunio all’inguine subito dal numero 4.

Mariota si è comportato sorprendentemente bene considerando la lunga inattività, dando all’attacco nero-argento la scintilla che serviva per recuperare una partita che sembrava essere già sfuggita di mano dall’inizio per via della solita inettitudine della difesa.

Dopo la sconfitta contro i Colts i Raiders avevano deciso di rimuovere dall’incarico il defensive coordinator Paul Guenther, affidando la difesa all’esperto defensive line coach Rod Marinelli. Con pochi giorni a disposizione per preparare l’importantissima sfida divisionale, non ci si poteva aspettare miracoli dall’ex defensive coordinator dei Cowboys. Marinelli si è concentrato sul tappare le falle della difesa contro le corse visto che la squadra aveva concesso 212 yard (6.8 di media a corsa) ai Colts e 206 (6.1 di media) ai Jets nelle due partite precedenti.

Con i Chargers è andata decisamente meglio visto che Ekeler e compagni sono stati tenuti sotto le 100 yard, 96 in 29 corse per la precisione. In compenso la squadra è risultata vulnerabile – è un gentile eufemismo – nel gioco aereo. Il giovane e promettente Herbert ha completato 22 passaggi su 32 tentati, guadagnando 314 yard, con 2 TD pass, nonostante i suoi migliori ricevitori Keenan Allen e Mike Williams abbiano visto il campo per soli 24 e 28 snap rispettivamente sui 66 totali giocati dall’attacco di Los Angeles. A parziale scusante, la difesa nero argento era fortemente rimaneggiata per le assenze del DE Clelin Ferrell, del LB Nicholas Morrow e dei DB Damon Arnette, Nevin Lawson e Johnathan Abram.

I Chargers hanno sfruttato le difficoltà della secondaria avversaria per guadagnare ampie porzioni di campo in tempi brevissimi, complice anche la pochissima pressione concessa dalla OL su Herbert. I pass rusher di Las Vegas hanno messo a segno solo un sack e una manciata di quarterback hit.

Regali di Natale in anticipo in questa partita, con entrambe le squadre a cercare in pieno spirito natalizio di fare una buona azione e far vincere l’avversario.

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I Raiders si sono ancora una volta dimostrati inconcludenti in red zone, trasformando in touchdown solo due delle quattro occasioni di “goal to go”. La prevedibilità delle chiamate di Gruden nelle ultime 20 yard, unita a qualche errore di troppo dei singoli, sono costati tantissimi punti nel corso di questo strano 2020 dove comunque l’attacco ha prodotto più di quanto ci si aspettasse all’inizio in termini di punti realizzati.

I Chargers si sono ritrovati ad un passo dalla vittoria in diverse occasioni nel quarto periodo, e sono stati traditi dal proprio kicker. A 3:44 dalla fine del quarto quarto Badgley ha sbagliato un field goal da 47 yard sul risultato di 24-24. I Silver & Black sembravano poterne approfittare quando un passaggio fuori misura di Mariota ad un passo dal two-minute-warning e a poche yard dalla end zone di Los Angeles è stato intercettato da Chris Harris. Mariota, bontà sua, ha inseguito e fermato il DB avversario dopo un ritorno di 51 yard, salvando un touchdown che ormai sembrava quasi certo.

Col campo corto la partita sembrava comunque ormai in mano ad Herbert e compagni, ma un sack di Vickers ha costretto Badgley a tentare un field goal un po’ più lungo del previsto ed il kicker ha mancato il bersaglio. Sul rovesciamento di fronte, a pochi secondi dallo scadere, i Raiders si sono schierati per calciare un field goal da 65 yard. Se fosse andato a segno sarebbe stato il nuovo record NFL, ma un errore dell’holder nel controllare lo snap ci ha privato del brivido di seguire l’impresa.

L’overtime, come detto, ha visto i Raiders avere palla per primi in attacco e fallire tre tentativi da dentro le 5 avversarie. Herbert e l’attacco dei Chargers hanno approfittato dell’ennesima penalità chiamata contro il CB Trayvon Mullen per guadagnare 20 yard senza sforzo e poi hanno umiliato il giovane backup CB Keisean Nixon, costretto all’azione per le tante assenze tra i titolari, per guadagnare con Guyton 53 yard ed apparecchiare la tavola sulle 2 di Las Vegas per le emozioni finali. Alla fine è stato un second effort di Herbert a risultare decisivo dopo che la difesa aveva respinto il primo assalto del QB in tuffo.

Le condizioni di Derek Carr saranno da valutare con attenzione, ma Mariota è stato come detto una sorpresa positiva. Ci sono stati due o tre lanci a rischio intercetto ed uno effettivamente finito nelle mani avversarie, ma l’ex di Oregon ha dato un dinamismo diverso all’attacco risultando pericoloso sia con il braccio – 17/28 per 226 yard e 1 TD – sia con le gambe – 9 corse per 88 yard e 1 TD. Un touchdown su corsa lo ha segnato anche Josh Jacobs, che però per accumulare 76 yard ha dovuto portare palla 26 volte (2.9 di media). Il gioco di corse nero-argento è in crisi e Jacobs è spesso fermato dietro la linea di scrimmage.

Nota lieta, per l’attacco di Gruden, è il TE Darren Waller, che dopo la magnifica prestazione contro i Jets due settimane fa (13 ricezioni per 200 yard e 2 TD) e la più che positiva uscita contro i Colts (7 ricezioni per 75 yard) ha messo a referto 9 ricezioni per 150 yard e 1 TD contro i Chargers. Waller ha 93 ricezioni per 967 yard e 8 TD in questo 2020, con ancora due partite da giocare.

I Raiders hanno ancora una minuscola possibilità di accedere ai playoff, ma le prossime sfide saranno più realisticamente un semplice banco di prova per il futuro. Riuscirà Gruden a migliorare il 7-9 dello scorso anno o ricalcherà il crollo del 2019? Quali cambiamenti vedremo in difesa? Che scelte farà Gruden per la posizione di QB se Derek Carr dovesse essere in grado di giocare contro i Dolphins? Molti tifosi sono già saliti sul carro di Mariota, ma la scelta non è così semplice e ci potrebbero essere ripercussioni.

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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2 Commenti

  1. Mullen m’ha ricordato il tanto simpatico quanto (ahìnoi) pasticcione frate Cimabue d’un datato carosello anni ’70 :”Cimabue Cimabue fai una cosa,ne sbagli due.” https://www.youtube.com/watch?v=2E3dNqhXndE
    Se si fosse giocato in trasferta c’era da farlo tornare a L.V. a PIEDI!!!

    Visto che dopo siam tutti bravi e che comunque Guenther era a rischio già dall’anno scorso,se con il suo licenziamento si voleva provocare una reazione emotiva nello spogliatoio,allora andava fatto sùbito dopo N.Y.,inoltre Marinelli avrebbe avuto più tempo per cercare eventuali migliorie,e non con soli 4 gg. a disposizione,anche perchè dopo il rovescio in quel di Atlanta,ogni partita è diventata un match ball.
    Corsa ai p.o. compromessa e non li meritiamo viste le “vittorie” con Jets ed a L.A. (calendario alla mano dico Baltimora 7°).

    Continuo a trovare ingiusto il regolamento dell’ot durante la r.s.,entrambe le squadra devono aver diritto,a prescindere,ad un possesso.

    Chiudo questo lungo pippone domenicale augurando buone feste e 2021 a tutti.
    (p.s. . non ho ancora recuperato i fusi orari di sonno persi l’altra notte,li addebiterò a Mullen )

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