Uno sguardo al 2023: Tampa Bay Buccaneers

I Buccaneers del 2023 iniziavano l’epoca del post-Brady dopo il ritiro di The Goat e la partenza di molti protagonisti, in attacco e in difesa, della stagione 2020 conclusa con il trionfo al Super Bowl contro i Chiefs e le successive 2 stagioni in cui Tampa ha vinto la NFC South Division. Molte le novità anche nel coaching staff, a partire da Liam Coen come nuovo OC.

COME DOVEVA ANDARE…

Le molte incognite, sia in sideline che nel roster, non permettevano di essere molto positivi; dopo le recenti stagioni vincenti molti veterani sono partiti verso altri lidi e traguardi. Al posto di Brady è arrivato Baker Mayfield con una carriera di alti e bassi dopo essere stato la prima scelta assoluta nel draft 2018 dei Browns e proveniente dai Rams, dopo una breve parentesi coi Panthers; Dave Canales era al primo anno come Offensive Coordinator. Se non di “ricostruzione” l’annata a Tampa si preannunciava quantomeno di “transizione” e un record con 10 o più sconfitte era molto probabile e tutti gli addetti di lavoro prevedevano 5/6 vittorie.

…E COME È ANDATA

Tampa, inaspettatamente, ha avuto una stagione positiva, con un record di 9 vittorie e 8 sconfitte conquistando per la terza volta consecutiva il titolo di campione della South Division della NFC, anche se il livello non eccelso delle avversarie ha facilitato il compito. Dopo una partenza con 3 vittorie nelle prime 4 partite però l’annata sembrava destinata all’esito da tutti pronosticato: 6 gare perse nelle successive 7 sfide con un gioco d’attacco che faticava molto a guadagnare terreno e a segnare punti e con una difesa molto vulnerabile al gioco aereo avversario. Mayfield, nonostante un periodo critico a metà stagione ha dimostrato di poter guidare un team NFL, sia sul lato tecnico che a livello caratteriale. L’ultima parte di stagione ha fatto registrare 5 vittorie negli ultimi 6 match facendo guadagnare alla franchigia della Florida una wild card contro i vice campioni di Philadelphia, in cui la squadra guidata da coach Bowles non ha dato scampo agli Eagles. L’avventura in postseason dei Buccaneers si è conclusa però a Detroit contro degli emergenti Lions che hanno meritatamente vinto. Il bilancio non può che essere positivo.

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COSA HA FUNZIONATO…

Mayfield, probabilmente la maggiore incognita, ha giocato all’altezza del suo potenziale, anche se la sua carriera ha vissuto sempre tra alti e bassi; 4.044 yard lanciate con 28 TD e 10 intercetti per lui rendendo l’attacco aereo di Tampa sempre pericoloso per tutti gli avversari. Una grossa mano a Mayfield l’ha data la coppia di ricevitori Evans-Godwin: per il primo 1255 yard e 13 TD (10 stagioni con almeno 1000 yard ricevute) mentre Godwin ha totalizzato 1024 yard e 2 TD. Pedina fondamentale dell’attacco coordinato da Canales è stato Rachaad White con 990 yard e 6 TD su corsa ma anche numeri importanti (549 yard e 3 TD) su ricezione, dando una valida alternativa a Mayfield nel corto-medio raggio. Cade Otton, TE al secondo anno, ha dato il suo contributo (455 yard e 4 TD).

La linea offensiva era un altro grande punto interrogativo per i Buccaneers, con molte novità di giocatori e ruoli; il miglior elemento, Tristan Wirfs, esordiva come Left Tackle dopo aver giocato sul lato destro della linea, con il rookie Cody Mauch come Guardia e Goedeke come RT dopo aver deluso come guardia nel suo primo anno nei Pro. Nel complesso il reparto ha giocato a buoni livelli, anche se la mobilità di Mayfield molte volte ha risolto situazioni complicate. I TD totali sono evidentemente sbilanciati nel gioco aereo, con 28 segnature su lancio contro le sole 8 messe a segno su corsa.

La difesa dei Buccaneers ha dimostrato solidità contro il gioco di corsa avversario denotando grossi problemi contro i lanci e subendo eccessivamente big play degli opposti offense. Quasi 250 le yard a partita subite contro le 95 di media su terreno. Il miglior placcatore è stato, ancora una volta, il veteranissimo LB Lavonte David (134) seguito dal vero MVP difensivo di Tampa: Antoine Winfield Jr. con 122 placcaggi ma anche con 6 sack, 3 intercetti, 6 fumble provocati e 4 ricoperti, con giocate spesso decisive sia in copertura che contro le corse. Il migliore nei sack è stato Yaya Diaby, rookie scelto al terzo giro, che ha scalato la depth chart affermandosi come pedina fondamentale e il suo futuro sembra indirizzato verso una carriera importante. Anche l’altro rookie Calijah Cancey (prima scelta #19) ha dato ottimi segnali con 4 sack e 10 TFL partendo da DT. Complessivamente 48 sack e 91 TFL sono buoni numeri, a fronte però di soli 13 intercetti, anche se il saldo positivo (+8) nei turnover è stato decisivo in più di un match.

Note di merito anche per due specialisti, spesso dimenticati dalle statistiche: il Punter Jake Camarda e il Kicker Chase McLaughlin; l’ex Bulldog ha sempre dato una buona posizione di partenza alla propria difesa quando l’attacco ha dovuto liberarsi del pallone al quarto down. McLaughlin, al suo primo anno a Tampa, ha messo a segno 29 dei 31 FG tentati (93.5%) risultando perfetto sotto le 40 yard e con un rispettabile 9/11 oltre le 40; per lui anche 33/33 negli extra point per un totale di 120 punti, miglior marcatore dei Buccaneers.

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Come già accennato l’attacco dei Buccaneers ha vissuto una prima parte della stagione abbastanza difficile, complici le diverse novità (QB, OC, elementi della OL) e il play calling a tratti è sembrato confuso e non all’altezza di un attacco NFL che, pur orfano di Brady, poteva contare su indiscussi talenti come Evans e Godwin. Anche Mayfield è sembrato subire eccessivamente questo trend anche se ha avuto il merito di non arrendersi mai. Sicuramente una delle debolezze è stata quella di non avere una valida alternativa a White nel gioco su corsa: i vari Edmonds, Vaughn e Tucker hanno totalizzato la miseria di 240 yard con media di 2.7 yard a portata e soprattutto ZERO TD!

Anche il corpo ricevitori ha dimostrato di non avere grandi cambi all’altezza, forse con l’eccezione del rookie Trey Palmer (385 yard e 3 TD ma 3 fumble di cui 1 perso) Dopo il binomio Evans-Godwin il miglior ricevitore è stato Otton, che è un TE mentre i vari Thompkins, Jarrett e Durham (TE) hanno dato un minimo contributo e andranno cercati dei rinforzi. Anche la linea offensiva a volte è parsa in difficoltà, lasciando sempre sotto pressione avversaria Mayfield e facendo fatica ad aprire varchi per i RB; anche qui rinforzi sono attesi.

In difesa è stato già evidenziato il problema del backfield contro i lanci avversari. Davis e Dean ancora una volta hanno saltato per infortunio diversi match e quando chiamati in causa hanno spesso lasciato troppi spazi e troppi big play agli opposti ricevitori: 2 intercetti per la coppia di CB titolari sono troppo pochi. Anche Neal, safety al primo anno in Florida, ha giocato sotto il livello atteso. Devin (LB) non ha dimostrato appieno il suo valore, a differenza della stagione del Superbowl dove è stato assoluto protagonista; la sua assenza nella wild card contro Philadelphia è stata decisa per motivi tecnici e non si è fatta notare. In una difesa con allineamento 3-4 la pass rush deve arrivare dal reparto OLB e questo, con l’eccezioni di Diaby, non si è visto: Tryon-Shoynka non ha ancora dimostrato il suo potenziale, che ne ha fatto la prima scelta di Tampa nel 2021 e ha perso il posto da titolare proprio a favore di Diaby, mentre Barrett sembra nella fase calante della sua carriera dopo essere stato un altro protagonista della vincente stagione del 2020.

E ADESSO?

E ora potrebbe venire il bello… I Buccaneers si sono affrettati a porre il franchise tag sulla safety Winfield, vero jolly difensivo e rimettere sotto contratto i principali free agent a partire da Mike Evans che rimarrà per altri 2 anni a Tampa. Anche Mayfield è stato confermato e l’importo del contratto (100 millioni per 3 anni) dimostra quanto il front office creda in lui. Importanti le conferme di McLaughlin e David, mentre Davis (CB) è partito destinazione Detroit. Delle ultime ore le news su Devin White, ceduto agli Eagles, e Barrett che è stato rilasciato, mentre da segnalare il rientro di Jordan Whitehead (S) dai Jets, anche lui protagonista della stagione 2020. Altri arrivi sono Bryce Hall (CB dai Jets) e gli OL Bredeson (Giants) e Opeta (Eagles) che vanno a rinforzare due reparti che ne hanno sicuramente bisogno.

Oltre al mercato si dovrà puntare anche al draft per colmare le lacune nel roster: DL e Edge per la pass rush, WR per dare profondità al reparto. I Buccaneers avranno anche un nuovo Offensive Coordinator in Liam Coen, già OC dei Rams e di Kentucky (NCAA) che ha già lavorato con Mayfield a Los Angeles. Il team della Florida si prepara ad affrontare la prossima stagione con rinnovato ottimismo e conscio del proprio potenziale tecnico per poter dare soddisfazione alla numerosa fan base.

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Roberto Abelli

Tifoso Bucs dal 1984 Ex giocatore ed ora coach Appassionato di football NFL e NCAA

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