NCAA Preview 2022: ACC – Coastal Division

Così come l’anno scorso oltre ai preview delle squadre NFL vi proponiamo anche quelli delle maggiori conference NCAA, oggi è il turno della Coastal Division della ACC (già online: BIG 12 – SEC East).

Miami Hurricanes

Preseason ranking: 20

Head Coach: Mario Cristobal (1° stagione, 0-0)

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Record 2021: 7-5

Match da non perdere: at Texas A&M (17 settembre); vs Florida State (5 Novembre); at Clemson (19 Novembre)

Punti di forza: Si riparte da Tyler Van Dyke, uno dei QB più promettenti della nazione, e da una linea offensiva relativamene esperta.

Punti deboli: Non c’è un vero WR #1 ed è da stabilire l’impatto del nuovo staff sulle brutte abitudini della difesa dello scorso anno.

E’ l’alba di una nuova era, l’ennesima, per i Miami Hurricanes, ma questa volta dalle parti di Coral Gables giurano (sperano?) che sarà differente. Mario Cristobal, oltre a rappresentare una sorta di figliol prodigo, porta in dote quello che i suoi predecessori non avevano: esperienza e credibilità ai massimi livelli, come allenatore e come recruiter. Da parte dell’università è arrivato un impegno economico senza precedenti a supporto del nuovo allenatore, la prova è nello staff, composto da nomi importantissimi, che accompagnerà Cristobal. Se il futuro appare roseo, il presente potrebbe essere un po’ più complicato: per i cambiamenti radicali, e credetemi quello che sta facendo Miami è quanto di più radicale possibile rispetto al suo passato, ci vuole tempo.

Attacco: Si riparte da Tyler Van Dyke che, lo scorso anno, ha fatto registrare statistiche mostruose quando è stato chiamato a sostituire l’infortunato D’Eriq King diventando, di fatto, una delle stelle più luminose del panorama collegiale. Tuttavia mantenere quei ritmi nel nuovo attacco sarà praticamente impossibile, lo stile dell’OC Josh Gattis (ex Michigan) si discosta molto da quello di Rhett Lashlee dentro il quale TVD è figurativamente esploso. Lo scorso anno ci ha fatto vedere il talento grezzo in un sistema molto simile all’Air Raid, quest’anno dovrà dimostrare di essere in grado di effettuare le letture giuste con un playbook più dettagliato e che prevede lo schieramento di un personnel completamente differente. Il ruolo chiave sarà quello dei RB, Miami dispone di molto talento nella posizione ma, perlomeno ai nastri di partenza, non ha un vero dominatore. Dovrà emergere una coppia tra Jaylan Knighton (reduce da un 2021 molto positivo), Don Chaney (se fisicamente integro), Henry Parrish (transfer da Ole Miss) e il freshman TreVonte Citizen (del quale si dice un gran bene). Se le tendenze di Gattis come play-caller saranno confermate, Miami schiererà molte volte due TE contemporaneamente e questo rende l’esperto Will Mallory  e il sophomore Elijah Arroyo la coppia titolare anche se è previsto ampio spazio per il freshman Jaleel Skinner strappato ad Alabama. Tra i WR nessuno si è imposto in preseason, il talento c’è ma le certezze sono poche: da Clemson è arrivato Frank Ladson che aiuterà sull’esterno dove potrebbero consacrarsi anche Key’Shawn Smith e Jacolby George, la posizione di slot WR sembra salda nelle mani del fidato Xavier Restrepo, con il quale TVD ha un’intesa particolare, ma attenzione a Brashard Smith che potrebbe diventare molto velocemente il giocattolo preferito di Gattis. La linea offensiva riabbraccia tanti dei protagonisti della scorsa stagione, su tutti il LT Zion Nelson che è il titolare fin dal suo anno di esordio (2018) ed è uno dei migliori in tutta la conference.

Difesa: La difesa, alla fine dei conti, è quella che ha condannato Manny Diaz lo scorso anno: le statistiche sui tackle mancati sono impietose e l’inesperienza ha molte volte giocato brutti scherzi a Miami. Se sulla disciplina e sulla tecnica difensiva il DC Kevin Steele dovrà intervenire pesantemente, l’inesperienza patita lo scorso anno potrebbe trasformarsi in un punto di forza per la stagione alle porte: molti dei giocatori esordienti nel 2021 si affacciano al 2022 con un bagaglio di esperienza importante (soprattutto su cosa NON fare ndr). La linea difensiva è stato il reparto in cui Cristobal è intervenuto maggiormente con l’utilizzo del transfer portal, sono arrivati Akheem Mesidor (DE/DT da West Virginia) Mitchell Agude (DE da UCLA), Jacob Lichtenstein (DT da USC) e Darrel Jackson (DT da Maryland) che andranno ad affiancare il super prospetto Leonard Taylor e Jahfari Harvey. I linebacker hanno fatto disperare i tifosi di Miami nell’ultimo paio di anni, non sono arrivati giocatori in grado di fare la differenza (sulla carta) e quindi si punta tutto sulla maggiore qualità del coaching staff, attenzione ai giovani Chase Smith e Wesley Bissainthe: Miami necessita di nuova linfa in questo reparto. La secondaria è composta dall’esperto cornerback Tirique Stevenson che sarà affiancato da Daryl Porter Jr (altro transfer da WVU) e DJ Ivey con Te’Cory Couch a coprire il ruolo di slot CB, tra le safety ci sono, forse, i giocatori di maggiore talento nel reparto: James Williams, Avantae Williams e Kamren Kinchens. Tutti al secondo anno, tutti molto positivi nell’anno di esordio.

Prospetti: Oltre a Van Dyke e Nelson, già ampiamente nei radar NFL, i fari sono puntati sul CB Tyrique Stevenson e il TE Will Mallory per i quali si prevedono enormi benefici dal cambio di sistemi (difensivo e offensivo).

North Carolina Tar Heels

Preseason ranking: 47

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Head Coach: Mack Brown (4° stagione; 21-17)

Record 2021: 6-7

Match da non perdere: vs Notre Dame (24 settembre); at Miami (8 ottobre); vs NC State (25 novembre)

Punti di forza: Mack Brown garantisce stabilità e buon qualità nel reclutamento (3 classi consecutive nella Top 15), UNC ha talento.

Punti deboli: la linea offensiva. Deleteria lo scorso anno, vedremo se ci saranno miglioramenti.

Mack Brown è un hall of famer ma North Carolina non è stata allenata bene lo scorso anno, siamo all’alba della quarta stagione per lui ed è arrivato il momento di vedere di che pasta sono realmente fatti i suoi Tar Heels. Il 2021 è stato una delusione: UNC partiva con i favori del pronostico (#10 della nazione) e si candidava al ruolo “virtuale” di anti-Clemson, ma il treno è deragliato molto presto. Per tentare di rifarsi Brown ha ripreso Gene Chizik (campione nazionale con la Auburn di Cam Newton) nel ruolo di defensive coordinator, sperando di trovare presto l’erede di Howell per pilotare un attacco che ha potenziale ma deve risolvere il problema della linea offensiva.

Attacco: Drake Maye e Jacolby Criswell si lotteranno il posto come QB titolare in una sfida che appare veramente serrata: nessuno dei due ha staccato l’altro lo scorso anno e Howell non ha mai avuto un chiaro back-up. Mack Brown in passato ha alternato diversi QB, anche nella stessa partita, quando era combattuto fra due soluzioni diverse; potremmo rivedere qualcosa di simile, specialmente ad inizio stagione. La fortuna per il futuro play-caller dei Tar Heels è la presenza di un ricevitore come Josh Downs: uno dei migliori WR della nazione, capace di impattare una partita sia sull’esterno che sull’interno. Certo, North Carolina avrà bisogno che più di un ricevitore vada a sfruttare le attenzioni che le difese avversarie riserveranno a Downs, per tale ruolo si candida Antoine Greene, un ragazzo esperto che ha chiuso la scorsa stagione in crescendo. UNC dispone anche di un paio di TE che potrebbero ampliare le soluzioni per un attacco in cerca di nuovi protagonisti: Kamari Morales e Bryson Nesbit. La causa principale del tracollo del 2021 è stata la mancanza di un platoon system di qualità nel reparto di RB, per l’anno prossimo il senior British Brooks dovrebbe avere il posto assicurato con George Petteway (una delle migliori reclute della classe 2022) che tutti hanno già bollato come futura stella. In linea offensiva, i Tar Heels dovranno sostituire almeno tre titolari ma, viste le prestazioni della stagione scorsa che hanno fatto rischiare la vita al povero Howell, questo non è per forza un male. In questo reparto è previsto l’impiego della stella della classe di reclutamento 2021, il 5-star Zach Rice da Lynchburg, che possiede tutte le caratteristiche fisiche e tecniche per poter trovare ampio spazio fin da subito.

Difesa: La difesa vede l’avvicendamento, nel ruolo di DC, tra Jay Bateman e l’esperto Chizik. Uno degli obiettivi dichiarati per il prossimo anno è quello di riuscire a generare più palle perse, un aspetto che è fortemente mancato nel 2021. Nel front seven North Carolina dispone di una notevole dose di talento figlia di una recruiting strategy ben definita: Myles Murphy e Raymond Vohasek sono due tackle con molte doti e nel ruolo di pass rusher Chizik avrà il lusso di poter ruotare diversi giocatori tra cui Noah Taylor (transfer da Virginia), Chris Collins e Desmond Evans. Cedric Gray, linebacker, è stato molto positivo nel 2021 (uno dei pochi, forse il solo, in difesa) e sarà affiancato dai talentuosi sophomore Power Echols e Rara Dillworth. Lo scorso anno ci si aspettava molto dalla coppia di cornerback titolare Storm Duck (nome meraviglioso) e Tony Grimes ma, per motivi diversi, hanno deluso. Se il primo ha dovuto combattere tutta la stagione con dei problemi fisici, il secondo non ha ritrovato i livelli di produzione sfornati nella stagione di esordio (2020) ed ha concluso con zero intercetti. La coppia di safety titolare dovrebbe essere Cam’ron Kelly (ex Auburn) e Ja’Qurious Conley che rientra da un brutto infortunio al ginocchio.

Prospetti: Josh Downs, ovviamente, ma sono curioso di vedere se Cedric Gray riuscirà a ripetere le buone cose fatte vedere lo scorso anno.

Virginia Tech Hokies

Preseason ranking: 66

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Head Coach: Brent Pry (1° stagione, 0-0)

Record 2021: 6-7

Match da non perdere: vs West Virginia (22 settembre); at Pittsburgh (8 ottobre); vs Virginia (26 novembre)

Punti di forza: L’idea di giocare un football più “controllato” nel tentativo di accorciare il campo è buona per una squadra che manca di game changer in attacco.

Punti deboli: Il fallimento di Fuente come reclutatore ha restituito agli Hokies un roster corto e scarso di talento per competere ad alti livelli nella conference.

Justin Fuente, in bilico da almeno un paio di anni, è stato licenziato. Al suo posto è arrivato Brent Pry, ex defensive coordinator di Penn State ma soprattutto ex graduate assistant proprio a Blacksburg negli anni d’oro dell’era Frank Beamer. Ed è proprio il ritorno a quei tempi, in cui gli Hokies erano una forza a livello nazionale, che stanno cercando in maniera quasi ossessiva. Pry è l’opposto di Fuente, un coach con una fortissima mentalità difensiva disposto a ricucire lo strappo creatosi tra programma e ambiente che ha caratterizzato (e condannato?) dall’inizio l’esperienza dell’ermetico ex allenatore di Memphis. La sfida è grande: Virginia Tech è una squadra che ha subito una grande rivoluzione a livello di roster, rivoluzione che è destinata a continuare fino a che Pry non troverà la quadra.

Attacco: Approcci opposti, dicevamo. L’attacco esplosivo promesso da Fuente nel 2016 non si è mai materializzato e quindi è stata pensata un’ inversione di marcia con Pry e la sua visione offensiva decisamente più old school. Il nuovo allenatore degli Hokies è partito benissimo riuscendo a strappare a Wisconsin Joe Rudolph, uno degli OL coach più quotati in tutto il panorama collegiale. Sulle intenzioni di Pry-Rudolph e Tyler Bowen (l’offensive coordinator) ci sono pochi dubbi: vogliono puntare tutto sul gioco fisico e sulle corse, principalmente. Ma avranno il personnel adatto per farlo? Il QB dovrebbe essere Grant Wells, transfer da Marshall, che ha messo su buone statistiche in due anni di esperienza collegiale e ha dimostrato di avere anche il braccio per poter spingere fino in fondo al campo. Tra i ricevitori ci sono buone soluzioni: Jadan Blue (da Temple), Kaleb Smith e i sophomore Da’Wain Lofton e Jaylen Jones rappresentano un gruppo assortito abbastanza bene. Per quanto riguarda i RB c’è poca profondità ed è facile prevedere che il grosso delle portate sarà affidato a Malachi Thomas. La linea offensiva è un grande punto interrogativo: c’è poca esperienza (e quella poca non ha fatto innamorare) e, anche qui, la profondità scarseggia a tal punto che i dubbi su quanto riusciranno davvero ad imporsi fisicamente sulle linee avversarie sono veramente tanti. Per questo motivo Pry dovrà adattarsi, probabilmente, ad un tipo di football un po’ diverso da quello che preferisce: cercare di trovare una soluzione “ibrida”, senza snaturarsi, al fine di non cominciare con il piede sbagliato sarà fondamentale per riportare la fiducia perduta a Blacksburg.

Difesa: Come DC di Penn State sotto James Franklin, Brent Pry ha prodotto costantemente delle ottime difese (top 25 in yards-per-play concesse in ogni stagione), il problema al primo anno sarà trovare i pezzi giusti per ricreare un minimo quel tipo di reparto. Dax Hollifield e Alan Tisdale sono due ottimi giocatori che cementificano almeno due posizioni nel reparto LB, trovare il terzo interprete sarà, tuttavia, più complicato visto che Pry richiede a questo giocatore doti sia del LB che della S. In primavera sono stati provati molti giocatori, tra cui Keonta Jenkins e J.R. Walker ma ancora le bocce non sono ferme. Più problematica è invece la gestione della linea difensiva che lo scorso anno ha prodotto veramente poco, gli Hokies necessitano disperatamente che qualche giocatore giovane si dimostri pronto a contribuire alla causa. Se così non fosse, anche una secondaria che appare solida guidata da Armani Chatman, potrebbe patire la mancanza di pressione da parte della linea.

Prospetti: Jadan Blue è arrivato da Temple per alzare le sue quotazioni in vista del draft. In difesa sono interessanti il leader Dax Hollifield e Chamarri Conner che ha esperienza sia come nickelback che come safety pura.

Georgia Tech Yellow Jackets

Preseason ranking: 88

Head Coach: Geoff Collins (4° stagione; 9-25)

Record 2021: 3-9

Match da non perdere: at UCF (24 settembre); vs Virginia (20 ottobre); at Georgia (26 novembre)

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Punti di forza: Sims resta un talento pronto ad esplodere, potrebbe cambiare le sorti di questa squadra.

Punti deboli: Gibbs lascia un vuoto enorme e praticamente incolmabile al centro dell’attacco.

Lo sapevano bene dalle parti di Atlanta che la transizione da Paul Johnson ed il suo sistema triple-option ad un approccio più moderno sarebbe stato doloroso, ma tre vittorie all’anno sono poche per un Geoff Collins che comincia la quarta stagione alla guida degli Yellow Jackets più in bilico che mai. C’è la sensazione che, non solo nei risultati, questo programma non sia realmente progredito rispetto al punto di partenza, in un’era in cui “raddrizzare” la barra risulta più facile rispetto a prima (vedi utilizzo del transfer portal) le giustificazioni a difesa dell’allenatore sono poche e deboli. Ed è un peccato perché Georgia Tech ha delle potenzialità: è nel centro di una delle città più vibranti d’america, ha un’ottima reputazione accademica e può rappresentare una buona soluzione per moltissimi ragazzi.

Attacco: Non si può certo dire che la stagione sia cominciata con il piede giusto per questo programma visto il trasferimento (ad Alabama) di Jahmyr Gibbs, running back e nettamente miglior giocatore della scorsa stagione. Vedremo se i due transfer Hassan Hall (da Louisville) e Dylan McDuffie (da Buffalo) sapranno replicare le prestazioni stellari di Gibbs. Un giocatore sul quale erano, e sono, riposte grandi aspettative è il QB Jeff Sims che ha fatto vedere ottimi lampi di talento fisico e tecnico ma che, troppo spesso, si è perso in errori mentali (20 intercetti in 18 partite) e alla sua terza stagione ci chiediamo ancora se sia carne oppure pesce. A lavorare con l’attacco ci sarà Chip Long nel ruolo di offensive coordinator, ex Notre Dame, e Chris Weinke che ha vinto un Heisman Trophy come giocatore e proverà a correggere le brutte abitudini di Sims. Tra i WR torna l’esperto Malachi Carter ma il fatto che Gibbs fosse anche il miglior ricevitore di Georgia Tech la dice lunga sulla qualità di questo reparto (o sulla forza di Gibbs, a voi la scelta). La linea offensiva, la unit che nella transizione ha patito di più, perde 3 titolari ma “acquista” due transfer, Paul Tchio da Clemson e Pierce Quick da Alabama, che alzano notevolmente il talento totale. Vedremo se le nuove menti offensive riusciranno a far rendere l’attacco più efficace e meno propenso agli errori mentali.

Difesa Nonostante i brutti numeri della stagione scorsa, c’è fiducia in questo reparto: gli allenatori credono di aver fatto un buon lavoro con i giocatori più giovani che dovranno incidere nel 2022. Soprattutto nella secondaria dove ci sono enormi aspettative per il cornerback Kenyatta Watson e la safety Jaylon King. La linea difensiva ha perso molto ma ritrova due sophomore di talento come Noah Collins e Kyle Kennard, a dare un mano nel mezzo è arrivato Morris Joseph da Memphis che è stato un giocatore abbastanza produttivo con i Tigers. Tra i LB il ruolo di leader spetta a Charlie Thomas che è stato molto solido nei suoi anni ad Atlanta ma, in generale, c’è abbastanza talento in questo reparto con un altro senior come Ayinde Eley che quasi sicuramente partirà titolare.

Prospetti: Jeff Sims avrebbe tutto per poter essere considerato un valido prospetto per i professionisti, ma deve fare un salto di qualità dal punto di vista mentale o le sue doti tecniche e fisiche saranno solamente un grande spreco.

Virginia Cavaliers

Preseason ranking: 68

Head Coach: Tony Elliott (1° stagione; 0-0)

Record 2021: 6-6

Match da non perdere: vs Louisville (8 ottobre); vs Pittsburgh (12 novembre); at Virginia Tech (26 novembre).

Punti di forza: Brennan Armstrong, uno dei migliori QB della conference.

Punti deboli: Linea offensiva completamente da rifare.

Virginia, programma solido e ben gestito, ha dovuto far fronte all’improvvisa decisione di Bronco Mendenhall di ritirarsi. Per proseguire sulla buona strada tracciata dall’ex allenatore di BYU è stato scelto Tony Elliott che ha guidato l’attacco di Dabo Swinney a Clemson nelle ultime stagioni. Elliot è stato per molti anni uno dei nomi più caldi nel panorama collegiale: è stato corteggiato da moltissime università (anche migliori di UVA, con tutto il rispetto) in diverse occasioni senza mai lasciare il South Carolina. La sua grande chance arriva dopo l’anno professionalmente più difficile per lui che ha trovato molti problemi nella gestione del post-Lawrence a Clemson. Buon per Virginia che si assicura un allenatore dall’indubbio valore tattico ma che, come molti assistenti, è tutto da testare come capo della baracca.

Attacco: Brennan Armstrong è uno dei migliori QB nella ACC ed è esploso nell’attacco Air Raid di Robert Anae. Ma Anae non c’è più ed è molto probabile che Elliott voglia dare la propria impronta a questo reparto e qui potrebbero arrivare i primi, ma non inaspettati, problemi: il roster di Virginia è cucito su misura per sfruttare con insistenza l’attacco aereo a discapito delle corse, Elliott non ha avuto il tempo di rivoluzionare il personnel ma è lecito aspettarsi un equilibrio maggiore tra questi due aspetti del gioco. Sicuramente questo non gioverà ai numeri di Armstrong, ma potrebbe permettergli di dimostrare il suo valore e la sua adattabilità in un sistema diverso. Dontavyon Wicks e Billy Kemp IV sono una coppia di lusso nel reparto dei ricevitori in cui ci sarà spazio anche per il tuttofare Keytaon Thompson (ex QB), si attende inoltre il rientro di Lavel Davis Jr, ottimo nel 2020, panchinato la scorsa stagione a causa di un brutto infortunio al ginocchio. Tra i RB non ci sono soluzioni scontate dopo l’infortunio occorso in primavera a Ronnie Walker Jr. ed è probabile che i Cavaliers, oltre al braccio, dovranno affidarsi alle gambe di Armstrong per muovere la catena. Il forzato ricambio generazionale che ha travolto la linea offensiva, uno dei reparti più positivi degli ultimi anni, arriva nel momento meno opportuno se le intenzioni di Elliott saranno quelle di correre di più. UVA ha incamerato un paio di trasferimenti per addolcire questo passaggio, ma la tenuta della unit è tutta da verificare.

Difesa: Sebbene Mendenhall sia considerato un ottimo allenatore difensivo, le prestazioni di questo reparto nell’ultima stagione hanno lasciato molto a desiderare. Certo, i ritmi forsennati dell’attacco non hanno aiutato la difesa che è stata costretta a stare dietro ad Armstrong e ai suoi con risultati poco brillanti. Anche per questo la prima missione di Tony Elliott sarà quella di cercare maggiore equilibrio tra i reparti. Come defensive coordinator è stato scelto John Rudzinski, ex DC di Army dal 2018 al 2021, che ha dichiarato di preferire un sistema multiplo (quindi schieramenti a 3 o 4 a seconda dell’avversario) ma ci sono dei forti dubbi su che tipo di produzione potrà generare la difesa con tutti i maggiori contribuenti statistici non più a roster. Chico Bennett Jr. è stato fuori per infortunio nel 2021 e dovrebbe aiutare a portare pressione insieme all’outside linebacker Mike Green. In una secondaria che è stata presa di mira lo scorso anno ritorna Anthony Johnson, dopo di lui non c’è molto talento ma il reparto possiede in generale una buona dose di esperienza.

Prospetti: Brennan Armstrong dovrà dimostrare di saper gestire il passaggio al nuovo sistema, c’è materiale interessante anche tra i WR.

Pittsburgh Panthers

Preseason ranking: 22

Head Coach: Pat Narduzzi (8° stagione; 53-37)

Record 2021: 11-3

Match da non perdere: West Virginia (1 settembre); at North Carolina (29 ottobre); at Miami (26 novembre).

Punti di forza: Difesa che sembra più che solida (come sempre da quando c’è Narduzzi)

Punti deboli: Sostituire Pickett e Addison sarà problematico.

Lo scorso anno Pitt ha inaspettatamente vinto la ACC. Ovviamente, la brutta forma di Clemson e il tracollo delle rivali divisionali Miami e North Carolina, hanno aiutato i Panthers a raggiungere questo grandissimo risultato ma attenzione a sottovalutare i meriti che spettano a Narduzzi e i suoi ragazzi. La off-season è stata molto movimentata e non per motivi ideali: se la partenza di Pickett verso la NFL era certa, quella di Jordan Addison verso USC è stato un fulmine a ciel sereno e Pitt si è trovata a fare i conti con la sostituzione dei due migliori giocatori in assoluto. Il punto fermo resta la difesa, sempre molto solida, che sarà nuovamente la spina dorsale di questa squadra dopo un anno passato a battere gli avversari segnando un punto in più piuttosto che concederne uno in meno.

Attacco: A proposito di addii inaspettati quello dell’offensive coordinator Mark Whipple verso Nebraska è stato forse ancora più scioccante rispetto a quelli citati sopra. Si è parlato di differenze di vedute con Narduzzi che avrebbe desiderato un gioco di corse più efficace, ma d’altra parte quello che Whipple ha fatto è stato sfruttare le caratteristiche principali dei migliori giocatori a disposizione. Per sostituire Whipple è stato (ri)chiamato Frank Cignetti Jr., allenatore che ha vasta esperienza anche tra i pro e che, verosimilmente, porterà ai Panthers un approccio un po’ più equilibrato. Il testimone nel ruolo di quarterback passa dal record man Pickett a Kedon Slovis, esubero di USC. Slovis era sembrato una stella al primo anno con i Trojans salvo poi perdersi, anche e soprattutto per colpe non sue, nei disastri gestionali della squadra del sud della California.  La perdita di Jordan Addison (ironicamente proprio a beneficio di USC) lascia un cratere nella receiver room di Pittsburgh che proveranno a colmare giocatori come Jared Wayne e Konata Mumpfield. La linea offensiva ritrova tutti i titolari della scorsa stagione e dovrà abituarsi a bloccare per le corse di Israel Abanikanda e di una unit di RB che appare comunque profonda.

Difesa: Con l’addio di Pickett e Addison è in difesa che si concentra tutto lo star power dei Panthers. Calijah Kancey è uno dei migliori defensive tackle della conference e sarà affiancato da un altro giocatore esperto come David Green. Agli estremi della linea troviamo il nostro connazionale Habakkuk Baldonado (9 sack e 12 TFL la scorsa stagione) che, con grande merito, sta ricevendo sempre più attenzioni dagli scout NFL. Tra i linebacker rientra il miglior tackler della squadra, SirVocea Dennis e nella secondaria lo stesso vale per le safety Erick Hallett II, Brandon Hill e come cornerback Marquis Williams. In generale non c’è niente che ci faccia pensare ad un passo indietro per quanto riguarda questa difesa, anzi, i ritmi più bassi in attacco potranno aiutare questo reparto a mantenersi fresco e pronto ad attaccare l’avversario in pieno stile Narduzzi.

Prospetti: Ovviamente facciamo tutti il tifo per Baldonado e la sua corsa verso i professionisti. Calijah Kancey è l’altro nome da segnare a penna nel vostro taccuino. C’è materiale anche in OL.

Duke Blue Devils

Preseason ranking: 110

Head Coach: Mike Elko (1° stagione; 0-0)

Record 2021: 3-9

Match da non perdere: at Northwestern (10 settembre); vs North Carolina (15 ottobre); vs Wake Forest (26 novembre).

Punti forti: Mike Elko ha costruito uno staff di tutto rispetto per le abitudini dei Blue Devils. Avrà il tempo per costruire qualcosa.

Punti deboli: un roster tutto sommato poco talentuoso e poco profondo.

Terminata l’era Cutcliffe, Duke è riuscita inaspettatamente a strappare uno degli assistenti più quotati in tutto il college football. Mike Elko arriva a Durham dopo esperienze di enorme successo come defensive coordinator a Notre Dame e Texas A&M in cui ha potuto misurarsi con i migliori programmi della nazione. E’ chiaro che aspettarsi dei risultati immediati da questi Blue Devils può essere un po’ azzardato, ma non abbiamo dubbi che Elko proverà a dare la sua impronta ad un programma che aveva estremamente bisogno di una ventata di freschezza.

Attacco: Per un allenatore di estrazione offensiva la scelta dell’offensive coordinator è sempre molto importante ma, soprattutto, rivelatrice delle future intenzioni. Kevin Johns arriva a coordinare l’attacco di Duke dopo averlo fatto, con grandi risultati, a Memphis e dovrà decidere chi tra i due sophomore Riley Leonard e Jordan Moore dovrà ricoprire il ruolo di quarterback titolare. Negli anni di Memphis l’attacco di Johns ha sempre prodotto discreti RB (qualcuno lo vedete giocare anche la domenica) e per questo possiamo prevedere una ottima stagione per almeno un paio di giocatori tra Jaylen Coleman, Jordan Waters e Jaquez Moore. Tra i ricevitori siamo ai lavori in corso, torna Jalon Calhoun ma è l’unico con esperienza concreta a livello collegiale, al contrario la linea offensiva ritrova la maggior parte dei protagonisti dello scorso anno.

Difesa: Linea esperta ma secondaria molto giovane, Elko sarà in grado di trasmettere le sue idee a questo reparto ma quanto conterà il deficit di talento nei confronti degli avversari? Lo scorso anno quella dei Blue Devils è stata nettamente la peggior difesa della conference dimostrando poca disciplina e tanta propensione agli errori mentali. Se Elko non potrà alzare più di tanto il livello di talento, sicuramente potrà incidere sulla tenuta mentale dei suoi ragazzi. Attenzione al defensive tackle DeWayne Carter e al linebacker Shaka Heyward, tra i pochi a sfornare una stagione solida nel 2021.

Prospetti: Difficile parlare di prospetti per un programma che, notoriamente, e anche al massimo della forma, ne ha prodotti pochi. Siamo ai lavori in corso a Durham, ma se vi piacciono le sfide impossibili vi consigliamo di seguire questo programma negli anni futuri.

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Guido Semplici

College Football - Co-Host di Scusate il CFB, mi trovate anche su Podcast Verso il Draft e su Twitter.

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