It’s QB time, i migliori e peggiori quarterback di week 15

Josh Allen ha guidato i Buffalo Bills alla loro prima vittoria della AFC East dal 1995, guadagnandosi anche il primato nella classifica settimanale. Alla sua seconda partita da titolare in carriera, Jalen Hurts ha confermato le promesse dell’esordio, fornendo all’attacco degli Eagles la scintilla che era mancata fino ad ora. Ben Roethlisberger e gli Steelers sono stati ancora una volta irriconoscibili contro i Bengals, deludente anche Cam Newton, incapace di andare a segno contro i Dolphins.

I MIGLIORI CINQUE

Quarterback della settimana
Josh Allen, Buffalo Bills
(28-40, 359 yds, 2 TD, 0 INT, 98.2 QBR, 2 rush TD)

La stella dei Bills è stata incontenibile nel 48-19 inflitto ai Denver Broncos, vittoria che ha comportato la vittoria della division da parte di Buffalo dopo 25 lunghissimi anni. Il prodotto di Wyoming ha sfruttato le capacità di separazione di Stefon Diggs e Cole Beasley per avvolgere la difesa dei Broncos in un turbine di primi down. Allen è stato impeccabile nel condurre drive estesi e produttivi, per poi risultare efficiente anche nella red zone. Con il touchdown indirizzato a Jake Kumerow, il quarterback dei Bills ha pescato nella end zone 13 differenti ricevitori in questa stagione, record di tutti i tempi della NFL a pari merito con gli Atlanta Falcons del 2016. L’attacco di Brian Daboll è uno dei più creativi ed travolgenti dell’intera lega, un fattore che ha tenuto a galla i Bills anche quando sembravano troppo importanti le lacune difensive. Il salto di qualità fatto da Josh Allen, ora decisamente più ordinato nella tasca e preciso nel range medio-corto, lo ha catapultato tra i migliori interpreti della NFL nel ruolo di quarterback. I 35 touchdown totali prodotti fino ad ora da Allen in questo 2020 sono un record di tutti i tempi per la franchigia dello stato di New York, dato che certifica come un buon coaching staff può trasformare un prospetto con numerosi limiti in un franchise quarterback. In week 16 i Bills voleranno a Foxborough per affrontare dei New England Patriots che per la prima volta negli ultimi 11 anni non saranno campioni divisionali.

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Kyler Murray, Arizona Cardinals
(27-36, 406 yds, 3 TD, 1 INT, 1 fumble, 1 rush TD, 45.3 QBR)

Murray sembra aver recuperato totalmente dall’infortunio alla spalla che lo aveva limitato nelle scorse settimane e nel match contro gli Eagles ha confermato ancora una volta di essere uno dei playmaker più pericolosi della lega. Nel confronto con un altro ex quarterback degli Oklahoma Sooners, Jalen Hurts, Murray ha avuto l’ultima parola, sferrando il colpo di grazia a Philadelphia con un touchdown lanciato a DeAndre Hopkins. Con meno limitazioni dovute all’infortunio, Murray è stato più intraprendente nel running game e sui lanci lunghi, allargando l’arsenale a sua disposizione per muovere le catene e tenere in vita i drive. L’esuberante attacco di Kliff Kingsbury ha mandato sei ricevitori oltre le 30 yard, coinvolgendo più interpreti possibili e mettendo in difficoltà la difesa degli Eagles. Con i Cardinals lanciati verso un posto ai playoff, Kyler Murray si è ripreso nel momento clou della stagione, dopo qualche prestazione allarmante nelle quali sembrava solo un lontano parente del giocatore che aveva travolto la NFL nella prima metà della stagione. La sua capacità di estendere le giocate ed andare con sicurezza oltre la sua prima lettura lo rendono uno dei quarterback più difficili da arginare. All’orizzonte per Murray ed i Cardinals c’è una sfida divisionale contro i San Francisco 49ers, già matematicamente eliminati dalla corsa ai playoff.

Jalen Hurts, Philadelphia Eagles
(24-44, 338 yds, 3 TD, 0 INT, 60.9 QBR, 63 rush yds, 1 rush TD)

La prova di forza del rookie degli Eagles contro una squadra dai playoff è stata impressionante. Hurts ha rappresentato la risposta a tutti i problemi offensivi che gli Eagles hanno avuto fino a questo punto della stagione con Carson Wentz. L’ex quarterback titolare di Philadelphia non è mai andato oltre i due touchdown lanciati in una partita in questo 2020, dato che Jalen Hurts ha superato nei soli primi due quarti del match contro Arizona. Hurts ha inoltre fornito al reparto offensivo degli Eagles una bidimensionalità che mancava con Wentz, grazie alla capacità del rookie di guadagnare yard con le proprie gambe sia nel caso di corse disegnate, che di collasso della tasca. Hurts ha tenuto in partita gli Eagles dopo una safety subita nel primo quarto e molti errori di precisione, riuscendo a restare concentrato e macinare primi down. L’impatto avuto dal rookie su una squadra che sembrava prossima al naufragio è stato molto significativo e potrebbe non lasciare altre strade al front office di Philadelphia se non quella di scambiare Carson Wentz nella offseason e costruire il proprio futuro sul più giovane e meno costoso Hurts. Con gli Eagles ritornati in carreggiata per la vittoria della division, il prodotto di Oklahoma cercherà di dare continuità a questa superba prestazione nel match di week 16 contro i Dallas Cowboys, decisamente non rocciosi dal punto di vista difensivo.

Lamar Jackson, Baltimore Ravens
(17-22, 243 yds, 3 TD, 1 INT, 73.1 QBR, 1 rush TD)

Anche Lamar Jackson, così come Kyler Murray, si è ripreso nel momento topico della stagione, mostrando un livello di forma molto simile a quello della passata stagione. L’MVP in carica ha riproposto gli sprazzi di dominio incontrastato mostrati contro i Cleveland Browns in week 14, facendo registrare quattro touchdown totali. Messo alle spalle l’intercetto in avvio di partita dovuto ad un errore di precisione su un lancio lungo indirizzato a Marquise Brown, il quarterback ha chiuso i Jaguars nella trappola offensiva dei Ravens, composta da un solido e martellante running game e lanci corti e rapidi per sfruttare la velocità dei wide receiver dopo la ricezione. Con le 35 yard su corsa messe a referto, Lamar Jackson è diventato il secondo quarterback nella storia ad aver totalizzato due stagioni da almeno 800 yard su corsa, entrando in club del quale faceva parte solo Michael Vick. Dei tre touchdown lanciati da “Action Jackson” nella partita contro Jacksonville, uno è terminato tra le mani del veterano Dez Bryant, capace di tornare a segnare per la prima volta dal 2017. In week 16 Baltimore, ora più che mai rivitalizzata e pronta all’assalto ai playoff, ospiterà dei New York Giants che sono calati drasticamente nelle ultime settimane.

Ryan Tannehill, Tennessee Titans
(21-27, 273 yds, 3 TD, 0 INT, 93.8 QBR, 2 rush TD)

Nonostante Tannehill stia disputando una stagione di altissimo livello, il quarterback dei Titans è rimasto uno degli interpreti più sottovalutati e meno discussi del suo ruolo. La stella di Tennessee, insieme ad un mostruoso Derrick Henry, sta trascinando la franchigia di Nashville verso un’altra avventura ai playoff nonostante il lacunoso reparto difensivo. Contro i Lions il quarterback ha lanciato tre touchdown, dei quali due indirizzati ai suoi di riferimento nel passing game, A.J. Brown e Corey Davis, anche lui protagonista di una sorprendente esplosione. Tannehill ha successivamente condito il suo apporto nel gioco aereo con due touchdown su corsa, sfruttando le attenzioni che ripongono le difese avversarie sull’imponente figura di Derrick Henry per coglierle di sorpresa. L’affidabilità di Tannehill è dovuta anche un touchdown-turnover ratio molto solido, che vede il quarterback dei Titans annoverare 35 touchdown totali in stagione a fronte dei soli 6 turnover. In week 16 per Tennessee ci sarà una prova importante per cominciare a prendere le misure in vista dei playoff, i Titans voleranno infatti nella “Frozen Tundra” di Lambeau Field per fronteggiare i Packers del trio Rodgers-Jones-Adams.

Honorable Mention: Justin Herbert, Los Angeles Chargers (22-32, 314 yds, 2 TD, 0 INT, 85.1 QBR, 1 rush TD)

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I PEGGIORI CINQUE

Il peggiore della settimana
Ben Roethlisberger, Pittsburgh Steelers
(20-30, 170 yds, 1 TD, 1 INT, 1 fumble, 15.1 QBR)

Ben Roethlisberger ed i Pittsburgh Steelers sono in piena crisi, giunti alla loro terza sconfitta consecutiva dopo un avvio di stagione da 11-0. Le prestazioni delle ultime partite hanno scoperto problematiche latenti che a tratti erano emerse anche nel corso della striscia positiva. Roethlisberger sembra aver fatto un passo indietro importante, è molto macchinoso nel passing game, risulta limitato nel range lungo, ma soprattutto le sue difficoltà sono spesso amplificate dai drop dei suoi ricevitori. L’attacco degli Steelers si è sciolto contro la difesa dei Bengals, un reparto tra i più modesti dell’intera lega. Con Roethlisberger in piena parabola discendente, evento non inaspettato visti gli invadenti infortuni che ha dovuto sopportare negli ultimi anni, è molto probabile che Pittsburgh decida di optare per un quarterback al prossimo Draft, fornendo un’opzione per il futuro ad un roster che può contare su pochi punti deboli. Il match di week 16 sarà fondamentale per gli Steelers, che affronteranno un test significativo in vista dei playoff. Ad Heinz Field infatti approderanno degli Indianapolis Colts in un momento molto positivo.

Cam Newton, New England Patriots
(17-27, 209 yds, 0 TD, 0 INT, 25.1 QBR)

Per l’ottava volta in questa stagione, Cam Newton ha concluso la sua prestazione senza realizzare nemmeno un touchdown su passaggio. L’assenza di playmaker nel pacchetto offensivo dei Patriots non semplifica il lavoro all’ex MVP, ma l’incostanza di Cam Newton nel passing game, caratterizzata da imprecisioni e forzature, ha remato contro i Patriots in molte occasioni in questo 2020. Contro dei Dolphins orfani di numerosi giocatori offensivi, i Patriots non sono riusciti a segnare nemmeno un touchdown, lasciando al kicker Nick Folk quattro field goal. L’ottava sconfitta stagionale della squadra di Bill Belichick ha eliminato i Patriots dalla corsa al titolo della AFC East per la prima volta dal 2009. Nella offseason, il front office di New England dovrà prendere importanti decisioni sul proprio futuro, a partire dalla conferma di Cam Newton, che potrebbe essere rimpiazzato con un quarterback selezionato al primo giro del prossimo Draft, nel quale i Patriots avranno una selezione tra le prime 15. In week 16 New England ospiterà proprio la franchigia che ha abbattuto la striscia di vittorie divisionali della squadra di Foxborough, i Buffalo Bills.

Jared Goff, Los Angeles Rams
(22-34, 209 yds, 2 TD, 1 INT, 18.8 QBR)

La stagione del quarterback dei Rams è stata caratterizzata dall’inconsistenza delle sue prestazioni e nel match contro i Jets, culminato con un upset ai limiti del reale da parte dei newyorkesi, Goff si è schiantato contro una difesa inaspettatamente solida. I Rams non sono riusciti ad imporsi con il loro asfissiante running game ed hanno pagato l’inefficienza nel dare continuità ai drive. Bryce Hall ha messo a segno un intercetto ai danni del quarterback californiano, il quale si è rialzato mettendo a segno due touchdown che non sono comunque bastati al fine di realizzare la rimonta. La caduta dei Rams, una delle squadre più solide della stagione, contro dei New York Jets a quota 0-13, ha sorpreso l’intero mondo NFL e fatto nascere dubbi su una squadra che resta tra le favorite per approdare al Super Bowl. I Rams dovranno rapidamente rialzarsi dalla rovinosa caduta, poiché il match di week 16 contro i Seattle Seahawks sarà decisivo per il titolo della NFC West.

Nick Mullens, San Francisco 49ers
(21-36, 219 yds, 2 TD, 2 INT, 1 fumble, 44.6 QBR)

Con la sconfitta contro i Dallas Cowboys, i San Francisco 49ers sono stati ufficialmente eliminati dalla corsa ai playoff un anno esatto dopo aver raggiunto il Super Bowl. La stagione 2020 dei 49ers è stata estremamente sfortunata, caratterizzata da numerosi infortuni che hanno privato i campioni in carica della NFC di pilastri della squadra come Jimmy Garoppolo, George Kittle, Nick Bosa e Solomon Thomas. Nel match contro una delle difese più vulnerabili della lega, Nick Mullens ha messo a referto tre turnover prima di uscire a causa di un infortunio nell’ultimo drive e lasciare il suo posto a C.J. Beathard. In assenza di Garoppolo, Mullens non ha dato continuità alle buone prestazioni mostrate nelle ultime due stagioni nel ruolo di backup, mostrandosi più propenso alle forzature e di conseguenza ai turnover. In una stagione che per San Francisco non ha ormai più nulla da dire, i 49ers giocheranno contro degli Arizona Cardinals in corsa per un posto ai playoff in week 16.

Colt McCoy, New York Giants
(19-31, 221 yds, 0 TD, 0 INT, 56.1 QBR)

L’apporto di Colt McCoy nel ruolo di “game manager” nel tentativo di rimpiazzare un acciaccato Daniel Jones non è bastato ai New York Giants per superare i Cleveland Browns. L’ex stella dei Texas Longhorns ha guidato un attacco totalmente sterile capace di segnare soltanto tramite field goal, in una sconfitta che ha fatto sprofondare i Giants in una corsa al titolo divisionale che sembrava potesse essere alla portata. Washington, Philadelphia e Dallas stanno attraversando un momento migliore di quello dei Giants, che potrebbero ora guadagnare posizioni importanti in vista del Draft 2021 per cercare di far realizzare un salto di qualità ad un roster che si è rivelato molto interessante in prospettiva futura. Se Daniel Jones non dovesse essere in grado di tornare in campo in week 16, toccherà di nuovo al backup Colt McCoy gestire l’attacco newyorkese, questa volta in quello che potrebbe rivelarsi un sanguinoso matchup contro dei Baltimore Ravens alla ricerca di vittorie in vista dei playoff.

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*Abbiamo deciso di utilizzare il QBR di ESPN al posto del rating NFL perchè più aderente al gioco attuale.

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