Padroni del gelo e (quasi) della NFC (Tennessee Titans vs Green Bay Packers 14-40)

In un gelido ed innevato Lambeau Field si affrontano i Tennessee Titans che con una vittoria potrebbero assicurarsi la AFC South vista la sconfitta alle nostre 19 degli Indianapolis Colts contro gli Steelers, e i Packers, ormai da tempo sicuri della NFC North e vicini alla prima posizione nella NFC, che ai playoff gli assicurerebbe una settimana di pausa al primo turno.

Cronaca

Con davanti dei Titans che si stanno ancora acclimatando alle condizioni e al terreno, i Packers conducono un primo drive metodico, in sette azioni arrivano in red zone: su 1st & goal dalle 5 Aaron Rodgers lancia per Adams, marcato da Adoree’ Jackson a distanza di qualche yard, il ricevitore prende la palla senza spostarsi di un centimetro, evita il sopracitato cornerback e si tuffa per la end zone. 0-6

Tramite un altro drive senza particolari difficoltà i Packers giungono in prossimità della red zone, su 3rd & 1 dalle 21 Rodgers esegue uno schema di play-action su cui è letale, i Titans lasciano a uomo i tre cornerback contro i tre ricevitori dei Packers, i due linebacker abboccano alla finta di corsa abbassandosi e i rimanenti difensori blitzano, Equanimeous Saint Brown, alto e agile, si trova da battere solo lo slot Desmond King, e così fa, su una crossing route, a discolpa del cornerback si tratta di una traccia molto difficile da difendere a uomo senza aiuto da una safety. La conversione da 2 punti non va a buon fine. 0-12

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Dopo un intercetto di Darnell Savage su una cattiva decisione e una palla lanciata male da Tannehill, Green Bay allunga ulteriormente con il secondo touchdown di Davante Adams, che dalle 7 batte Adoree’ Jackson su una splendida fade route, premiata dall’ennesimo lancio al bacio di Aaron Rodgers. 0-19

Al possesso successivo sembra esserci l’evento che potrebbe riportare i Titans in partita, il calcio di Crosby viene bloccato e riportato da Hooker fino alle 20 avversarie, gli arbitri però annullano tutto per una penalità di offside contro Kalu dei Titans, inesistente per quanto visto dall’angolo della telecamera mostratoci, ma le condizioni meteo erano quelle che erano. I Packers colgono la palla al balzo e si giocano il 4th & 3, ma la difesa decide di prendersi da sé il turnover annullato dagli arbitri e Ray manda a terra Rodgers alle proprie 29 da dove ripartirà l’attacco di Tennessee.

Da qui dei Titans più acclimatati, dopo un solido drive di 10 giocate per 71 yds, trovano un touchdown, con un eccellente lancio di Tannehill in movimento, mentre esce centralmente dalla tasca, per Jonnu Smith, quest’anno un killer nella red zone. 7-19

Al ritorno dagli spogliatoi l’attacco guidato da Arthur Smith si ripete con un’azione spettacolare e intelligente: dalla gun formation chiama una “option”, dove il quarterback può lasciare il pallone al runningback o se vede lo spazio tenerlo e correre lui stesso; e qua si vede l’effetto Henry, perché quando Tannehill esegue il movimento tipico nell’affidare la palla al runningback e gli uomini di linea partono dai blocchi spingendo in avanti come si fa in situazioni di corsa, gli occhi di tutti e undici i difensori di Green Bay sono piantati su Henry, cosicché Tannehill corre attraverso la difesa avversaria apertasi come il Mar Rosso, fino alla end zone. 14-19

Green Bay ottiene un “big play” con una corsa di Aaron Jones sul lato sinistro, bravo a rimbalzare via dal proprio uomo di linea, Billy Turner, vedendo il centro del campo eccessivamente congestionato, e buttarsi sull’esterno. Anche in questa situazione i Titans sono stati sfortunati in un episodio arbitrale perché Jones aveva messo un piede fuori dal campo a circa 20-25 yds dall’inizio della corsa, dettaglio non visto dall’arbitro sulla sideline; inoltre i Packers intelligentemente sono andati immediatamente alla linea per eseguire la giocata successiva e non permettere a Vrabel di lanciare il fazzoletto rosso del “challenge”, che pure aveva in mano. Due giocate dopo Adams trova la tripletta: nonostante le condizioni, il suo “footwork” è agile e letale come sempre, e con un cambio di direzione improvviso crea separazione tra sé e il corner Butler e la safety Vaccaro, ricevendo indisturbato nel centro della end zone. 14-26

Su 4th & 1 dalle 30 avversarie, al possesso offensivo successivo, il rookie AJ Dillon, che ha visto notevole spazio vista l’assenza di Jamaal Williams e le condizioni non perfette di Aaron Jones, segna il suo primo touchdown della carriera con una corsa da 30 yds, su una sorta di “counter run”, sfruttando l’eccellente blocco di Lazard che gli apre un varco a destra della linea ed evitando i tentativi di placcaggio di Adoree’ Jackson e Kenny Vaccaro, dimostrando anche lui notevole agilità nei tagli nonostante la temperatura e il terreno, e correndo in end zone. 14-33

Tannehill subisce il secondo intercetto di serata: arretrando sotto la pressione dei defensive linemen dei Packers “sparacchia” un pallone per Jonnu Smith, marcato da Jaire Alexander, che quando se l’è trovato davanti l’ha annullato, ma soprattutto il tight end è preceduto di qualche yard dal linebacker Kirksey, che intercetta il passaggio.

Anche Rodgers subisce un raro intercetto, il quinto stagionale, poiché muovendosi verso destra lancia con un movimento del braccio verso sinistra per Davante Adams, ne esce un pallone lento e su cui piomba Malcom Butler. I Titans non sfruttano questo extra possesso, concludendo un drive singhiozzante di 10 giocate per 54 yds con un “turnover on downs” alle 9 di GB.

Posizione da cui parte il drive con cui i Packers mettono definitivamente il proprio timbro sulla partita, coronato dal secondo touchdown del rookie AJ Dillon. Dopo un’altra splendida combinazione del duo Rodgers-Adams per un guadagno di 32 yds, su un concetto di corsa simile a quello su cui ha ottenuto il suo primo touchdown, con il runningback che non punta dritto alla palla ma fa un passo verso l’interno per poi muoversi in verticale per ricevere l’handoff dal quarterback, questa volta il massiccio Dillon si butta nella calca che si forma allo scontro delle due linee, e ne esce quanto basta per allungarsi fino al limite dell’area da 6 punti. 14-40

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Considerazioni

I Titans fin dall’inizio sono apparsi come pesci fuor d’acqua, insicuri su come comportarsi sulla neve; anche il game plan del coordinatore della difesa giallo-oro Mike Pettine ha causato grattacapi all’attacco, perché su primo e secondo down schierava un front da cinque o sei uomini sulla linea di scrimmage che con un lavoro eccellente ha tolto ogni spazio alle corse di Henry sia nel mezzo, ma anche all’esterno con un eccellente opera di “contain”, contenimento, in cui si sono distinti i “fratelli” Smith e il first round pick dello scorso draft, Rashan Gary.

Entrando nella partita ci si sarebbe aspettati una consistente dose di Derrick Henry viste le condizioni meteo e il fatto che l’attacco di Tennessee, come la Terra con il Sole, ruota intorno a lui: oltre ai suoi consistenti guadagni, la minaccia che incute alle difese e il fatto che per portarlo a terra, soprattutto se raggiunge il secondo livello, ci vogliano minimo due giocatori, libera gli schemi di play-action su cui Tannehill si esprime al meglio così come i suoi ricevitori, pericolosi nel medio-lungo.

Ciò al Lambeau Field non è potuto avvenire, non solo per l’eccellente difesa disegnata da Mike Pettine ma anche per il consistente svantaggio cui subito si è trovata a dover rispondere Tennessee (0-19), che inevitabilmente porta a lanciare maggiormente; questa necessità di lanciare maggiormente e di conseguenza in maniera più convenzionale con il quarterback che arretra dopo aver ricevuto lo snap ha evidenziato anche l’inadeguatezza della linea offensiva in pass protection.

Henry, nonostante i 23 tentativi per 98 yds, che lo assestano a 1’777 yds in stagione, non riuscirà verosimilmente, salvo una prestazione da 223 yds contro Houston, a raggiungere lo storico marchio delle 2000 yds, si laureerà per il secondo anno consecutivo “Re” dei runningback per quanto concerne il terreno guadagnato, cosa che non succedeva dal 2006-2007 con LaDainian Tomlison.

Dal lato offensivo dei Packers tutto positivo: è stata una prestazione senza sussulti, liscia. Rodgers continua ad apparire felice come non lo si vedeva da tempo, ed è una cosa spaventosa per gli altri 31 team della Lega, ora in particolare per gli altri sei della NFC che prima o poi potrebbero incontrarlo ai playoff; il quarterback ex Cal questa stagione ha fatto registrare finora 4’059 yds, 44 INT, 5 INT e un rating di 119.4, che lo posizionano come favorito nella corsa al titolo di MVP, e forse se lo potrebbe essere assicurato proprio con la partita di ieri e la prestazione non fenomenale di Mahomes. Rodgers ha un compagno con altrettanta intelligenza “footbalistica” in Davante Adams (ieri 11 ricezioni per 142 yds e 3 TD), ricevitore sopraffino che anche ieri ha danzato, pur sulla neve e un terreno non perfetto, continuando a vincere le sue battaglie sull’esterno grazie ai suoi rilasci e al footwork.

Green Bay visto lo scontro diretto a favore con i Saints, ha un buon vantaggio nell’ottenere il seed numero uno nella NFC, le cose potrebbero cambiare se dovesse perdere all’ultima giornata contro i Bears e se nel contempo Saints e Seahawks, ancora in corsa per il primo posto nella conference, dovessero vincere, a quel punto per un triplo pareggio di record (tutte e tre sarebbero 12-4) si guarderebbe al record nella conference dove i Saints sarebbero in vantaggio di una partita rispetto agli avversari, il che consegnerebbe loro la prima posizione e una settimana di riposo ai playoff, oltre al vantaggio di giocare tutte le partite della postseason in casa.

Chiaramente questa è un’evenienza non impossibile ma poco probabile, cosicché Sean Payton potrebbe far riposare alcuni dei suoi starter in week 17 contro Carolina.

Dal punto di vista dei Titans, avendo il vantaggio negli scontri diretti con i Colts, con cui si giocano la division e dunque la certezza di fare i playoff (che lasceranno fuori nella AFC delle squadre con un buon record), ciò che serve alla squadra di Vrabel è una vittoria contro i Texans all’ultima giornata, o se sconfitta dovesse essere, altrettanto dovrebbero fare i Colts in casa contro Jacksonville.

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