[NFL] Week 9: New York Jets vs New Orleans Saints 26-20

Se avete già letto il risultato sarete sicuramente sorpresi: i Saints sono una squadra da titolo, con una difesa rivitalizzata e un attacco inarrestabile, mentre i Jets venivano da un 49 a 9 patito a Cincinnati che verrà per sempre ricordato come uno dei punti più alti della franchigia dell’Ohio.
Considerando però alcuni dati statistici, questa contesa del MetLife Stadium non era affatto da considerarsi chiusa in partenza.
Innnazitutto l’andamento pessimo di New Orleans lontano dal Superdome. Una vittoria risicata sui Buccaneers, una sui Bears e una sconfitta a Foxborough contro dei Patriots sempre avanti nel punteggio o quasi. In secondo luogo, l’attacco sulle corse di New York contro la difesa Saints, 29esima della nazione. Quest’anno i Saints saranno battuti da chi correrà, macinerà tempo sul cronometro e riuscirà a tenere il punteggio basso. Esattamente quanto successo in questa vittoria bianco-verde.

Jimmy Graham
Jimmy Graham si allunga alla ricerca del TD

Il pomeriggio newyorchese (lo stadio è in New Jersey ma accontentiamoci dell’approssimazione) si apre con la ricezione da 51 yard di Jimmy Graham (2 TD, 116 yard), sempre più leader della squadra della Louisiana. Gli stessi Saints, rispetto allo standard, stentano in attacco. Il segreto è la pressione che la linea di New York applica su Drew Brees (382 yarde, 2 TD e 2 intercetti), i cui numeri certo non riflettono un pomeriggio passati a vedersi gente accampata nella sua tasca.
Nel secondo quarto Brees trova Robert Meachem (4 ricezioni, 93 yard) per un grosso guadagno. E’ l’ipoteca al passaggino per Graham, che incurante della marcatura di un difensore trascina corpo, palla e avversario in End Zone. La dimostrazione di una strapotenza fisica imbarazzante per uno dei migliori atleti mai visti sui campi verdi della NFL. E’ il 14 a 6, ma la partita, Graham volente o nolente, ha un destino segnato a favore dei Jets.

Terzo down sulle due dei Saints. Chris Ivory (18 portate per 139 yard e 1 TD), merce di scambio per i gigliati e risorsa importante per i padroni di casa, fa 14 a 13. Il secondo intercetto del tempo è firmato da Antonio Cromartie, e Geno Smith può gestire un possesso pieno di entusiasmo dalle 39 avversarie. Il sorpasso arriva proprio con il prodotto di West Virginia, che dalla read option tiene il pallone per camminare indisturbato in End Zone. 14 a 20 alla fine del primo tempo.

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Geno Smith
Geno Smith in end zone

Nel terzo e quarto quarto non succede molto. New York mantiene il vantaggio con i calci di Nick Folk e difensivamente inibisce i rivali con la pressione di cui sopra. Giocata chiave un quarto e uno sul 26 a 17. L’end-around finisce a Josh Hill, che perde ben 8 yard sulla corsa. La fotografia di una partita che ha visto tatticamente trionfare il fratello grande Rex su Rob Ryan, defensive coordinator di New Orleans. Il merito più grande della stagione fin qui sorprendente dei Jets è proprio lo spirito di Ryan, sempre fiducioso e sempre entusiasta.
Alle parole fa molto spesso seguire i fatti, forse la caratteristica migliore per un allenatore. I suoi gli credono ciecamente, i tifosi pure e a 5-4 in una AFC molto equilibrata la Wild Card rimanente dallo scontro tra Chiefs e Broncos potrebbe essere dei suoi uomini. Un risultato insperato a inizio stagione.

Per quanto riguarda i Saints il problema lo abbiamo già evidenziato. Ivory e Bilal Powell hanno corso quasi indisturbati e, anche se di poco, New York ha vinto il tempo di possesso. Inoltre, il totale disequilibrio tra giocate di passaggio e di corsa (51-13) ha reso la ciurma di Sean Payton prevedibile, peccato mortale quando si hanno contro difensori del calibro di Quinton Coples, Muhammad Wilkerson e Cromartie.
La fortuna (vedere GIF dell’improbabile primo intercetto della partita) ci ha messo lo zampino, ma le grandi squadre non possono essere in balia di un capriccio del destino.
E attenzione perchè Cam Newton e i suoi Panthers si avvicinano a vista d’occhio. E, perchè no, attenzione anche al calendario, perchè ai Saints mancano le partite contro San Francisco e Seattle, la crema della NFC. Saranno all’altezza? A questo punto, chi l’avrebbe detto prima di domenica, è una domanda che è lecito porsi.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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