Battaglia in salita (Kansas City Chiefs vs Tampa Bay Buccaneers 27-24)

Al Raymond James Stadium di Tampa Bay si sfidano due dei migliori quarterback che il football ci abbia mai regalato: da un lato quello che da molti è definito il migliore di sempre, Tom Brady, e dall’altro colui che potrebbe detronizzarlo, Patrick Mahomes, avendo già vinto all’età di 25 anni un MVP e un Super Bowl, facendo registrare in continuazione record da “All timer”. Questo, salvo un incontro nella finalissima giocata proprio nello stadio di Tampa, potrebbe essere l’ultima volta che vediamo questi due grandi dello sferoide andare testa a testa.

Cronaca

La difesa di Todd Bowles, dopo aver subito, al primo possesso, la marcia dell’attacco dei Chiefs fino alle proprie 7, riesce a resistere, costringendo Andy Reid ad accontentarsi di un calcio. 3-0

Dopo tre punt consecutivi, due dei Bucs, uno per un 3 & Out dei Chiefs, questi ultimi iniziano a battere sul ferro caldo chiamato Tyreek Hill, che, prima di molte volte, batte Carlton Davis, riceve girandosi spalle alla end zone senza rallentare per poi entrarvici; nell’occasione Mahomes ha dimostrato le sue abilità quasi da veterano, guardando a sinistra fino all’ultimo per tenere alta e centrale l’unica safety profonda, Antoine Winfield Jr, per poi girare lo sguardo a destra solo nel momento di scagliare la saetta per Hill. 10-0

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Altro 3 & out dei Bucs e altro touchdown dei Chiefs, che su 3rd & 8 dalle 44 avversarie centrano il bersaglio grosso ancora una volta con Hill. Mahomes di nuovo tenendo lo sguardo lontano da “Cheetah” (in inglese ghepardo, nomen omen nel caso di Hill) immobilizza la safety profonda Evans, che non va in raddoppio su Hill, il quale nel mentre ha di nuovo sverniciato Davis su una crossing route, così che quando Mahomes si gira e lancia perfettamente per Hill, è troppo tardi, nessuno lo può recuperare quando ha palla in campo aperto. 17-0

All’inizio del secondo quarto finalmente la difesa di Tampa Bay inizia a mettere maggiormente a disagio Mahomes, con pressioni più frequenti portate dal “front four” o da blitzer che non causano però una diminuzione nel numero dei difensori in copertura, sette, che giocano più accorti, temendo la velocità dell’attacco di Kansas City. Così su 1st & Goal dalle 8, con un campo stretto dove la velocità di Hill è meno un fattore e la difesa a zona dei Bucs occupa a dovere gli spazi, il temibile “front four” dei Buccaneers nella persona di Shaq Barrett arriva a Mahomes, che perde la palla recuperata da Gholston. Nel drive coronato dal fumble forzato, si era notato un cambio di passo della difesa, il reparto migliore di Tampa Bay, e che con questa giocata potrebbe svegliare dal torpore anche l’attacco.

Partendo dalle proprie 14 i Bucs percorrono 88 yds e segnano 6 punti. 38 yds arrivano grazia alla ben oliata connessione Gronk-Brady, in particolare da notare della ricezione da 29 yds di Gronk, il fatto che Brady, riconoscendo il blitz da destra, suppone che il linebacker a sinistra sia in copertura, cosa che chiama a Gronk dicendogli di correre la traccia provata per tali situazioni, difatti il linebacker va a uomo sul tight end e Gronk contro un linebacker non mostruoso come Hitchens è un “mismatch”. Dalle 37 Brady lancia a Jones uscito dal backfield, che evita un placcaggio, salta un altro e miracolosamente tiene i piedi in campo per entrare nella end zone. 17-7

Prima dell’intervallo, i Chiefs, dopo un drive di ben 13 azioni per 4 minuti e 15 di gioco, allungano ulteriormente con un calcio di Butker, utile sapendo che Tampa Bay riceverà il calcio al ritorno dagli spogliatoi. 20-7

I Bucs trovano una giocata esplosiva ancora con il tandem Brady-Gronk, dopo play-action l’ex Patriots, come Mahomes, immobilizza la free safety tenendo lo sguardo a sinistra, sapendo che Gronk ha separazione su una crossing route, si gira a destra e lancia trovando il tight end che così facendo guadagna 48 yds. Tutto ciò non serve poiché la difesa dei Chiefs tiene in red zone, costringendo i Bucs a un guadagno di soli 3 punti, che riduce pur sempre lo svantaggio a dieci punti. 20-10

Dopo averlo trovato per 21 yds, Mahomes cerca e ritrova Hill per 20 e un touchdown, il play-calling e i difensori commettono il solito errore, Davis uno contro uno con Hill, e la safety che tarda ad arrivare in suo aiuto, quando ormai è tardi, mentre avrebbe dovuto raddoppiare Hill anche prima dello snap, visti i precedenti. 27-10

Brady dopo uno splendido lancio, onorato da un altrettanto impressionante presa di Godwin in mezzo a due avversari per 44 yds, lancia il decimo intercetto stagionale: affrettato dalla pressione di Mathieu “sparacchia” un lancio per Miller, comodamente intercettato da Breeland.

Dopo un 3 & out dei Chiefs il quarterback californiano subisce un altro intercetto, eseguito da Mathieu ma merito di una deviazione alla linea. KC ha tolto il piede dal pedale del gas, e Tampa accorcia con un touchdown di Brady per Evans, che ha battuto il corrispettivo avversario con una double move, prima correndo una traccia verso la flat (la zona laterale di campo nei pressi della linea di scrimmage) per poi tagliare in verticale. 27-17

L’attacco di Andy Reid dopo un drive che ha il merito di consumare 6 minuti e 23 secondi dal tempo di gioco, riconsegna il possesso a Tampa Bay, che anche in questo caso capitalizza, sempre sull’asse Brady-Evans, che sembra necessiti di affiatamento ma certamente non in red zone; il longilineo ricevitore corre una out route che lo vede liberarsi sull’esterno della end zone dove riceve il passaggio del suo quarterback. 27-24

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Kansas City grazie a un paio di conversioni chiavi ottenute con uno “scramble” di Mahomes e un lancio in movimento dello stesso per Hill, riesce a gestire il pallone finché il cronometro non recita quattro zeri.

brady saunders buccaneers chiefs

Considerazioni

Hill con le sue 203 yds ricevute nel solo primo quarto ha fatto registrare la migliore prestazione da Lee Evans dei Buffalo Bills, che il 19 novembre 2006 contro gli Houston Texans mise a referto 205 yds. Hill ha concluso la partita con 13 ricezioni per 269 yds e 3 TD, congratulazioni a chi di voi lo aveva schierato al fantasy football, con ogni probabilità avete vinto con agio.

Mahomes stellare come al solito, ha dovuto lanciare molto, 37 volte, sia perché la difesa dei Bucs glielo permetteva, vedasi le 462 yds, 3 TD e 0 intercetti, sia perché viceversa il reparto di Todd Bowles, come da un anno a questa parte, è uno dei migliori contro le corse, trattenendo i Chiefs a misere 59 yds su 16 portate, ma come è comprensibile dai numeri di Mahomes e Hill, non c’è stato bisogno di correre per avere la meglio.

L’attacco dei Chiefs è veloce, talentuoso, intelligente e vario. Prima di ogni snap c’è una motion, come il runningback che di frequente dall’esterno rientra nel backfield o un ricevitore come Hill, Hardman o Kelce(tight end ma minaccia nel gioco aereo), che attraversa lo schieramento offensivo, questo aiuta Mahomes a capire meglio la disposizione e lo schema difensivo, e se alla sua intelligenza tattica aggiungi le qualità fisiche e quelle innate nel lancio della palla da ogni pensabile posizione del corpo, bè vi sfido a trovare un punto debole nel ragazzo.

I Bucs hanno sbagliato tutto da subito, sembrava la fotocopia della partita contro i Saints, per fortuna di noi spettatori non è stato così: la difesa che pareva a zona ma che concedeva regolarmente uno contro uno di Hill con il malcapitato Carlton Davis è stata deleteria, soprattutto perché ripetutamente riproposta con gli stessi risultati. La soluzione sarebbe stato un “belichickiano” raddoppio delle due safety, una su Kelce, l’altra su Hill, che si aggiungessero ai difensori già in copertura sui rispettivi uomini, e lasciarsi battere, se questo era il destino, dai vari Demarcus Robinson e Sammy Watkins, chiaro che Kelce e Hill non sono del tutto annullabili ma si può anche tamponare, soprattutto se si dispone di individualità buone come quelle di Tampa, il danno mettibile in conto; di fatto questa strategia è stata applicata maggiormente man mano che la partita ha proseguito ed ha dato buoni esiti. La difesa ha ingranato con il fumble forzato da Shaq Barrett e recuperato da Gholston, dopo il quale sono riusciti a portate con maggiore costanza pressione, il che ha aiutato anche la secondaria che cercava di cambiare atteggiamento contro il potenziale da “big play” dei Chiefs.

Trainato difesa è uscito fuori anche l’attacco, fino al momento dello strip sack di Barrett, non pervenuto. Non comprendo l’assenza di motion prima dello snap, che aiuterebbero Brady a vedere maggiormente oltre la coltre che le difese gli mostrano, sapendo che il quarterback di 43 anni è letale riconoscendo lo schema difensivo, le difese cercano di mascherare cosa si ha intenzione di fare difensivamente dopo lo snap. Oltre a questo, sebbene capisca che uno svantaggio così ampio e subito così presto non sia la situazione ideale, non capisco la poca vocazione del play calling nel chiamare schemi di corsa, pur mostratisi efficaci e che aprirebbero il play-action, situazione in cui Brady è più pericoloso, rispetto alla shotgun o “under center” e da cui ieri sono nati la ricezione di Gronk da 48 yds e il touchdown di Jones, per fare due esempi.

Talvolta Brady sembra mancare di affiatamento con i suoi ricevitori, ma come possiamo biasimarlo? Dopo 20 anni in un sistema sotto un unico head coach si cambia squadra e capo allenatore, peraltro con una filosofia offensiva opposta a quella dell’ex Belichick, in un anno senza una vera offseason. L’assenza di pubblico e i potenti mezzi della CBS, ad esempio ci hanno permesso di sentire, prima dell’azione che si è conclusa con il secondo intercetto di Brady, che questi dice a Evans, posizionato come slot a sinistra: “Mike check 49!”, “Mike controlla il numero 49”, Brady presupponeva un possibile blitz e ha detto a Evans di controllare proprio questa eventualità, se Sorensen (il numero 49) si fosse buttato verso il quarterback, il ricevitore avrebbe dovuto correre una “hot route”, una traccia veloce che permettesse al quarterback un facile completo e di liberarsi velocemente del pallone prima che il blitz desse i suoi frutti, Evans ha corso invece la sua traccia medio-lunga come prevista dallo schema originale, Brady ha dovuto lanciare sotto estrema pressione dovendo tenere più a lungo il pallone, che è stato deviato e dunque intercettato da Mathieu. Sono piccole cose ma che fanno la differenza, e non è né colpa di Evans né di Brady, solo questione di conoscersi a vicenda e i nuovi compiti che la presenza del numero 12 richiede.

Evans che tra l’altro con  i suoi 2 touchdown su ricezione di ieri si è portato a 11 in stagione, diventando il terzo ricevitore per touchdown ricevuti da Brady in una stagione, bisogna lavorare sulla chimica tra i due ma sicuramente non nei pressi della end zone.

I Chiefs sono front runner per il Super Bowl, senza mancare di rispetto agli Steelers, la loro schedule è apparsa più impegnativa finora, e non si può ignorare la presenza di Mahomes, Kelce, Hill fra gli altri, guidati da Andy Reid, dopo che hanno già dimostrato di saper vincere il febbraio scorso.

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La sconfitta dei Bucs per me può rappresentare un classico esempio di “sconfitta a testa alta” (sempre che esista), dopo essere stati sotto 17-0 nel primo quarto, subissati di yard e umiliati dalla velocità di gioco e fisica dei Chiefs, hanno saputo reagire, apportando dovuti aggiustamenti a partita in corso che potrebbero essere linee guida da seguire nelle prossime giornate e nell’anno prossimo. I Bucs la prossima stagione, soprattutto in presenza di una offseason piena, raggiungeranno il loro massimo potenziale, dovessero rimanere tutti i giocatori chiave, cosa probabile visto che potrebbe benissimo essere l’ultimo anno di Brady. Quest’anno pur essendo da considerare tra le pretendenti al Lombardi Trophy, non appaiono tra le più solide, avendo battuto, delle squadre affrontate con un record di 0.500 o migliore, solo Raiders e Packers, perdendo due volte con i rivali divisionali Saints, una con Rams e Chiefs.

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