Vittoria superflua (Atlanta Falcons vs Carolina Panthers 25-17)

Al primo drive della partita Atlanta in appena 3 giocate si trova in redzone, grazie a due ricezioni consecutive di Julio Jones rispettivamente da 24 e 28 yds e una del tight end Hurst da 11; arrivati però nella zona più calda del campo, non riescono a capitalizzare, e su 4th & 1, nonostante in un primo momento l’interim head coach Morris avesse lasciato sul terreno l’attacco, dopo il timeout chiamato da Matt Ryan e una confabulazione sulla sideline, sceglie di mandare in campo lo special team per andare in vantaggio di 3 con un calcio di Younghoe Koo. 3-0

Carolina risponde prontamente: Mike Davis, il sostituto di McCaffrey, porta al guadagno maggiore per i suoi fino a quel momento, oltre la penalità contro Deion Jones da 15 yds, con una corsa in cui dimostra grande equilibrio ed intelligenza perché vedendo l’assenza di spazio sulla destra, pianta i piedi e corre verso sinistra, aiutato da un blocco di Bridgewater, e conclude una corsa di 17 yds. In red zone dalle 12 il ricevitore tuttofare Curtis Samuel è nella classica posizione offset da runningback, a lato del quarterback, riceve il consegnato e corre una classica “inside zone”, sfrutta i blocchi dei suoi o-linemen, di cui la guardia sinistra Chris Reed usa il “pull” di John Miller che va sul defensive tackle davanti a lui, per lanciarsi nel secondo livello, e con una velocità anomala da vedere in queste situazioni, essendo lui un ricevitore piccolo e scattante, Samuel entra in end zone. 3-7

Atlanta accorcia con un possesso agli antipodi rispetto al primo, 12 giocate per 62 yds in 5 minuti e 38 secondi. Vengono fermati da un sack dell’inglese Efe Obada, merito anche dei difensori che non hanno lasciato spazio a Ryan per tentare un passaggio, così che il quarterback prova a uscire centralmente dalla tasca dove lo sta aspettando il defensive end sopra citato. Ancora una volta a concludere il possesso ci pensa il kicker coreano Younghoe Koo. 6-7

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Dopo il punt dei Panthers, Atlanta riconsegna subito lo sferoide, Ryan, ancora su play action, cerca su una crossing route profonda Calvin Ridley, ma il lancio esce dalle sue mani troppo profondo per la pressione di Brian Burns e finisce comodamente nelle mani di Donte Jackson.

Carolina sfrutta il turnover e segna il secondo touchdown con il terzo tocco di serata di Curtis Samuel (il primo era stato il touchdown su corsa, il secondo una conversione di terzo down). L’attacco di Joe Brady esegue un “flea flicker”: Bridgewater esegue il consegnato per Mike Davis, in quella che sembra una classica corsa sull’interno, il runningback si gira e passa all’indietro la palla al quarterback che lancia profondo per Samuel che con una traccia a tagliare il campo ha seminato il cornerback, la free safety Ricardo Allen che gioca profondo nel campo, nonostante non ci siano altre tracce profonde di cui tener conto, esita nell’avvicinarsi a Samuel e quando capisce che la palla è indirizzata a lui è troppo tardi, prova a tagliare sulla traccia ma riesce solo a sfiorare lo sferoide con un dito, prima che venga ricevuto da Samuel, che su tre palloni toccati ha segnato due touchdown. 6-14

I Falcons si fanno sotto di uno con un altro possesso che dà frutti. Da mettere in rilievo una presa notevole di Hurst, che correndo una seam route(traccia verticale nell’interno del campo) riesce comunque ad afferrare, girandosi in tempo, il pallone lanciato troppo corto da Ryan; altra azione da sottolineare, negativamente, è una ricezione di Calvin Ridley da 19 yds, il quale subendo un placcaggio alle gambe da dietro si infortuna alla caviglia sinistra e uscirà dalla contesa poco dopo, speriamo nulla di grave, la sua è una stagione da consacrazione. Dalle 13 avversarie, Ryan riceve lo snap, i suoi ricevitori corrono tutti tracce verso destra che spostano di conseguenza i difensori in copertura dei Panthers, così Ryan scatta per l’angolo della end zone. 13-14

Dopo un fallito tentativo di conversione di quarto down dell’attacco di Carolina, i Falcons prima dell’intervallo riescono a scendere per la lunghezza del campo e consegnando un calcio da 36 yds a Younghoe Koo, che lo realizza, si portano all’intervallo in vantaggio. 16-14

Al primo possesso del secondo tempo i Panthers falliscono un’altra conversione di 4th & 2, provano una corsa verso destra con Mike Davis, ma il Pro Bowler Grady Jarrett in testa alla difesa ha capito tutto, spingendo all’indietro l’offensive lineman che sta provando a bloccarlo, e insieme al compagno linebacker Oluokun rimbalza Davis.

I Falcons partono da posizione favorevole, alle proprie 43, ma il possesso ancora una volta ha come ultimo protagonista il kicker, con un field goal realizzato dalle 29. 19-14

Anche i Panthers non riescono ad ottenere altro che 3 punti dal drive seguente, durante il quale l’episodio più importante è un brutto colpo subito da Bridgewater, che portato a terra da dietro da Fowler, quando è già a terra si vede arrivare come un treno alle spalle Harris che gli rifila un colpo inutile ed esagerato alle testa e al collo, che ne provoca l’espulsione, Bridgewater va nella tenda medica e al suo posto subentra PJ Walker, ex quarterback di Temple e della XFL, che sta vincendo giornata dopo giornata il lavoro da backup quarterback ai danni di Will Grier. 19-17

Todd Gurley, più sulla sideline che in campo dopo i primi due possessi, tetro ricordo degli ultimi tempi ai Rams, questa volta ha luce verde per segnare anche da compagni e coach e così fa, correndo nel buco creato dalla massiccia guardia sinistra James Carpenter che sposta il defensive tackle Roy dalla linea di scrimmage. Younghoe Koo manca l’extra point lasciando a un possesso di distanza Carolina. 25-17

Bridgewater viene dichiarato idoneo a tornare in campo dai medici, nell’ultimo drive a 2 minuti e 58 secondi dalla fine, partendo dalle proprie 5 deve condurre i suoi a un touchdown e a una 2 point conversion. Su 3rd & 18 alle proprie 24, pur non essendo noto per il proprio braccio, Teddy carica tutto ciò che ha e lancia una cannonata per DJ Moore che ha battuto con una “double move” il rookie AJ Terrell e esegue il catch con il corpo per 42 yds. A questo punto della contesa escono le consuete statistiche funeste per i Falcons: “probabilità di vittoria del 97%”, oltre al memorandum che tre delle sei sconfitte di quest’anno sono arrivare in partite dove nel quarto quarto era attribuito loro il 98% di possibilità di vincere. Su 3rd & 6 Bridgewater lancia ancora profondo per Moore, che ha corso una crossing route partendo da destra verso la sideline sinistra, il ricevitore ex Maryland è però attorniato da tre difensori, di cui Wreh-Wilson è autore dell’intercetto che dà ai suoi uno stop difensivo che non c’era mai stato nelle sconfitte subite in rimonta e la seconda vittoria stagionale.

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Anderson Panthers Falcons

Considerazioni

Il neoproprietario dei Panthers, David Tepper, dopo due stagioni di studio con Ron Rivera caratterizzate da inizi forti e finali frustranti, ha esonerato il 3 dicembre scorso quello che era allenatore della franchigia del Carolina dal 2011, anno della selezione al draft di Cam Newton, e ha deciso di andare “all in” in un progetto tecnico, offrendo un contratto della durata di 7 anni per 60 milioni a Matt Rhule, allenatore del college capace di rivitalizzare i programmi di Temple e Baylor. Insieme a lui è arrivato come coordinatore offensivo Joe Brady, architetto della stagione da record di Burrow a LSU lo scorso anno.

I Panthers sono al primo anno di una ricostruzione dalle fondamenta, finora la loro stagione è stata un rollercoaster, con 2 sconfitte consecutive, cui son seguite 3 vittorie, e nelle ultime tre giornate altrettante sconfitte. Ieri si è notata l’assenza di Christian McCaffrey, che nell’ultima settimana ha ripreso ad allenarsi ma non era pronto per giocare, dopo una settimana corta, il giovedì sera, il quale sarebbe stato in grado, con le sue corse e ricezioni sul corto trasformate in consistenti guadagni, di togliere pressione dalle spalle di Bridgewater.

Ieri notte l’attacco guidato da Joe Brady non ha girato, principalmente per l’incapacità di bloccare della linea offensiva, che non dava tempo a Bridgewater di scannerizzare il campo alla ricerca di soluzioni. In particolare hanno sofferto i blitz frequenti di linebacker nell’A Gap, lo spazio tra centro e guardie, che talvolta sono addirittura passati indisturbati, errore da attribuire innanzitutto al centro Matt Paradis, responsabile delle assegnazioni in protezione.

Il football si vince in “trincea”, la linea di scrimmage, e la fretta messa a Bridgewater gli ha impedito di sfruttare il miglior tandem per yard ricevute della lega, Robby Anderson e DJ Moore, e ha trattenuto il quarterback ex Saints a 176 yds. Forse il play calling offensivo avrebbe dovuto insistere di più sul gioco di corse, anche per alleggerire il compito del quarterback, Mike Davis è stato chiamato a portare palla “solo” 13 volte per 66 yds, con un guadagno medio di 5.1, non malissimo.

La difesa dei Panthers, al contrario di quella dei Falcons non è riuscita a portare pressione a Ryan con continuità, pur mandandolo a terra 2 volte e forzando un intercetto.

La difesa a zona dei Panthers ieri è stata esposta da Calvin Ridley (fino all’uscita per infortunio), e Julio Jones, il futuro Hall of Famer ha messo a referto l’ennesima partita da più di 100 yds su ricezione, con 7 prese per 137 yds. I Panthers nel reparto difensivo hanno un gruppo giovanissimo, basti pensare che hanno investito tutte e 7 le scelte del draft in difesa; Jeremy Chinn è un giocatore speciale, moderno safety-linebacker che ha velocità, istinto, voglia di colpire e coprire gli avversari, guardate il fake punt tentato da Carolina per capire il suo atletismo e che jolly hanno a disposizione a Charlotte.

Lato Falcons, come la vittoria con i Vikings e quelle che arriveranno, ha un retrogusto amaro, del “cosa sarebbe potuto succedere se…”, perché la squadra di Atlanta ha del vero talento in attacco, niente di nuovo visto che questo lato della palla ha sempre performato in queste prime giornate e negli anni passati: Matt Ryan è regolarmente tra i primi quarterback per yard lanciate, cui non corrispondono però vittorie della squadra.

Questo perché la difesa, al contrario, ha regolarmente deluso l’attacco, non riuscendo a portare uno stop che mettesse la parola fine ai numerosi tentativi di rimonta, purtroppo per Atlanta andati a buon fine, che hanno subito. Ieri invece hanno fatto il loro dovere, soprattutto nel mettere a disagio il quarterback avversario, togliendo responsabilità alla secondaria, oggettivamente scarsa, come si è visto in occasione del secondo touchdown di Curtis Samuel o la conversione di 3rd & 18 per DJ Moore.

I Falcons, archiviata l’ennesima annata sprecata, avranno il problema di iniziare una ricostruzione complicata, scegliendo GM e head coach, con un roster che avrebbe avuto le carte in regola, con pochi aggiustamenti, di puntare alla postseason come minimo, ma senza spazio salariale e con contratti come quelli di Julio Jones e Matt Ryan, di cui è difficile liberarsi (e che fossi nei Falcons non lascerei andare). Saranno anni di sofferenza per i tifosi di Atlanta, ma se il proprietario Arthur Blank dovesse azzeccare le scelte, almeno farebbe vedere, anche nelle sconfitte, che ci si sta muovendo in una direzione, secondo un progetto preciso.

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Il corso di una partita può essere compreso anche tramite la statistica di conversione di terzo e quarto down: i Falcons hanno convertito un terzo delle situazioni di terzo down (3/9), senza tentare conversioni di quarto down, mentre i Panthers hanno registrato un misero 20% di conversione dei terzi down, e 1 su 3 su quarto down, dove quell’unico è il fake punt portato a buon fine da Chinn.

Verosimilmente i Falcons non raggiungeranno la postseason, e nemmeno i Panthers, a meno che il ritorno di CMC non porti a uno stravolgimento, ma finora, anche con lui in campo, sono stati troppo poco costanti.

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