Se io fossi Jeffrey Lurie…

La stagione dei Philadelphia Eagles è piena di amari calici da bere per i tifosi, in una NFC East nella quale i Giants primi hanno un record negativo. Andrea Balduzzi sul gruppo Facebook NFL Football Inside ha provato a vestire i panni di Jeffrey Lurie per qualche consiglio sul futuro.

…sarei un owner meno riconoscibile di Jerry Jones ma non meno responsabile nei confronti della franchigia che possiedo, nel bene e nel male. A proposito, per chi non lo sapesse, sono il proprietario dei Philadelphia Eagles.[/iconbox]

Dopo l’irresponsabile quanto travolgente avventura d’amore con Chip Kelly ho riaffidato la squadra al contabile Howie Roseman, con gestione tecnica delegata a un candidato Head Coach arrivato a Philadelphia senza grandi clamori dei media ma con una solida carriera e un buon ascendente sui giocatori. Con questa combo ho vinto un Super Bowl là dove tanti altri ottimi allenatori avevano fallito ma adesso, solo tre anni dopo, sembra che per vincere abbia fatto un patto col diavolo di quelli brutti perché tutto quello che tocchiamo marcisce e i miei gemelli del goal sono impegnati in un power struggle da cui non può uscire nulla di buono. E come se non bastasse il mio franchise quarterback è diventato una zucca appena dopo che l’ho coperto di soldi. Sono tempi difficili, tempi in cui un proprietario deve mettere la manina, e questo è quello che farei.[/iconbox]

[iconbox title=”” title_align=”left” content_align=”left” align=”left” type=”vector” icon=”brankic-icon-football” icon_align_to=”box” size=”32″ ]Licenzio Howie Roseman. Con grandi onori e sempiterna stima, però basta, abbiamo vinto quello che si poteva vincere. Roseman ha sempre lavorato per gli Eagles, ha tenuto in piedi un roster competitivo e l’ha portato ai massimi livelli ma gli imputo il casino che ha fatto col salary cap e lo considero responsabile dell’area medica che ci sta dando enormi problemi dal momento che pare non si riesca a tenere un giocatore sano. Inoltre, cosa più importante, i power struggle tra coach e General manager si risolvono solo tagliando e l’ultima volta abbiamo tagliato il coach. Se ora tagliassi di nuovo il coach e tenessi Roseman mi troverei a dover fare la stessa scelta fra tre anni, ma senza un altro superbowl in bacheca.[/iconbox]

[iconbox title=”” title_align=”left” content_align=”left” align=”left” type=”vector” icon=”brankic-icon-football” icon_align_to=”box” size=”32″ ]Più difficile decidere cosa fare con il capo coach. Di solito i coach non vincono un Super Bowl per sbaglio ma lo staff originario di Pederson è stato completamente stravolto al punto che al momento non è chiaro chi faccia cosa e perché quindi occorre una valutazione complessiva fatta assieme al buon Doug per capire se può resistere alle pressioni che arrivano col ruolo e perseguire la sua visione in autonomia. A seguito di questa valutazione complessiva approfondita sarei disposto a dare a Pederson una chance di collaborare con un General manager scelto da me usando uno staff scelto da lui senza nessun tipo di pressione sui nomi ma con l’obbligo di avere massimo 20-22 coach a roster perché 26 sono un’enormità. Il general manager scelto da me avrebbe le stesse prerogative sul roster di Roseman ma lo sceglierei da fuori, concentrandomi su un uomo di esperienza e soprattutto consapevole del fatto che il front office lavora per l’head coach, non viceversa.[/iconbox]

[iconbox title=”” title_align=”left” content_align=”left” align=”left” type=”vector” icon=”brankic-icon-football” icon_align_to=”box” size=”32″ ]La decisione su Pederson è legata in buona parte a Wentz e alla contingenza della squadra. Sono consapevole del fatto che con un quarterback ai minimi storici ma con un contratto blindato, un roster vecchio e pieno di infortunati cronici e una situazione salariale orribile questo non è un lavoro di grande appeal. Ad oggi penso sia impossibile trovare un head coach migliore di lui, ci sono troppe squadre che hanno da offrire più di noi e hanno più possibilità di attirare candidati di alto profilo. Quindi avanti con Pederson per il 2021 e a meno di disastri epici il 2022.[/iconbox]

[iconbox title=”” title_align=”left” content_align=”left” align=”left” type=”vector” icon=”brankic-icon-football” icon_align_to=”box” size=”32″ ]Per completare la trinità occupiamoci del quarterback. Carson Wentz é un giocatore con difetti evidenti, li ha sempre avuti e non sono una novità. In estrema sintesi ha un problema di turnover (storicamente soprattutto di fumble), è un passatore goffo con inconsistenze a livello di precisione e di placement, è injury prone (anche se zitto zitto non si rompe da quasi due stagioni). In compenso è un buon atleta, un passatore valido e con un buon braccio anche al netto delle inconsistenze, un ottimo leader. Vale il suo contratto? Secondo me no, come Jared Goff, ma proprio come Goff ha già mostrato che nel contesto più favorevole possibile è in grado di giocare ad alto livello e visto che il primo out per il suo contratto è il 2022 (con designazione post June 1) vale la pena di provare a ottimizzarlo. Un po’ come per Pederson mi sento fiducioso di non riuscire comunque a trovare un upgrade a breve termine. Hurts può essere tenuto come riserva, tagliarlo non avrebbe senso. Gestiremo i tifosi che acclamano la riserva finché non entra in campo, fa parte del gioco.[/iconbox]

[iconbox title=”” title_align=”left” content_align=”left” align=”left” type=”vector” icon=”brankic-icon-football” icon_align_to=”box” size=”32″ ]In accordo con il general manager (l’argomento sarebbe sviscerato in sede di intervista in maniera molto approfondita) si cambia il più possibile dello staff medico. Serve una specie di inquisizione spagnola sul tema, anche i dipartimenti di scouting saranno toccati perché bisogna prendere solo gente sana e farla restare sana e questa deve diventare una priorità a costo di perdersi qualche prospetto borderline injury flag.[/iconbox]

[iconbox title=”” title_align=”left” content_align=”left” align=”left” type=”vector” icon=”brankic-icon-football” icon_align_to=”box” size=”32″ ]Sarebbe la parte del General Manager ma è la parte più divertente per un miliardario sadico: si taglia il personale. Purtroppo c’è dead money da mandare giù a tonnellate tra 2021 e 2022 ma si sapeva. Il mio piano dimagrante prevede di tagliare Jeffery, Graham, Malik Jackson e DeSean Jackson con designazione post June 1, Goodwin taglio normale. Poi si cerca di piazzare via trade Ertz, Barnett e Slay. Slay è un po’ controintuitivo perché lo abbiamo appena preso da Detroit ma abbiamo bisogno dei soldi e non sta facendo la differenza. Inoltre i GM nuovi servono proprio a questo, disfare le cazzate dei GM vecchi. Con questi tagli non dobbiamo fare niente a Fletcher Cox. Eviterei le ristrutturazioni/estensioni per garantire flessibilità almeno dal 2023 ma sono plausibili su giocatori che sappiamo con certezza che terremo a roster a lungo, quindi forse Lane Johnson, Barnett se accetta estensione di basso valore compatibile con la sua produzione. Le trade non ci renderanno ricchi di pick pregiate perché sono legate a situazioni particolari ma poco è meglio che niente e ci servono giocatori dal draft perchè anche con questi tagli staremo al pelo sotto il salary cap.[/iconbox]

[iconbox title=”” title_align=”left” content_align=”left” align=”left” type=”vector” icon=”brankic-icon-football” icon_align_to=”box” size=”32″ ]Costruire la squadra per il 2022 non sarà una passeggiata ed è possibile che avremo un anno difficile. Ritiri di alcuni giocatori tipo Kelce e Brooks potrebbero aiutare il salary cap ma lascerebbero grossi buchi. I free agent potranno essere rifirmati solo a condizioni ridicole, ci sono un po’ di giocatori storici ma nessuno che non sia rimpiazzabile. Senza entrare nell’approccio tecnico che è materia di Pederson e del suo staff l’idea è che questa squadra offensivamente potrebbe costruire un gioco di corse dominante per tenere palla tanto e togliere pressione a una difesa che perderà titolari e contributori importanti.[/iconbox]

Una volta fatto questo mi metto da parte, mi taglio la manina e mi iberno fino al Gennaio 2023.

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