Riscatto (Tampa Bay Buccaneers vs Carolina Panthers 43-26)

I Buccaneers riscattano la cattiva prestazione di domenica scorsa con una vittoria convincente nel punteggio ma meno facile di quanto il risultato finale non dica.

I Panthers infatti si portano in vantaggio con una meta del TE Colin Thompson Thompson dopo aver conquistato il possesso sulle 33 yard dei Bucs in seguito ad un fumble di Ronald Jones.
Tom Brady non ci sta e conduce un bel drive che si chiude con un TD pass per Cameron Brate.
Palla di nuovo ai Panthers e un ottimo Teddy Bridgewater completa due bei pass per D.J.Moore, il primo di 38 yard,  il secondo, di 24 yard per mandarlo in end zone.
Nel successivo turno d’attacco Tampa dopo essere entrata nelle 5 yard di Carolina, non riesce ad entrare in end zone e deve accontentarsi del FG di Ryan Succop.
Subito dopo tocca ai Panthers affidarsi al FG di Joey Slye dalle 47 yard per portarsi sul 17-10.
Prima della fine del tempo Tom Brady si inventa un bel lancio per Gronkowsky che rompe due placcaggi per un guadagno di 44 yard. Il gioco successivo è un TD pass per Mike Evans.

Nel terzo quarto, nel giro di pochi minuti, si decide la partita. Al primo possesso del terzo quarto Brady deve ancora accontentarsi di un Fg dopo aver fallito tre tentativi all’interno delle 10 dei Panthers.
Il successivo drive dei Panthers è un Three & out, ma il punt di Joseph Charlton mette la palla sulle 2 yard dei Bucs. E qui l’inerzia della partita passa dalla parte di Tampa, perché la linea d’attacco riesce ad aprire un varco per Ronald Jones che si invola in campo aperto e chiude in TD una corsa di 98 yard..
Carolina accusa il colpo e, al primo tentativo Bridgewater si fa intercettare da Jason Pierre-Paul consegnando l’ovale a TB12 sulle proprie 38 yard. Anche stavolta però la difesa di Carolina riesce a costringere i Buccaneers al FG e si va sul 29-17, che diventa un 32-17 dopo l’ennesimo FG per Tampa.
A questo punto, all’inizio del quarto periodo, sembra fatta, ma i Panthers hanno un’impennata di orgoglio e Trenton Cannon riporta un kickoff fino alle 4 dei Bucs permettendo poi a Bridgewater di andare in end zone. PTA da 2 punti fallito e si va sul 32-23. Qui la partita si chiude virtualmente perché gli ultimi due TD di Tampa sono conseguenza di due turnover on down nel territorio dei Panthers.

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Commento

I Buccaneers dovevano dimenticare e far dimenticare la disfatta contro i Saints e hanno vinto sfruttando cinicamente i pochi errori commessi dai Panthers nel terzo quarto, ma hanno comunque destato non pochi dubbi. Tre drive partiti nella metà campo avversaria e spenti entro le 10 yard dalla difesa avversaria sono stati un’assoluta e preoccupante novità.
La statistica di Brady (28/39 per 341 yard e 3 TD) è di tutto rispetto, ma risente in positivo dell’ultimo periodo in cui Carolina ha abbassato le proprie difese nel tentativo di recuperare il gap. Questa volta la vittoria è venuta soprattutto dalla maggiore esperienza rispetto alla squadra avversaria e da grandi performances isolate dei campioni, due in particolare che sono risultate decisive.
La prima è stato il lancio di Brady sul quale un Gronkowsky degno dei suoi tempi migliori è riuscito a guadagnare una trentina di yard dopo la ricezione dopo essersi letteralmente scrollato di dosso il primo placcatore.
La seconda è stata la corsa di 98 yard di Ronald Jones favorita dal gran lavoro della linea d’attacco e dall’ingenuità della difesa dei Panthers rimasta scoperta e sorpresa nel secondario probabilmente perché concentrata sul tentativo di spingere l’attacco di Tampa dentro la end zone.
In generale una buona prova dell’attacco, sia nel gioco aereo che sulle corse.

Buonissima la prova di Jones che, oltre alle 98 yard del TD ne ha corse quasi altre cento nelle rimanenti portate. Molto bene i ricevitori, con particolare menzione per Chris Godwin, che ha preso tutti i sei passaggi a lui indirizzati, conquistando 92 yard. Notevole anche il contributo di Antonio Brown (69 yard in 7 ricezioni). Un po’ sottotono Mike Evans, nonostante il TD e le 77 yard guadagnate, ma con sole sei ricezioni completate su undici passaggi in cui era il target.
La difesa è stata messa in difficoltà soprattutto nel primo tempo, quando Carolina ha fatto le cose migliori.
In conclusione, pur riconoscendo le grandi potenzialità delle sue stelle, vedo Tampa ancora un passo indietro rispetto a New Orleans nella corsa al titolo divisionale.

I Panthers, nonostante il pesante gap finale, non mi sono dispiaciuti. Hanno giocato un ottimo primo tempo, mettendo in difficoltà una squadra esperta e ricca di grandi individualità.
Bisogna tener conto del fatto che si tratta di una squadra mediamente molto giovane e fortemente rinnovata rispetto allo scorso anno.
Gioca tutte le partite a viso aperto, come la scorsa settimana a Kansas City, con la sfrontatezza dei giovani e le loro inevitabili ingenuità. Questo spiega in parte il disastroso terzo periodo in cui ha certamente pesato il TD da 98 yard. Da quel momento, complice l’intercetto successivo, l’attacco si é fermato e ha cominciato a rischiare troppo nel tentativo di recuperare, facendo il gioco degli avversari.
Bene invece la difesa. Non credo che sia capitato spesso a Brady di essere fermato nella red zone avversaria per tre volte nella stessa partita.
Il quarto periodo non fa testo. I due turnover on down nel proprio territorio potevano essere evitati calciando il punt, ma Ruhle ha voluto tentare ugualmente e secondo me ha fatto bene, anche se quelle scelte hanno fatto aumentare lo scarto finale. Perso per perso, valeva la pena provarci.
Questa, per i nuovi Carolina Panthers, non può che essere una stagione di transizione ma credo che le premesse per un futuro importante ci siano tutte e comunque credo che questa squadra possa ancora aspirare ad un record finale dignitoso.

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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