It’s QB time, i migliori e peggiori quarterback di week 8

Tra i quarterback Patrick Mahomes si è guadagnato il gradino più alto del podio con una prestazione travolgente inflitta ai New York Jets. Molto solido anche Russell Wilson, in piena corsa per il premio di MVP. E’ stata una giornata decisamente da dimenticare invece per Carson Wentz, in difficoltà contro dei modesti Cowboys e Jared Goff.

I MIGLIORI CINQUE

Quarterback della settimana
Patrick Mahomes, Kansas City Chiefs
(31-42, 416 yds, 5 TD, 0 INT, 91.5 QBR)

Patrick Mahomes si è preso gioco dei disperati New York Jets, ancora a secco di vittorie dopo otto partite, mettendo a referto cinque touchdown e zero turnover. La stella dei Chiefs ha approfittato delle lacune difensive dell’avversario per colpirlo in innumerevoli modi, da lanci lunghi a “jet sweep” passando per un “underhand pass”.

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Nel secondo quarto della partita contro New York, Patrick Mahomes ha sfoggiato uno dei suoi marchi di fabbrica mostrati in allenamento, l’underhand pass. Una volta ricevuto lo snap, il quarterback si è diretto immediatamente verso destra, e con lui quattro elementi della front seven. A metà dello scramble però Mahomes ha rilasciato la palla con un lieve colpo di polso e Kelce indisturbato ha realizzato il touchdown.

Mahomes ha avuto la possibilità di proporre tutto il suo repertorio in quello che è sembrato più un allenamento che una partita per i campioni in carica. Nonostante il largo vantaggio, Kansas City non si è affidata al running game per rallentare i ritmi, ma ha continuato ad abusare dell’inettitudine della franchigia di New York andando a realizzare 35 punti. Con Edwards-Helaire e Bell, ex di giornata, che hanno visto solo 12 portate in due, è stata la partita di Tyreek Hill e Mecole Hardman, entrambi imbeccati spesso da Patrick Mahomes su tracce lunghe che hanno lacerato la difesa dei Jets. Quello di domenica non è certamente stato un test veritiero per Mahomes e compagni, ma in questa stagione, tranne per qualche sbavatura difensiva, i Chiefs hanno dimostrato di avere tutte le carte in regola per poter ripetere l’impresa dello scorso anno. In week 9 Kansas City ospiterà i Panthers, reduci da una sconfitta casalinga contro i Falcons, ma possessori di una delle difese più giovani ed esplosive della NFL.

Russell Wilson, Seattle Seahawks
(27-37, 261 yds, 4 TD, 0 INT, 88.5 QBR)

In quella che sembra sempre di più una convincente candidatura al premio di MVP, Russell Wilson non ha dato scampo ai 49ers, affondando i rivali divisionali con quattro touchdown e zero turnover. Wilson ha sfruttato le incredibili doti di DK Metcalf per mettere a referto i primi due touchdown di giornata, successivamente si è affidato al rookie DeeJay Dallas, che ha eccellentemente sostituito gli infortunati Carson e Hyde, e David Moore per completare l’opera. Il quarterback dei Seahawks è stato inarrestabile in questa prima metà di stagione e la maturazione di Metcalf e Lockett, che sono di gran lunga i due migliori ricevitori che abbia mai avuto a disposizione, si è dimostrata un fattore fondamentale per l’efficienza offensiva raggiunta da Seattle.

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Più che a Russell Wilson, il merito di quest’opera va attribuito a DK Metcalf, che ha trasformato una semplice ricezione in un touchdown da 46 yard. Il quarterback ha pescato Metcalf dopo una classica “In route” e l’ex ricevitore di Ole Miss ha successivamente accelerato lasciandosi alle spalle l’intera difesa dei 49ers siglando touchdown di giornata.

Wilson è in linea per realizzare la sua stagione più produttiva dal punto di vista statistico ed in queste prime sette partite le difese avversarie hanno trovato enormi difficoltà nell’arginare questo fluido ed imprevedibile reparto offensivo. Nel match contro i 49ers, nei cinque drive orchestrati tra la fine del primo quarto ed il terzo, Wilson ne ha mandati a segno quattro, facendo registrare la sua quarta prestazione in stagione con almeno quattro touchdown lanciati. Per Seattle, che può ora contare su un bilancio di 6-1, la sfida di week 9 sarà eccellente in vista dei playoff. I Seahawks infatti voleranno a Buffalo per affrontare dei Bills al comando della AFC East.

Philip Rivers, Indianapolis Colts
(23-33, 262 yds, 3 TD, 0 INT, 85.9 QBR)

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Rivers si è reso protagonista di una prova impeccabile nella vittoria dei Colts sui Lions. Con il running back Jonathan Taylor acciaccato, il veterano ha fatto affidamento sulle ottime capacità in fase di ricezione di Nyheim Hines, autore di due touchdown, e di Christian Wilkins, che ha completato l’opera ricevendo il terzo. In passato Philip Rivers è sempre stato abbondantemente propenso a coinvolgere i suoi running back nel passing game e sfruttando la versatilità del trio Taylor-Hines-Wilkins, l’ex quarterback dei Chargers sembra aver trovato un ottimo modo per mettere alle corde le difese avversarie. Il pacchetto ricevitori sta invece faticando più del previsto, con il braccio di Rivers che sembra avere sempre più difficoltà nel range medio-lungo. Inoltre alle spalle di TY Hilton, ancora lontano da un sufficiente stato di forma fisica, non si è ancora affermato un vero ricevitore complementare al veterano, con Parris Campbell ancora troppo discontinuo ed il rookie Michael Pittman Jr. appena rientrato dall’infortunio. Tuttavia è stata eccellente la gestione dei drive da parte di Rivers, il quale non ha forzato lanci riducendo al minimo il rischio di turnover. Con un bilancio di 5-2, grazie soprattutto all’ottimo livello della difesa, i Colts stanno emergendo come una delle forze più temibili in AFC ed in week 9 per Rivers e compagni ci sarà subito una prova importante in vista dei playoff. Indianapolis dovrà infatti volare in Maryland dove sarà attesa da Lamar Jackson ed i Baltimore Ravens, desiderosi di vendetta dopo la cocente sconfitta subita contro gli Steelers.

Joe Burrow, Cincinnati Bengals
(26-37, 249 yds, 2 TD, 0 INT, 75.7 QBR)

Il rookie dei Bengals ha guidato i suoi ad uno degli upset più clamorosi di giornata. Burrow è stato ancora una volta brillante nella vittoria contro i Titans, molto pulito nella tasca, estremamente abile nel muovere con costanza le catene e molto preciso. Nonostante l’assenza di Joe Mixon, il running game di Cincinnati è stato efficiente grazie alle ottime prove di Giovani Bernard e Samaje Perine, entrambi autori di un touchdown su corsa. Bernard è stato anche imbeccato dall’ex quarterback di LSU per un touchdown su ricezione, con il secondo terminato invece tra le mani di Tyler Boyd. Burrow partita dopo partita sta costruendo una chimica sempre più letale con un altro rookie, Tee Higgins, il quale si sta mettendo in mostra grazie al route running e l’affidabilità delle sue mani. Seppur con una linea offensiva decimata e di basso livello, Joe Burrow è in linea per stabilire il record di yard lanciate da un quarterback al primo anno, ma soprattutto ha mostrato tutti i caratteri per i quali i Bengals hanno deciso di investire su di lui come prossimo franchise quarterback. Con la seconda vittoria stagionale messa in cassaforte, Cincinnati potrà ora godersi una settimana di riposo, ma la difficile sfida contro gli Steelers di week 10 è già all’orizzonte.

Tom Brady, Tampa Bay Buccaneers
(28-40, 279 yds, 2 TD, INT, 81.6 QBR)

Contro la solida e sottovalutata difesa dei Giants, i Buccaneers hanno fatto più fatica del previsto, ma sono comunque riusciti a spuntarla. Tom Brady, seppur senza Chris Godwin ed il nuovo arrivato Antonio Brown, è riuscito a chiudere la sua prova con due touchdown all’attivo e zero turnover. Con il running game che è stato brutalmente rallentato dalla front seven di New York, per muovere le catene Brady si è dovuto affidare a Mike Evans e Rob Gronkowski, mentre altri quattro ricevitori hanno toccato quota 30 yard. Una two point conversion non realizzata dai Giants ha successivamente indirizzato la partita verso Tampa Bay, che può ora contare su un bilancio di 6-2. In week 9, settimana che coinciderà con l’attesissimo esordio di Antonio Brown, i Buccaneers ospiteranno i New Orleans Saints in un difficile match divisionale.

Honorable mention: Justin Herbert, Los Angeles Chargers (23-33, 262 yds, 3 TD, 2 INT, 87.0 QBR)

I PEGGIORI QUATTRO

Il peggiore della settimana
Carson Wentz, Philadelphia Eagles
(15-27, 123 yds, 2 TD, 2 INT, 2 fumble, 29.6 QBR)

Nonostante la vittoria, la prestazione di Carson Wentz contro i disastrati Dallas Cowboys è stata tutt’altro che rimarchevole. Il quarterback degli Eagles ha concluso la sua prova con quattro turnover subiti contro uno dei reparti difensivi più modesti dell’intera NFL. Wentz ancora una volta ha trovato enormi difficoltà nel passing game, commettendo errori sia di decision making che di precisione. Gli unici due touchdown realizzati dall’ex quarterback di North Dakota State sono stati indirizzati a Travis Fulgham, rivelazione di questa stagione ed il rientrante rookie Jalen Reagor. Il recupero di qualche pezzo importante dell’attacco fornirà a Wentz ed agli Eagles qualche possibilità in più in una NFC East che sta raggiungendo livelli di mediocrità irripetibili. Il quarterback però sembra essere soltanto un lontano parente di quello che nel 2018 era il lizza per il premio di MVP. La corsa verso playoff degli Eagles dipenderà in primis dal braccio di Carson Wentz. Prima di affrontare i Giants in week 10, Philadelphia potrà sfruttare la settimana riposo per ricaricare le energie.

Jared Goff, Los Angeles Rams
(35-61, 355 yds, 1 TD, 2 INT, 2 fumble, 12.8 QBR)

Nel giorno dell’esordio di Tua Tagovailoa, la front seven dei Miami Dolphins ha demolito Jared Goff e la linea offensiva dei Rams. Goff è stato messo sotto pressione per tutta la prima metà di partita ed ha concluso la sua prestazione con ben quattro turnover, a fronte di soltanto un touchdown. Jared Goff è stato altalenante in queste prime partite della stagione, con i Rams che hanno spesso cercato di imporsi tramite il running game. Il game script altamente a favore di Miami ha costretto Goff a toccare il suo season-high in passaggi tentati, ben 61. Per Goff e compagni è stata una giornata da dimenticare, con la difesa dei Dolphins che ha mostrato ancora una volta tutto il suo potenziale. Con i Rams ancora in piena corsa per i playoff, nonostante la forte concorrenza di Seahawks e Cardinals, la squadra di McVay potrà riposarsi per una settimana prima di ospitare proprio la corazzata di Russell Wilson al SoFi Stadium.

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Lamar Jackson, Baltimore Ravens
(13-28, 208 yds, 2 TD, 2 INT, 2 fumble, 12.5 QBR)

Se si tengono in considerazione le condizioni meteorologiche complicate e la dominante difesa dei Pittsburgh Steelers, si può facilmente capire il perché degli errori di Lamar Jackson, ma il quarterback dei Ravens ha semplicemente sbagliato troppo contro i rivali divisionali. L’MVP in carica ha ancora una volta avuto grandi problemi di precisione nel passing game, con Mark Andrews e Marquise Brown che si sono visti arrivare in diverse occasioni lanci imprendibili nonostante fossero totalmente smarcati. Molto brutto è stato anche il primo intercetto di Jackson in avvio di partita, prontamente trasformato in pick-six.

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In questo caso Lamar Jackson procede nelle sue “progression” senza trovare un ricevitore libero al quale servire il lancio. Il quarterback decide dunque di tentare un passaggio ad un ricevitore tenuto sotto controllo da due difensori, per Spillane la lettura è troppo facile ed il linebacker non ha problemi a trasformare l’intercetto in touchdown.

L’infortunio di Ronnie Stanley ha pesato molto sull’andamento della linea offensiva, con Pittsburgh che ha approfittato della situazione per portare costantemente pressione, pressione che ha comportato due fumble recuperati. I Ravens sono andati comunque vicini a conquistare la vittoria nell’ultimo drive, ma gli errori di Lamar Jackson hanno certamente compromesso il risultato finale. Baltimore cercherà ora di rialzarsi dalla sconfitta, ma per farlo dovrà espugnare il difficile campo dei Colts, franchigia che possiede una delle difese più forti della NFL.

Daniel Jones, New York Giants
(25-41, 256 yds, 2 TD, 2 INT, 62.0 QBR)

I New York Giants sono andati vicini a realizzare quello che sarebbe stato un enorme upset, grazie ad una prova superlativa della difesa. Anche questa volta a rallentare i newyorkesi è stato Daniel Jones, il quale nonostante possa contare su un pacchetto ricevitori sano, resta nelle sabbie mobili a causa della mediocre linea offensiva. I problemi di precisione di Jones sono evidenti e dallo scorso anno l’ex quarterback di Duke non ha fatto passi in avanti in termini di turnover, una costante della sua giovane carriera. Se i Giants dovessero riuscire a guadagnare la seconda scelta assoluta al prossimo Draft, la selezione di Justin Fields sarebbe a questo punto inevitabile. Il quarterback di Ohio State è un talento generazionale, tanto preciso e dominante nel passing game, quanto mobile e temibile nel running game. Costruire la squadra dalla promettente difesa ed aggiungere un pezzo con potenziale illimitato del calibro di Fields al fronte offensivo sarebbe un ottimo punto di partenza. Nel frattempo i Giants faranno visita a Washington, reduce da una settimana di riposo.

*Abbiamo deciso di utilizzare il QBR di ESPN al posto del rating NFL perchè più aderente al gioco attuale.

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