It’s QB time, i migliori e peggiori quarterback di week 10

Kyler Murray ha tenuto ancora una volta a galla i Cardinals nello shootout contro i Buffalo Bills, aggiudicandosi di conseguenza il primato nella classifica settimanale. Autori di prove di forza sono stati anche i veterani Tom Brady e Ben Roethlisberger, entrambi dominanti nelle vittorie di Buccaneers e Steelers. Disastroso invece Drew Lock, sepolto da quattro intercetti nella sconfitta contro i Raiders.

I MIGLIORI CINQUE

Il migliore della settimana
Kyler Murray, Arizona Cardinals
(22-32, 245 yds, 1 TD, 1 INT, 60.9 QBR, 11 car, 61 rush yds, 2 TD)

L’Hail Mary lanciata dal prodotto di Oklahoma in direzione DeAndre Hopkins è stata solo la ciliegina sulla torta di un’altra grande prestazione. Il quarterback dei Cardinals ha affrontato difficoltà nell’emergere nella prima metà della partita, con la difesa dei Bills che sembrava in una buona posizione per limitare l’ex Heisman Trophy. A partire dal terzo quarto però, Murray ha sfoggiato le sue peculiari doti nel running game che lo rendono uno dei quarterback più difficili da arginare in uscita dalla tasca. Nonostante i due touchdown su corsa realizzati, la partita sembrava comunque tendere dalle parti di Buffalo, fino all’ultima estasiante giocata che ha mandato in visibilio i tifosi e l’intero mondo NFL. Con due secondi rimanenti sul cronometro, Murray è uscito dalla tasca per cercare lo spazio necessario per lanciare l’ultima preghiera, dopo esser miracolosamente scappato da un sack, il quarterback, seppur da un angolo poco ortodosso, ha fatto partire un missile da 50 yard verso la end zone, ricevuto altrettanto divinamente da DeAndre Hopkins tra tre difensori avversari. Con l’entusiasmante vittoria maturata all’ultimo secondo, Arizona ha agganciato i Seahawks ed i Rams in testa alla NFC West, in quella che è ampiamente una delle division più competitive della lega. Kyler Murray è momentaneamente il giocatore più in forma della NFL ed in questo 2020 nessuna franchigia è stata veramente in grado di limitarlo. Il quarterback dei Cardinals ha messo a referto almeno due touchdown in ognuna delle nove partite disputate quest’anno, segnale di grande produzione sotto l’ala di una delle menti offensive più creative in circolazione, quella di Kliff Kinsgbury. Arizona avrà ora pochi giorni a disposizione per preparare il difficile match contro i Seahawks in programma il prossimo Thursday Night.

Pubblicità

Tom Brady, Tampa Bay Buccaneers
(28-39, 341 yds, 3 TD, 0 INT, 91.2 QBR, 2 car, 2 rush yds, 1 TD)

Dopo l’umiliante sconfitta subita in week 9, il reparto offensivo dei Buccaneers si è rialzato eccellentemente nel match contro i Panthers. Tom Brady ha sfruttato alla perfezione il suo stellare corpo di ricevitori con Evans e Gronkowski autori di un touchdown a testa, mentre Godwin e Brown hanno entrambi superato le 65 yard su ricezione. L’ottimo lavoro di Ronald Jones nel running game (192 yard su corsa e 8.3 yard per portata) hanno alleggerito la pressione da Tom Brady, fornendo un quadro completo di quanto possa essere temibile, produttivo ed imprevedibile l’attacco dei Buccaneers. Tampa Bay ha realizzato ben 46 punti dimostrando come una gestione bilanciata delle pedine offensive può rendere questo attacco il migliore della NFC e paragonabile a quello dei Kansas City Chiefs in termini di produttività e difficoltà di contenimento. Tom Brady ha trovato un buon ritmo nel passing game già a partire dalle prime fasi delle partita e l’ha mantenuto per tutto il corso del match, dominando con 18 primi down conquistati su passaggio, a fronte dei soli 7 guadagnati da Teddy Bridgewater. In week 11 per i Tampa Bay Buccaneers è in programma un attesissimo confronto con i Los Angeles Rams, squadra che questa settimana ha domato Russell Wilson ed i Seahawks, confermandosi come una delle realtà più solide della NFC.

Ben Roethlisberger, Pittsburgh Steelers
(27-46, 333 yds, 4 TD, 0 INT, 75.8 QBR)

Il vento e le difficili condizioni climatiche di Pittsburgh non sono state sufficienti per arginare “Big Ben” Roethlisberger, il quale era reduce da quattro allenamenti saltati a causa del protocollo COVID ed acciacchi ad entrambe le ginocchia. Con gli Steelers sempre più in difficoltà ad imporsi con il running game (20 portate totali e 2.2 yard per portata), l’attacco di Randy Fichtner è stato dominante nel gioco aereo. Roethlisberger ha trovato con continuità le aree per colpire la secondaria dei Bengals, concludendo la sua prova con quattro touchdown tutti indirizzanti agli esponenti di punta del suo pacchetto ricevitori (Diontae Johnson, JuJu Smith-Schuster e Chase Claypool). Il trio di wide receiver di Pittsburgh si è confermato come uno dei più complicati da arginare, a causa di caratteristiche complementari che rendono Smith-Schuster Johnson e Claypool molto efficaci nel trovare separazione dai propri marcatori ed estremamente dotati nel route running. Nell’altra metà di campo, “Big Ben” ha potuto contare su un’altra prova sensazionale della difesa, capace di mettere a segno quattro sack e nove QB hit ai danni del povero Joe Burrow, in grande difficoltà dietro una linea offensiva di basso livello. Gli Steelers restano l’unica squadra imbattuta dell’intera NFL con un bilancio di 9-0, dopo un filotto di risultati scaturiti dalla costanza in difesa e la bassa propensione ai turnover subiti. All’orizzonte per Pittsburgh c’è un match decisamente alla portata contro i Jacksonville Jaguars di Jake Luton, reduci da una buona prestazione a Lambeau Field, ma più interessati ad un’alta scelta al Draft che ad una vittoria.

Matthew Stafford, Detroit Lions
(24-33, 276 yds, 3 TD, 0 INT, 76.7 QBR)

La settimana trascorsa nel protocollo-COVID non aveva giovato a Matthew Stafford, autore di una prova caratterizzata dalla discontinuità nel passing game e dalla mancanza di ritmo contro i modesti Vikings. Questa settimana il copione è stato ben diverso, con Stafford che è stato in grado di mettere sotto pressione la solida secondaria di Washington fino a farla scoppiare. L’assenza di Kenny Golladay è stata ancora una volta pesante, ma Stafford ha completato ben tre lanci oltre le 25 yard, tra cui un touchdown da 27 indirizzato a Marvin Jones, un pericolo costante nelle tracce lunghe, ed un altro da 55 yard ricevuto invece da Marvin Hall. Molto positivo è stato anche l’apporto del rookie D’Andre Swift, liberato dalla committee con Adrian Peterson e Kerryon Johnson e di conseguenza libero di mostrare i tratti che hanno convinto Detroit a selezionarlo al secondo giro dello scorso Draft. Il prodotto di Georgia è stato molto efficiente nel running game (81 yard e 5.1 per portata), mettendo in mostra anche una grande visione di gioco che lo ha visto trovare spazi nella linea offensiva senza cadere tra le fauci dell’affamata front seven del Football Team. Stafford ha potuto contare sul duttile Swift anche nel passing game (5 ricezioni, 68 yard ed un touchdown), aggiungendo dunque un altro target affidabile ad un gioco aereo che ha faticato nella prima metà di stagione. Nel corso del match il quarterback dei Lions ha subito un infortunio al dito, ma dopo i primi esami non sono emerse fratture, tuttavia ulteriori accertamenti confermeranno se Stafford potrà scendere in campo in week 11. Per Detroit alle porte c’è una trasferta a Charlotte per affrontare dei Panthers assetati di vittoria dopo la pesante sconfitta di domenica.

Cam Newton, New England Patriots
(13-17, 118 yds, 1 TD, 0 INT, 75.7 QBR, 11 car, 21 rush yds, 1 TD)

In un Gillette Stadium tormentato dalla pioggia, Cam Newton ha guidato i Patriots ad un inaspettato upset ai danni dei Baltimore Ravens. Vista la proibitiva situazione meteorologica, New England ha fatto affidamento sul running game per affondare la difesa di Don Martindale, producendo 173 yard su corsa (4.4 per portata) e due touchdown. Approfittando però dell’incapacità della front seven dei Ravens nel mettere pressione a Cam Newton, l’ex MVP si è reso protagonista di una prova priva di errori nel passing game. Bill Belichick e Josh McDaniels hanno utilizzato in modo eccellente le poche pedine offensive a loro disposizione, ritagliando un ruolo importante a Damien Harris, di gran lunga il miglior running back “puro” dei Patriots, Rex Burkhead, molto duttile e Jakobi Meyers, ricevitore che sta emergendo come target primario di Cam Newton ed autore di un touchdown su passaggio in occasione di una trick play. La vittoria ottenuta contro i Ravens ha dimostrato per l’ennesima volta, come se ci fosse bisogno di un’ulteriore prova, della capacità di Belichick di punire le debolezze degli avversari quando eccessivamente prevedibili. In week 11 i Patriots voleranno a Houston per affrontare i Texans.

Honorable mention: Tua Tagovailoa, Miami Dolphins (15-25, 169 yds, 2 TD, 0 INT, 66.3 QBR)

Pubblicità

I PEGGIORI TRE

Il peggiore della settimana
Drew Lock, Denver Broncos
(23-47, 257 yds, 1 TD, 4 INT, 28.0 QBR)

Nel 37-12 inflitto dai Raiders ai danni dei Broncos, Drew Lock ha concluso la sua prova con addirittura quattro intercetti all’attivo. Dal suo rientro dall’infortunio Lock si è mostrato propenso alle giocate aeree nel range medio-lungo, producendo però 10 intercetti nelle ultime 5 partite. Nel match contro Las Vegas un infortunio all’addome lo ha limitato, ma questa resta una giustificazione solo parziale, infatti il suo primo intercetto lanciato tra tre difensori dei Raiders lascia ancora molti dubbi su quale fosse la sua intenzione in quella che sembrava una scelta decisamente scellerata. Nelle ultime uscite Drew Lock ha peccato molto dal punto di vista delle letture e del decision making, mettendo in evidenza un peggioramento rispetto alla sua stagione da rookie. Intorno alla figura di Drew Lock cominciano a crescere diversi dubbi e il modo in cui terminerà la stagione sarà decisivo per schiarire le idee al front office riguardo che strada intraprendere per il futuro. Il calendario restante è uno dei più duri della NFL, con match contro Miami, New Orleans, Kansas City, Carolina e Buffalo.

Russell Wilson, Seattle Seahawks
(22-37, 248 yds, 0 TD, 2 INT, 1 fumble, 31.1 QBR)

Dopo il buon lavoro svolto dai Bills per limitare Russell Wilson, anche i Los Angeles Rams hanno messo in atto un gameplan perfetto per arginare il quarterback dei Seahawks. Nella prima metà di partita i Rams hanno puntato sulla marcatura a uomo, con Jalen Ramsey che ha coperto eccellentemente DK Metcalf, negli ultimi due quarti invece Los Angeles si è spostata maggiormente sulla marcatura a zona, creando costante pressione su Russell Wilson. La stella di Seattle ha dovuto fare i conti con una prestazione negativa della linea offensiva con annessi problemi di comunicazione che hanno comportato un delay of game su un terzo down decisivo nel quarto periodo. Nell’ultimo quarto inoltre Wilson non ha sfruttato una traccia ben lavorata da DK Metcalf che aveva guadagnato separazione da Ramsey per involarsi verso la end zone, ma il ricevitore non è stato neanche notato dal quarterback mentre proseguiva tra le sue progression. La mancanza di un running game all’altezza con Carson ed Hyde ai box per infortunio è un fattore che sta decisamente pesando sulle prestazioni di Wilson, già obbligato a rincorrere il risultato in sostanzialmente ogni partita a causa delle enormi lacune difensive. Nelle ultime due partite, entrambe contro contender per il titolo, il quarterback ha 3 touchdown e 7 turnover all’attivo, mentre Seattle sta mostrando troppe debolezze per poter competere seriamente per il Super Bowl. I Seahawks scenderanno in campo tra le mura casalinghe nel prossimo Thursday Night in una decisiva partita divisionale contro i Cardinals, i quali potrebbero staccare Seattle in testa alla division se riuscissero ad espugnare il Century Link Field.

Carson Wentz, Philadelphia Eagles
(21-37, 208 yds, 0 TD, 0 INT, 37.7 QBR)

Quella di Carson Wentz è stata una prestazione molto deludente. Il prodotto di North Dakota State è stato ancora una volta incapace di trovare un ritmo nel passing game, rendendo l’attacco degli Eagles completamente sterile. Il ritorno dall’infortunio di Miles Sanders ha restituito a Wentz un’ottima arma al fine di avere un running game credibile, ma nonostante la produzione sulle corse, il quarterback è sembrato ancora una volta un lontano parente del sé stesso di due anni fa. Il completo più lungo di Wentz è stato solo di 22 yard ed ha avuto enormi difficoltà di precisione nel tentativo di pescare ricevitori nel range lungo. Wentz in questa stagione non ha mai trovato un punto di svolta in una serie di prestazioni sulla quale hanno inciso gli innumerevoli infortuni subiti dalla linea offensiva e dalle pedine d’attacco. Nel frattempo i Giants hanno tutte le carte in regole per superare Philadelphia in cima alla NFC East, che resta una division caratterizzata dalla mediocrità. In week 11 gli Eagles faranno visita ai Cleveland Browns, franchigia che sta sorprendendo sia per solidità difensiva che per produzione nel running game.

*Abbiamo deciso di utilizzare il QBR di ESPN al posto del rating NFL perchè più aderente al gioco attuale.

Merchandising Merchandising

Articoli collegati

Un Commento

  1. Ma Aaron Rodgers ? 345 yds 1 td pass e 1 td run il 29vesimo di carriera record di francchigia

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.