It’s QB time, i migliori e peggiori quarterback di week 9

Nella nona settimana di stagione regolare numerosi quarterback si sono resti protagonisti di prestazioni rimarchevoli. Drew Brees ha rispolverato il suo repertorio nella dominante vittoria contro i Buccaneers mentre Patrick Mahomes ha dato ancora una volta la prova di essere il miglior quarterback della NFL con quattro touchdown realizzati. E’ stata invece una settimana da dimenticare per Tom Brady, autore di una delle prove più deludenti della sua carriera.

I MIGLIORI SEI

Quarterback della settimana
Drew Brees, New Orleans Saints
(26-32, 222 yds, 4 TD, 0 INT, 1 fumble, 98.9 QBR)

Dopo un avvio di stagione molto altalenante, causato dalle numerose assenze nel pacchetto offensivo dei Saints e dall’età del quarterback che avanza, Drew Brees ha messo a referto una prestazione “vintage”, caratterizzata da quattro touchdown, zero turnover ed un QBR vicino alla perfezione. Nell’attesissimo duello divisionale tra Saints e Buccaneers, la franchigia della Louisiana ha dominato sotto ogni aspetto la flotta guidata da Tom Brady, concludendo la partita con uno schiacciante punteggio di 38-3. I rientri di Michael Thomas dopo una lunga degenza e di Emmanuel Sanders dalla “COVID list”, hanno fornito al quarterback veterano tutti i suoi target primari, fornendogli tutte le armi per mettere in ginocchio la squadra di Tampa Bay. La costante marcatura a zona dei Buccaneers ha lasciato molto spazio nel raggio medio-corto, permettendo a Brees di muovere le catene con continuità grazie a lanci corti e veloci. L’attenzione rivolta ad Alvin Kamara in uscita dal backfield in fase di ricezione è stato un altro fattore a favore dei Saints, con la difesa di Tampa che ha prestato sempre un occhio di riguardo a Kamara, ricevitori come Deonte Harris ed Adam Trautman hanno giovato di marcature più leggere. Nonostante le difficoltà di Brees nel gioco aereo profondo sia dal punto di vista della potenza che della precisione, gli spazi lasciati in mezzo al campo dalla marcatura a zona hanno reso inarrestabile il futuro membro della Hall of Fame. Con un organico offensivo completo dopo innumerevoli problemi fisici, i Saints hanno tutte le carte in regola per aggiudicarsi la division. In week 10 la squadra guidata da Drew Brees ospiterà dei 49ers decimati dagli infortuni e reduci da una pesante sconfitta contro i Packers.

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Patrick Mahomes, Kansas City Chiefs
(30-45, 372 yds, 4 TD, 0 INT, 82.4 QBR)

Con i quattro touchdown lanciati domenica contro i Panthers, Patrick Mahomes è diventato il quarterback più veloce a raggiungere i 100 touchdown lanciati, impiegando 40 partite per battere un record che resisteva dal 1986, quando l’Hall of famer Dan Marino raggiunse la soglia dopo 44 match. L’innovativo ed esuberante attacco dei Chiefs ha messo a segno un’altra prova dominante, questa volta contro la giovane ma solida difesa di Carolina. Nel corso del match, che è risultato in un avvincente testa a testa tra Mahomes e Bridgewater, Andy Reid ed Eric Bienemy hanno dato ancora una volta la prova di essere una coppia impareggiabile dal punto di vista della fantasia, fingendo di mettere in motion Mahomes prima dello snap nell’azione che ha scaturito il touchdown su ricezione di Demarcus Robinson. L’MVP del Super Bowl in carica ha trovato con estrema continuità Travis Kelce e Tyreek Hill, che sono stati vere e proprie spine nel fianco della difesa. Per la terza settimana di fila i Chiefs si sono affidati poco al running game, con Bell e Williams che sono stati impiegati in pass protection e Clyde Edwards-Helaire utilizzato poco più degli altri due. Con un bilancio di 8-1 e molte squadre che stanno faticando a trovare continuità, i Chiefs sembrano ancora una volta i favoriti per il titolo, nonostante le difficoltà difensive. Patrick Mahomes inoltre, possessore del miglior QBR della NFL dopo nove partite, è attualmente l’indiziato numero uno per il premio di MVP. Per i Chiefs all’orizzonte si prospetta una settimana di riposo, giunta al momento giusto per ricaricare le pile in vista della seconda metà di stagione.

Aaron Rodgers, Green Bay Packers
(25-31, 305 yds, 4 TD, 0 INT, 98.8 QBR)

Nel Thursday Night contro San Francisco, Aaron Rodgers non ha lasciato scampo a dei 49ers tartassati dagli infortuni, concludendo con quattro touchdown realizzati e zero turnover all’attivo. La difesa di San Francisco non ha trovato soluzioni per arginare la coppia Rodgers-Adams, con il ricevitore che è riuscito a guadagnare separazione dal suo marcatore in gran parte delle ricezioni messe a segno. Con Jamaal Williams ed A.J. Dillon ai box a causa del Coronavirus, il ritorno in campo di Aaron Jones ha permesso ad Aaron Rodgers di non avere tutte le attenzioni della difesa rivolte nei suoi confronti. Nel corto pacchetto dei ricevitori si è messo in luce Marquez Valdes-Scantling, autore di due touchdown su sole due ricezioni, mentre Davante Adams, il wide receiver attualmente più in forma dell’intera lega, è stato inarrestabile con 10 ricezioni, 173 yard ed un touchdown. Con un Rodgers in piena corsa per l’MVP ed un bilancio di 6-2, i Packers hanno vissuto una prima metà di stagione molto positiva, nonostante le lacune nel gruppo dei ricevitori e nell’arginare i giochi di corse. Per Green Bay la sfida di week 10 rappresenterà un altro test alla portata, a Lambeau Field infatti approderanno i Jacksonville Jaguars, squadra che siede nei bassifondi della NFL dopo una partenza da una vittoria e sette sconfitte.

Josh Allen, Buffalo Bills
(31-38, 415 yds, 3 TD, 0 INT, 79.0 QBR, 7 car, 14 rush yds, 1 TD)

Seppur contro una difesa di Seattle che ritrovava Jamal Adams e Carlos Dunlap, Josh Allen è stato inarrestabile per i Seahawks, i quali sono finiti al tappeto dopo quattro touchdown e zero turnover da parte del prodotto di Wyoming. Dopo due partite sottotono, il quarterback dei Bills ha forzato a ripetizione la vulnerabile difesa di Seattle mandando oltre le 30 yard su ricezione ben sei differenti ricevitori. Stefon Diggs e John Brown sono stati imbeccati rispettivamente nove ed otto volte da Allen, mettendo in crisi la secondaria grazie a velocità ed eccellenti doti di route running. L’ottimo lavoro della difesa ha arginato Russell Wilson (due touchdown e due intercetti), costretto ancora una volta a dover freneticamente rincorrere a causa delle lacune difensive. Josh Allen ha successivamente coronato la sua prestazione con un touchdown su corsa, dopo averne serviti tre a Gabriel Davis, Isaiah McKenzie e Tyler Kroft. Con la vittoria di domenica i Bills si sono portati ad un solido bilancio di 7-2 in quella che sembra una corsa sempre più vicina al successo per la vittoria della division. In week 10 Buffalo volerà nel deserto dell’Arizona per affrontare dei temibili Cardinals.

Tua Tagovailoa, Miami Dolphins
(20-28, 248 yds, 2 TD, 0 INT, 87.6 QBR)

Dopo un esordio incerto e non esuberante, il prodotto di Alabama ha fatto vedere il meglio di sé nella partita contro i Cardinals, guidando i suoi Dolphins alla vittoria. Supportato da una difesa affidabile, Tagovailoa è stato estremamente preciso nel passing game ed efficace nel muovere le catene con continuità. Per il rookie è stata una partita in salita, con il backfield orfano di Myles Gaskin e l’infortunio di Preston Williams nel corso del match, ma il quarterback è riuscito a minimizzare la portata delle assenze, disputando una prova sopra le righe. Il giocatore hawaiano è risultato più volte incantevole nel liberarsi dai blitz, scalando prontamente la tasca ed affidandosi a lanci veloci nella parte centrale del campo. Con la secondaria dei Cardinals falcidiata dalle assenze, DeVante Parker, Mike Gesicki e Jakeem Grant hanno trovato il giusto spazio per mettere in difficoltà la difesa. Tagovailoa è sembrato totalmente a suo agio nel sistema offensivo dei Dolphins e nella partita contro Arizona ha messo in luce veramente poche debolezze. All’orizzonte per Miami c’è una sfida contro i Los Angeles Chargers, match nel quale Tua Tagovailoa si darà battaglia con Justin Herbert, quarterback che sta realizzando una stagione da rookie storica dal punto di vista statistico.

Kyler Murray, Arizona Cardinals
(21-26, 283 yds, 3 TD, 0 INT, 1 fumble, 96.7 QBR, 11 car, 106 rush yds, 1 TD)

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Nonostante la sconfitta, maturata a causa di una difesa che non è riuscita a tenere testa all’attacco dei Dolphins, Kyler Murray ha messo a referto un’altra prestazione mostruosa. Dopo una stagione che gli è valsa il premio di rookie dell’anno, Kyler Murray ha fatto un deciso passo in avanti in questo 2020 e si sta dimostrando inarrestabile nel creativo sistema offensivo di Kliff Kingsbury. Nel match contro Miami ha messo a referto quattro touchdown totali a fronte di soli cinque incompleti, dimostrandosi per l’ennesima volta impossibile da arginare nel running game. Con Hopkins tenuto sotto controllo per tutto il match, Murray ha rispolverato la sua chimica con Christian Kirk, ricevitore efficace soprattutto nel range medio-lungo. Il potente braccio di Murray è andato a nozze con la velocità di Kirk nelle “Go route” e l’ex ricevitore di Texas A&M ha concluso la sua prova con una linea da 123 yard ed un touchdown. Kyler Murray si sta rivelando un’arma offensiva unica nel suo genere, e se da una parte è il quarterback con più disciplina nel running game, dall’altra sembra aver migliorato i problemi nel procedere tra le progression, confermandosi più fluido e naturale nel passing game. Arrivati a week 9 nessuna squadra è riuscita ad arginare Kyler Murray, il quale si sta rendendo protagonista di una stagione statisticamente storica, soprattutto nel gioco di corse. In week 10 i Cardinals ospiteranno i Buffalo Bills, reduci da una pesante vittoria casalinga contro Seattle, dopo aver tenuto sotto controllo Russell Wilson per buona parte del match.

I PEGGIORI TRE

Il peggiore della settimana
Tom Brady, Tampa Bay Buccaneers
(22-38, 209 yds, 0 TD, 3 INT, 3.8 QBR)

Con l’esordio di Antonio Brown, Tom Brady ha avuto per la prima in questa stagione il suo pacchetto offensivo al completo, con Chris Godwin, Mike Evans e Rob Gronkowski, ma questi ottimi propositi sono sfociati in una delle peggiori prestazioni in carriera di Brady. I Buccaneers non hanno avuto speranze contro la difesa dei Saints, non riuscendo mai a dare continuità alle manovre offensive. Tom Brady è stato sepolto da tre intercetti, ha commesso errori di precisione e Tampa Bay ha convertito soltanto un terzo down su nove tentati. La difesa dei Buccaneers ha concesso troppo, mentre l’attacco è sembrato totalmente sconnesso, sterile sia via terra che via aria. New Orleans aveva utilizzato un game plan simile in week 1, riuscendo a mettere pressione a Brady costringendolo a lanciare velocemente, esponendolo di conseguenza alla possibilità di turnover. Tampa Bay è ancora un cantiere, con l’ultimo pezzo (Antonio Brown) che si è aggiunto di recente ma che ha anche mostrato di non essere troppo lontano dai tempi di Pittsburgh, molto efficace nei tagli e incredibilmente morbido nel route running. Lo scivolone contro i Saints è una buona lezione in vista dei playoff, con Tampa Bay che potrà ora studiare come emergere dalle difficoltà di questo gameplan. Per Brady e compagni in vista c’è un insidioso confronto con i Panthers, squadra che ha concesso e prodotto molto nella sfida contro i Chiefs.

Philip Rivers, Indianapolis Colts
(25-43, 227 yds, 0 TD, 1 INT, 33.3 QBR)

I Colts sono stati ancora una volta vittima di un’inconsistente prova offensiva. Quella tra Indianapolis e Baltimore è stata una sfida prettamente difensiva, almeno per la prima metà della gara, con la solida difesa dei Colts capace di arginare Lamar Jackson ed il running game da una parte ed i rocciosi Ravens in grado di cancellare Rivers dall’altra. Nel terzo quarto però il copione è cambiato, con Jackson che ha trovato il ritmo giusto guidando i suoi alla rimonta. Philip Rivers invece si è reso ancora una volta protagonista di una prova deludente, il pacchetto ricevitori orfano di TY Hilton (che sta anch’egli faticando in questo 2020) ha visto l’affidabile rookie Michael Pittman ed il tight end Mo Alie-Cox emergere come giocatori più coinvolti. A Rivers è stato attribuito un intercetto che ha fatto molto discutere, con Marcus Peters che ha avuto il controllo della palla per due secondi prima che il wide receiver gliela facesse cadere dalle mani, ma tralasciando il turnover, la prestazione di Rivers è stata comunque insufficiente. Il quarterback veterano guida un attacco sterile dal punto di vista della fantasia, è molto prevedibile e viste le scarse risorse offensive fatica a render credibile il reparto d’attacco. Il running game è stato anch’esso sabotato dai Ravens, con Taylor e Wilkins che non sono riusciti ad imporsi. I Colts posseggono una difesa capace di trascinare la squadra ai playoff, molto ostica sia contro le corse che contro i lanci e se l’attacco di Indianapolis dovesse trovare una buona dimensione, i Colts diventerebbero immediatamente una delle candidate più credibili nella corsa all’AFC Championship. Ma con un Rivers estremamente fuori ritmo e che appare settimana dopo settimana sempre più stagionato, le aspettative in Indiana dovrebbero essere più moderate. I Colts scenderanno in campo nel prossimo Thursday Night, contro dei temibili Tennessee Titans.

Alex Smith, Washington Football Team
(24-32, 325 yds, 1 TD, 3 INT, 32.1 QBR)

Con Kyle Allen costretto ad uscire anticipatamente a causa di un infortunio che lo terrà lontano dal campo per il resto della stagione, Alex Smith ha preso il posto da titolare nel match contro i Giants, concludendo però in malo modo la sua prova. Una volta entrato in campo, Smith ha fatto una classica prestazione da “game manager”, caratterizzata da lanci corti e veloci con basso rischio di turnover, riuscendo anche a mettere a segno un buon passaggio successivamente trasformato in touchdown da Terry McLaurin con un’ottima corsa dopo la ricezione. Nelle fasi finali della partita, con i Giants che non sono stati in grado di metterla in cassaforte, Washington ha avuto due drive a disposizione per ribaltare il match e guadagnarsi una vittoria, ma entrambi sono culminati con un intercetto del quarterback Alex Smith. Prima Jabrill Peppers e poi Logan Ryan si sono resi protagonisti delle giocate decisive, troncando i sogni di rimonta del Football Team. Nonostante la deludente conclusione della partita contro i Giants, Alex Smith e Washington avranno la possibilità di riscattarsi nel match di week 10 contro i Detroit Lions, possessori di una delle difese più vulnerabili della NFL.

*Abbiamo deciso di utilizzare il QBR di ESPN al posto del rating NFL perchè più aderente al gioco attuale.

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