NCAA Preview 2020: PAC 12 – South Division

Ultima Conference a cambiare idea rispetto ad agosto e a scendere in campo è la PAC 12. Di conseguenza non può mancare il nostro preview, dopo la North è il turno della South Division della Conference.

Arizona Wildcats

arizona pac 12

Preseason ranking: 76

Pubblicità

Head Coach: Kevin Sumlin (3° anno, 9-15)

Record 2019: 4-8

Partite da non perdere: Colorado (5 dicembre), Arizona State (11 dicembre)

Punti di forza: WR corps.

Punti deboli: pass rush, passing defense.  

Attacco: Se Arizona sta faticando sotto Sumlin ad ottenere risultati soddisfacenti, la colpa non è da imputare all’attacco di Noel Mazzone, che, seppur abbia compiuto un passo da gambero nel 2019 rispetto all’anno precedente, è rimasto comunque ben al di sopra della media nazionale e nettamente al di sopra della media di chi ha chiuso con un record di 4-8, classificandosi terzo per total offense tra gli attacchi della conference. La partenza di Khalil Tate peserà, certo, ma forse meno di quanto si potrebbe pensare vedendo le cifre Tate-centriche dell’attacco degli Wildcats delle ultime due stagioni: l’anno scorso Sumlin ha sperimentato un attacco a due quarterback per far entrare in ritmo il sophomore Grant Gunnell, esperimento fallito miseramente, ma che, perlomeno, ha dimostrato che il giovane texano può tranquillamente stare in campo. A ricevere i lanci di Gunnell ci sarà un gruppo di WR tra i migliori della conference, comprendente Jamarye Joiner, lo slot Brian Casteel e il transfer da Oregon Brenden Schooler. Il running game ha perso i due interpreti principali – JJ Taylor e lo stesso Khalil Tate – ma ritrova Gary Brightwell che sarà pronto a ricevere molti più handoff in questa stagione. La linea, che ruota attorno al centro Joah McCauley e al OT Donovan Laie, deve migliorare in pass pro e confermare quanto di buono fatto vedere in run blocking.

Difesa: sarà compito dell’ex head coach di Iowa State, oltre che allenatore difensivo sia ad Arkansas che a UCLA, Paul Rhoads cercare di riparare l’ultima difesa della Pac12 per yard concesse a gara (471), che negli ultimi due anni ha concesso una media di 34 punti a gara. Il reparto linebacker è il meglio equipaggiato dei tre, nonostante le uscite sia di Colin Schooler (Texas Tech) che di Tony Fields (West Virginia): Anthony Pardy è un potenziale All-Pac12, al fianco del quali troveranno spazio il sophomore Derrion Clark e l’ibrido junior Jalen Harris, che è stato anche il miglior pass rusher della scorsa stagione, con 4 sack. E qui sta il problema: se le yard su passaggio concesse a partita sono state una quantità esorbitante, non si può incolpare esclusivamente la secondaria. La pass rush, infatti, è stata praticamente inesistente: gli end JB Brown e Trevon Mason devono salire di colpi per negare al QB avversario di poter fare tre o più letture in tutta tranquillità. La secondaria, comunque, non è esente da colpe: il CB Lorenzo Burns è il veterano che dovrà comandare i compagni assieme alla safety Jarrius Wallace, per evitare tutti i difetti di comunicazione dell’anno scorso.

Prospetti: il prospetto più interessante è il Tackle 6-4 315 pound Donovan Laie, che sta crescendo come una potenziale stella. Sempre in attacco, occhi anche sul WR Jamarye Joiner, ricevitore esplosivo e spettacolare.

Arizona State Sun Devils

arizona state

Pubblicità

Preseason ranking: 31

Head Coach: Herm Edwards (3° anno, 15-11)

Record 2019: 8-5

Partite da non perdere: at USC (7 novembre), California (14 novembre), at Arizona (11 dicembre)

Punti di forza: Run defense; turnover forzati.

Punti deboli: running game.

Attacco: L’attacco di Arizona State è stato rapsodico, intermittente, incostante e spesso incoerente nel 2019, alternando, anche all’interno della stessa partita, momenti di fiducia a momenti (più lunghi dei precedenti) di completa impotenza. Tutto partirà ancora dalle mani sapienti, anche se giovani, del true sophomore Jayden Daniels, in uscita da una stagione più che positiva da matricola. I due oggetti contundenti dell’attacco di ASU del 2019 – il RB Eno Benjamin e il WR Brandon Aiyuk – non sono più a Tempe, ma Frank Darby è di ritorno e sarà verosimilmente il go-to guy per Daniels, dopo aver chiuso il 2019 con 20 yard per ricezione di media sui 31 catch effettuati. Il resto del pacchetto ricevitori è composto esclusivamente da underclassmen, tra cui spicca il nome del freshman Elijhah Badger. La OLine deve proteggere meglio il ragazzo col numero 5 e la speranza che ciò accada è riposta nei due transfer Kellen Diesch e Henry Hattis, il primo da Texas A&M, il secondo da Stanford, che andranno ad aiutare il la stella dell’interno Donovan West. Il running game, già problematico nel 2019, dovrà trovare un sostituto a Eno Benjamin, e le uniche opzioni a roster, dopo il trasferimento di AJ Carter, sono i due freshman DeaMonte Trayanum e Daniyel Ngata.

Difesa: La difesa di Herm Edwards è sempre arcigna e verosimilmente lo sarà anche quest’anno, dopo un 2019 da 23 punti a partita concessi. ASU è stata inoltre la quarta difesa della nazione per turnover forzati. Il front dispari è guidato dal talento dell’end Jermayne Lole e del tackle DJ Davidson. Il linebacking corps potrà essere uno dei migliori della conference, potendo schierare un duo di veterani come Merlin Roberson e Darien Butler. La secondaria deve riuscire a ridurre i tanti big plays concessi, ma al contempo dovrà mantenere l’ottima attitudine all’intercetto: la safety Evan Fields è il leader del reparto, mentre i CB Jack Jones e Chase Lucas sono i guardiani degli angoli, nonché predatori di palloni.

Prospetti: Jayden Daniels è il ragazzo più interessante dell’attacco, e ce ne ha dato prova l’anno scorso. In difesa i playmaker da seguire sono molteplici, tra i quali segnaliamo in particolare il DE Jermayne Lole e il LB Darien Butler.

Colorado Buffaloes

colorado pac 12

Pubblicità

Preseason ranking: 95

Head Coach: Karl Dorrell (1° anno)

Record 2019: 5-7

Partite da non perdere: at Arizona (5 dicembre), Utah (11 dicembre)

Punti di forza: OLine, pass rush.

Punti deboli: talento offensivo, secondaria

Attacco: il nuovo coach Karl Dorrell dovrà fare i conti in attacco con molte defezioni, tra le quali, ovviamente, le più pesanti sono quelle del QB Steven Montez e del WR Laviska Shenault. Il ruolo di QB dovrebbe essere affidato al junior Tyler Lytle, che però dovrà combattere con il freshman dual threat Brendon Lewis, il talento sul quale Dorrell spera di costruire l’attacco dei prossimi anni. Il running game è stato inefficiente nel 2019, e sarà compito di nuovo di Alex Fontenot cercare di portare la palla il più lontano possibile per via terrestre. La stella tra i ricevitori è il senior KD Nixon, anche se accanto a lui il talento è pochino: a Boulder si augurano che il freshman La’Vontae Shenault possa raggiungere i livelli del fratello maggiore e molte speranze sono riposte anche nel sophomore Dimitri Stanley. La linea vedrà tre titolari di rientro e potrà nuovamente essere un punto di forza di questo attacco: non è una linea particolarmente veloce, o particolarmente fisica, ma lavora bene di gruppo, che è spesso molto più importante.

Difesa: Karl Dorrell ha scelto Tyson Summers come suo nuovo defensive coordinator, allenatore in uscita dall’eccellente esperienza con Georgia Southern. La pass rush è il punto da cui partire per costruire ogni difesa, e per questi Buffaloes dovrebbe non dovrebbe essere un problema ottenere un’adeguata produzione da due end come Terrance Lang e Mustafa Johnson, tra i migliori della Pac12 nel loro ruolo. Anche il reparto linebacker non dovrebbe essere malvagio, con il senior Nate Landman di rientro dopo una stagione da 107 tackle. Accanto a lui troveranno spazio Akil Jones e l’ibrido Carson Wells, ottimo in copertura, ma ancora acerbo come pass rusher. La secondaria è il problema più grosso di questa difesa: Derrion Rakestraw si riprende uno spot da safety e Mark Perry l’altro, con KJ Trujillo che andrà ad occuparsi di uno dei due angoli, ma accanto a loro ci sono molte più domande che certezze, e se dovesse ripresentarsi il problema infortuni del 2019, il reparto potrebbe nuovamente non avere la profondità per affrontarlo.

Prospetti: Il LB Nate Landman è il talento più NFL-ready di questa squadra: 6-3 per 230 pound, 107 tackle di cui 19 for loss e 6 sack nel 2019. In attacco sarà il WR KD Nixon a rubare la scena.

UCLA Bruins

ucla

Preseason ranking: 54

Head coach: Chip Kelly (3° anno, 7-17)

Pubblicità

Record 2019: 4-8

Partite da non perdere: Utah (13 novembre), USC (12 dicembre)

Punti di forza: talento offensivo

Punti deboli: passing defense

Attacco: L’attacco di Chip Kelly e Justin Frye è esplosivo e imprevedibile, e non potrebbe essere diversamente con un quarterback elettrico come Dorian Thompson-Robinson, che ritorna per il suo terzo anno e avrà alle spalle un nutrito gruppo di aspiranti titolari: l’ex transfer da Wazzou Colson Yankoff e poi i due freshman Chase Griffin e Parker McQuarrie, ambedue alquanto interessanti. Joshua Kelley è partito per la NFL – spostandosi in realtà di poche miglia, accasandosi ai Chargers – e così il gioco sul terreno sarà affidato al rientrante Demetric Felton, al quale sarà accostato il piccolo e rapido Martell Irby. Escluso il TE Devin Asiasi, gli altri quattro ricevitori principali sono di ritorno: Kyle Philips e Chase Cota saranno verosimilmente anche quest’anno i più cercati da DTR. Un problema potrebbe essere la profondità, visto che ben tre TE e un WR hanno deciso di trasferirsi. La linea è stata un punto debole l’anno scorso, e a fine anno Kelly ha deciso di inserire due freshman nella rotazione, ottenendo buone risposte: ed ecco che quest’anno si ritrova tre elementi di ritorno con un minimo di esperienza, discreta base su cui provare a costruire qualcosa di buono.

Difesa: 113esima difesa della nazione nel 2019, penultima nel passing game. Numeri non confortanti che illustrano come ancora, per UCLA, la difesa sia una questione irrisolta. La DLine potrebbe essere il reparto migliore, se non altro perché è quello più esperto e con il maggior potenziale: Otito Ogbonnia e Tyler Manoa sono una coppia di tackle da oltre 300 libbre e il DE Osa Odighizuwa è un discreto pass rusher. Nel box i tre LB titolari sono usciti, con il solo veterano Leni Toailoa di rientro. Nell’interno sarà probabilmente del sophomore Bo Calvert il ruolo di leader del reparto. La secondaria è il vero problema della squadra: 311 yard su passaggio concesse a gara nel 2019, e il miglior cornerback, Darnay Holmes, è ora in NFL. La strong safety Stephan Blaylock è il giocatore più rappresentativo del reparto, che vede anche l’arrivo del graduate transfer da Stanford Obi Eboh, che dovrà fare le veci proprio del partente Holmes. In generale c’è un po’ più esperienza rispetto al 2019, ma l’organico è più o meno lo stesso, e quindi servirà che i singoli effettuino un salto di qualità per evitare i sanguinamenti dell’anno scorso.

Prospetti: il WR e Kick/Punt Returner Kyle Philips è il talento più interessante in ottica NFL, anche se il giocatore che ruba la scena ad ogni partita è il quarterback Dorian Thompson Robinson. In difesa da osservare è il DE/DT Osa Odighizuwa, eccellente end da front dispari (come utilizzato da Chip Kelly), ma che potrebbe anche fare il tackle in una 4-3.

USC Trojans

usc pac 12

Preseason ranking: 19

Head Coach: Clay Helton(6° anno, 40-22)

Record 2019: 8-5

Partite da non perdere: Arizona State (7 novembre), at Utah (21 novembre), at UCLA (12 dicembre)

Punti di forza: passing game

Punti deboli: run defense

Attacco: L’attacco, dopo alcuni anni di transizione, sembra essere tornato a funzionare sotto la guida dell’offensive coordinator Graham Harrell: Kedon Slovis è stata una delle più grandi sorprese del 2019 a livello nazionale, chiudendo l’anno con 3’500 yard, 30 TD-pass e il 72% di passaggi completi. Il backup sarà il veterano Matt Fink, un “usato sicuro” che potrebbe dare un po’ di tregua a Slovis in caso di garbage time. Per avere un passing game funzionante alla perfezione, come quello dei Trojans, il QB è solo parte dell’equazione, infatti, ad esso, vanno aggiunti gli apporti di ricevitori e linea offensiva. Il pacchetto ricevitori di USC è zeppo di talento, a partire ovviamente da Amon-Ra St.Brown, che di stellare non ha semplicemente il nome. Con lui ci sarà il senior Tyler Vaughns, il big target 6-5 Drake London e l’interessante recruit Gary Bryant. La linea non è propriamente un punto debole, ma semplicemente non è al livello eccelso del resto dell’attacco: in ogni caso il suo lo fa più che dignitosamente, ma occorre un miglioramento nel run blocking per rendere il ground game una minaccia più spaventevole di quanto lo sia stato nel 2019. Il posto lasciato vacante da Austin Jackson sarà verosimilmente preso dall’ex guardia Alijah Vera-Tucker, che verrà spostato sull’esterno. Il RB titolare sarà ancora Vavae Malepeai, al rientro dall’infortunio al ginocchio, e con lui ci sarà nuovamente il senior Stephen Carr.

Difesa: La difesa nel 2019 è stata la peggiore versione della storia dei Trojans, per punti e yard concesse, ma va detto che il football sta cambiando piuttosto repentinamente, e infatti, nonostante le cifre non incoraggianti, ha chiuso al sesto posto nella Pac12 per scoring defense e al quarto per yard concesse su passaggio, ossia: male, ma non proprio malissimo. In questo 2020 ci si aspetta un passo avanti della difesa, in quanto rientrano praticamente tutti, visto che l’anno scorso era una delle più giovani della nazione. La pass rush è stata molto efficace nel 2019, nonostante non ci fossero veri rusher da NFL: ha funzionato sfruttando la poliedricità dei molti ibridi LB/DE presenti a roster, usati per confondere le OLine avversarie. Jordan Iosefa è il Mike, leader del front, mentre Drake Jackson è il pass rusher più pericoloso. La secondaria è ancora giovane, composta da tre juniorTalanoa Hufanga, Isaiah Pola-Mao e Olaijah Griffin – e un sophomoreChris Steele.

Prospetti: Amon-Ra St.Brown è il talento da NFL che ha gli occhi di tutti addosso (e già da tempo), mentre il QB Kedon Slovis è la sorpresa che, se dovesse confermarsi sui livelli dello scorso anno, potrebbe aspirare seriamente ad un futuro da protagonista anche al piano di sopra. In difesa occhi sul DE/LB Drake Jackson, che è ancora un sophomore, ma che si sta esprimendo su livelli altissimi.

Utah Utes

utah

Preseason ranking: 36

Head Coach: Kyle Whittingham (16° anno, 131-64)

Record 2019: 11-3

Partite da non perdere: at UCLA (13 novembre), USC (21 novembre), at Colorado (11 dicembre)

Punti di forza: OLine

Punti deboli: secondaria

Attacco: L’attacco degli Utes nel 2019 ha funzionato praticamente alla perfezione, anche se provare a ripetere la produzione offensiva dell’anno scorso rimuovendo dal backfield sia il QB Tyler Huntley che il RB Zack Moss non sarà una passeggiata. Il cardine da cui Whittingham potrà e dovrà ripartire sarà la offensive line: 4 dei 5 starter della linea che ha garantito agli Utes il miglior running game della Pac12 sono di ritorno, inclusa la stella Nick Ford, che si sposterà da guardia a tackle, il centro senior Orlando Umana e l’interessante tackle sophomore Simi Moala. Il running game sarà affare del junior Devin Brumfield, e del compatto sophomore Jordan Wilmore. Per sostituire Huntley, anima e cuore degli Utes negli ultimi anni, ci sono almeno un paio di opzioni: la prima, e la più probabile, è il graduate transfer da South Carolina Jake Bentley, al rientro dall’infortunio che gli è costato il posto da titolare a Columbia; la seconda è l’ex backup di Huntley Drew Lisk, già utilizzato l’anno scorso e che conosce bene il sistema. A loro va poi aggiunto il sophomore Cameron Rising, che potrebbe trovare spazio. Il target principale di Huntley l’anno scorso è stato il TE Brant Kuithe, che è di rientro, come il secondo target Brian Thompson.

Difesa: Utah è storicamente una squadra difensiva – l’anno scorso è stata la seconda miglior difesa della nazione – e non ci sono motivi di credere che quest’anno la difesa sia drammaticamente peggiore delle ultime versioni. Però, l’uscita di 9 dei migliori 11 tackler (di cui 6 via draft) è un problema da affrontare: in particolare la secondaria sarà completamente nuova, avendo perso tutti e cinque i suoi interpreti principali, e, quindi, è preventivabile che necessiti di un po’ di tempo. Al momento, infatti, il CB Bronson Boyd è l’unico titolare attuale che ha esperienza di partite da starter. Ulteriore problema per la secondaria sarà il non poter più contare su una pass rush guidata da Bradlae Anae: il rusher emergente è il junior Mika Tafua, ma manca un talento purissimo nel ruolo. L’interno della linea è messo meglio, con i due tackle da oltre 310 pound Viane Moala e Hauati Putuatu. Il reparto linebacker è ancora pieno di talento: il junior Devin Lloyd è potenzialmente uno dei migliori LB della nazione, accanto al quale troverà spazio l’ex transfer da Nevada Nephi Sewell e qualche underclassmen.

Prospetti: L’OT Nick Ford, 6-4 per 324 libbre, è il talento da NFL dell’attacco: se il running game degli Utes è stato così produttivo nel 2019, tanto merito va dato a questo ragazzo. In difesa il talento da osservare è il LB Devin Lloyd, praticamente unico superstite della difesa di Utah versione 2019, anno nel quale ha fatto registrare 91 tackle, 6,5 sack e 11,5 tackle-for-loss; eccellente run stopper, che però anche in coverage ha saputo fare buone cose l’anno scorso, tra cui una pick six.

Merchandising Merchandising

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.