I peggiori team della storia: New England Patriots 1990
Ebbene si! So che è difficile pensarlo ma anche i New England Patriots hanno avuto il loro periodo no. Ad essere pignoli questo lasso di tempo è stato anche piuttosto lungo fino all’arrivo di Kraft come proprietario, ma direi che poi si sono rifatti come si deve. Leggasi sei anelli dico sei.
Dopo che nel 1989 i Patriots avevano chiuso la stagione con un record negativo di 5-11, il management aveva deciso di silurare l’ex head coach Raymond Berry per far dono della squadra a Rod Rust, il DC veterano dei Pittsburgh Steelers con quarant’anni d’esperienza, che finalmente si affacciava al ruolo di capo allenatore all’età di 62 anni. Un Fangio dei nostri tempi praticamente. La scelta di cambiare Berry con Rust era proprio dovuta alla volontà di trovare un coach più difensivo per risolvere i problemi avuti nelle precedenti annate.
La situazione in off-season non sembrava tuttavia essere delle più rosee. Il management pensava questo team potesse avere ancora qualcosa da dare nonostante la trade che portò il miglior WR dei Patriots, all’epoca, Stanley Morgan ad Indianapolis. Il resto del team fu quasi interamente confermato, comprese le stelle Tippett, Grogan, Lippett e Veris che erano tuttavia ormai sul viale del tramonto.
L’inizio di stagione fece in realtà ben sperare la franchigia in quanto arrivò si una sconfitta ma di strettissimo margine contro i quotatissimi Dolphins di Dan Marino, mentre nella seconda contro Indy arrivò una vittoria nonostante i quattro sack subiti dal QB. La difesa, in questi primi due incontri, fece registrare ben 7 intercetti.
L’avvicinamento alla terza partita stagionale tuttavia creò parecchi problemi all’interno dello spogliatoio ponendo il team sotto una pessima luce per tutto il resto della stagione. Infatti la giornalista del Boston Herald Lisa Olson era intenta ad intervistare il CB Maurice Hurst quando tre giocatori della squadra, identificati nel TE Zeke Mowatt il RB Robert Perryman ed il WR Michael Timpson, la importunarono sessualmente presentandosi di fronte a lei nudi e con atteggiamenti molto provocatori. Il proprietario della franchigia tentò, erratamente, di sminuire l’accaduto ma il Commissioner NFL Paul Tagliabue dopo alcune indagini diede ragione alla giornalista multando severamente i giocatori e redarguendo il chairman.
Con la scure dei media sempre pronte a colpire il mondo Pats, la cagionevole salute del QB titolare Steve Grogan non fece che peggiorare la situazione a livello di spogliatoio e gioco. Rust preferì mandare in cambio Marc Wilson, scelta che risultò disastrosa in seguito ad una sconfitta per 41-7 contro i Bengals. Nonostante questo, Rust continuò a puntare su Wilson provocando altre tre sconfitte. Solo in week 8 vi fu il rientro di Grogan ma questa parve subito una forzatura data la prestazione fisica del giocatore e comportò l’ennesima sconfitta. La week successiva si aprì di nuovo con Wilson titolare in seguito all’ennesimo infortunio di Grogan che quella stagione parve “vincere” tutti gli acciacchi possibili ed inimmaginabili. L’ennesima prestazione negativa portò alla nomina del terzo QB stagione con la promozione di Tom Hodson.
Se dal punto di vista del gioco offensivo il team sembrò trarre il meglio, purtroppo a collassare questa volta fu la difesa che più volte durante la stagione riuscì a tenere, almeno a livello di punteggio, il risultato in bilico. Non vi fu più nessun cambiamento nel fattore risultato, da lì in poi, come dalla week 3 d’altronde, arrivarono solo sconfitte arrivando ad un record di 14 sconfitte consecutive.
I 265 punti di differenziale tra punti fatti e subiti è il peggiore degli anni novanta, ma questi Patriots condividono con i Colts del 1981 un record forse peggiore: sono una delle due squadre a non essere mai stata in vantaggio in 11 delle 16 partite giocate in quella stagione.