Hot Take: qualche (in)certezza sulla NFL – Episodio 9

Il football americano è lo sport più razionale e, in un certo senso, freddo che esista: ogni giocata, come ben saprete, altro non è che la traduzione di centinaia di segnacci disegnati su una lavagnetta da paranoiche controfigure di Professor X e provati migliaia di volte in allenamento.
Freddezza, troppa freddezza.
Fortunatamente, però, a rendere più mite il clima nel mondo NFL ci siamo noi tifosi – aiutati da analisti più o meno qualificati – con le nostre sparate a zero, o come direbbero nei paesi anglofoni “hot take” che stando a Wikipedia – inglese – significa « a hot take piece of deliberately provocative commentary that is based almost entirely on shallow moralizing»: deliberatamente provocatorio.

Una hot take non deve per forza essere ragionata, anzi, spesso altro non è che frutto dell’emotività del momento e del modernissimo bisogno di esternare su uno schermo ogni nostro pensiero: questa rubrica nasce proprio per questo, per dare spazio ai vostri pensieri “più irrazionali” e successivamente sviscerarli, razionalizzarli ed eventualmente bocciarli o approvarli.
Questa rubrica, in definitiva, altro non è che l’inevitabile sequel transmediale delle nostre discussioni su Telegram: parteciparvi è facilissimo, tutto ciò che dovete fare è apporre l’hashtag hot take dinanzi alla vostra hot take.

Senza dilungarsi ulteriormente…

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L’offensive line dei Bengals ieri,  fatta di scarti della lega, ha dimostrato come la prima qualità di un allenatore sia “non fare danni” e a volte con le loro cervellotiche tattiche riescono a fare rendere meno i giocatori rispetto a mandarli in campo lasciandogli fare semplicemente quello che sanno fare
Il 2020 ha colpito di nuovo in quanto è stata tributata una game ball a Billy Price: A BILLY PRICE!
Il sorprendente successo della linea d’attacco dei Bengals, per la prima volta in grado di far concludere la partita al martire Burrow senza alcun sack subito, è probabilmente dovuto alla disperazione di Taylor che, molto probabilmente, avrà detto ai suoi ragazzi qualcosa del genere «fate del vostro meglio ragazzi in modo da essere a posto con le vostre coscienze», il discorsetto che mi faceva mia nonna quando alle medie la chiamavo agitato per dirle che avevo la verifica di scienze: matematica? No, matematica non mi agitava in quanto a quei tempi ero veramente bravo in matematica, poi ho deciso di non voler lavorare da grande ed ho accantonato una facoltà scientifica MA COSA STO DICENDO?
Il secondo motivo, in ogni caso, riguarda gli avversari dei Bengals, quei Tennessee Titans assolutamente incapaci di portare consistentemente pressione al quarterback, quei Tennessee Titans che hanno mollato a metà stagione quel mega-bust di Beasley: come tutte le cose nella vita, giusto per fare la chiosa da persona che ne sa, non esiste una sola verità, ma tante piccole verità da mettere insieme.

Flores Coach of the Year
Sì, ogni lunedì sono io quello che vi chiede le Hot Take e pertanto non dovrei lamentarmi quando esaudite il mio desiderio di mettere insieme il pezzo settimanale per Huddle Magazine, ma non è un po’ esagerata questa?
Flores è un fantastico allenatore e ciò lo avevamo intuito lo scorso anno quando nonostante una quantità di talento comparabile solo a quella dei Browns del biennio 2016-2017 è riuscito a trascinare, motivare ed allenare i propri ragazzi fino ad un PAZZESCO 5-11: Flores, poi, contro McVay sembra esaltarsi e mettere insieme un gameplan offensivo in grado di far passare per idiota l’allenatore e per incompetente il solitamente affidabile Jared Goff.
Se giocasse sedici partite contro McVay molto probabilmente Flores sarebbe un papabile candidato al premio d’allenatore dell’anno, ma nelle prossime settimane non potrà contare su due touchdown e mezzo da parte del proprio reparto difensivo così come non vinceranno partite nelle quali il reparto offensivo avversario guadagna il triplo delle yards di quello guidato da Tua.
R-e-l-a-x.

A Flores questi cinque anni a Miami gli faranno proprio bene per tornare preparato a Foxborough per il post Belichick…
Ok, capisco il vostro ragionamento, la scorsa settimana ho vomitato un delirio sotto l’Hot Take più bollente – e piccante – dell’anno, quella riguardante Trevon Lawrence ai Cowboys, pertanto volete provocarmi e con l’ennesima fan fiction: credevate non ci arrivassi?
Deliri a parte, no, in quanto non c’è nulla di più soddisfacente che costruirsi la propria dinastia grazie al proprio sudore: parliamoci chiaro, qualora Flores rendesse nuovamente rilevanti i Dolphins, la squadra sarebbe associata solo ed esclusivamente al suo nome, non a quello dell’allenatore in panchina un paio d’anni prima.
Siccome dal 1995 ad oggi l’operato di nessun allenatore dei Dolphins è stato “indimenticabile”, credo che Flores sarà ben contento di essere associato all’irraggiungibile Shula nel caso in cui questa squadra diventasse veramente una contender. Anche perché, come ricordatovi in chat, in Florida si pagano meno tasse che in Massachusetts.

137,5 milioni in cinque anni quando il mio falegname con 30mila lire giocherebbe meglio
Lo so.
Lo so.
Lo so.
Questo contratto è nato male, in quanto chiunque era rimasto sbalordito dal rapporto vittorie/salario, in quanto qualche mese prima della trade che ha portato il belloccio Jimmy G nell’adatta California San Francisco insieme ad un altro paio di squadre ha clamorosamente mancato l’opportunità di selezionare al draft due quarterback che, col senno di poi, sembrano essere di un livello leggermente superiore a quello di Garoppolo: Garoppolo, però, ai tempi della firma del contratto era ancora “imbattuto” in NFL – nonostante un campione di partite giocate ridicolo – e reduce da un finale di stagione assolutamente esaltante nel quale aveva reso San Francisco invincibile.
Le logiche del mercato dei quarterback, come già sapete, non hanno molto senso, perciò non posso scagliarmi a prescindere contro quanto fatto da Lynch un paio d’inverni fa, posso però comprendere l’umanissima frustrazione. Il tuo falegname è così bello? Curiosità mia.

https://twitter.com/dieter/status/1323367735024254977

I Vikings rimonteranno ed in qualche modo giocheranno in postseason
I Vikings non erano quelli che solo un paio di settimane fa dovevano pescare per primi rubandola ai miei amatissimi Jets?! Non credo che tutte le domeniche giocheranno contro i Green Bay Packers e la loro lacunosa run defense, anche perché non dobbiamo dimenticare che la difesa di Minnesota rimane estremamente debole: se Cook sarà in giornata e Cousins eviterà gli errori che lo hanno perseguitato in questa prima metà di stagione Minnesota si toglierà sicuramente qualche soddisfazione, ma sono ben lontani dal poter essere considerati una squadra da playoff, soprattutto dopo l’addio di Ngakoue e la conclusione anticipata della stagione di Hunter.

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Attualmente nessuno ricevitore è sullo stesso livello di DK Metcalf
Consapevole che il confine fra Hot Take ed overreaction sia alquanto labile, in questo caso mi tocca dissentire: Metcalf è un ricevitore destinato a dominare per anni, ma al momento se mi venisse chiesto di prendere un ricevitore per trascinare – solo quest’anno – la mia squadra al Super Bowl molto probabilmente prenderei uno fra Hopkins e Jones.
Jones, in particolar modo, nella mia testa continua a coincidere con il miglior ricevitore in NFL in quanto anno dopo anno ci sta mettendo davanti agli occhi una consistenza a cui solamente Jerry Rice aveva abituato una certa demografia di tifosi NFL.
Il futuro per Metcalf è roseo ma no, al momento non è il miglior ricevitore in NFL.

#Hottake ma mica tanto, i Dolphins vincono la AFC East
Perché no?
Con i Patriots fuori dai giochi – vero? VERO? – ed i Bills dell’ultimo mese Miami ha una concreta ed onesta possibilità di farla grossa e portarsi a casa la division, anche se occorrerà vedere di che pasta sia fatto Tua: come già detto poc’anzi non sono particolarmente sicuro che la difesa possa replicare quanto fatto domenica contro L.A. su base settimanale.
L’attacco dovrà scendere in campo nelle prossime settimane e, soprattutto, Buffalo dovrà continuare a dimostrarsi sopraffatta dalla vita.

Marquise Brown non finisce il rookie contract ai Ravens
Ma perché? Quando Jackson aggiusterà la mira Brown avrà numeri da vero WR1. Calma ragazzi, calma.

Wentz conclude la stagione da titolare
Se continua a tirare due intercetti ogni settimana la vedo veramente dura, anche se mi sembra difficile che Hurts sia pronto per giocare da titolare sennò visto il football esibito da Wentz finora non mi spiegherei almeno una serie a Hurts, anche se “almeno una serie” sa molto da college football, da Michigan Wolverines su All Or Nothing.

Wims world Champions WBA
A me ciò che è più piaciuto è la reazione, o meglio, la non reazione di Gardner-Johnson, evidentemente già abituato al beffardo dolore dei pugnacci grazie al buon Michael Thomas.
La sua non reazione al primo pugno di Wims, caro lettore, mi obbliga a non assegnare la cintura a Wims che a questo punto durante le due settimane di sospensione dovrà lavorare sulla propria tecnica.

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Mattia Righetti

Mattia, 27 anni. Voglio scrivere per vivere ma non so vivere. Quando mi cresce la barba credo di essere Julian Edelman. Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango malissimo.

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