Hot Take: qualche (in)certezza sulla NFL – Episodio 11

Il football americano è lo sport più razionale e, in un certo senso, freddo che esista: ogni giocata, come ben saprete, altro non è che la traduzione di centinaia di segnacci disegnati su una lavagnetta da paranoiche controfigure di Professor X e provati migliaia di volte in allenamento.
Freddezza, troppa freddezza.
Fortunatamente, però, a rendere più mite il clima nel mondo NFL ci siamo noi tifosi – aiutati da analisti più o meno qualificati – con le nostre sparate a zero, o come direbbero nei paesi anglofoni “hot take” che stando a Wikipedia – inglese – significa « a hot take piece of deliberately provocative commentary that is based almost entirely on shallow moralizing»: deliberatamente provocatorio.

Una hot take non deve per forza essere ragionata, anzi, spesso altro non è che frutto dell’emotività del momento e del modernissimo bisogno di esternare su uno schermo ogni nostro pensiero: questa rubrica nasce proprio per questo, per dare spazio ai vostri pensieri “più irrazionali” e successivamente sviscerarli, razionalizzarli ed eventualmente bocciarli o approvarli.
Questa rubrica, in definitiva, altro non è che l’inevitabile sequel transmediale delle nostre discussioni su Telegram: parteciparvi è facilissimo, tutto ciò che dovete fare è apporre l’hashtag hot take dinanzi alla vostra hot take.

Senza dilungarsi ulteriormente…

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I Browns termineranno la regular season davanti ai Baltimore Ravens + i Ravens non andranno ai playoff
Mi sono preso la libertà di fondere due Hot Take poiché essendo questa la mia rubrica posso senza ombra di dubbio prendermi libertà del gen… sì mamma, ti prometto che riordino la camera prima di cena, lasciami prima finire di fare il mitomane sull’Internet.
Comedy scadente a parte, queste due Hot Take non potevano essere analizzate separatamente vista la loro intrinseca somiglianza: parliamoci chiaro, non solo Baltimore sembra la brutta copia della propria versione 2019, sembra tutto fuorché una squadra da playoff.
Il calendario dei Ravens, superati gli appuntamenti consecutivi con Titans e Steelers, non sarà sicuramente proibitivo in quanto il loro campionato si concluderà con il trittico Jaguars-Giants-Bengals: prima di questo “tour de force”, Baltimore affronterà Cleveland nella partita che – credo – determinerà il piazzamento d’onore della AFC North.
Nonostante la desolante regressione, sono piuttosto convinto del fatto che siano troppo talentuosi e ben allenati – anche se ammetto che spesso l’ultima proposizione non trova riscontro nella realtà – per non concludere davanti ai Browns: ai playoff, in un modo o nell’altro, ci arriverano… anche se una volta dentro dubito faranno chissà quanta strada.

Se i Colts avessero Stafford under center al posto di Rivers sarebbero una seria contendente per il Super Bowl
Il movimento sta crescendo, il movimento sta crescendo: da anni, vuoi per empatia, vuoi per pietà o semplicemente perché stiamo parlando di un gran giocatore, sto tentando di usare la mia piattaforma – quale? – per convincere la comunità italiana a rivalutare la carriera di Matthew Stafford e Matthew Stafford stesso.
Approfondire il discorso Stafford in analisi di una Hot Take non mi sembra appropriato e coerente con la rubrica, pertanto mi limiterò a liquidare il tutto con una massima in grassetto che arriverà fra tre, due, uno: Rivers, a questo punto della carriera, è un quarterback la cui squadra vince NONOSTANTE la sua presenza mentre Stafford, per tutta la carriera, è stato uno la cui squadra ha vinto – poco – ESCLUSIVAMENTE PER la sua presenza.
Non è perfetto, a volte è frustrante, ma un talento del calibro di Stafford lontano da quel disastro di franchigia chiamato Detroit Lions molto probabilmente dopo più di dieci anni in NFL qualche partita ai playoff l’avrebbe vinta, soprattutto in una squadra come questi Colts.
Concordo pienamente con quanto da te affermato.

La povertà di lanci sul profondo nel playbook dei Saints permetterà a Winston di macinare prestazioni affidabili con un rapporto touchdown-intercetti pari a 3:1
Questa è una Hot Take molto interessante poiché mi viene difficile rispondere con cognizione di causa: chi può garantirci che con Winston under center il playbook dei Saints rimarrà povero di schemi sul profondo?
Sean Payton è noto per la propria versatilità e adattabilità, pertanto credo proprio che adatterà i propri piani in funzione dei parametri vitali del braccio destro del proprio quarterback e, siccome il braccio di Winston per quanto impreciso rimane infinitamente intrigante, credo che inizieremo a vedere – finalmente – lo sferoide prolato volare.
Il numero di intercetti di Jameis Winston, a mio avviso, non è mai stato condizionato dalla distanza del lancio ma dai continui passaggi mentali a vuoto: riguardando tutti e 30 gli intercetti dello scorso anno – i miei migliori cinque minuti dell’ultimo mese – ho avuto modo di constatare che ben 21 di questi siano avvenuti a seguito di passaggi sul corto o medio e che nonostante l’opinabilità di tale numero – alcuni passaggi erano borderline deep – credo che la chiave del successo di questo esperimento stia tutta nella testa di Winston.
Se il buon numero di mesi passati dietro Brees e la relativa “umiliazione” di essere diventato un backup quarterback lo porteranno ad essere più cauto con l’ovale, la tua Hot Take potrebbe avverarsi nonostante un buon numero di lanci sul profondo: sarebbe un peccato non sfruttare quel braccio, no?

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I Miami Dolphins giocheranno l’AFC Championship Game
Vorrei rispondere con l’ennesimo papiro – oggi sono molto prolisso, non me lo spiego – ma ho paura ad invitarvi alla razionalità ed alla calma, in quanto apparentemente il signor Rizzotto sta investendo soldi seri per aumentare il numero di scagnozzi nella chat Telegram: credo che Miami arriverà ai playoff ma che, una volta dentro, possa realisticamente vincere una partita al massimo. Mauro, per favore non mandarmeli sotto casa, sono troppo giovane per essere dato in pasto ai delfini.

Joe Brady sulla panchina dei Jets il prossimo anno
Spero vivamente di no per lui, in quanto il “ragazzo” è veramente brillante: se togliamo il “dei Jets” dalla frase a mio avviso otteniamo una sacrosanta verità, Brady sta dimostrando di aver tutte le carte in regola per diventare head coach e la buonissima annata che sta vivendo il non troppo quotato – e talentuoso – attacco dei Panthers sta indubbiamente aprendo molti occhi in giro per la lega.
Nonostante l’assenza di McCaffrey, ovviamente il punto focale dell’intero reparto, Brady è riuscito a adattarsi on the run e far rendere al massimo Teddy Bridgewater: forse è troppo presto ma Brady sembra essere un predestinato.

I Seahawks arriveranno terzi nella division e guarderanno i playoff dalla tivù
Dov’è finito il coro di LeT rUsS cOoK?
Li odio gli slogan, non c’è niente da fare, li odio, mi sembrano essere un’altra manifestazione di acritico bomberismo e, diciamocelo, dopo una settimana ogni slogan annoia.
Antipatie personali a parte, Seattle sta pagando a carissimo prezzo “l’assenza di una difesa”, anche se però credo che occorra tenere bene in considerazione pure l’infortunio di Carson, pedina fondamentale vicina al ritorno: è un caso che tutte le sconfitte siano arrivate con lui a bordocampo? Wilson non sta sicuramente vivendo il miglior momento della stagione ma, in quanto Wilson, troverà sicuramente un modo di rifarsi: dopo il testa a testa con i Cardinals Seattle giocherà con Eagles, Giants, Jets e Football Team, pertanto pronosticare almeno dieci vittorie sembra piuttosto facile. Se a queste vittorie ne aggiungiamo almeno una nelle tre partite rimanenti – Cardinals, Rams e 49ers – immaginarmeli a casa a gennaio mi risulta quasi impossibile: terzi nella division? Forse. Non qualificati ai playoff? No.

Fra le squadre con un record perdente i Carolina Panthers sono senza ombra di dubbio la migliore, escludendo per ovvi motivi i ‘Niners
Per rispondere alla tua Hot Take mi servirò del più potente mezzo espressivo mai concepito, l’elenchino puntato, nel quale sciorinerò le candidate a tale titolo:

  • Minnesota Vikings, record 4-5: Minnesota è in nettissima ripresa – tre vittorie consecutive – e con un filo di sfortuna in meno a questo punto della stagione avrebbe potuto trovarsi su un ben più esaltante 6-3;
  • New England Patriots, record 4-5: esattamente come i Vikings, le quotazioni dei Patriots stanno salendo ed esattamente come i Vikings due delle loro cinque sconfitte sono arrivate per dettagli come una iarda od un fumble;
  • Los Angeles Chargers, record 2-7: sono in partita sempre e comunque contro chiunque poi, dato che sono i Chargers, trovano sempre un modo per perderla. In ogni caso trovarsi sul calendario L.A. non è mai divertente;
  • Detroit Lions, record 4-5: sono dei Chargers leggermente annacquati.

Escludendo i 49ers, mi sento di dire che al momento la “miglior squadra con record negativo” della NFL siano proprio i Los Angeles Chargers: chiunque, se affronta i Chargers, sa che la vittoria dovrà sudarsela fino all’ultimo, ovvero fino a quando Lynn deciderà di regalarla come ringraziamento per il bel pomeriggio di attività fisica passato insieme.

Matt Patricia non sembra un tipo tanto simpatico, ma, per come sta andando la sua esperienza a Detroit (13-27-1), sembra più simpatico che bravo a gestire i suoi Lions: nel 2021 sarà disoccupato
A tal proposito ti invito a leggere questo bell’articolo – strano – pubblicato da Bleacher Report nel quale il lettore viene catapultato nello spogliatoio dei Lions: spoiler alert, ciò che leggerai non sarà sempre bello.
Credo proprio che Patricia sia un dead man walking in quanto in tre anni non è riuscito a mostrare il benché minimo segno di progresso – anzi, dal suo arrivo Detroit mi sembra indiscutibilmente regredita – nonostante abbia avuto l’opportunità di costruire la “sua” squadra tramite vari draft e free agency: se a tutto ciò aggiungiamo le discutibili abilità relazionali, molto probabilmente queste saranno le sue ultime partite da allenatore dei Detroit Lions.
Disoccupato letteralmente nel 2021, però, non credo: il suo curriculum rimane comunque importante.

New York Football Giants al Divisional Round
No, direttamente Super Bowl Champions, pure questa volta ai danni dei Patriots.
Non escludo che possano andare ai playoff, la difesa nelle ultime settimane è veramente salita di colpi, ma Daniel Jones è una bomba ad orologeria destinata ad esplodere nei momenti più delicati della stagione: non sono ancora pronti, anche se possiamo dire che stiano mostrando tangibili miglioramenti.

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Mattia Righetti

Mattia, 27 anni. Voglio scrivere per vivere ma non so vivere. Quando mi cresce la barba credo di essere Julian Edelman. Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango malissimo.

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