Brividi nella grande mela (Tampa Bay Buccaneers vs New York Giants 25-23)

Alla  vigilia la trasferta dei Buccaneers a New York era considerata poco più di un gita nella Grande Mela, con Tampa reduce da 2 convincenti vittorie contro Packers e Raiders e i Giants con un record di 1-6. Nella realtà si è trasformata in una partita difficile e dall’esito incerto fino alla fine, merito dei Giants che hanno mostrato di essere una squadra coriacea e difficile da battere e ci hanno creduto fino alla fine, e demerito dei Bucs che hanno fatto molta fatica in attacco (il primo TD è arrivato quando mancavano 6 minuti alla fine del terzo quarto!) mentre la difesa non è stata al livello delle precedenti partite, quando soprattutto contro le corse aveva conceduto briciole agli avversari. Il reparto WR di Tampa deve fare a meno ancora una volta di Chris Godwin e anche Mike Evans non è al meglio, nell’attesa che Antonio Brown, fresco di firma, entri nei meccanismi offensivi della squadra della Florida.

Primo down offensivo dei Bucs finalizzato con un FG di Succop (che sarà MVP dell’incontro) ma al drive successivo Ronald Jones, la combina grossa con un fumble sulle proprie 12 yard, poco dopo Daniel Jones trova in end zone Dion Lewis. Dopo qualche drive improduttivo da entrambe le parti, i Giants vanno ancora a segno con Wayne Gallman, al termine di un drive da 77 yard. Prima dell’intervallo, con 1:40 sul cronometro, Brady guida magistralmente Tampa al FG che accorcia le distanze e porta il punteggio sul 14-6 per i padroni di casa. All’inizio del terzo quarto la difesa dei Bucs si ritrova, intercettando Daniel Jones con Carlton Davis e ridando la palla a metà campo all’attacco, che non si sblocca ancora e produce un altro FG dell’ottimo Ryan Succop. Nel drive successivo Tampa, grazie alle corse di Fournette e alla ricezione di Evans, si porta a ridosso dell’end zone, dove Gronkowski riceve un’ottimo lancio da Brady, primo vantaggio dei Buccaneers (15-14) anche se la successiva trasformazione da 2 punti viene fallita.

La terza frazione di gioco si conclude con un FG di Gano per i Giants, dopo un drive in cui New York guadagna terreno con lanci medi e corti, anche se la giocata decisiva è una gran ricezione di Engram per 30 yard.L’ultimo quarto si apre quindi con i Giants ancora in vantaggio, anche se la difesa dei Bucs mette a segno il secondo intercetto su Jones, con il CB Sean Murphy-Bunting. Dopo qualche portata di Fournette Brady accende i fuochi con lanci per il rookie Johnson (20 yard) e il TE Brate (25 yard) che permettono a Tampa di avvicinarsi all’end zone, dove Evans viene puntualmente trovato da Brady. New York non produce niente nel drive successivo e i Bucs riprendono a macinare terreno con Fournette, che li porta sulle 20 yard, da dove il “cecchino” Succop centra i pali per la quarta volta.

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Con poco più di 3 minuti sul cronometro sembra fatta per gli uomini di Arians, ma Daniel Jones guida i suoi in un drive di 70 yard, con la difesa di Tampa che non riesce prendere le contromisure alle giocate di New York. Il WR Golden Tate riceve in end zone quando mancano 28 secondi al termine, con il punteggio di 25 a 23 per la franchigia della Florida. Il successivo tentativo di trasformazione da 2 punti per pareggiare si infrange sulla difesa (al limite del fallo) di Antoine Winfield Jr su Dion Lewis, che non riesce a ricevere il lancio di Jones, flag lanciata anche se poi la decisione è quella di non assegnare la penalità alla safety in maglia rossa.

Termina così una partita considerata da molti con pronostico a senso unico per Tampa, ma che si è rivelata insidiosa per due ragioni principali: le buone individualità in casa Giants, come Daniel Jones (nonostante i molti detrattori) in cabina di regia, i ricevitori Shepard, Engram e Slayton e il duo Gallman-Morris sule corse, ma soprattutto per la prestazione sottotono della difesa dei Buccaneers che fino alla trasferta nella Grande Mela aveva abituato a prestazioni notevoli, sia contro le corse che contro il gioco aereo con sack e intercetti a ripetizione. Questi  ultimi dati sono stati rafforzati da 2 intercetti e da 3 sack, ma quella che è mancata è stata la solita difesa impenetrabile contro le corse; senza nessun RB superstar tra gli avversari le oltre 100 yard guadagnate su corsa da New York sono eccessive, e le oltre 360 yard totali sono inaccettabili contro un team come gli attuali Giants, una loro vittoria non sarebbe stata assolutamente scandalosa.

I Giants hanno dimostrato di essere meglio di quello che il loro record dice e con qualche aggiustamento in più, in entrambe le fasi di gioco, potrebbero dire la loro in una division che quest’anno si sta facendo notare per la pochezza delle squadre, se si considera che i Philadelpia Eagles sono al comando con un record di 3-4-1 …. Se fossi in Joe Judge darei ancora fiducia a Daniel Jones in cabina di regia, anche se periodicamente gira a vuoto (vedi intercetti)

I Buccaneers se vogliono continuare a dire la loro nella NFC e puntare alla post season non possono permettersi prestazioni come quella contro New York, soprattutto in difesa, finora ben coordinata da Todd Bowles. L’attacco è penalizzato dalle non perfette condizioni fisiche di alcuni giocatori chiave (Godwin OUT ed Evans non al 100%) e le solite mancanze del backfield offensivo (né Jones né Fournette possono essere considerati RB che possono garantire una media di 90/100 yard a partita), anche se la linea d’attacco gioca meglio e soprattutto libera da costose penalità.

La prossima giornata i Giants faranno visita a Washington e la partita potrebbe essere un’occasione per New York di rientrare nei giochi del East Division della NFC, mentre Tampa ospiterà i Saints, nella rivincita della prima partita stagionale che ha visto prevalere New Orleans; l’occasione è ghiotta per Brady e compagni per diventare la probabile candidata alla vittoria nella South Division e puntare con decisione ai playoffs, dove la squadra della baia della Florida è assente da troppi anni.

Per la partita sarà disponibile il nuovo arrivato Antonio Brown che, se limiterà le distrazioni fuori dal campo, potrebbe diventare un ulteriore tassello per far arrivare i Buccaneers alla post season e oltre….

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Roberto Abelli

Tifoso Bucs dal 1984 Ex giocatore ed ora coach Appassionato di football NFL e NCAA

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