Quando una “corsa” è un “passaggio”

DISCLAIMER: Questo NON è un articolo denigratorio nei confronti di Jimmy Garoppolo, ma lo prende ad esempio per ragionare sulle statistiche di passaggio.

Negli ultimi anni, con le regole sempre più sbilanciate a favore degli attacchi rispetto alle difese e dei ricevitori a scapito dei difensori, stiamo assistendo ad un rapido spostamento delle percentuali di yard guadagnate su passaggio verso l’alto, con il conseguente abbassamento delle percentuali di yard guadagnate su corsa. Quarterback che lanciano tranquillamente 300 yard a partita ormai sono la normalità, ed i libri dei record della categoria “Passing” vengono riscritti settimana dopo settimana.

Domenica notte, mentre guardavo i miei Rams non riuscire ad avere la meglio sui 49ers, avvertivo qualcosa di strano. C’era qualcosa che non mi convinceva ogni qual volta la TV mostrava le statistiche di Jimmy Garoppolo. Mi dicevo “diamine, non ha lanciato un pallone più profondo di 5 yard, eppure alla fine del primo tempo ha già lanciato per 215 yard e tre touchdown pass”.

Un momento… TRE touchdown pass?!?

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Dunque… il touchdown di Kittle, si, il touchdown di Ayiuk, anche, ma il terzo touchdown (che poi sarebbe il primo) l’ha segnato Samuel con una jet sweep.

Vai a vedere il replay e… si, è una jet sweep. Ma… un momento… non è un handoff, è un pitch corto, cortissimo, ma in avanti, per cui è considerato pass. Ecco svelato l’arcano!

https://twitter.com/49ers/status/1317986455730352128

Facciamo un passo indietro. Per decidere “statisticamente” se un’azione va considerata una corsa o un passaggio esiste un solo metodo riconosciuto, che si basa su due principi cardine:

  1. Se la palla viene consegnata (handoff) l’azione sarà sempre e comunque una corsa. Se la palla cade durante la consegna è un fumble.
  2. Se la palla viene lanciata (non importa quanto la palla viaggi in aria, siano 10 centimetri siano 50 yard), se chi riceve si trova più avanti rispetto a chi lancia è sempre un passaggio e se la palla cade è un incompleto. Se invece chi riceve la palla è in linea o dietro rispetto a chi lancia la palla, viene sempre considerata una corsa e se la palla cade è un fumble.

Le regole sono semplici, molto “americane”, non lasciano spazio a dubbi o interpretazioni e rispecchiano fedelmente lo schema IF… THEN… ELSE. Ma noi siamo italiani, e ci piace interpretare le cose.

Da qualche anno a questa parte, i siti specializzati in statistiche hanno iniziato a calcolare un dato chiamato NET AIR YARDS, che misura la distanza vera e propria del lancio, proprio per cercare di entrare un po’ più nel dettaglio delle statistiche di passaggio. Questa statistica si è resa necessaria perché gli attacchi moderni sfruttano sempre di più i lancetti corti laterali e le capacità dei ricevitori di accumulare YAC (yards after catch, cioè le yard guadagnate dopo la ricezione). Prendiamo la prestazione di Garoppolo di domenica (e leggiamo il disclaimer ad inizio articolo, perché non è lui il punto), nel primo drive di attacco il play by play recita:

  • San Francisco 49ers at 15:00, (1st play from scrimmage 14:56)
  • 1-10-SF 24 (14:56) R.Mostert left end to SF 29 for 5 yards (T.Rapp).
  • 2-5-SF 29 (14:19) (Shotgun) J.Garoppolo pass short middle to D.Samuel to LA 36 for 35 yards (J.Johnson III; M.Kiser). caught at SF 24, 40 YAC P1
  • 1-10-LA 36 (13:46) (No Huddle) R.Mostert right guard to LA 34 for 2 yards (S.Joseph).
  • 2-8-LA 34 (13:10) (Shotgun) J.Garoppolo pass short left to B.Aiyuk to LA 24 for 10 yards (K.Young; T.Hill). caught at 38, 14 YAC P2
  • 1-10-LA 24 (12:30) J.Garoppolo pass short right to G.Kittle to LA 6 for 18 yards (M.Kiser; D.Williams). caught at 30, 24 YAC P3
  • 1-6-LA 6 (11:44) (Shotgun) J.Garoppolo pass short middle to D.Samuel for 6 yards, TOUCHDOWN. Caught at LA 11, 11-YAC P4
  • Gould extra point is GOOD, Center-T.Pepper, Holder-M.Wishnowsky

Se analizziamo le tre azioni evidenziate in grassetto, vediamo come la “ricezione” sia avvenuta dietro la linea di scrimmage, e lo YAC sia addirittura superiore allo yardaggio finale dell’azione medesima che, ricordiamo, viene calcolata a partire dalla linea di scrimmage. Nel caso del passaggio per Kittle si tratta di un middle screen molto ben eseguito, dove il lancio in avanti, pur essendo ricevuto dietro la linea di scrimmage, ha percorso comunque qualche yard. Per quanto riguarda le due azioni di Deebo Samuel, invece, il lancio in avanti non è proprio esistito. Si tratta di due jet sweep e, addirittura, nella prima lo scambio di palla assomiglia molto più a un handoff che ad un pitch come invece è più evidente nell’azione del touchdown. Cosa significa, questo? Significa che, dando per buono come passaggio lo screen su Kittle, al totale di pass di Garoppolo dovrebbero essere sottratti due passaggi completi per un guadagno totale di 41 yard ed un touchdown pass.

Allo stesso Samuel dovrebbero essere tolte due ricezioni per 41 yard ed un touchdown ed assegnate due corse per 41 yard ed un touchdown. È davvero difficile considerare passaggi le due jet sweep di Samuel però, statisticamente parlando, quello sono.

C’è sempre molta resistenza a cambiare i parametri statistici, soprattutto perché così facendo si creerebbero disparità proprio in quei libri dei record che sono tanto cari alla NFL. Un esempio tipico è il rating point per i quarterback. Sono ormai anni che tutti concordano che sia obsoleto, anche perché superare la quota 100 non è più sporadico come una volta. I coefficienti per il calcolo del rating, erano determinati in modo da riflettere una prestazione media di un quarterback degli anni ’70. La prestazione media di un quarterback degli anni 2000 è decisamente diversa, per cui i coefficienti andrebbero probabilmente adeguati per mantenere una certa omogeneità nel confronto dei vari rating negli anni, ma da questo orecchio la NFL (e Elias Sports Bureau, che è l’agenzia statistica ufficiale della NFL) proprio non ci sente.

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Tornando a noi, è chiaro ed evidente come il cambiamento netto delle tendenze di gioco debba riflettersi anche nelle statistiche. Se depurassimo le statistiche di Garoppolo (disclaimer, again…) dai “finti” passaggi, i numeri sarebbero quelli di una prestazione leggermente sotto la media quale la sua è in effetti stata, sommando primo (eccellente) e secondo (decisamente meno performante) tempo.

Per capire meglio quale sia il “problema” attuale, basta prendere la statistica delle “air yards” di Garoppolo per il primo drive di domenica:

Così come quelli di Garoppolo, anche i numeri di molti altri quarterback risultano “dopati” da questi lanci che in realtà sono corse, e se una volta questo tipo di azioni era sporadico, oggi per molte squadre sono diventate azioni ripetute diverse volte ogni settimana, con l’evidente conseguenza di falsare i totali di corsa e passaggio.

Non mi illudo che la NFL o Elias Sports Bureau apportino qualche correttivo nei prossimi anni, per cui ci terremo le statistiche così come sono, ma faremo sempre più ricorso ai siti di statistiche avanzate per centrare meglio i numeri e cercare qualche risposta più mirata che, ormai, le statistiche tradizionali non riescono più a dare.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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