It’s QB time, i migliori e peggiori quarterback di week 7

Kyler Murray ha dominato la difesa dei Seahawks, trascinando i suoi Cardinals ad una rimonta insperata e guadagnandosi di conseguenza il primo posto nel ranking di questa settimana. Justin Herbert non è stato da meno, cosi come Tom Brady. Il posto di peggior quarterback della settimana spetta invece a Cam Newton, autore di tre intercetti contro i 49ers.

I MIGLIORI CINQUE

Quarterback della settimana
Kyler Murray, Arizona Cardinals
(34-48, 360 yds, 3 TD, 1 INT, 62.6 QBR, 14 car, 67 rush yds, 1 TD)

Che la difesa dei Seattle Seahawks fosse vulnerabile era già ben noto, ma Kyler Murray è stato letteralmente straripante contro i rivali divisionali, dominando sia nel gioco aereo che nel running game. I Cardinals sono stati costretti ad inseguire Russell Wilson e compagni per tutta la partita, con Seattle che è stata aggressiva e concreta dal punto di vista offensivo sin da subito. Il reparto difensivo non ha però retto l’esuberanza del quarterback dei Cardinals, capace di muovere costantemente le catene con le sue gambe e coinvolgendo i soliti Hopkins, Kirk e Edmonds nel passing game. Con soli 2.30 minuti rimanenti sul cronometro ed un deficit di dieci punti, Kyler Murray ha guidato con grande freddezza ed ordine i due drive decisivi, terminando il primo con un touchdown lanciato a Christian Kirk ed il secondo apparecchiando la tavola per il field goal realizzato da Zane Gonzalez che ha mandato la partita all’overtime. Nei tempi supplementari un intercetto di Isaiah Simmons ha permesso sempre a Gonzalez di realizzare i tre punti della vittoria, ma l’uomo del match è stato indiscutibilmente l’ex quarterback di Oklahoma. L’aggiunta di DeAndre Hopkins ha ovviamente giovato a Kyler Murray il quale sembra aver fatto un passo in avanti importante nel suo processo di maturazione.

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In questo frangente è evidente l’ottima chimica presente tra il quarterback ed il suo wide receiver primario. Una volta raccolto lo snap, le telecamere hanno ripreso Kyler Murray mentre sorrideva dopo aver notato Hopkins in single coverage. Il quarterback non ha esitato a collocare perfettamente la palla tra le mani del ricevitore realizzando il primo dei suoi quattro touchdown.

Se da una parte l’ex prima scelta assoluta deve trovare più continuità nel passing game, nel quale a tratti fatica ancora ad entrare in ritmo, dall’altra possiede una disciplina molto rara nel running game, con il quale ha già realizzato ben sette touchdown. Dopo una vittoria al cardiopalma, Kyler Murray e gli Arizona Cardinals potranno contare su una settimana di riposo prima del match di week 9 contro i Miami Dolphins.

Justin Herbert, Los Angeles Chargers
(27-43, 347 yds, 3 TD, 0 INT, 81.5 QBR, 9 car, 66 rush yds, 1 TD)

Justin Herbert era già etichettato come bust ancor prima di fare il esordio da professionista, con molti scout ed analisti non convinti dai tape del quarterback ad Oregon. Arrivati quasi a metà della stagione regolare, se il premio di Rookie of the Year venisse assegnato in questo momento, molto probabilmente finirebbe tra le mani del quarterback dei Chargers. Nella partita contro i Jaguars, nella quale la difesa di Los Angeles ha concesso più del previsto alla ciurma di Minshew, Herbert ha tenuto in partita i suoi mettendo in mostra ancora una volta il braccio che sta lasciando di stucco la NFL. Il rookie si sta dimostrando perfetto nel gioco sul range medio-lungo, come testimonia il touchdown da 70 yard indirizzato a Jalen Guyton, ma anche molto più mobile del previsto. L’attacco dei Chargers con Herbert nel ruolo di quarterback ha fatto un deciso salto in avanti, il passing game funziona alla perfezione ed il potente braccio del rookie sta valorizzando in pieno talenti del calibro di Keenan Allen e Mike Williams. Il backfield sta sentendo la mancanza di Austin Ekeler, fattore che fa aprire ancora di più gli occhi tenendo in considerazione quanto sta producendo il reparto offensivo di Los Angeles. I Chargers sembrano aver trovato al primo colpo il loro nuovo franchise quarterback dopo oltre quindici anni con Philip Rivers; l’obiettivo primario dell’organizzazione a partire dalla prossima offseason dovrà essere quello di cominciare a costruire intorno a lui un organico omogeneo, cominciando dal rafforzare la linea offensiva. Nel frattempo, in week 8, i Chargers faranno visita a dei Denver Broncos reduci da una pesante sconfitta subita dai Chiefs.

Tom Brady, Tampa Bay Buccaneers
(33-45, 369 yds, 4 TD, 0 INT, 88.1 rating, 1 car, 1 rush yd, 1 TD)

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Con il passare delle partite i Tampa Bay Buccaneers si stanno avvicinando sempre di più al loro massimo potenziale e nella partita contro i Raiders lo hanno dimostrato. Dal punto di vista difensivo i Buccaneers sono la miglior difesa della NFL nell’arginare le corse, fattore che costringe gli attacchi avversari ad essere unidimensionali e di conseguenza più prevedibili. In attacco invece Tom Brady sembra aver preso confidenza con il nuovo sistema offensivo, un ibrido composto dal classico gioco di Bruce Arians e da quanto fatto nel corso degli anni da Brady con i Patriots. Con tutti i suoi gioielli a disposizione, il quarterback di Tampa Bay è apparso inarrestabile, molto preciso sia nei lanci corti che nei completi più lunghi, come il touchdown lanciato a Scotty Miller. Nel frattempo anche Robert Gronkowski sembra essere sempre più a suo agio nell’attacco, confermandosi la solita arma super affidabile nella end zone. Il ritorno di Fournette ha dato più fluidità al running game, mentre la ritrovata forma di Chris Godwin ha fornito a Brady un target affidabile allineato perennemente nella slot, posizione sempre trattata con un occhio di riguardo dal quarterback. In questa macchina perfetta, che Tom Brady sta guidando con una facilità che lo fa sembrare ringiovanito di dieci anni, l’unica macchia è la chimica con Mike Evans, ricevitore coinvolto di rado nella partita contro i Raiders. Tra circa due settimane, Tampa Bay dovrà molto probabilmente far quadrare nell’equazione anche Antonio Brown, messo sotto contratto per un anno. Se il ricevitore dovesse essere anche solo un lontano parente di quello visto agli Steelers, i Buccaneers diventerebbero di diritto i favoriti nella NFC, anche se fin ora sembrano comunque la squadra che ha mostrato meno debolezze. In attesa di Antonio Brown, lo spettacolo a Tampa Bay è soltanto appena cominciato ed in week 8 Tom Brady e compagni sfideranno dei derelitti New York Giants.

Baker Mayfield, Cleveland Browns
(22-28, 297 yds, 5 TD, 1 INT, 97.3 QBR)

Dopo un avvio di partita molto negativo caratterizzato da uno 0-5 con un intercetto per Baker Mayfield e la rottura del crociato per Odell Beckham Jr, l’ex quarterback di Oklahoma ha messo a referto una linea da 22-23 con cinque touchdown dal secondo quarto in poi, andando anche a realizzare il touchdown decisivo con 11 secondi restanti sul cronometro per aggiudicarsi la partita.

Con 16 secondi sul cronometro Baker Mayfield ha dato fiducia a Donovan People-Jones, il quale dopo una “go route” con Darius Phillips in marcatura a uomo è riuscito a trovare la giusta separazione per mettere a segno la catch. Ottimo il lancio del quarterback indirizzato verso l’esterno della end zone, in modo da rendere più difficile un eventuale intercetto.

Seppur senza Chubb, Beckham ed Hooper, il quarterback dei Browns è riuscito ad essere incredibilmente efficiente, affidandosi ripetutamente a Kareem Hunt, Rashard Higgins ed Harrison Bryant andando a mettere a referto la sua miglior prestazione in NFL sin ora. La difesa dei Bengals ha lasciato molto a desiderare contro il decimato attacco di Cleveland, ma dall’altra parte Joe Burrow ha messo sotto pressione il reparto difensivo dei Browns con oltre 400 yard totali e quattro touchdown. Nonostante l’ottima prestazione contro Cincinnati, Mayfield avrà comunque bisogno di trovare continuità dopo un avvio di stagione decisamente troppo altalenante. Il segnale positivo più importante è arrivato dalla fluidità delle manovre offensive, il quarterback è riuscito a muovere le catene con costanza senza forzare passaggi e subire turnover, anche se resta da segnalare la modestia del reparto difensivo dei Bengals. I Browns in week 8 ospiteranno i Las Vegas Raiders, una squadra che ha già dimostrato di poter essere molto pericolosa.

Aaron Rodgers, Green Bay Packers
(23-34, 283 yds, 4 TD, 0 INT, 87.2 QBR)

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Come spesso accaduto nella carriera di Rodgers, dopo una brutta sconfitta il quarterback è quasi sempre riuscito a rialzarsi nella partita successiva. Anche in questa occasione Rodgers non ha tradito le aspettative, il quarterback dei Packers si è messo alle spalle la brutta sconfitta subita contro Tampa Bay mettendo a referto una solidissima prova contro i Texans. La difesa di Houston non ha avuto speranze contro lo straripante Rodgers, la stella dei Packers ha rispolverato la sua chimica perfetta con Davante Adams (13 ricezioni, 196 yard, 2 touchdown) per annichilire la compagine guidata da Romeo Crennel. Green Bay si è anche potuta permettere di tenere a riposo l’acciaccato Aaron Jones senza subire conseguenze, visto l’ottimo lavoro svolto dal suo backup Jamaal Williams. Deshaun Watson e compagni invece sono stati tenuti sotto controllo per tutto il corso del match da un’attenta e solida difesa dei Packers, capace di concedere qualcosa a Houston solamente nel garbage time. Con questa prestazione Aaron Rodgers ha dato prova che l’umiliazione subita contro i Buccaneers è stata solo un caso, nonostante abbia messo in luce le alcune debolezze, con la franchigia che ora guida la division con un rassicurante bilancio di 5-1. Tuttavia nel reparto offensivo è risultata ancora evidente la mancanza di un vero wide receiver secondario da affiancare a Davante Adams, ma con la trade deadline che si avvicina, sarebbe molto intelligente per i Packers imbastire una trade per assicurarsi un buon secondo violino da mettere a disposizione di Rodgers. In week 8 Green Bay ospiterà i Minnesota Vikings.

HONORABLE MENTION: Joe Burrow, Cincinnati Bengals (35-47, 406 yds, 3 TD, 1 INT, 84.5 QBR, 6 car, 34 rush yds, 1 TD)

I PEGGIORI QUATTRO

Il peggiore della settimana
Cam Newton, New England Patriots
(9-15, 98 yds, 0 TD, 3 INT)

Per Cam Newton ed i Patriots la prestazione disputata contro San Francisco è certamente da dimenticare. Dopo lo stop di una settimana a causa COVID-19, Newton non sembra più essere lo stesso delle prime due partite, con grandi imprecisioni nel passing game ed errori nel decision making. Che per i Patriots questa sarebbe stata un’annata di transizione ce lo si poteva immaginare, ma New England sembra davvero possedere uno dei roster più poveri di tutta la NFL in quanto a talento. Le pessime prove che sta mettendo a referto Newton sono in parte giustificate da un pacchetto offensivo decisamente scarno, privo di ricevitori di talento oltre all’ultra trentenne Julian Edelman, e privo di un running back esplosivo capace di togliere pressione dal quarterback. Nel match contro i 49ers i Patriots hanno subito una delle sconfitte più pesanti degli ultimi vent’anni, un risultato sostanzialmente mai visto in casa nell’era Brady (33-6 in favore degli ospiti). In seguito alla sua sterile prova offensiva, Cam Newton è stato spostato in panchina in favore di Jarrett Stidham, che ha ancora una volta dato prova di non essere materiale da NFL subendo un intercetto su soli dieci passaggi tentati. I Patriots cercheranno ora di rialzarsi dopo l’umiliazione subita contro i 49ers, ma il match di week 8 in casa dei Bills potrebbe rivelarsi un ostacolo troppo alto da superare.

Drew Lock, Denver Broncos
(24-40, 254 yds, 0 TD, 2 INT, 19.7 QBR, 3 car, 8 rush yds, 1 TD)

Nel match divisionale contro i Chiefs caratterizzato dalla neve, Drew Lock ha concluso la sua seconda prestazione consecutiva con due intercetti lanciati. Il nevischio ha costretto le due compagini a cambiare game plan, ma la difesa dei campioni in carica ha sfruttato al massimo i due intercetti di Lock ed i due fumble persi da Melvin Gordon per costruire un largo vantaggio senza nemmeno doversi sforzare dal punto di vista offensivo. Il quarterback dei Broncos deve ancora recuperare totalmente la sua forma fisica ed il ritmo nel passing game, nonostante Lock abbia ancora una volta sfoggiato il suo potente braccio capace di mettere in difficoltà le difese avversarie, il pacchetto ricevitori di Denver sta facendo fatica a trovare separazione dai difensori, rendendo tutto il processo ancora più difficile. Nelle due settimane giocate dopo l’infortunio alla spalla, Drew Lock ha completato solo il 53% dei passaggi, indice che evidenzia le difficoltà che sta incontrando il giovane quarterback nel muovere le catene ed essere continuo nel passing game. In week 8 i Broncos ospiteranno i Los Angeles Chargers, squadra che ha appena concesso 29 punti ai Jacksonville Jaguars.

Nick Foles, Chicago Bears
(28-40, 261 yds, 0 TD, 2 INT, 37.6 QBR)

Nel Monday Night la front seven dei Rams è stata un incubo per Nick Foles, con otto QB hit e quattro sack messi a segno. Foles è riuscito a condurre due drive nella red zone, ma entrambi conclusi con pessimi risultati, con il primo intercettato ed il secondo terminato con un sack su quarto down.

Nick Foles in questa occasione una volta ricevuto lo snap si dirige immediatamente verso sinistra e forza un passaggio per Darnell Mooney, marcato in modo molto stretto da Troy Hill. Con Taylor Rapp nelle vicinanze, Hill svolge un ottimo lavoro nel deviare la palla e Rapp mette a segno l’intercetto che vanifica il possibile touchdown dei Bears.

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La temibile difesa di Los Angeles ha costantemente portato pressione al quarterback ed ha svolto un ottimo lavoro nel limitare il running game. I 10 punti realizzati dai Bears sono infatti arrivati da un fumble ritornato in touchdown da Eddie Jackson e da un field goal. Il problema nel ruolo di quarterback resta evidente per la franchigia guidata da Matt Nagy, ma con un record di 5-2 Chicago è fuori dalla corsa per il trio Lawrence-Fields-Lance. In week 8 i Bears cercheranno di tornare alla vittoria nel match che si giocherà a Soldier Field contro i Saints.

Ben Roethlisberger, Pittsburgh Steelers
(32-49, 268 yds, 2 TD, 3 INT, 51.1 QBR)

Nella sfida tra imbattuti contro i Titans, gli Steelers sembravano avere la partita in cassaforte con punti segnati in ognuno dei primi quattro drive condotti da Roethlisberger. Successivamente l’esuberanza offensiva dei Titans ha messo sotto pressione la rocciosa difesa di Pittsburgh ed il quarterback ha commesso numerosi errori di lettura e decision making, subendo un intercetto in tre degli ultimi sei drive giocati. Solo un errore di Stephen Gostkowski ha salvato gli Steelers dall’overtime, frangente nel quale spesso prevale la fortuna. Dopo aver subito un solo intercetto nelle prime cinque partite, Roethlisberger ha forzato ed osato più del dovuto contro i Titans rischiando di mettere in seria difficoltà i suoi. Dopo la tirata vittoria contro Tennessee, gli Steelers sono l’unica squadra imbattuta rimasta in NFL, ma per Roethlisberger e compagni all’orizzonte si prospetta un’altra prova durissima. Gli Steelers infatti voleranno a Baltimore per affrontare dei Ravens freschi dopo una settimana di riposo.

Nota: a partire dalla week 7, nella linea statistica dei quarterback è stato riportato il valore QBR invece che il passer rating. Nonostante il QBR non sia una statistica “ufficiale” tenuta in considerazione dalla NFL, è considerato un parametro più accurato per valutare le prestazioni dei quarterback.

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