Long snapper, un ruolo non per tutti
È una fredda sera di fine ottobre 2008 e una normalissima partita di regular season tra i Pittsburgh Steelers e i New York Giants si sta svolgendo a Pittsburgh. Non ci sarebbe nulla di particolare di quella partita da ricordare, Big Ben produce una solida prestazione e la buona linea d’attacco in quell’anno di Pittsburgh fronteggia dignitosamente la linea avversaria e la vittoria pare essere alla portata dei padroni di casa.
Succede però qualcosa di imprevisto se non di unico in una partita NFL.
A tre minuti dalla fine del terzo quarto il long snapper degli Steelers, Greg Warren si rompe il crociato durante una normale azione di punt. Come tutte le squadre anche gli Steelers hanno un solo long snapper di ruolo a roster. Qualche drive dopo Pittsburgh si trova a dover giocare un 4° e 22 nelle proprie 18 yard sul punteggio di 14-12 a proprio favore.
Viene deciso che in mancanza del titolare sarà James Harrison di professione linebacker a svolgere quello snap. Naturalmente Harrison non ha competenze specifiche in quel ruolo ma vista la stazza e la potenza di braccio il coaching staff aveva deciso di mandare lui in campo.
“Cosa vuoi che sia“, forse ha pensato Harrison entrando in campo con lo special team. Il risultato fu un disastro storico. La palla sorvolò di un metro buono il punter prendendo una direzione obliqua e produsse un lancio all’indietro di 28 yard, rimbalzò in end zone producendo una safety consentendo ai Giants di pareggiare. Il drive successivo permise a Eli Manning di lanciare un touchdown mettendo in cassaforte la vittoria. Fiasco game, questo fu il titolo dei principali giornali di Pittsburgh.
La dinamica di ciò che era successo aveva messo alla luce l’importanza di un ruolo da sempre considerato marginale almeno per i tifosi e decisamente di poco appeal per tutti. Lo spot dedicato al long snapper è a oggi considerato fisso nel roster dei 53 tuttavia non sempre è stato cosi.
Fino a fine millennio e anche in tempi più recenti era consuetudine fosse un tight end magari di scarsa rotazione oppure un elemento della difesa come un linebacker ad assumersi questo tipo di responsabilità.
Ormai è da almeno venti anni che questo ruolo è divenuto più specifico. Ed è un dato in controtendenza rispetto a dove la NFL sta andando. Per intenderci mentre la NFL sta evolvendo in molti ruoli verso caratteristiche di versatilità (si pensi a quanti cornerback sanno ormai giocare egregiamente safety oppure in attacco quanti tight end sono sostanzialmente dei ricevitori) i long snapper hanno invece subito il processo opposto.
Il ruolo si è sempre più specializzato fino a diventare un ruolo a sé stante. Ogni squadra NFL ormai da diverso tempo ha a roster un giocatore dedicato solo e soltanto a questo ruolo.
I media americani, in particolar modo SBNation, hanno provato ad analizzare il perchè.
“Ci sono varie ragioni per le quali questo ruolo si sta facendo sempre più specifico; la prima è che gli Head Coach sono terrorizzati dai danni che in campo può causare uno snap eseguito male. Perdita di yard ma anche impatto psicologico devastante; uno snap eseguito da chi non ne ha le competenze può far svoltare l’inerzia di una partita; occorre quindi una persona che sappia fare quello e basta“.
Ma la verità, ancor più ovvia nella sua semplicità è che pochi sono in grado di eseguire quel lancio con quella potenza, velocità e precisione. Semplicemente non è una cosa da tutti. Il maggiore esperto dei meccanismi di lancio del ruolo è Chris Rubio. Si tratta di un allenatore specifico del ruolo. Seleziona per i college giocatori proprio con lo scopo di farne i long snapper del futuro; diversi di loro giocano attualmente in NFL e in generale ha lavorato con più di un migliaio di ragazzi.
“Lo snap su un punt o un field goal è un movimento preciso e veloce. Potenza ma usata con dolcezza; in un field goal il movimento da quando la palla lascia la mano del long snapper a quando la stessa abbandona il piede del kicker non dovrebbe superare mai 1,25 secondi in un movimento ben fatto; il tempo aumenta leggermente a 1,9 secondi in un punt”.
Chris Rubio sorride e aggiunge:
“è ovvio che si arriva a prestazioni di questo tipo dopo anni e anni di allenamento e di noiosi lanci giorno dopo giorno, anno dopo anno; questo è possibile solo se ci si dedica solo esclusivamente alla meccanica di quel gesto, senza altro senza distrazioni, senza essere anche un altro ruolo”
Pochi sanno che per anni il ruolo di long snapper di riserva dei Chiefs era stato affidato a quel magnifico esempio di atletismo e versatilità che è Travis Kelce ma anche in questo caso anni fa intervenendo a una radio locale il GM dei Chiefs Brett Veach dichiarò che “sarebbe stato terrorizzato se il nostro long snapper James Winchester si fosse fatto male nonostante a rimpiazzarlo ci fosse un autentico fenomeno come Kelce”. Veach riconosce ovviamente le abilità di Kelce anche in questo ruolo tuttavia afferma che sfruttare giocatori di questo tipo allenandoli in questo fondamentale li danneggerebbe altrove; in sostanza meglio che si dedichi a potenziare l’allenamento nel suo ruolo naturale più che eseguire snap lunghi. E fondamentalmente questo è il motivo per cui nessuna squadra rinuncia ad avere un long snapper di ruolo tra i 53 a roster. Questa tendenza ormai è consolidata anche a livello universitario. Sempre Chris Rubio ricorda che “quando organizzai il mio primo camp a Las Vegas 16 anni fa si presentarono in 15; ora il camp è itinerante e solo a Las Vegas quest’anno si sono presentati in 350”.
Le doti che vengono richieste sono abbastanza variegate ma in NFL l’esigenza principale è che il long snapper sappia anche essere un eccellente bloccatore. Mentre nel college è abbastanza diffuso lo schema sul punt chiamato “spread punt” di storica origine caratterizzato dal fatto che eseguito lo snap tre o più uomini si schierano orizzontalmente a difesa del punter. In questo caso eseguito lo snap il long snapper non ha avversari davanti a se e può correre una linea diritta molto spesso indisturbato lungo la direzione del calcio.
I punt in NFL tuttavia necessitano di un long snapper che rilasci la palla e immediatamente vada a bloccare gli elementi dello special team più vicini allo snap. Una guerra di trincea difficilissima da eseguire. Rilascio della palla, alzare la testa e bloccare; il tutto in poco più di un secondo. Non è da tutti. Per questo motivo i coaching staff NFL sono alla disperata ricerca di elementi con queste attitudini.
L’attitudine a bloccare e bloccare bene è ciò che separa un buon long snapper collegiale da uno che può salire e fare carriera nei pro. Difatti in moltissimi casi un long snapper passa tutta la sua carriera in un’unica squadra anche se i contratti sono spesso annuali.
Secondo Spotrac lo stipendio medio di un long snapper si aggira attorno agli 800.000$ e il giocatore in questo ruolo più pagato attualmente è Beau Brinkley dei Titans con 1,2 milioni annui, seguito da Luke Rhodes dei Colts e Kameron Kanadey degli Steelers.
E quando pensiamo alla miseria di disponibilità di posti da QB non dimentichiamoci di quanto difficile sia diventare titolare del ruolo per i long snapper. Tre soli draftati negli ultimi tre anni (2018 Bradley a Green Bay; 2019 Cutting ai Vikings e ultimo quest’anno Blake Ferguson scelto al sesto giro da Miami per sostituire John Denney) evidenziano ancora una volta quanta montagna ci sia da scalare se sei un ragazzo che ha il sogno di entrare nei pro.
Ci sono quarterback dalla fama e successo garantiti e ci sono ricevitori che si ergono superbi tra una traccia corsa perfettamente e una presa spettacolare. Poi ci sono loro. Non sono mai stati sotto i riflettori e mai lo saranno ma snap dopo snap sono lì a lottare nella mischia e anche se nessuno si ricorda mai i loro nomi perchè come ha ricordato Trey Junkin, 19 stagioni in NFL e uno dei più importanti interpreti del ruolo “ogni inizio di stagione salgo su quell’autobus composto da 53 posti. Magari non sarà il posto più in luce; magari sarà quello più in disparte e meno considerato; però il mio è un posto chiave e io ci sono sempre.”