It’s QB time, i migliori e peggiori quarterback di week 5

In una week 5 che ha visto il brutto infortunio di Dak Prescott ed il sorprendente ritorno di Alex Smith, Russell Wilson ha dominato la classifica dei quarterback, compiendo un primo importante passo nella corsa al premio di MVP. Nei due più sorprendenti risultati della settimana hanno brillato anche Carr e Fitzpatrick. Continua invece l’avvio di stagione deludente per Philip Rivers e Matt Ryan.

I MIGLIORI CINQUE

Quarterback della settimana
Russell Wilson, Seattle Seahawks
(20-32, 217 yds, 3 TD, 1 INT, 100.7 rating, 5 car, 58 rush yds).

Con la vittoria in rimonta contro i Vikings, Russell Wilson ha cementificato il suo status di quarterback più in forma della NFL. La stella dei Seahawks si è ancora una volta caricata la squadra sulle spalle, trascinando Seattle ad un avvio di stagione da 5-0 per la prima volta nella storia della franchigia. Seppur giocando relativamente sottotono nella prima metà di partita, conclusa con Minnesota in vantaggio per 13-0, Wilson si è accesso nel momento decisivo, concludendo la sua prova con tre touchdown ed un intercetto. A partire dal terzo quarto l’ex quarterback di Wisconsin ha svolto un lavoro magistrale nel tenere in vita i drive, facendo uso sia delle sue eccellenti doti nel running game, che della visione di gioco totale. Dopo aver riportato i suoi in partita sfornando touchdown per Dissly e Metcalf, Wilson ha approfittato di un turnover su down dei Vikings per sferrare il colpo decisivo. Nell’ultimo drive della partita infatti il quarterback si è preso la scena conducendo un drive da manuale, evidenziato dalla conversione di un quarto down con un passaggio da 38 yard per DK Metcalf per poi mettere una pietra tombale sul match indirizzando il touchdown decisivo sempre in direzione dello scatenato ricevitore.

Pubblicità

https://twitter.com/Seahawks/status/1315492098909462528?s=20

Quarto down, man coverage, Russell Wilson attende nella tasca ed appena prima che la linea difensiva gli arrivi addosso, libera un lob perfetto per DK Metcalf che elude con una finta di corpo Cameron Dantzler e tiene in vita il drive decisivo.

In questa prima parte di stagione nessuna franchigia è riuscita a stoppare Russell Wilson, il quale gioca con una fluidità e freddezza da brividi. Ora ai Seahawks spetta una settimana di bye, periodo che sarà fondamentale alla squadra al fine di ricaricare le pile e recuperare giocatori dagli infortuni, come ad esempio Jamal Adams, che dovrebbe rientrare proprio in tempo per la sfida divisionale contro gli Arizona Cardinals di week 7.

Ryan Fitzpatrick, Miami Dolphins
(22-28, 350 yds, 3 TD, 0 INT, 154.5 rating)

Nell’esuberante upset dei Dolphins in casa dei 49ers, Ryan Fitzpatrick è stato inarrestabile, andando addirittura vicino a realizzare un rating perfetto (158.3). Il rientro forzato di Jimmy Garoppolo ha reso l’attacco dei californiani totalmente sterile, con la giovane e promettente difesa di Miami che è riuscita a concedere soltanto 17 punti. Dal punto di vista offensivo i Dolphins hanno macinato a ripetizione, con Mike Gesicki e Preston Williams che si sono rivelati spine nel fianco della difesa di San Francisco. Fitzpatrick ha condotto l’orchestra alla perfezione, coinvolgendo ripetutamente anche Myles Gaskin e Devante Parker, arrivando a realizzare ben 43 punti. Da quel che si è notato in questo avvio di stagione, il front office di Miami sembra aver svolto un ottimo lavoro nel costruire un organico bilanciato e con ottime prospettive. I Dolphins potranno fare “all-in” al prossimo Draft, nel quale con ogni probabilità avranno due scelte nella top 15, una ghiotta opportunità per selezionare altri due “cornerstone” della squadra che verrà affidata a Tua Tagovailoa. Nel frattempo però, con un Fitzpatrick in questo stato di forma, è decisamente inopportuno parlare del prospetto hawaiano. La prossima settimana Miami avrà un’eccellente opportunità per provare a pareggiare il suo bilancio, visto che la franchigia della Florida ospiterà dei Jets ancora a secco di vittorie. Per “Fitzmagic” e compagni la partita contro i rivali newyorkesi potrebbe rivelarsi nuovamente molto favorevole per mettere a segno un’altra prestazione offensiva importante.

Ben Roethlisberger, Pittsburgh Steelers
(27-43, 239 yds, 3 TD, 0 INT, 125.4 rating)

Contro degli Eagles più insidiosi del previsto in attacco, Ben Roethlisberger ha risposto a dovere, conducendo gli Steelers alla vittoria e ad un immacolato bilancio di 4-0. Con l’uscita anticipata di Diontae Johnson a causa infortunio ed il focus di Darius Slay su JuJu Smith-Schuster, è stata la partita di Chase Claypool. Il rookie è stato utilizzato in modo molto creativo, permettendo al possente ricevitore di poter contare su accoppiamenti favorevoli in marcatura: l’efficiente utilizzo di Claypool è sfociato in una pioggia di target da parte di “Big Ben”, con il rookie che ha successivamente terminato la sua prova con addirittura quattro touchdown realizzati.

https://twitter.com/BleacherReport/status/1315384061209260034?s=20

In questa situazione gli Steelers sfruttano l’errore difensivo degli Eagles, che lasciano il linebacker Nathan Gerry in marcatura su Claypool. Il ricevitore lo annichilisce con un’accelerazione e viene pescato dal buon occhio di Roethlisberger per il suo quarto touchdown di giornata.

Pubblicità

Il quarterback veterano è risultato frenato nei lanci lunghi, marchio di fabbrica della sua longeva carriera, ma ha messo a referto una mostruosa linea da 13-13 con 161 yard e due touchdown in situazioni da terzo down, numeri che hanno certamente indirizzato la partita dalla parte degli Steelers. La gestione del gioco di Roethlisberger è stata rimarchevole fino ad ora, con il quarterback che sembra aver fatto un deciso taglio nella colonna dei turnover, giocando un football meno forzato e più efficiente. Per Pittsburgh all’orizzonte c’è un attesissimo confronto contro i rivali divisionali dei Cleveland Browns, reduci anche loro da un avvio di stagione molto positivo.

Derek Carr, Las Vegas Raiders
(22-31, 347 yds, 3 TD, 1 INT, 126.7 rating)

In quello che si prospettava un match a senso unico in casa dei Kansas City Chiefs, i Raiders hanno compiuto un pesante upset, rifilando a Patrick Mahomes la sua prima sconfitta in carriera con un gap di più di sette punti. Jon Gruden ha messo in atto un gameplan molto intelligente, concentrandosi sull’attaccare ripetutamente la vulnerabile secondaria dei Chiefs invece che cercare di arginare Mahomes. La strategia ha funzionato alla perfezione, con Carr che è riuscito a mettere a segno diversi completi lunghi in direzione Ruggs, Renfrow ed Agholor. Nella Red Zone l’attacco guidato da Carr è risultato molto efficace, con il running back Josh Jacobs che si è imposto con altri due touchdown. Sono state coinvolte numerose armi a disposizione del quarterback e ben sei ricevitori sono andati oltre le 20 yard. Derek Carr ha tenuto testa a Mahomes riuscendo a limare le possibilità di turnover, il gunslinger dei Chiefs invece, costretto a tentare un’affannosa rimonta, è incappato in un intercetto nell’ultimo quarto della partita. Nonostante numerose assenze in difesa, che sin ora hanno limitato il potenziale di Las Vegas, i Raiders sono comunque riusciti a portarsi ad un bilancio di 3-2. La settimana di bye alle porte, potrà fornire a Jon Gruden la possibilità di recuperare qualche pezzo importante in vista del match contro Tampa Bay di week 7.

Teddy Bridgewater, Carolina Panthers
(27-37, 313 yds, 2 TD, 0 INT, 116.2 rating)

Prosegue la striscia positiva dei Carolina Panthers, questa volta contro dei derelitti Atlanta Falcons. Teddy Bridgewater è stato impeccabile contro una delle difese più vulnerabili della NFL, andando a coinvolgere in modo importante il trio Anderson-Moore-Davis, autore di una florida esplosione offensiva. Con l’attacco dei Falcons tenuto sotto controllo dalla difesa di Carolina, che continua a faticare nell’arginare il running game, Bridgewater ha potuto instaurare il suo passing game senza particolari pressioni. Dopo due matchup favorevoli, i Panthers affronteranno i solidi Bears in week 6. La franchigia di Chicago sta attraversando un momento di transizione in attacco, con Foles e Trubisky che sono ben lontani dall’essere interpreti affidabili nel loro ruolo, ma in difesa la squadra dell’head coach Matt Nagy resta una delle più temibili in circolazione. Con Christian McCaffrey che potrà tornare dalla lista degli infortunati la prossima settimana, è comunque probabile che la franchigia non forzi il rientro della sua stella, considerando soprattutto che la sua riserva Mike Davis sta avendo un impatto molto significativo sull’attacco.

Alex Smith: Visto l’infortunio subito da Kyle Allen, Ron Rivera ha dato l’opportunità di giocare ad Alex Smith, al rientro da un bruttissimo infortunio che lo costrinse a sottoporsi a numerosi interventi, correndo addirittura il rischio dell’amputazione della gamba. Sfortunatamente Smith ha dovuto avere a che fare contro la dominante front seven dei Rams che è stata in grado di realizzare sei sack ai suoi danni. Rivera ha già annunciato che a partire dalla prossima partita Kyle Allen tornerà ad essere il quarterback titolare.

Dak Prescott: Dopo aver subito una frattura composta alla caviglia, il quarterback dei Cowboys si è immediatamente sottoposto ad un intervento chirurgico. Con una degenza che sarà tra i sei e gli otto mesi, ci sono molti dubbi riguardo la situazione contrattuale di Prescott, il quale stava giocando sotto franchise tag nel tentativo di guadagnarsi un ingente rinnovo. Nel frattempo l’intero mondo NFL si è stretto intorno alla stella di Dallas, con innumerevoli giocatori che hanno fatto gli auguri di pronta guarigione ad uno dei giocatori più rispettati della lega.

Honorable mention: Justin Herbert, Los Angeles Chargers (20-34, 264 yds, 4 TD, 0 INT, 122.7 rating): Nonostante la sconfitta, causata da un errore del kicker, Justin Herbert ha lasciato di stucco i Saints realizzando quattro touchdown senza subire turnover. Il rookie di Los Angeles ha ancora una volta messo in mostra il suo repertorio al completo, con il braccio potente e la sua efficienza nella Red Zone che hanno annichilito la difesa di New Orleans.

I PEGGIORI QUATTRO

Il peggiore della settimana
Philip Rivers, Indianapolis Colts
(21-33, 243 yds, 0 TD, 2 INT, 60.5 rating)

Prosegue il lento adattamento di Philip Rivers nel sistema offensivo dei Colts. Nella sfida persa contro i Browns, Indianapolis è stata tenuta a galla da un touchdown di Jonathan Taylor, numerosi field goal di Rodrigo Blankenship ed un kick off ritornato, mentre il quarterback ex Chargers concludeva la sua prova con zero touchdown all’attivo e due intercetti. Per Rivers non sembra essere cambiato il copione rispetto allo scorso anno, con il tabellino dei turnover timbrato costantemente.

Pubblicità

https://twitter.com/brgridiron/status/1315415994769104896?s=20

Philip Rivers compie un ottimo lavoro nel “scalare” la tasca per evitare la pressione dei quattro difensori di linea dei Browns, successivamente però libera un lancio debole e corto in direzione di Hilton, lancio che viene prontamente letto da Ronnie Harrison Jr e trasformato in pick-six.

La povera prestazione contro Cleveland ha innalzato dubbi riguardo la futura titolarità di Rivers, ma in conferenza stampa l’head coach Frank Reich ha immediatamente zittito le domande dei giornalisti riguardo Jacoby Brissett, affermando che il veterano continuerà senza dubbio a partire titolare. Con il passing game sempre meno credibile, le difese avversarie si stanno concentrando nel limitare il temibile Taylor nelle corse, andando di conseguenza a sabotare l’intero attacco. Le assenze di Parris Campbell e Michael Pittman Jr nel pacchetto ricevitori sono importanti, ma Rivers è sempre fuori ritmo e propenso alle forzature. Ma con un bilancio di 3-2, grazie soprattutto ad una difesa che si sta rivelando tra le più solide della NFL, i Colts sono ancora in gioco per aggiudicarsi un posto ai playoff. In week 6 i Colts ospiteranno dei Bengals reduci da una pesante sconfitta contro i Ravens.

Matt Ryan, Atlanta Falcons
(21-37, 226 yds, 0 TD, 1 INT, 63.6 rating)

Con la sconfitta subita contro Carolina si è conclusa l’era Dan Quinn-Thomas Dimitroff in Georgia. Stando a quanto detto da Arthur Blank, il proprietario della franchigia, questa era la loro ultima possibilità per disputare i playoff, e dopo la partenza da 0-5 è stata chiara la scelta fatta da Blank. La disastrosa difesa ed il pessimo coaching staff hanno pesato sulla quinta sconfitta stagionale di Atlanta, con Matt Ryan che non è riuscito a realizzare nemmeno un touchdown. Questa bocciatura è tutt’altro che limitata a Ryan, ma è bensi estesa a tutta l’organizzazione, che ora dovrà trovare una diritta via. Gurley ha messo a referto la sua prima partita da 100 yard su corsa dal 2018 approfittando delle lacune di Carolina nell’arginare le corse per mettere a referto due touchdown. I Falcons necessiteranno di un buon coaching staff e di mosse oculate in sede di Draft e free agency al fine di costruire un organico competitivo, nonostante la franchigia possa già contare su pezzi importanti. In week 6 i Falcons affronteranno dei Vikings reduci dalla cocente sconfitta maturata negli ultimi secondi contro i Seahawks. Atlanta verrà ora traghettata fino a fine stagione da Raheem Morris, il coordinatore difensivo.

Jimmy Garoppolo, San Francisco 49ers
(7-17, 77 yds, 0 TD, 2 TD, 15.7 rating)

I 49ers hanno affrettato il suo rientro dall’infortunio alla caviglia e la decisione è sfociata in presumibilmente la peggior prestazione in carriera di Garoppolo. Il quarterback è apparso spaesato e completamente fuori ritmo, neanche lontanamente in grado di poter scendere in campo. Kyle Shanahan ha provato a porre rimedio alla situazione sostituendo Garoppolo in favore di C.J. Beathard, ma la situazione era ormai compromessa, con i Dolphins già in ampia fuga. San Francisco, reduce da un’apparizione al Super Bowl, sta pagando gli innumerevoli infortuni subiti in questo avvio di stagione, con pezzi importanti del calibro Nick Bosa e Solomon Thomas che dovranno stare ai box per tutta la stagione, ma con anche Garoppolo, Mostert, Aiyuk, Kittle e Samuel che hanno tutti saltato almeno una partita. Seppur con ancora dei dubbi riguardo chi sarà il quarterback titolare, i 49ers si apprestano ad affrontare dei Rams che fin ora si sono rivelati molto solidi.

Daniel Jones, New York Giants
(20-33, 222 yds, 0 TD, 0 INT, 1 fumble)

La sfida tra Giants e Cowboys, oltre ad essere una rivalità storica, coincideva anche con il confronto tra la peggior difesa della lega (quella dei Cowboys), ed il peggior attacco (quello dei Giants). Nonostante il matchup molto abbordabile, Daniel Jones non è comunque riuscito a realizzare nemmeno un touchdown su passaggio, portando la sua striscia a quattro partite consecutive senza averne realizzato uno. In compenso il quarterback ha nuovamente dovuto fare i conti con una linea offensiva vulnerabile, che ha concesso due sack e dieci QB hit, con anche uno strip sack ritornato nella end zone da Anthony Brown. La guerra alla prima scelta assoluta resta apertissima, con Giants, Jets e Falcons che posseggono un bilancio di 0-5. Tra le fila dei “G-Men” ci sono molti reparti da sistemare e solo sapendo quello che sarà il numero della scelta al primo giro si potrà cominciare a capire in che direzione si muoverà la franchigia. Nel match contro Dallas i Giants sono riusciti a mettere a segno più di venti punti per la prima volta in stagione, grazie ai touchdown su corsa di Freeman ed Engram, oltre alla pick-six di Kyle Fackrell. Jones cercherà ora di interrompere la sua striscia negativa nella sfida divisionale contro Washington.

Merchandising Merchandising

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.