Flashback! (Los Angeles Rams vs San Francisco 49ers 16-24)

I San Francisco 49ers si scrollano di dosso la brutta prestazione di domenica scorsa contro i Miami Dolphins e trovano una vittoria per 24-16 contro i lanciati Los Angeles Rams, che accusano, dal canto loro, la seconda battuta d’arresto della stagione ma, soprattutto, rivivono un flashback della scorsa stagione, con un attacco incapace di muovere la palla come eravamo abituati a vedere nelle prime cinque giornate di questa stagione.

In realtà non sono solo i Rams a vivere il flashback, ma gli stessi 49ers del primo tempo sembrano essere tornati la macchina quasi perfetta che lo scorso anno arrivò ad un passo dalla vittoria nel Super Bowl. Garoppolo e Goff si scambiano decisamente i ruoli, ed il quarterback di San Francisco diventa quello che lancia solo quattro incompleti in tutto il primo tempo, mentre quello di Los Angeles è quello cha spara la palla senza precisione, non colpisce i ricevitori e si trova un po’ fuori controllo per tutto il primo tempo.

Ed è proprio nella prima frazione di gioco che i Niners costruiscono il loro successo, andando a segno ben tre volte con Samuel, Kittle ed Ayiuk, tutti e tre imbeccati da precisi passaggi di Jimmy G. Spettacolare il touchdown di Kittle. Su un quarto e due, Shanahan va per il tentativo di conversione, essendo poco oltre la metà campo. I Rams presentano una difesa aggressiva, addirittura cover 0 (cioè senza nemmeno una safety a guardia del profondo) e Garoppolo trova perfettamente Kittle nel mezzo che si invola indisturbato per un touchdown di una semplicità disarmante.

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Nel secondo tempo la difesa dei Rams riesce ad arginare meglio l’attacco di San Francisco, ma ormai il danno è fatto, e di certo non aiuta che l’attacco in maglia blu non riesca a trovare il ritmo e dare continuità alla propria azione, subendo ancora una volta il game plan difensivo di Saleh, che sembra avere sempre le chiavi giuste per scardinare l’offense di Los Angeles. Nel terzo periodo Sloman, dopo aver sbagliato un extra point, mette a segno un field goal ma, nell’occasione, i Rams sprecano ancora troppo trasformando un terzo e uno in terzo e sei grazie ad una falsa partenza di Whitworth.

I Rams gettano al vento un altro drive favorevole quando Goff si fa intercettare in end zone su un quarto  e goal dalle due, ed i Niners ristabiliscono le distanze con un field goal di Gould nel quarto periodo. Arriva il touchdown pass di Goff su Reynolds (pregevole la ricezione) per 40 yard, ma è troppo tardi. I Niners controllano il gioco e conquistano i primi down necessari a far morire il cronometro e portare una vittoria importante a San Francisco.

LOS ANGELES RAMS

Kupp mani di burro – Non gettiamo la croce sul numero 10 dei Rams, ma la sua pessima prestazione odierna non può certo passare inosservata. Non siamo certo abituati a vedere Kupp droppare un touchdown sicuro, né sbagliare una ricezione sul profondo perché si gira dalla parte sbagliata e perde di vista il pallone, o ancora droppare una semplice slant di dieci yard per aprire la giornata. Giornate storte capitano a tutti, peccato che quella di Kupp abbia trasformato una giornata “problematica” già di per sé dell’attacco dei Rams in una davvero disastrosa.

Rapp o Fuller? – Riproponiamo la stessa domanda della settimana scorsa. Con Fuller in injured reserve, Rapp ha giocoforza preso il suo posto, ed i risultati non si possono certo dire positivi. Rapp ha fatto giocate decisive ed importanti, ma ha anche sbagliato qualche placcaggio di troppo. È ormai assodato che senza Fuller la secondaria dei Rams perde sicuramente qualcosa, e starà a Staley sistemare le cose in attesa del ritorno del rookie previsto per dopo la pausa.

Goff ingolfato – Jared Goff ha disputato la peggiore partita della stagione, e non bastano i drop dei ricevitori (Kupp su tutti, ma anche Reynolds, che si è salavato in extremis con il touchdown, e addirittura Woods) per spiegare una prestazione tanto opaca. La scelta di non andare in bootleg può certamente aver condizionato il suo rendimento, che è stato però troppo incostante. Tante cose buone alternate ad altrettante meno buone, culminate nell’intercetto in end zone frutto di una pessima lettura e di un lancio ancora peggiore.

Difesa a due facce – La tattica messa a punto da Shanahan per neutralizzare la pressione difensiva ha funzionato alla grande. Al contrario quello che non ha funzionato affatto è stata la copertura delle prime dieci yard. Staley ha continuato imperterrito con le soft zones, che “regalano” all’attacco avversario le ricezioni corte per poi placcare il ricevitore immediatamente. La seconda parte, però, non ha funzionato granchè bene, perché le ricezioni corte avvenivano, ma i placcaggi no, e le yard after catch hanno fatto una grandissima differenza in questa partita. Nel secondo tempo, pur non aumentando la pressione, più per le scelte offensive che per incapacità difensiva, il reparto arretrato dei Rams ha ben contenuto l’attacco avversario. Il danno oramai era già fatto, ma la prestazione della difesa nel secondo tempo è forse l’unica cosa che si può salvare della partita, per i Rams.

Sam Sloman, quanto durerà ancora? – Parliamo del kicker anche questa settimana, perché ha sbagliato ancora un extra point. Il problema sembra essere porprio strutturale, cioè nel modo di calciare di Sloman. I calci sono sempre molto bassi, come traiettoria, ed a volte basta che qualcuno alzi una mano per aumentare a dismisura le possibilità di un deflect, cosa puntualmente avvenuta contro i 49ers.
Siamo pronti a scommettere che, così continuando, probabilmente Sloman durerà ancora un paio di partite. Poi, dopo la settimana di pausa, vedremo in campo McGinnis o, più probabilmente, Lirim Hajrullahu.

SAN FRANCISCO 49ers

Saleh vs. Rams – Saleh sembra avere la peculiarità di trovare le giuste contromisure per l’attacco dei Rams. Lo scorso anno mise una grande pressione, approfittando della situazione pessima della linea d’attacco, obbligando i Rams a giocare in fretta, cosa a cui non erano abituati. Quest’anno ha piazzato due giocatori in contain fisso per azzerare la possibilità che Goff uscisse in bootleg, situazione che nella seconda partita della scorsa stagione lo aveva sorpreso e preso in contropiede.
Goff ha avuto tempo per lanciare, ma non per uscire dalla tasca e trovare gli screen o i dump sui ricevitori vicini, dovendo così rinunciare ad una buona parte dell’arsenale a sua disposizione. Forse un Goff più preciso e dei ricevitori più sul pezzo avrebbero scardinato questa tattica, ma così non è andata, ed il merito va sicuramente dato in buona parte al Defensive Coordinator di San Francisco.

Garoppolo: Dr.Jeckyll e Mr.Hide – È inutile girarci intorno: la causa principale (almeno in attacco) per la pessima prestazione di domenica scorsa contro i Dolphins è stato proprio il (non) gioco di Garoppolo. Contro i Rams è sceso in campo il Garoppolo forte, ed ha disputato un primo tempo senza macchia, vincendo, di fatto, la partita. Nel secondo tempo, però, si è rivisto il Garoppolo arruffone e pasticcione, e buon per lui che i Rams non hanno sfruttato l’occasione, ma non sarà sempre così. L’infortunio alla caviglia non è ancora guarito del tutto, ma se i Niners vogliono tornare competitivi, devono trovare più spesso il Garoppolo del primo tempo e lasciare in panchina quello della seconda frazione di gioco.

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Donald neutralizzato – Aaron Donald è stato neutralizzato quasi completamente. Anzi, diciamo pure completamente, se è vero come è vero che non ha messo a segno sack ed ha avuto al suo attivo solo un QB hit e due QB Hurry. Donald è stato costantemente raddoppiato e ben “maneggiato” dagli uomini di linea che ne avevano la responsabilità, ma più di tutto ha contato il game plan di Shanahan, fatto di lanci corti e veloci, proprio per non dare il tempo a Donald di sviluppare la sua pressione. È la stessa tattica già usata da Philadelphia, ma al contrario di Wentz, Garoppolo è riuscito ad essere più preciso ed a sfruttare meglio i lanci corti, aiutato anche da un play design favoloso, che muoveva i due linebacker centrali a piacimento creando gli spazi in cui si infilavano via via tight end e ricevitori. Quando, nel secondo tempo, questa precisione nei passaggi corti è venuta meno, l’attacco dei Niners ha faticato più del dovuto, ma il più era fatto. Chapeau a Shanahan per aver preparato un gameplan offensivo di tutto rispetto.

George Kittle non lo fermi – Si sapeva che Kittle sarebbe stata l’arma letale dell’attacco dei Niners, e così è stato. Diversi primi down conquistati, un touchdown favoloso creato e confezionato grazie alle letture pre snap, tante e tante yard after catch. Staley ha scommesso negli stop immediati dopo la ricezione, ma ha perso malamente quasi tutte le scommesse. Se dai un minimo spazio ad un giocatore come Kittle, come minimo prendi un first down in faccia. Non parliamo, poi, se lo spazio è qualcosa di più di un minimo.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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