It’s QB time, i migliori e peggiori quarterback di week 4

In una settimana che ha visto molte partite terminare con alti punteggi, il protagonista assoluto è stato Tom Brady, finalmente fluido e decisivo nell’attacco dei Buccaneers. Rimarchevole anche la prestazione di Josh Allen, protagonista di un’esplosione offensiva senza precedenti in casa Bills. Molto deludente Nick Mullens, sostituito in favore di C.J. Beathard.

I MIGLIORI CINQUE

Quarterback della settimana
Tom Brady, Tampa Bay Buccaneers
(30-46, 369 yds, 5 TD, 1 INT, 117.0 rating)

In quello che è stato un vero e proprio shootout tra Buccaneers e Chargers, Tom Brady ha avuto la meglio su Justin Herbert, quarterback 21 anni più giovane di lui ma comunque capace di tenere testa alla solida difesa di Tampa Bay. Seppur senza Chris Godwin, l’ex stella dei Patriots non ha avuto problemi a distribuire cinque touchdown a cinque diversi ricevitori, permettendo ai Buccaneers di rimontare uno svantaggio di ben 17 punti. Con il suo touchdown lanciato al rookie Ke’Shawn Vaughn nell’ultima frazione di gioco, Tom Brady ha fatto registrare il suo 46esimo game winning drive in carriera, quarto miglior dato di sempre dietro solo a Peyton Manning, Drew Brees e Dan Marino. In una partita nella quale Tampa Bay non poteva contare su Leonard Fournette ed in parte su OJ Howard (uscito a partita in corso a causa della rottura del tendine d’Achille), Brady si è affidato ripetutamente a Mike Evans e Scotty Miller, con il secondo che si sta ritagliando un ruolo sempre più importante nell’attacco andando a confermare la tendenza del quarterback a cercare spesso il suo slot receiver.

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Su questo touchdown lanciato da Brady per OJ Howard, il quarterback sfrutta l’atletismo del suo tight end (accoppiato con un linebacker), il quale corre una traccia seguendo la seam e riceve nella end zone un lancio perfettamente calibrato dall’ex stella dei Patriots.

Nel running game, “Tom Terrific” è stato sostenuto da Ronald Jones, finalmente libero di prendersi un carico da workhorse, concludendo la sua prova con oltre 130 yard su 26 tocchi. Nella Red Zone, Tampa Bay è stata ancora una volta molto efficace con quattro completi su cinque tentativi, grazie alla presenza di bersagli affidabili e fisicamente temibili come Evans, Howard, Gronkowski e Brate. Dopo aver collezionato la terza vittoria stagionale, Tampa Bay avrà poco tempo per preparare la prossima partita, la compagine guidata da Brady scenderà infatti in campo nel prossimo Thursday Night contro dei modesti Chicago Bears.

Aaron Rodgers, Green Bay Packers
(27-33, 327 yds, 4 TD, 0 INT, 147.5 rating)

Nonostante le assenze di Adams e Lazard, che compongono i due terzi del pacchetto ricevitori, Aaron Rodgers non ha avuto problemi ad annichilire la difesa dei Falcons a Lambeau Field. Il quarterback californiano è in uno stato di forma strepitoso e si sta rendendo protagonista di una delle stagioni più prolifiche della sua carriera nonostante abbia intorno a sé uno dei supporting cast offensivi più scarni della lega. Nel match contro i Falcons il tight end Robert Tonyan ha confermato l’ottima prestazione realizzata contro New Orleans, realizzando 6 ricezioni, 98 yard e 3 touchdown. Rodgers ha distribuito magnificamente la palla, portando quattro giocatori a collezionare 4 o più ricezioni. Contro una difesa vulnerabile alla quale mancavano anche pezzi del calibro di Keanu Neal e Ricardo Allen, i Packers hanno preso il comando del match sin da subito, lasciando Matt Ryan, orfano di Julio Jones e con un limitato Calvin Ridley, ad inseguire. Dopo sole quattro partite, Aaron Rodgers possiede il secondo passer rating più alto della lega ed annovera 13 touchdown e 0 turnover, numeri mostruosi che testimoniano con che livello di football si sta imponendo l’ex quarterback di California Berkeley. Ora Rodgers ed i Packers potranno godersi una settimana di riposo, per poi volare a Tampa Bay nella week 6 per affrontare Tom Brady in un match che vedrà molto probabilmente il rientro di Davante Adams.

Josh Allen, Buffalo Bills
(24-34, 288 yds, 2 TD, 0 INT, 115.8 rating, 3 car, -1 rush yd, 1 TD)

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Josh Allen is for real. Con un’altra impeccabile prestazione, questa volta contro i Raiders, Allen si conferma il quarterback più caldo della NFL, al pari di Russell Wilson ed Aaron Rodgers. Il quarterback dei Bills è stato sostanzialmente perfetto in questo avvio di stagione, mettendosi in luce con 12 touchdown lanciati ed un solo intercetto. L’aggiunta di Stefon Diggs è stata fondamentale al fine di fornire a Josh Allen un costante pericolo nel medio e lungo raggio alle difese, ma l’ex quarterback di Wyoming sta confermando settimana dopo settimana i miglioramenti fatti. In questo momento Allen possiede il terzo miglior passer rating della lega, dato che testimonia chiaramente l’estrema efficienza del quarterback, il quale è migliorato esponenzialmente anche nella precisione e nel decision making. I Bills sono scesi in campo dando l’impressione di poter segnare nella maggior parte dei drive, riuscendo infine a mettere a tabellone ben 30 punti. L’unica sbavatura dell’attacco di Buffalo fin ora è stato il backfield, con Devin Singletary che ha ancora una volta faticato a muovere le catene, bloccandosi con sole 3.1 yard per portata. Senza nulla togliere al duro lavoro dei Bills che ha fruttato ottimi risultati, il calendario della franchigia dello stato di New York non è stato tra i più proibitivi della lega al momento. Con alle porte una sfida contro dei Titans reduci da uno stop dovuto ai casi di COVID-19, i riflettori sono già tutti puntati sulla sfida di week 6, quando nel Thursday Night Josh Allen e compagni affronteranno i campioni del mondo in carica.

Lamar Jackson, Baltimore Ravens
(14-21, 193 yds, 2 TD, 1 INT, 107.8 rating, 7 car, 53 rush yds, 1 TD)

Dopo esser stato limitato dalla difesa dei Chiefs, Lamar Jackson ha risposto nel migliore dei modi mettendo a referto una solida ed efficiente prestazione contro Washington. Il game plan dei Ravens sembra ormai essere ben assodato, con la franchigia che è spesso in grado di mettere in cassaforte il risultato finale nel terzo quarto, andando successivamente a far riposare i titolari nell’ultima frazione della gara. L’MVP in carica ha messo in ginocchio il Football Team con uno spettacolare touchdown su corsa da oltre 50 yard, per poi sferrare altre due pugnalate decisive nella end zone per il suo target più ricercato, il tight end Mark Andrews.

https://twitter.com/BleacherReport/status/1312813569155588097?s=20

Nella più classica azione “alla Lamar Jackson” il quarterback prende il volo in uscita dalla tasca, realizzando un touchdown da oltre 50 yard. Curioso il gesto del running back J.K. Dobbins, che saluta con la mano sapendo che Jackson sarebbe entrato nella end zone. Alla fine della corsa, il quarterback stava esultando troppo presto, rischiando di far capitare una situazione simile a quella di D.K. Metcalf la scorsa settimana, ma il suo rapido gesto ha di fatto salvato il touchdown.

Nonostante la brutale sconfitta subita contro i Chiefs sia ormai alle spalle, restano molti dubbi sull’approccio alle partite dei Ravens contro le contender al titolo. L’unico neo della partita di Lamar Jackson è arrivato nel secondo quarto, quando il quarterback dei Ravens ha subito un intercetto, mettendo fine alla striscia di 159 passaggi consecutivi senza subirne. Alla ricerca della loro quarta vittoria stagionale, Baltimore vede all’orizzonte una sfida divisionale contro i Bengals di Joe Burrow, reduce dalla sua prima vittoria in NFL.

Teddy Bridgewater, Carolina Panthers
(26-37, 276 yds, 2 TD, 1 INT, 98.5 rating, 6 car, 32 rush yds, 1 TD)

I Panthers hanno confermato i miglioramenti mostrati nella vittoria contro i Chargers imponendosi nuovamente, questa volta contro gli Arizona Cardinals. Se da una parte la giovane difesa sta facendo passi da gigante, arrivando a dare del filo da torcere alla franchigia guidata da Kliff Kingsbury, dall’altra Teddy Bridgewater è sembrato decisamente più a suo agio nel sistema offensivo, risultando di conseguenza meno macchinoso rispetto alle prime due partite. Persi Christian McCaffrey e DJ Moore, il primo per infortunio mentre il secondo per consistenza, l’ex quarterback dei Saints ha trovato in Mike Davis e Robby Anderson i suoi due punti di riferimento in attacco. Davis non sta sfigurando cercando di rimpiazzare una delle armi offensive più pericolose della NFL e nella partita contro i Cardinals ha superato le 100 yard totali mettendo a referto anche un touchdown su corsa. Bridgewater invece, oltre ai due touchdown su lancio indirizzati a Thomas e Bonnafon, ha rispolverato le sue abilità nel running game siglando anche una meta su corsa. Dopo un avvio al rallentatore, dovuto principalmente ai vasti cambiamenti in termini di giocatori e coaching staff, accoppiati al training campo accorciato, i Panthers sembrano aver trovato una dimensione ben precisa sotto gli ordini di Matt Rhule. In week 6 Carolina potrà dare continuità alle recenti buone prestazioni nel match contro i Falcons, franchigia che ha collezionato un avvio di stagione da 0-4 per la prima volta dal 1999.

Honorable mention: Justin Herbert, Los Angeles Chargers (20-25, 290 yds, 3 TD, 1 INT, 137.9 rating)

I PEGGIORI QUATTRO

Il peggiore della settimana
Nick Mullens, San Francisco 49ers
(18-26, 200 yds, 1 TD, 2 INT, 1 fum, 72.6 rating)

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Le numerose assenze dei 49ers si sono fatte sentire nel match perso da San Francisco contro gli Eagles. Dopo una partenza senza sbavature ma sospetta contro i Giants, Nick Mullens si è completamente sciolto davanti alla difesa degli Eagles, uscendo dal campo in favore di C.J. Beathard dopo aver fatto registrare ben tre turnover. Beathard, ex quarterback di Iowa, si è affidato costantemente a George Kittle, anche lui ex giocatore di Iowa, il quale ha concluso con una mostruosa linea da 15 ricezioni, 183 yard ed un touchdown. Nel running game la coppia di quarterback è stata sostenuta da Jerick McKinnon, running back che sta rimpiazzando alla perfezione Raheem Mostert, ancora out per infortunio. La sconfitta ha fatto sprofondare i 49ers ad un bilancio di 2-2, in una division nella quale Seahawks e Rams rischiano di prendere il volo. I tempi di recupero di Jimmy Garoppolo non sono ancora ben noti, dunque nel caso il quarterback fosse obbligato a restare fuori anche nella partita contro i Dolphins, Kyle Shanahan potrebbe affidare il posto da titolare a Beathard, il quale non è sembrato macchinoso e spaesato come Mullens.

Con questa giocata, gli Eagles hanno esteso il loro vantaggio a 11 punti, ipotecando di fatto la partita. E’ evidente il brutto errore di precisione di Mullens che sembra letteralmente passare la palla ad Alex Singleton, autore della pick-six.

Proprio Mullens, che in passato ha dimostrato di essere in grado di fornire buone prestazioni da backup, sembra aver fatto passi indietro in termini di decision making e precisione.

Brian Hoyer, New England Patriots (15-24, 130 yds, 0 TD, 1 INT, 1 fumble, 59.4 rating)
Jarrett Stidham, New England Patriots (5-13, 60 yds, 1 TD, 2 INT, 39.4 rating)

L’assenza di Cam Newton, risultato positivo al COVID-19 nel corso della settimana, è pesata come un macigno nella sconfitta dei Patriots contro i Chiefs. Il perfetto game plan difensivo stipulato da Bill Belichick ha limitato l’attacco di Kansas City, ma le pessime prestazioni dei quarterback hanno costretto la difesa a rimanere in campo molto più tempo del previsto, permettendo ai Chiefs di spuntarla. I Patriots sono stati sostanzialmente sterili dal punto di vista offensivo con Hoyer che è sembrato stagionato e probabilmente non più adatto nemmeno al ruolo di backup, mentre l’esordiente Stidham è apparso più coraggioso, ma comprensibilmente ancora non pronto. Con Sony Michel out per infortunio è stato significativo l’impatto dato da Damien Harris, il quale ha collezionato 100 yard su corsa con 17 portate. Con Cam Newton che probabilmente non sarà disponibile per il match di week 5 contro i Broncos, Belichick dovrà decidere se affidare ad Hoyer o Stidham il posto da titolare.

Nick Foles, Chicago Bears
(26-42, 249 yds, 1 TD, 1 INT, 76.4 rating)

L’entusiasmo in casa Bears è gradualmente calato dopo aver visto la prestazione di Nick Foles contro Indianapolis. Se nella partita precedente Foles aveva assunto il ruolo di “salvatore” subentrando a Trubisky e completando la rimonta, è comunque necessario tenere a mente che i Falcons posseggono sostanzialmente la peggior difesa della NFL. Contro i Colts la storia è stata ben diversa, con la temibile front seven della squadra dell’Indiana che ha tenuto sotto controllo Foles e l’attacco dei Bears per tutto il match, limitandoli ad 11 miseri punti. In una partita “ordinaria”, Foles sarebbe stato molto probabilmente collocato in panchina dopo una prova grezza e disordinata, ma con il cambio già avvenuto settimana scorsa, Matt Nagy ha preferito confermare la sua scelta. Se non avessero segnato un touchdown all’ultimo respiro del garbage time, la produzione offensiva dei Bears non sarebbe andata oltre un field goal realizzato da Cairo Santos nel secondo quarto. Che ci sia Foles o Trubisky nel ruolo di quarterback, ormai fa poca differenza, i Bears restano lontani dall’essere temuti dal punto di vista offensivo e la scelta di un quarterback al prossimo Draft resta probabilmente l’opzione migliore. Chicago scenderà ora in campo nel prossimo Thursday Night contro i Tampa Bay Buccanners, squadra che sta crescendo di partita in partita.

Daniel Jones, New York Giants
(23-36, 190 yds, 0 TD, 1 INT, 65.7 rating, 6 car, 45 rush yds)

In casa Giants continuano i problemi dal punto di vista offensivo, ma il focus invece che essere ingiustamente solo su Daniel Jones, sarà esteso a tutto l’attacco. Con Barkley e Shepard ai box, New York non può contare sui suoi due playmaker offensivi più pericolosi, lasciando a Daniel Jones poche opportunità di produzione. Il quarterback ha subito un solo turnover nonostante la costante pressione della front seven dei Rams, reparto che ha collezionato 5 sack e 9 QB hit nel corso del match. Il quarterback al secondo anno, visto il basso livello del backfield, composto da Freeman e Gallman, raccoglie tutta l’attenzione delle difese avversarie, che dunque non hanno problemi ad arginarlo viste anche le poche risorse a sua disposizione. Nel match contro i Rams, la difesa di New York ha ancora una volta svolto un ottimo lavoro, limitando la squadra di casa a soli 17 punti, ma visti i problemi offensivi, in una circostanza simile a quella citata in precedenza parlando dei Patriots, la lunga permanenza in campo della difesa ha permesso all’attacco di Sean McVay di vincere per logoramento. Con il reparto difensivo che ha fatto passi da gigante, i Giants si dovranno concentrare sul miglioramento del pacchetto ricevitori e della linea offensiva al prossimo Draft, quando tra le prime quattro scelte saranno disponibili prospetti di altissimo valore come il ricevitore Ja’Marr Chase ed il tackle Penei Sewell. Nel frattempo, in una stagione che ha già poco da dire dal punto di vista delle ambizioni, i Giants voleranno a Dallas per affrontare i Cowboys, possessori di una delle difese più vulnerabili della NFL.

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